Votes taken by .:Strange:.

  1. .
    Molto bene, visto che sei stato tanto generoso da presentarti, possiamo anche passare alla correzione^^
    Anzi, un momento, ancora è meglio di non procedere con un passo così importante, perché non avrebbe senso allo stato attuale delle cose.
    Ti suggerisco di rileggere con attenzione il regolamento, ma soprattutto di dare un'occhiata ad una qualsiasi altra scheda presente all'interno dello schedario.
    Vedrai, perfino il personaggio più superficiale sarà sufficiente a farti capire che il tuo lavoro, per come lo presenti ora, non ha motivo di essere corretto, con annesso spreco di tempo ed energie ^__^
  2. .



    Dopo che l'ebbe spinta via, allontanandola da sé e dalla grande sfera cristallina, il mondo di Quàn il consigliere perse consistenza. Si disfece in mille macchie luminescenti, come tante goccioline d'olio sparse in maniera disordinata sulla superficie dell'acqua.
    E pure mentre si alzava in piedi, del tutto incapace di comprendere da dove gli arrivasse la forza di compiere tale gesto, sentiva un enorme fardello pendergli sulle spalle, come se qualcuno si fosse divertito a mettergli sulla schiena un macigno titanico. O magari era la sua coscienza che decideva di punirlo per le sue azioni ... se ancora poteva dire di avere una coscienza.
    Oppure, chissà, forse era la consapevolezza di ciò che stava per fare.
    Le parole di Chen, la sua adorata Chen, gli rimbombarono in mente come se fossero appena giunte al margine estremo della sua coscienza, e se ne stessero tornando indietro rimbalzando in continuazione su timpani invisibili.

    "Hai il mio perdono, servo delle Tenebre ..."
    Questo gli aveva sussurrato, mentre le sue braccia lo avvolgevano in quel profumo inebriante che sempre la circondava; mentre le sue vesti sdrucite si inumidivano di lacrime.

    "Ma se vuoi anche il mio Amore, dovrai cercare dentro di te e fare un passo indietro."
    Se vuoi il mio Amore, io rivoglio il vero te.
    Solo questo gli aveva chiesto, mentre il suo cipiglio si faceva a metà tra il severo e lo speranzoso.
    Rivoglio te, e te soltanto.
    Non l'essere di tenebra che ora mi trovo innanzi.
    Non il crudele e freddo sicario.
    Quàn.
    Il mio amico.
    Il mio consigliere.
    Il mio unico amore.
    Lui soltanto.


    E anche lui più di tutto bramava di tornare da lei, e sorriderle così come aveva fatto tutti i giorni della sua vita, da quando la sua memoria poteva ricordare.
    Per questo, con le poche forse che gli rimanevano, catturato in quel conflitto atavico fra luce e ombra, l'aveva allontanata. Perché stava per fare qualcosa di pericoloso, e non voleva che lei fosse coinvolta.
    Si era alzato, pronto a giocarsi il tutto per tutto in quella lotta senza fine,
    ma prima che potesse muovere anche solo un altro muscolo, un'ombra fugace gli era caracollata addosso, rapida come una pantera eppure ai suoi occhi lenta come il moto di rivoluzione di un pianeta attorno al proprio sole.
    E lui non aveva potuto fermarla.
    Non mentre lo afferrava schiacciandolo di nuovo a terra, non mentre la sua lama saettava verso la sua gola candida, esponendola al morso mortale del ferro.
    Ed era così ritornato al punto di partenza, senza nemmeno la forza o l'ordine mentale per cercare di spiegare cosa stesse accadendo.
    Quell'attimo ... quella scintilla di salvezza stava quasi svanendo finché ... finché una nuova luce ne rischiarò il cammino.

    -Ferma Xisil! Non ti azzardare a toccarlo!-
    Uno squarcio nelle tenebre, un raggio di sole fra nubi tempestose.
    Un tuono di armonia, nella confusione della stasi.

    -Non vedi? Con così poco sei riuscita a metterlo al tappetto, non può certo farci del male!-
    Dagli un possibilità, l'ultima.
    Solo questo implorava la voce infantile.
    E anche lui non chiedeva altro che gli si concedesse un'ultima chance. L'ultima chance.
    E nel suo sguardo che si voltava verso la propria carceriera, incapace di mostrarsi implorante, sotto la spenta maschera d'impassibilità Quàn parve domandare solo una cosa: "lasciami andare ..."

    Cosa vide allora negli occhi di Xisil, la guerriera che sin dal loro primo incontro aveva dato tutta se stessa alla difesa dei propri ideali e alla protezione dei deboli, non seppe dirlo.
    Forse vi scorse l'ombra di un dubbio, la memoria strascicata di un sospetto assai difficile da dileguarsi.
    Per molti avrebbe fatto bene a non fidarsi, non dopo quello che era successo.

    Eppure, dopo che il ronzare impercettibile di altre parole ebbe sfiorato la sua mente ormai nel limbo fra coscienza ed incoscienza, Quàn sentì la presa sulla sua persona allentarsi, la lama affilata allontanarsi dal suo collo finché, ancora una volta, fu libero.
    Libero di agire, libero di completare il suo progetto.
    E se nella sua mente si formulò quasi come d'incanto la parola 'grazie', egli mai la pronunciò, mai ebbe la libertà di liberarsi del fardello che portava ed annunciare quale fosse la verità.
    Ma sapeva cosa fare, e per il bene di tutti non avrebbe più atteso.

    Non gli fu necessario altro che un semplice gesto della mano, un lento movimento ondeggiante come a dipingere nell'oscurità una spessa linea di tenebra. Per quanto lo detestasse, quello era il suo potere e di conseguenza l'unico modo in cui avrebbe potuto agire. E dall'evanescente linea che aveva tracciato innanzi a sé prese forma una lunga spada, nera e vitrea come se composta di pura ossidiana, scintillante come gemma nell'abisso.
    E poi, un'ultima volta, si voltò verso Chen, verso le due donne che loro malgrado erano state coinvolte in quella faccenda.




    Mi dispiace ...

    Mi dispiace ...

    Mi dispiace ...


    E poi, concentrando in quell'unico gesto tutte le forze che gli rimanevano, trafisse la grande sfera con la propria arma, infrangendone la labile barriera esterna.

    O O O

    Il fiato ancora corto per la violenta spinta, le idee scombussolate da quell'azione del tutto inaspettata, ella non ebbe nemmeno la forza di gridare il suo dissenso, mentre osservava il proprio consigliere sorriderle con mestizia un'ultima volta, prima di compiere l'atto che avrebbe potuto condannarli tutti.
    Di seguito non vide altro che un grande bagliore lucente, come la violenta esplosione di mille stelle davanti ai suoi occhi.
    Ed ebbe paura che sarebbe stata la fine, che quella sarebbe stata l'ultima immagine della sua vita, da trascinare gelosamente nella tomba come ricordo del proprio passato perduto.
    Ma per quanto avesse atteso il dolore bruciante, la fitta lancinante della vita che lentamente viene prosciugata abbandonando il corpo, questa non venne mai, e riaprendo gli occhi si ritrovò ad ammirare un curioso panorama, privo di dimensioni, del tutto svuotato di suoni e rumori. Piccole palline di luce a scendere lentamente verso il basso come luminescenti fiocchi di neve, che posandosi a terra svanivano in una flebile scintilla.
    Era ... era forse il paradiso quello?

