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Un vero peccato che abbiate partecipato solo in 3. Un peccato soprattutto perché il secondo e il terzo classificati potrebbero sentirsi sminuiti, considerando che sono anche, rispettivamente, penultimo e ultimo della classifica. Ma cercate di andare al di là dell'ordine e dei numeri: avete fatto tutti un ottimo lavoro, e un "podio" simile non ha nulla da invidiare a un podio risultato di un contest con molti più partecipanti. Ergo, ho deciso di non diminuire i premi, come è mia prassi fare quando i partecipanti sono meno di quattro; perché siete dei bravi bimbi :3
»Silence the voice
Valutazione AlexMockushin CITAZIONE Il discorso fatto in introduzione vale specialmente per te: questo "ultimo posto" è tale solanto per lo scarso numero di partecipanti. Come ti dirà anche il numerino in fondo a questo paragrafo, una simile prova, in un contesto più ampio, ti avrebbe potenzialmente regalato un "vero" terzo posto, uno di cui andar fieri.
Ma argomentiamo. Ho notato con piacere che stai gradualmente mettendo in pratica molti dei consigli che hai ricevuto nel corso degli -ormai- anni: i puntini di sospensione più inopportuni sono spariti, molto più rade sono le frasi che non vanno da nessuna parte e, di contro, molto più presenti sono i periodi efficaci, puntuali, che riescono a sposare adeguatamente stile e ritmo della narrazione. Siamo ancora lontani dalla perfezione e da una vera compiutezza stilistica, chiaro (specialmente nella prima parte dello scritto, che sembra ancora contenere alcuni retaggi del passato non esattamente lodevoli); tuttavia, negare i passi avanti sarebbe ingiusto nei tuoi confronti.
Tanto più che i passi avanti non li abbiamo solo nello stile. Se comparata alla tua prova precedente, "Silnce the voice" spicca anche per una maggiore credibilità dei dialoghi e una sceneggiatura (per quanto ancora molto "statica") sensibilmente più interessante. Continua a non "accadere" molto, è vero; ma abbiamo un contesto, diamine, un contesto al quale fai debitamente riferimento a intervalli regolari (povero albero), abbiamo una continuità e una notevole valenza espressiva. Il dialogo tra Maxwell è Siegfried è ben orchestrato nel suo forte impatto emotivo, nel suo essere "punto di arrivo/rottura" di una serie di situazioni, eventi e silenzi estenuanti per entrambi i personaggi. L'empatia, stavolta, si sente. Si sente perché le parole e le reazioni (e non solo il semplice concetto!) di entrambi i personaggi riescono a toccare le corde giuste.
Il che ci porta al modo in cui è stato affrontato il tema. Accidia. Hai preso un peccato capitale che si adattasse al contesto narrativo dei tuoi personaggi e ci hai orbitato attorno. Non rivoluzionario o eccessivamente originale, ma certo efficace e ben svolto. Non hai forzato con mezzucci facili, non hai affrontato il tutto alla fine con un paio di frasi fatte; il tema si sente, pur amalgamato com'è alla "semplice" narrazione. Apprezzabile anche l'approccio niente affatto banale a un peccato forse tra i più sfaccettati: Siegfried "pecca" d'accidia, certo, ma crede di aver fatto la cosa giusta: per Maxwell come per Noel. È una premessa forse fondamentale dell'ignavia, che non ti sei lasciato sfuggire.
Bella prova.
»Voto: 8.1/10
»Premi Ricevuti
» AP: 8 + 2 = 10
» Munny: 405
» Oggetti: Un oggetto non comune a scelta
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»The Evil that Men Do
Valutazione Kyer CITAZIONE
Sarò sincero: quando ho letto quell'attacco sono rimasto non poco perplesso. Per quanto apprezzabilmente autoironico, per quanto funga, in retrospettiva, da consapevole o meno contraltare al finale a metà tra meta e drammatico (dove questo inizio sta invece tra meta e demenziale), suona, anche a una seconda o una terza lettura, irrimediabilmente fuori posto, nonché leggermente banale se comparato agli sprazzi comici ben più notevoli inseriti (stavolta con cognizione di causa) nella vera e propria narrazione.
Detto questo: ottimo lavoro. Ti avevo già fatto presente in altre occasioni come stessi davvero apprezzando la direzione che il tuo stile sta prendendo (Skorr o non Skorr) e ora ho l'occasione di mettere giù le mie impressioni con la dovuta "ufficialità". Molte delle imprecisioni che avevo riscontrato nell'ultimo tuo contest da me valutato sono scomparse: gestione dei capoversi, dei dialoghi, del ritmo. Sei, in generale, diventato un narratore di gran lunga migliore di quanto non fossi ormai quasi un anno fa. Hai coltivato una paratassi agile, leggera, che ben si adatta al personaggio, alle sue volgarità e alla sua cazzonaggine, ma che è anche capace, all'occorrenza, di assestarsi su toni di suspance (di un'efficacia invidiabile "l'inseguimento" delle due ragazze che si allontanano dal locale) e, persino, di shock/dramma. Un tipo di scrittura che, in gergo giornalistico, si definisce "brillante": nelle frasi brevi ma dal lessico non sempre scontato, negli impliciti, nelle citazioni che corroborano l'ironia.
Sul finale ho opinioni contrastanti. Una parte di me lo odia, una parte di me lo ama. Perché se da una parte ho l'amaro in bocca per la mancata descrizione del vero e proprio "atto", dall'altra lo ritengo un ottimo espediente narrativo che snellisce la narrazione pur mantenendo (se non amplificando) lo shock value già di per sé notevole. Immagino sia una questione di preferenze personali.
Ma parliamo del tema. Questo è forse il punto che mi ha accorciato un po' il braccio sul numerino che vedrai in fondo. Al di là del gioco di parole finale (apprezzabile ma che certo non basta a giustificare un intero scritto) mi sono più volte chiesto da quale prospettiva stessi cercando di approcciare il tema del peccato. Skorr che divora il suo unico amico? Quindi... gola? "Omicidio" in generale? Non so, è piuttosto confuso. È un approccio al peccato nella sua forma più strettamente istintuale, e il che potrebbe essere un problema per la natura imprescindibile che l'istinto ha negli heartless. Skorr non ha mangiato Eddie perché aveva un languorino e si è voluto togliere uno sfizio, Skorr l'ha mangiato perché ne aveva fisicamente e imprescindibilmente bisogno. È un approccio di forte d'impatto, ma che inevitabilmente limita la potenziale profondità della trattazione.
Nel complesso, rimane un'ottima prova.
»Voto: 8.4/10
»Premi Ricevuti
» AP: 8 + 2 = 10
» Munny: 820
» Oggetti: Un oggetto raro a scelta
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» Ea primus lapidem misit
Valutazione misterious detective CITAZIONE Sono un po' stufo di ripetere sempre le stesse cose eh. Tipo, fare un contest brutto ogni tanto ti pesa al culo? Ma dico io.
Scherzi (?) a parte: ce l'hai fatta di nuovo. Ottima prova, sotto tutti i punti di vista. Ti sei di nuovo dimostrato un abilissimo narratore di quelli che sanno raccontare storie e lo sanno fare bene. Lo stile privo di virtuosismi, che racconta sia spiegando che mostrando, accompagna piacevolmente tutte le fasi del (pur lungo) racconto, facendolo apparire molto più corto di quanto in realtà non sia. È una dote rara, che non smetterò mai di elogiare (principalmente perché non me ne ritengo in possesso). Una dote che rende praticamente ogni tuo contest molto più che un pretesto per parlare del tema. Il tutto, senza perdere mai di vista il tema stesso. In un gioco di ruolo narrativo credo si debba sempre aspirare a questo: a creare (e interagire con) storie e personaggi interessanti, farli agire nel contesto, nell'ambientazione, regalando loro la giusta dose di riflettori senza cadere nel peccato del solipsismo. Cercare un corroboramento bilaterale.
La struttura è particolarmente esemplare ai fini della godbilità. Un distacco di fabula e intreccio non certo rivoluzionario (si tratta, in fondo, di flashback piuttsto semplici a livello strutturale), quello che hai deciso di articolare, ma che risulta, come del resto il tuo stile nel suo insieme, estremamente funzionale: prepara perfettamente il lettore ai parallelismi resi palesi e ricontestualizzati nella seconda parte.
Ritmo ottimo. I flashback non si dilungano, raccontano il necessario pur concedendosi il lusso di qualche compiacimento descrittivo. La seconda parte, aiutata dalla presenza di un vero e proprio "antagonista", dal dialogo frizzante e dallo scontro (pur in gran parte tagliato), fa in questo senso un lavoro ancora migliore nel regalare dell'intrattenimento di qualità.
Il dialogo stesso è forse persino migliorato dall'ultima volta che ci siamo "incontrati". Non ho mai storto il naso di fronte alle battute più "estreme" e di ardua credibilità di Saya, cosa che a volte è capitata in passato. La sospensione dell'incredulità non è mai caduta.
Saya, in generale, l'ho trovata quasi perfetta. Mai come in questo scritto mi hanno colpito a livello viscerale la sua infantilità oltre i limiti dell'assurdo, la sua cecità di fronte a tutto ciò che le garantisca un tornaconto. E vedere il parallelismo con il suo passato da umana, un passato che crede così distante pur essendo così palesemente attuale è stato davvero la ciliegina sulla torta.
Il voto è lo stesso di "Due umani", però. Sebbene infatti ritenga molte parti dello scritto superiori (per quanto di un breve margine) a quelle del lavoro già citato, "Ea primus lapidem misit" non mi ha fatto gridare al miracolo in debito alla maestria nella trattazione del tema come aveva fatto "Due umani". Siamo di nuovo di fronte alla miglior prova del contest, vero, ma credo sia mancata, in questo caso, quella multisfaccettatura così sapientemente e fluidamente inserita nello scritto già citato.
Ma nel complesso ripeto: ottima, ottimissima prova. Chapeau.
»Voto: 8.8/10
»Premi Ricevuti
» AP: 9 + 2 = 11
» Munny: 440
» Oggetti: Oggetto molto raro a scelta.
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