    Vagò solitaria per alcuni istanti, finché l'uniformità del bianco infinito tutt'attorno a lei venne rotta da due figure stese a terra, tanto familiari quanto erano state preziose per lei, per la sua vita.
    Shinan e Xisil giacevano inermi davanti a lei, succubi forse della strana malia del luogo.
    Di Quàn però non v'era più la minima traccia.

    E fu allora che capì, come se qualcuno le avesse bisbigliato la risposta nell'orecchio; fu in quel preciso istante che realizzò il significato dell'ultima mossa del più fedele tra i suoi servitori.

    È così Chen.
    Io ... io non esisto più. Non come prima.

    Dal nulla, la voce soffice del consigliere parve aleggiare nell'aria come un vento primaverile fra le foglie di un bosco, sereno come il respiro stesso della natura.

    Per liberare la luce, la nostra luce, dalle grinfie del nemico, ho dovuto distruggere la gabbia che ne conteneva l'immane energia.
    Purtroppo però il mio cuore apparteneva ancora alle tenebre, e non è stato in grado di reggere lo sforzo della mia azione né la potenza di ciò che ancora una volta ho reso libero.

    La consistenza eterea della voce suonava rilassata, priva di fretta. Del tutto incapace di provare ansia, timore o disperazione.
    Era la voce di qualcuno che finalmente, dopo mille e più tribolazioni, era in pace.

    E ora io non esisto più.
    Non nel tuo mondo almeno. Ma sappi che non ti abbandonerò mai.
    La mia coscienza veglierà per sempre su queste terre, e nessuno potrà mai più profanarle.

    Calò il silenzio, un lungo istante di vuoto in quel mondo irreale.
    Un momento soltanto che parve sciogliersi e distendersi fin quasi a farsi padrone del tempo stesso.

    Lady Chen si portò una mano davanti al volto, coprendosi la bocca nel vano tentativo di soffocare i singhiozzi che affogavano di dolore il suo petto.
    E parve voler protestare, volergli dire che nulla di ciò che possedeva valeva tanto quanto la sua vita accanto a lei, per sempre.
    Che nulla aveva un senso se fosse stata costretta a perdurare in un modo senza di lui, senza la sua voce gentile, la sua mente chiara ed il suo tono lucido.
    Senza tutto quello che era stato per lei fin dal giorno in cui erano venuti alla luce.
    La giovane reggente scivolò sulle proprie ginocchia, una debolezza incontrollabile a togliere vigore alle sue membra provate.
    Ma non c'era nulla che potesse fare.
    Per l'ennesima volta, era del tutto impotente.


    Il tempo sta per scadere ...
    Non piangere Chen, non permettere che le tue lacrime siano le ultime testimoni del nostro amore.
    Ricordati chi sei, e ricordati chi sono stato.

    ... Tuo per sempre ...


    Oh-mio-Dio, questo è di gran lunga il post più difficile che io abbia scritto in tutta la Quest, e probabilmente è anche il più penoso. Scusatemi, ce l'ho messa tutta, ma non sono proprio il massimo nel descrivere scene di questo genere.

    In ogni caso, back to the topic. Ringraziate tutti gli angeli del paradiso, perché avete fatto la scelta giusta, sebbene con un po' di ritardo che avrà naturalmente dei risvolti sulla conclusione della Quest.
    Lasciando andare Quàn, Shinan e Xisil gli hanno dato (appena in tempo! °3°) la possibilità di sfruttare la breccia nell'oscurità causata dal suo incontro con Chen per fare l'unica cosa che secondo la psicologia del PnG gli avrebbe permesso di redimersi: liberare la luce "catturata" dalle forze del male, secondo le modalità sopra descritte.
    Ma perché questo si è rivelato necessario? Beh, visto che siamo alla fine diamo un paio di spiegazioni^^
    Una volta catturato dal bastardone di turno, Quàn non è stato lasciato con voi proprio per via del suo profondo legame con Lady Chen. Era infatti piano del cattivone di utilizzarlo per torturare psicologicamente Chen e far sì che cedesse alle tenebre che la sua vita attuale aveva formato dentro di lei, in modo che non rappresentasse più un impedimento ma, anzi, una nuova alleata. Purtroppo però il cuore di Chen si è rivelato troppo forte e troppo pieno di luce per cadere sotto gli attacchi del nemico, e prima che lei cedesse, le numerose torture inflitte a Quàn e l'orrore provato dal suo unico amore hanno spinto il consigliere ad abbandonare ogni speranza e di conseguenza concedersi all'oscurità, trasformandolo di fatto in un Soldato dell'Oscurità totalmente brainwashato ed asservito all'anonimo bastardone.
    E così avete chiari gli avvenimenti che si sono susseguiti dietro alle quinte della Quest.
    Quando avremo terminato di sistemare le ultime faccende, finirò di spiegarvi se e cosa avreste potuto fare di diverso rispetto al vostro operato affinché le cose andassero diversamente.

    Per il momento però, concentriamoci sulla scena. Essendo un post di pura narrativa non vedo la necessità di ulteriori spiegazioni; mi sono comportato esattamente come concordato con voi, riducendo al minimo indispensabile l'uso dei vostri PG.
    Per questo giro dovrete fare due cose:
    1. Anzitutto, potete descrivere la scena del mio post a piacimento, secondo il vostro POV. Dopodiché, decidere se risvegliarvi nello stesso "mini-universo" descritto da Chen, per assistere all'addio di Quàn attraverso gli occhi dei vostri PG e di conseguenza descriverlo a vostro piacimento oppure risvegliarvi solo dopo, una volta finito tutto.
    2. Una volta terminato il discorso di Quàn, il mondo idilliaco in cui vi trovate svanirà, lasciandovi nuovamente nella grotta dove vi trovavate prima. Da qui in avanti, avete totale libertà d'azione e si procede quindi come sempre: voi mi dite cosa volete fare e cosa volete dire, ed io vi dico dove vi porteranno le vostre azioni ^__^

  3. .

    MHZOXIl

    E mi ritrovo a pensare che forse ...
    forse io e te non riusciremo mai a capirci veramente.
    Potremo rincorrerci, questo sì,
    ma poi finiremmo inevitabilmente per tradirci;
    per farci del male l'uno con l'altra.
    E allora guardandoci dietro, gettando un occhio vigile al passato,
    converremo che non sarebbe mai potuta andare diversamente.

    Ci sono quei momenti, quei flebili e silenziosi istanti in cui ciascuno di noi crede di avere il controllo della situazione. Fugaci stralci di tempo in cui ci illudiamo, ancor più di quanto non facciamo solitamente, di poter conseguire un successo solo e soltanto perché ci siamo prefissati di ottenerlo. Oh sì, promettiamo a noi stessi tante e tante cose, una più interessante dell'altra, una più soddisfacente ed appagante della prima ... ma poi finiamo inevitabilmente col rinnegarci, preda di eventi che chiaramente vanno al di là della nostra capacità di previsione e sopportazione per essere affrontati con perizia.
    E allora ... allora che si fa? Come ci si comporta in queste situazioni così curiose, così potenzialmente pericolose e degradanti? Certo non si può tornare indietro nel tentativo di rivivere tutto in maniera differente, poiché a stento gli dei riescono a bearsi di un simile vezzo argentato, incapaci essi stessi di riavvolgere il tempo che hanno intessuto a trame complesse sin dal principio. E non potranno quindi dar sfoggio della medesima scaltrezza di Penelope, che nell'attesa del marito disfaceva ogni notte la grande tela che avrebbe dovuto fungere da sudario per Laerte, padre del suo grande amore da lungo tempo lontano da casa. No, essi saranno costretti a perseguire immoti nel loro intrecciare, di giorno come di notte, e mai la loro opera avrà fine, se non quando infine giungerà l'Apocalisse a porre un degno finale alla storia del mondo. Ma a quel punto, la nostra volontà di tornare indietro a sistemare le cose avrà lo stesso valore di una singola nuvola nel cielo estivo di un deserto torrido.

    E dunque mi chiedo, se non potrò rimediare ai miei errori,
    potrai mai perdonarmi?
    Mi domando, seppure mi vedrai sfuggirti tra le dita,
    come un nastro di seta che infine ceda e si sciolga,
    avrai la forze di non odiarmi?
    Ma soprattutto, quando ne avrò bisogno,
    saprai venire in mio soccorso, senza che il rancore offuschi il tuo giudizio?

    .
    .
    .
    Io spero di sì

    8tmxw

    Quando varcò la soglia, venne avvolto da un bagliore estremamente pallido e accecante, come se un manto di neve baciato dal sole l'avesse improvvisamente circondato costringendolo a socchiudere gli occhi. Solo un punto di dissonanza in mezzo a quel bianco sfavillante, elemento di contrasto talmente potente da indurlo inconsapevolmente ad alienare il corridoio colonnato che faceva loro da palcoscenico e concentrarsi unicamente su quel nero che davanti a lui la faceva da padrone.
    Indugiò sulla soglia, spiando come un avvoltoio in attesa del proprio pasto, la tensione che aumentava di secondo in secondo mescolandosi con l'eccitazione, l'ebbrezza ... tutto in un mix fenomenale che quasi gli impedì di pensare, tanto era potente.
    Non seppe dire quanto a lungo rimasero così, a guardarsi l'un l'altro, ad osservarsi; a studiarsi forse, nella speranza di trovare qualcosa, un fessura, una crepa, una fenditura nel quale potersi infiltrare come acqua e corrodere dall'interno il proprio nemico. Altrettanto non seppe dire se si mossero, né riuscì a spiegarsi per quale motivo nessuno dei due parlò in tutto quel tempo quanto tempo? Tutto ciò di cui poté accorgersi, fu che il vantaggio guadagnato sui suoi compagni fu tanto inutile quanto effimero, poiché ben presto furono nuovamente accanto a lui pronti senz'altro a sfidare ancora una volta la misteriosa donna dei XIII.
    Ella, dal canto suo, non parve soddisfatta dell'andamento della situazione tanto quanto ne era sorpresa ... il che semplicemente significava che tutti loro stavano scherzando con un fuoco fino ad allora sopito ma più che pronto a divampare. Una verità che la donna si premurò di non nascondere, mentre faceva calare il cappuccio rivelando eleganti ciocche di un colore ben più profondo del nero, rivaleggiato in bellezza solo dallo splendore turchino dei suoi occhi da fata. Occhi che tuttavia, nella loro quiete, nascondevano i fulgidi riflessi di una crescente minaccia.

    Ed è buffo pensare che guardando me, che parlandomi,
    forse non stai facendo altro che tentare di convincere te stessa.
    Curioso vederti procedere imperterrita nel tuo percorso,
    sempre salda ai tuoi codici ed alle tue promesse.
    Onore forse?
    Certo una qualità ben rara al giorno d'oggi.
    Nobiltà d'animo?
    Prerogativa indubbiamente svalutata di questi tempi.

    Ma quanto di ciò che tu stessa ritieni giusto si avvicina di fatto al vero bene?

    Fu Xisil la prima a rispondere a tono alle supponenti inquisizioni della Nessuno, la radianza della sua morale quasi cavalleresca a scontrarsi con i toni melliflui e sofficemente arroganti della donna in nero. L'una saldamente convinta di starsi battendo per la causa migliore, l'altra ancor più sicura che ella questa suddetta "causa migliore" non poteva nemmeno arrivare a comprenderla. Per quanto lo riguardava, entrambe avevano una visione della realtà chiaramente offuscata ed insoddisfacente. Ma con Xisil oramai era certo che non sarebbe più riuscito a dialogare ... aveva provato ed aveva fallito, forse perché i suoi metodi di persuasione non erano ancora all'altezza della verità che custodiva dentro di sé; se però la ragazza aveva dalla sua la sconclusionatezza dell'essere umano, c'era speranza che la donna potesse arrivare a comprenderlo meglio, vista la loro medesima natura.
    E allora, soffermandosi un momento a guardarla proprio come aveva fatto con la paladina tempo addietro, inchiodandola con gli occhi esattamente nella stessa maniera, Aster si frappose allo scambio di battute.

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    " Follia tu la chiami? Curioso ... sì, questo è decisamente curioso e mi piacerebbe davvero tanto capire perché tu la definisca tale. A quel che ne sappiamo, questa è null'altro che una sciocca missione di difesa. 'Proteggi questo, fai in modo che a quest'altro non accada nulla' ... ecco ciò che conosciamo, alla stregua di mercenari. Certo la paga è buona, ma la sola tua presenza è indice di una realtà che va ben oltre quello che ci è stato riferito. "

    Tornò a guardarsi attorno, il potere che emanava dalla donna a posarsi candido attorno a lui, soffocando i toni dolci e pacati della nivea architettura come un mantello di cenere e polvere, senza che però il freddo circostante venisse mitigato e, anzi, peggiorandolo considerevolmente.
    Affascinante ... non era abbastanza per fargli perdere del tutto la concentrazione, ma non poté impedirsi di percepire un brivido gelido risalirgli la schiena, lasciando che un debole tremito scalfisse la sua innaturale e statuaria perfezione.
    Ad ogni modo, si costrinse a non darlo a vedere.

    " Hai ragione, sono un tuo simile, e come tale baso le mie scelte sulla realtà dei fatti e sulla concretezza di ciò che mi accade attorno; per il momento, non ho potuto confrontarmi con niente capace effettivamente di indurmi ad andarmene. E credimi se ti dico che non si tratta né di onore, né di avidità, né tanto meno di curiosità ... io voglio la verità, tutto qui.
    Magari potresti essere tu a far luce su tanti e tali misteri. E poi chissà, potrei anche decidere di seguire i tuoi benevoli consigli ... o magari valutare una differente opzione ... "

    Respiro.
    Sospiro.
    Attesa.
    Fu tutto quello che il fanciullo riuscì a fare, mentre si attardava sulle ultime note della propria voce, in un calando progressivo quasi che il guizzo di quel peccaminoso pensiero non avesse dovuto essere udito da nessuno.
    Poi, dopo quella che avrebbe potuto essere un'eternità esattamente come un frammento di secondo, la donna riprese a parlare, tralasciando per un momento le parole di Xisil per concentrarsi sulle sue.

    " Verità, la chiami. Io le darei un nome diverso: germe. La verità è il male definitivo, il prodotto ultimo della Curiosità. Curiosità È ricerca della verità. È presunzione che esista qualcosa di assoluto, boria di potercisi anche solo avvicinare. Anche e soprattutto per questo non posso rispondere alla tua domanda. Io non so cosa stia andando a distruggere. So solo che lui è d'accordo. E tanto mi basta. "

    Non c'era traccia di aroganza nella risposta della donna questa volta, la sua voce scorreva tranquilla, imperturbabile. Come tutti loro, credeva veramente in ciò che diceva ... ma d'altronde, come poteva essere altrimenti? Solo uno stolto si fa scudo dall'altrui parere con l'ostentazione di una menzogna. E lei aveva dato più d'una volta l'impressione di non essere affatto una sciocca.

    " Se non altro, tu mi sembri ragionevole. Vattene adesso, abbandona ora quest'inseguimento folle. La caverna sarà perduta con o senza la tua morte. E io sono la prima a non volere entrambe. Hai potenziale; lo sento. Potresti anche diventare uno di noi, ora che so della tua esistenza. Ti ritroverei, ti porterei dal nostro capo, ti renderei parte di un progetto più grande. "

    Fece trascorrere solo un istante prima i proseguire, come se un pensiero improvviso le fosse appena sgorgato in mente, guizzando all'improvviso come un pesce in fuga contro l'opprimente getto della cascata.

    " Ma tutto ciò non potrà accadere se la tua vita si conclude oggi. Hai la mia parola, ragazzo: volta il capo, rinnega la perdizione; e vivrai. Tutti voi vivrete. "

    « Mi ami? »
    Domandò la Verità al Dubbio.
    « Ma certo mia cara ... e come potrei fare altrimenti? »
    Rispose questi con tono scherzosamente scioccato.
    « Non dimenticare, mia adorata, che io esisto in te tanto quanto tu in me. »
    Aggiunse sorridendo, labbra inconsistenti a prendere forma nel Nulla.
    « Se perciò ti appare che qualche volta io ti tradisca, non farti ingannare,
    lo faccio solo per conferire ancora più ardore al nostro inscindibile legame. »

    La risposta lo spiazzò, lasciandogli in bocca un sapore amaro, indigesto. Perché in quel momento era stato sminuito uno dei suoi capisaldi, forse il solo che ancora meritava di essere promosso perfino fra colore che si opponevano strenuamente a lui. E allora non ebbero più un significato la pazienza, la prudenza, l'istinto di autoconservazione. E il piccolo bambino non poté far altro che rispondere alla madre donna, anche la più piccola ed infima stilla di calore ad abbandonare quelle taglienti parole.

    "... un germe? La verità un germe, un male definitivo, una smodata presunzione? Mi dispiace dirlo, ma la verità in quanto tale trascende queste sciocche definizioni, che le vengono attribuite solo da coloro incapaci di intuirne la vera potenza. "

    E poi perse il controllo della propria lingua, memorie di una battaglia avvenuta nel passato a riaffiorare come da un Sogno, sfidando il labile confine tra fantasie e realtà, irrompendo all'improvviso e squarciando ogni sensata reverenza.
    E al nero dei capelli della donna si sostituì lo smeraldo, all'azzurro pallido e traslucido degli occhi si sovrappose un verde acceso, scintillante e quasi perlaceo. L'espressione di scontento però, rimase la medesima.
    E quasi a ripetere meccanicamente i gesti che un tempo un caro amico gli aveva suggerito, Aster si mosse in avanti, la penombra causata dalla donna che si allontanava da lui lasciandolo passare, sfuggendo alla sua persona che di momento in momento si faceva più torreggiante, più impossibile da sopportare. E l'ego sino ad allora rimasto sigillato sotto la sua cautela esplose in tutta la sua potenza, il coro di mille strumenti diversi a stridere stonato attorno a lui prima di esplodere per il corridoio come uno stormo di cornacchie che si disperda allo sparo del cacciatore, rimbalzando sui muri, sugli zoccoli, sui capitelli per poi ritornarsene indietro cento volte più potente.

    " Hai forse paura della verità?
    Temi il suo sovrastarti con la forza dell'ovvio?
    La sua impossibilità d'essere arrestata,
    flusso di ragioni troppo chiare per essere mal interpretate?
    È forse il tuo intelletto a cedere, vittima della propria inferiorità,
    quando comprendi di non poter fuggire? "

    Le parole strascicarono l'una contro l'altra, mescolandosi alla musica, distorcendosi assieme ad essa e risultando terribilmente corrotte ... grottesche. Come se un demone stesse venendo partorito dalle ombre che tornavano ad allungarsi lungo il pavimento, le pareti. Poi, come il calando finale di una grande orchestra sinfonica, ogni cosa volse ad assumere una parvenza più dolce, più delicata ... quasi a dissolversi del tutto, permanendo come semplice sottofondo d'intrattenimento a ciò che sarebbe seguito. Ed ogni cosa acquisì un tono decisamente più pacifico, mentre la foschia ed il freddo tornavano ancora una volta a posarsi come nebbia nell'androne.

    " Ma non importa, non importa, non è certo questo il momento di perdersi in disquisizioni filosofiche. Sembri avere una certa fretta e anche noi dovremmo sbrigarci a prendere una decisione. Per quanto mi riguarda, non ho intenzione di lasciare la possibilità di un nostro futuro sodalizio ai capricci del caso ... "

    Mosse ancora un piccolo passo in avanti, allontanandosi dalla luce da Xisil ed avvicinandosi inevitabilmente all'ombra a Xophìab, la neutralità del suo volto che rimaneva imperscrutabile persino in un momento come quello ... addirittura nonostante la consapevolezza di ciò che il suo successivo gesto avrebbe potuto causare.
    Ma infine, chiudendo gli occhi, il Dubbio tradì infine la Ragione, trasformandosi in Certezza ...e Aster pose a terra un ginocchio chinando il capo.

    " Magari potrei cominciare a dare prova delle mie personali inclinazioni sin d'ora, se ti compiace. "

    4oFSxct

    E mi ritrovo a pensare che forse ...
    forse non mi perdonerai mai per questo Tradimento.
    Ma cerca di capirmi ...
    Non avevo altra scelta.

    Per il bene di entrambi.



    ͽAster

    [Crp - 25] | [Ess - 75] | [Mnt - 130] | [Dst - 45] | [Vlc - 45] | [Ctr - 130]

    Energia_90% [10%]
    Status Fisico_Ottimale
    Status Psicologico_Tranquillo
    Equipaggiamento_L'anima è la Memoria che Lasciamo (agganciata alla cintola).

    Ciondolo della Luna Piena
    un ciondolo in rame, decorato da una piccola luna. Permette al proprietario di vedere meglio nelle notti scure, attraverso le tenebre più fitte ed imperscrutabili. Allo stesso modo, permette agli occhi del possessore di non temere le luci più forti o le nebbie più fitte, finché tali manifestazioni non siano di tipo illusorio. Conta come un'Abilità Passiva Inferiore.


    Tecniche Utilizzate_

    ┐Nell'attecchire della solitudine …
    ╗In termini di gioco Aster, per sua natura e per effetto che la trasformazione in Nessuno ha avuto su di lui, sarà in grado di resistere senza alcun tipo di problemi a qualsiasi tipo di influenza Psionica di tipo Passivo (fino a Normale); questo è possibile per via della sua profonda convinzione di essere in grado di tenere sotto controllo il mondo che lo circonda, poiché è questo stesso che deve plasmarsi alla sua volontà. Inoltre, sempre per via di questa sua predisposizione mentale dedita al completo autocontrollo e ad una ferrea disciplina dell'intelletto, il giovane sarà in grado in ogni momento di mantenere una coerenza psicologica impeccabile, che gli permetterà di far fronte a qualsiasi situazione con una calma serafica e perfetta.╔[Abilità Passive]


    ┐Nel riscattarsi della coscienza …
    ╗In termini di gioco, chiunque si verrà a trovare nelle vicinanze di Aster, cadrà vittima della suggestione provocata dalla sua particolare persona tale da provocare in qualunque vittima un forte disturbo mentale che sarà per esse un costante impedimento a qualunque tentativo di concentrazione e renderà loro sfocata la percezione della realtà, deformando il concreto in imitazioni grottesche e contorte di se stesso. Lo status psicologico della vittima non giocherà alcun ruolo nel suo essere succube o meno della tecnica che, capace di colpire ogni creatura nel proprio subconscio più profondo, si manifesterà in tutta la sua subdola potenza.
    Percettivamente, coloro che cadranno sotto l'effetto di tale Influenza Psionica, sentiranno aleggiare attorno ad essi un duo di voci che parlando o cantando assieme ed ognuna atta a soverchiare l'altra, risulteranno prevalentemente incomprensibili (sarà comunque possibile cogliere alcune parole o frasi, a scopo puramente Gdrristico) e saranno la fonte principale dell'espressione di tale abilità passiva.
    Tutti coloro che si troveranno a subire l'effetto di suddetto ammaliamento per un lasso di tempo prolungato, saranno sempre più vittima del suo potere che, provocando in essi uno sgomento e un disorientamento sempre maggiori, li renderà in battaglia progressivamente sempre più inibiti.╔
    [Abilità Passiva Superiore]


    Note_Uff, mamma mia che faticata scrivere questo post ... a questo punto posso solo dire: TAN-TAN-TAN!! :v: Scommetto che questo colpo di scena non se l'aspettava nessuno n'est ce pas?
    Vorrei dire che, non essendo di combattimento, il post non necessita di spiegazioni, ma come probabilmente si sarà notato la sua stesura è più complessa di quanto possa apparire. Anzitutto qualsiasi autoconclusività è concordata col Frenz, questo tanto per essere chiari.
    Per quanto riguarda lo "schema" del post, ci sono numerosi riferimenti ad avventure passate di Aster e perfino loro ripetizioni, questo per sottolineare l'immobilità psicologica del personaggio che comunque tende a comportarsi sempre nello stesso modo con chiunque gli si pari davanti (lampante la citazione di ciò che Aster ha detto ad Òneir nella Quest Iniziale). Poi vorrei fare un'altra specifica che sinceramente mi ha particolarmente deliziato in questo post: tutti i testi allineati a destra - più quello finale -, possono essere letti come riferimenti sia a Xisil che Xophìab, per generare una concordanza bizzarra e confusa della scelta di Aster nei confronti delle due donne ^__^
    Personalmente, sono estremamente soddisfatto di questo post, e sebbene mi fossi ripromesso di non sforare mai più le 2000 parole in una Quest, situazioni del genere mi ispirano tantissimo purtroppo per voi, e allora devo sfogarmi :'D Spero che anche voi lettori apprezzerete ^w^/

  4. .
    Oddio MD, un post a dir poco esilarante :'D Scambiare Xisil ed Aster per madre e figlio mi ha letteralmente ucciso *muore*. Ho già deciso che adoro la figura di Jeremiah, quindi vedi di non scatenare la tua vena sadica su di lui *__* Anche perché è stato capace di intuire il nome di Aster senza che lo dicesse :v:
    Ok, lo ammetto, errore mio e di Xis che non abbiamo considerato la parte delle presentazioni nel nostro scambio di POV, quindi io che venivo prima non ho potuto adeguarmi xD Del tutto giustificabile quindi ù.ù
    Una domanduzza precauzionale: siccome il Frenz "movimenterà" la situazione, devo per caso preoccuparmi e sbrigarmi ad aggiungere in scheda quei famosi acquisti che ho in programma? °O°
  5. .
    Ma tu guarda cosa si trova a caso su youtube x'D
    Sono assolutamente fantastiche *__*

  6. .
    Che caruccio *w*
    È anche spettinato come lo sono sempre io :'D
  7. .

    Tutti abbiamo un Desiderio.
    Una brama assai più profonda delle altre che,
    proprio per il suo valore,
    esattamente per questo suo essere assolutamente più preziosa di tutto il resto,
    viene tenuta nascosta.
    Occultata.
    Celata con sapiente maestria affinché nessuno,
    non il più intimo degli amici né il più mite degli amanti,
    ne venga a conoscenza.
    Così che non vi sia alcuno, malizioso, capace di approfittarsene.

    Eppure,
    per quanto ciò a cui più teniamo al mondo rimanga la maggior parte del tempo soffocato dalla nostra coscienza,
    il nostro essere sempre in guardia contro qualsiasi avversità,
    tutti noi desideriamo,
    nei più recessi meandri del nostro Io,
    di vedere un giorno soddisfatte tutte le nostre richieste,
    appagato ogni clandestino desiderio.
    Mai, mai lo ammetteremmo davanti ad altri,
    nel costante timore del prossimo e nella più totale sfiducia verso l'esterno,
    l'estraneo,
    lo sconosciuto.

    L'infido Signor Nessuno.

    Ma non esiste dentro di noi concupiscenza più ardente,
    anelito più bruciante e radicato nella nostra essenza
    che vorremmo si facesse strada all'esterno.
    E compiersi, e realizzarsi.
    Infine.


    È una condanna,
    un anatema,
    una Maledizione comune ad ogni creatura senziente dell'universo,
    animata o meno da un cuore.

    Tutto ciò che serve è uno Scopo.
    Un obiettivo.
    Una Missione.


    iXBecXX
    ~~x~~

    C'era un atmosfera felice a Radiant Garden, quel giorno, esattamente come il nome della cittadina si premuniva di ricordare a chiunque con vaga fermezza. Come se lì, in quel luogo che era stato così fortunato da essere sanato del morbo che vi si annidava, non avrebbe mai più potuto albergare il male ancora una volta. Felici gli uccelli nell'alto del coro celeste, beati nella loro emancipazione dal resto del mondo; felici gli uomini a terra, radiosi nella generosità del sole, nel dolce frullare del vento; felici persino i vermi nel fango, in quella contrada così disdicevolmente Perfetta.
    Perché gli dei, se mai esistevano davvero, erano stati così ingiusti? Così maledettamente scorretti da concedere ad un singolo mondo tanta pace e prosperità, mentre ve n'erano altri nel cosmo sommersi dalle tenebre di un male in continua espansione, dallo sviato assioma d'un abisso conquistatore, un baratro capace solo di risucchiare in sé tutto ciò che di buono esista?
    Che sia questo il destino delle realtà non benvolute da un favore superiore? Crollare inevitabilmente nella crogiolante apatia dell'annichilimento, dimenticanza ed inedia di chi ha scordato perfino come ricordare?
    Smarrirsi come in una casa con tanti corridoi, troppi perché alla fine della giornata, sceso il sole oltre le colline e calata la notte dall'alto come asmatico straccio volto solo a togliere aria alla vita, ci si possa voltare indietro e tornare al punto di partenza?

    Magari per provare di nuovo dall'Inizio.
    Magari solo per avere una seconda chance.

    Ahimè, quant'è ingiusto invero questo Mondo, le cui regole sono dettate da un Caso ed un Destino troppo grandi, troppo trascendenti perché possano essere piegati al volere di un singolo essere, una singola creatura dotata dell'intelligenza e la morale oggettive capaci di garantire la sicurezza e la durevole stabilità di un mondo in perenne caducità.
    Se solo quegli Dei pagani cui molti si affidano solo per essere inevitabilmente traditi avessero avuto un po' meno dell'autorità che piace tanto agli uomini, allora anche altri avrebbero potuto tentare d'imporsi sulla realtà. Di sconvolgerla e piegarla al proprio volere per giungere alla creazione d'un Mondo nuovo, perfino; un nuovo livello d'esistenza del tutto dimentico della precedente miseria, della previa sfortuna e mestizia.
    Ma così non è.
    Pare che ci fosse stato spazio solo per un numero limitato di coscienze onniscienti nel piano imperfetto che sta alla base di questo mondo; e guarda un po'! Esse sono totalmente al di fuori della comune portata del misero Verme della terra, della fiera crudele e selvaggia quale è l'essere umano.
    Quale peggior destino per una creatura mortale, il cui tempo sia inevitabilmente deputato a svanire, a sfarsi nell'inquieto susseguirsi degli anni?
    Che davvero in questa vita non sia possibile trovare un qualcosa che ci spinga al di là dei nostri limiti?

    O che, almeno, lo faccia con uno di noi, che possa poi prendersi cura degli altri?

    Lo sguardo di Aster tremò solo un istante mentre, svagata morbidezza delle sue iridi velate di tenebra, il giovane andava a catturare ogni più infimo movimento del creato attorno a sé; ogni più piccola movenza, ogni più insignificante gesto di coloro che attorno a lui ritenevano, nella stolidità della propria ignoranza, di star vivendo un giorno immobile come tutti gli altri.
    Solo un lento inarcarsi del sopracciglio il suo, nel constatare la crogiolante beatitudine paradisiaca in cui sembrava vertere la sussistenza di tutti loro, uomini, donne o bambini che fossero.
    Scosse la testa il fanciullo, gesto forse troppo scontato di un giocatore d'azzardo che, vistosi portar via anche le ultime gocce della propria sostanza, abbandoni con repressa agonia il tavolo del gioco, per soffocare il dolore della sconfitta in un abisso più scuro, uno strapiombo assai più profondo.
    In cui cercare di scordarsi, di dimenticare, che era egli stesso il motivo della propria sconfitta, del suo medesimo ed incontrovertibile spirare a piccole dosi, fino al più totale annientamento.
    Innaturale manchevolezza di una mente a metà, il Nessuno portò una mano al petto, stringendo fra le nivee dita esili e flessuose la stoffa del gilet scuro come pece, laddove non molto tempo prima la lama d'una degna compagna di giochi aveva osato spingersi ben oltre i limiti consentiti dalle regole che lui stesso pensava di aver stabilito con cura quasi morbosa. Non aveva provato dolore; non aveva sentito il cedere delle proprie carni, il contorcersi raccapricciante di muscoli e tendini. Ma ricevere quel colpo gli aveva fatto male.
    E nonostante non una piega sgualcita sdrucisse l'impeccabilità delle sue vesti, nonostante non una singola goccia del suo sangue corrotto macchiasse l'ineccepibilità della sua persona, Aster si sentiva storto, sbagliato. Come una pioggia primaverile, che mandi all'aria il divertimento di chi finalmente s'illudeva di poter godere del sole di Maggio; come una nebbia nelle mattine d'Estate che conduca inevitabilmente con sé le memorie d'un Novembre triste e brumoso.
    Sguaiato il contrarsi dei tendini, mentre la sua presa si faceva via via più violenta, ed il suo passo fra la gente più crudo e battente. Era come un'ombra tra loro, un cupo riflesso d'ossidiana nella piena luce del giorno; ignorato, allontanato e rifuggito come la peste. Solo lo sbocciare dell'ormai troppo noto canto d'oblio ad accompagnarlo in quella corsa modulata verso una salvezza ignota ed irraggiungibile, mentre il suo fuggire indolente lo portava verso una piazza gremita di gente, l'ambiente forse più sconsigliato per accogliere un'anima scura e solitaria come la Luna fra le stelle quale lui era.
    Solo infinitesimale il suo rallentare, mentre la folla gli si accalcava attorno come un mare di carne in burrasca.
    E fu allora che lo udì, fu allora che giunse nel suo universo parallelo alla realtà.

    r47D59S

    " Tutti noi abbiamo un Sogno, signore e signori.
    Forse fino ad ora siamo stati troppo occupati per rendercene conto, o troppo increduli per porgere orecchio a quello che il nostro cuore tentava di suggerirci.
    Ma in una terra lontana, vi sono ancora molti a credere nel potere dei Desideri.
    Fatevi avanti, Dame e Cavalieri di sorta, non abbiate timore!
    A nessuno è mai dispiaciuto ascoltare una Favola, no?"

    Il morbido profilo del ragazzo, che sempre pareva immutabile nella sua compostezza serafica, quasi spassionatamente religiosa, si scosse un secondo nel percepire quelle parole. Nel registrarle, soppesarle, valutarle immediatamente come 'di scarsa importanza' ... e tuttavia rimanerne incontrovertibilmente affascinato, ipnotizzato.
    A quale bambino d'altronde non piace ascoltare una bella storia?
    Quale giovane fanciullo saprebbe resistere al dono di un qualcosa che gli è negato da più tempo egli stesso possa ricordare?

    Perfino Aster, nel suo essere oramai così diverso dagli altri, nel suo aver dimenticato cosa effettivamente fossero i piaceri della realtà, le gioie infantili di un mediocre "chiunque", nel suo continuo voler dimostrare d'essere di gran lunga più maturo e completo di ogni altra creatura esistente ... non poté resistere al richiamo del racconto, della favola narrata davanti al focolare, memoria oramai sepolta dentro di lui, destinata a non verdeggiare mai più rigogliosa come un tempo.
    Ed egli si fece allora strada, davvero come fosse null'altro che un bambino, spingendo con le candide mani le vesti dei passanti, stringendosi su se stesso per infilarsi fra le gambe di chi era troppo grande per essere scostato, addirittura chiedendo 'permesso' con aurea timidezza a chi di farlo passare non ne voleva proprio sapere.
    Ma eccolo infine giungere innanzi all'uomo la cui voce spirava calore d'Oriente, gli occhi sgranati ad esplorare ogni angolo con la medesima curiosità che si avrebbe andando a scrutare un nuova città, un nuovo universo - o magari, semplicemente quella che si avrebbe riscoprendo qualcosa di fin troppo noto ma da lungi scordato.
    Davvero ... davvero quello era Aster?

    " Sono molteplici i misteri del nostro Oriente.
    Molteplici ed affascinanti come pochi altri in qualsiasi mondo possano sperare d'essere considerati. Ma non starò ad annoiarvi con le solite leggende oramai fin troppo note di grotte incantate nel deserto e lampade magiche ... voi tutti mi sembrate decisamente desiderosi di sentire qualcosa di meglio!
    E dopo aver gridato così tanto per attirarvi qui, non posso certo offrirvi un racconto che non sia all'altezza delle aspettative ...
    Lo dico sempre io: la mia è la migliore mercanzia che possiate sperare di trovare. "

    L'uomo gesticolava con enfasi, le lunghe maniche di stoffe ricamate a volteggiare assieme al suo corpo come nella danza ipnotica di un serpente finemente ammaestrato. Il volto scuro, colorato probabilmente dall'abbondante sole delle sue terre, scintillante d'entusiasmo come se per lui raccontare la tanto celebrata leggenda equivalesse a viverla in prima persona.

    " Si racconta che in una landa oscura e desolata, nel più lontano Ovest della mia terra natia, dove ovunque l'occhio osi sospingersi non si possano vedere altro che sabbia e sfocati riflessi di calore, si celi uno dei luoghi più curiosi ed ammalianti noti all'uomo.
    Badate bene, non si tratta della solita caverna delle meraviglie, né tanto meno del rifugio di predoni ed assassini.
    Fra le nuvole che improvvisamente volgono ad oscurare il cielo ed i venti che cessano di spirare come vittime d'un sortilegio, si nasconde una buia costruzione che tutt'oggi in pochi sono stati capaci di vedere ... e nessuno di questi pochi è mai riuscito a raggiungere.
    Troverete in giro mentecatti che cercheranno di farvi intendere che si tratti semplicemente d'un miraggio o di una favoletta da raccontare ai ragazzi per tenerli buoni ... solo vecchi stolti che hanno rinunciato ad ascoltare ciò che conta veramente, dico io!
    Ma non abbiate timore, sarà Mahdi a guidarvi verso la retta via. "

    L'uomo dai tratti arabeggianti terminò quella che a molti parve una piroetta indicando col lungo dito inanellato se stesso. Non c'era dubbio sul suo volto giovane, non un silenzioso e dormiente segno di incertezza o un tacito monito che tradisse bugie e frottole.
    Aster era pronto a giurarlo sulla propria esistenza: l'uomo diceva il vero (o era riuscito ad essere talmente convincente da ingannare persino se stesso). E mentre con la coda dell'occhio scorgeva alcuni tra i più scettici allontanarsi e lasciare spazio a nuovi e freschi avventori, si avvicinò ancor di più al misterioso cantafavole, affascinato dai suoi gesti così sapientemente teatrali, dal tono spirante calore ... non aveva occhi ed orecchie per nessun altro.

    " Vi sono avventurieri che narrano di aver calpestato una sabbia giusto un poco più dura delle altre, altri parlano d'aver scorto tra le dune una curiosa piattaforma del medesimo colore del deserto, altri ancora raccontano d'un unica, impercettibile fessura verso l'Inferno.
    Ma cos'è, allora?
    Cos'è mai questo posto ancora tutto da scoprire, da esplorare?
    È una benedizione, signore e signori. Forse l'unica concessa a questa nostra esistenza.
    È il luogo in cui, dicono le leggende, sia contenuto l'arcano che ordina ed amministra la volontà d'ogni essere vivente, di qualsiasi razza, specie o ideologia ... ed il segreto su come dominarlo. "


    0uaayig

    Snap!
    Snap!
    Snap!
    Snap!

    Brusco arrestarsi d'ogni cosa, gli parve per un momento d'udire uno strappo, uno schiocco come d'immagine fugace che venga catturata per il resto dell'eternità nello scattare rapido dell'obbiettivo.
    E poi ricomparire, ancora ed ancora. In un perenne rimescolarsi delle medesime parole, delle stesse affermazioni a ridondare le une sopra le altre come nella vaga sciocchezza di un Sogno forse appena un po' inquietante, ma non abbastanza spaventoso da costringerti a svegliarti ansante.
    Fu solo dopo che quelle parole ebbero rimbombato numerose volte attorno a lui, come fulmini in un cielo temporalesco a guizzare lesti da una nuvola ad un'altra, che il significato di quelle parole parve colpirlo al Cuore veramente.
    Attorno a lui, il racconto dell'orientale proseguiva inascoltato, carico di dettagli che luccicavano come l'oro che egli portava al collo e ai polsi, ma che in realtà non rivelavano nulla di concreto sull'identità del luogo.
    E l'atmosfera vorticante che gli aleggiava attorno in dinamico equilibrio si arrestò all'improvviso, in un contraccolpo poderoso come l'incresparsi della membrana di un ciclopico timpano, eco oscillante che mandò in pezzi quello stralcio d'astrazione come un cristallo che esploda in miliardi di schegge opalescenti.
    Non poteva credere che il Fato gli avesse regalato una simile opportunità.

    " ... e per chi non volesse accontentarsi delle parole, vi farà piacere sapere che la Vita dà sempre un'opportunità alle anime volenterose.
    O magari è il caso di dire che Mahdi ve la darà.
    Ma lasciate che vi dica una cosa: non è agli sprovveduti che si manifesterà il luogo di cui vi ho a lungo parlato, né gli sciocchi torneranno alle loro dimore per vantarsi della propria avventura.
    Il Deserto non perdona, né lo farà il Gel'eh Aleqadey.


    Ma se doveste giungere a destinazione, nulla sarà più come prima. "

    ~~x~~

    Tutti abbiamo un Desiderio.

    Talvolta, se abbiamo fortuna,
    ci viene concessa la possibilità di esaudirlo.



    Ok, seriamente, non so chi abbia avuto la forza di volontà di arrivare fino a quaggiù, ma nel caso qualche anima candida ci sia riuscita, mi sento in dovere di mettere in spoiler qualcosa che possa spiegare la situazione, almeno un pochetto^^
    Il post non è esattamente un autoconclusivo, ma piuttosto - come si evince dal sottotitolo - il prologo di una storia che svilupperò in futuro come Quest, non appena i tempi e le occasioni saranno per me più propizie.
    Mi rendo conto che come introduzione sia decisamente lunga e piena di informazioni e ragionamenti poco utili ed estenuanti, ma dal momento che la cosa è stata narrata dal punto di vista di Aster, non ho potuto esimermi dall'inserirci "un po' di suo" (anzi, ringraziate il cielo che sono riuscito a trattenermi, sennò sai quanto avremmo potuto andare avanti io e il mio fanciullesco amico?! x'D).

    Passando alla scena, questa si svolge a Radiant Garden, per collegarmi con l'ultima giocata effettuata con Aster (ovvero "Infiltrated", quest libera con Xisil). Non è passato molto tempo dal suo incontro con la ragazza, e le forti "emozioni" provate in quella notte continuano a tormentarlo ed a ricordargli di quanto fragili, sciocchi e corruttibili siano gli esseri viventi. La sua mente è oramai talmente annebbiata da questo morbo, che persino vedere persone alla presa con la loro vita quotidiana gli pare un abominio.
    La folla della città lo stritola, le sue piazze scintillanti sono ingiustamente troppo perfette per il Nessuno, ed egli tenta di farsi strada tra la gente quasi se fosse lui l'impotente, costretto a fuggire da quel mondo "sbagliato" che lo circonda per non impazzire.
    Sono numerose le sue riflessioni sulla presunta ingiustizia del mondo, e molte altre cose possono intendersi tra le righe per chiunque sia dotato di buon occhio^^
    La sua marcia senza meta viene però interrotta da un mercante, la cui funzione non è poi così dissimile da quella dell'omonimo personaggio nel cartone di "Aladdin" (sebbene con un ruolo decisamente più serioso). Tale bizzarra figura sta raccontando in modo molto teatrale ed accattivante, quella che ha tutta l'apparenza di una Favola ... e qui riscopro un po' un lato nascosto e dimenticato della psiche di Aster. Come un bambino non può fare a meno di ascoltare una storia raccontata dai propri genitori davanti al caminetto, così egli prova l'irresistibile impulso di fermarsi a sentire il racconto del mercante.
    Non sto qui a riassumere la storia narrata in modo abbastanza striminzito nel post (anche perché, nel timore di svelare troppi dettagli, mi sono trattenuto anche troppo a mio dire °3°). Mi sembra anche superfluo dire che, oltre ad essere ammaliato dalla tipologia del racconto, Aster è ancor più interessato a ciò che in esso è narrato.
    La conclusione, quindi, lascia chiaramente intendere il proseguimento della scena che - mi auguro -, potrà andare avanti il più presto possibile e con alcuni utentucci a tenermi compagnia ^__^

    Oh, e per chi non fosse avvezzo all'Arabo, Mahdi significa "guida sulla retta via", mentre il nome del luogo di cui il mercante parla (svelato solo alla fine), significa grossomodo "Corte del Giudizio" ù.ù *fa il sapientone, ma in realtà ha guardato su una lista di nomi cercata con Google*

    Well guys, stay tuned °ç°



    Edited by .:Strange:. - 22/7/2013, 19:08
  8. .
    CITAZIONE (misterious detective @ 9/5/2013, 19:10) 
    Non sai neanche quanto D: ho chiuso adesso con lo studio, dopo mangiato quando ho ricaricato le batterie sono tutto tuo

    Oh silly! Non dovresti tentarmi in questo modo
  9. .
    Questa è dedicata ad IV con amore <3
    MP__Grammar_Nazi_by_ItaniMajere
  10. .
    Aaaalluora, vediamo un po' di scrivere un commento che abbia una parvenza di decenza ù.ù
    I miei complimenti, davvero. Penso che dire una cosa del genere sia quasi d'obbligo. Mi è piaciuto davvero molto poter leggere una scena così profonda e carica di emotività riguardo ad un "punto oscuro" della nostra ormai-vecchia - ahimé -, seduta di D&D. Avere l'occasione di vedere i due ex-protagonisti (perché sì, per me erano loro i PG veramente protagonisti) confrontarsi in maniera così passionale ma soprattutto caratterizzata mi ha fatto davvero molto molto piacere, tanto che l'unico errorino veramente bruttino che ho trovato non è stato in grado di distrarmi minimamente dalla lettura di un testo che, nonostante contasse 2707 parole (wordcounter FTW), è scorso via sotto i miei occhi con una rapidita incredibile.
    Anzi, è scorso troppo velocemente, ne voglio altri :addit:
    Mi è piaciuto molto anche come hai inserito degli "atteggiamenti" che i PG avevano durante il gioco, tipo Drewan che giocherella sempre con i pugnali (strano che Sariel non si sia massaggiata una tempia o gli occhi ... :asd:)
    Comunque, tanto per fare il beta-reader rompiscatole, l'errore bruttino è il seguente:
    CITAZIONE
    Credevo tu fossi abbastanza intelligente da capire le cose la prima volta che le ti si dice

    Credo fosse "te le si dice" ... oppure no? °3° Più rigiro queste 4 parole e meno ci capisco *mindfuck*

    Ora, lasciando da parte questi discorsi un po' già trattati dagli altri due smargiassi qua sopra, vorrei mettere in luce altri due punti del racconto che mi hanno colpito, che non c'entrano nulla con la carica emotiva del medesimo.
    Per prima cosa, un altro complimento per come hai gestito il combattimento tra una Maga ed un Ladro/Assassino. Personalmente mi ritrovo sempre in difficoltà a trasformare in testo scritto un combattimento che ho in testa, di qualunque genere esso sia, invece tu hai davvero avuto la capacità di rendere lo scontro dinamico ed attivo, infilandoci comunque in mezzo degli stralci di pensiero e ragionamento. Davvero, questa cosa mi ha molto colpito in positivo^^
    La seconda cosa è un po' una recriminazione °ç° Perché sì, vedendo Sariel che mi pensa "Disintegrate", "Blur" ed i vari incantesimi in Inglese sono rimasto un po' sbigottito. Non so, non sono riuscito a farmi piacere questa cosa, anche se sinceramente non saprei suggerirti un'alternativa :'D
    Si tratta comunque di un'inezia, ma volevo scrivere un buon commento, quindi ho cercato di essere completo :*
    Ora vado a nascondermi nel mio bunker in Siberia, perché se la tua dolce metà si accorge che ho commentato alla tua Shot e non l'ho fatto alla sua Fic ... beh, non voglio sapere cosa mi succederà x'D
  11. .
    Pokémon di tutte le generazioni "disegnati" con lo stesso stile della prima giapponese. Io ... io ... :epilect:

    6hba3
  12. .
    CITAZIONE (~Drewan… @ 19/3/2013, 22:45) 


    That's my boy
    More or less ù.ù
  13. .
    CITAZIONE (Frenz; @ 8/12/2012, 22:01) 
    Un consiglio: non saltate in alto.

    LoL, questa è una battuta per pochi intenditori x'D
  14. .
    CITAZIONE (Paranoia~ @ 22/11/2012, 21:29) 
    Fenfenuta Fancy Fanciulla :mki:
    Buona permanenza nella nostra gabbia di matti u.u
    Se ti va di di tradurmi qualche epillio di Virgilio, prego, non chiedo di meglio u.u
    Ovviamente scherzo, latino è una rottura di scatole talmente grande che non lo scaricherei nemmeno sul peggiore dei miei nemici -w- Solo su MD XD

    And that's saying something, my Lady! x'D
    In ogni caso, benvenuta Daisu ^__^
    Sono certo di averti già vista da qualche parte, ma non ricordo dove ... mah :asd:
  15. .
    CITAZIONE (~V i o l i n i s t a @ 20/11/2012, 21:06) 
    Sembra un'ottima occasione per suonare. :riotgugu:

    :yeah:
33 replies since 9/9/2010
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