Il Samurai e la Maga(?)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Completi
    Posts
    2,782
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Ci troviamo nel mondo di Radiant Garden, la fortezza di luce, o almeno così si dice(?). La gente sembra trovarsi al sicuro in questo mondo, infatti passeggia spensieratamente come se nulla possa turbare la loro giornata. Le costruzioni sono semplici, come le case in legno, ma che mostrano solidità, come a voler infondere sicurezza agli abitanti, ma non come il castello, di tutt'altra categoria, costruito sulla solida roccia, come la pavimentazione delle strade. Tutto sembra risplendere nella luce, un mondo luminoso, senza una macchia, eppure, parlando proprio di macchie, una figura sembra essere fuori-posto in quel mondo. E' piccola, alta intorno ai 100 centimetri, e non è neanche umana. No, non si tratta di un Heartless, ma in un certo senso potrebbe assomigliargli visto il proprio aspetto. Un riccio antropomorfo, un Disneyano che ha viaggiato a lungo. Sei acculei appaiono dietro la propria testa, con linee rosse sopra di esse. La pelliccia è nera, a parte il muso che è beige scuro. Due iridi cremisi, con il sopra degli occhi rossi, mostrando uno sguardo cupo e serio. Il suo intero corpo è coperto da un mantello vecchio e logoro, che lo avvolge intorno al collo come se fosse una sciarpa, ma la parte destra del corpo è abbastanza visibile, infatti vi è un'apertura e da li si può notare che il petto ha una pelliccia bianca, una fascia rossa intorno alla vita, il quale regge un piccolo sacchetto, con i Munny al suo intorno, un braccio con una linea rossa che lo percorre per lungo, mentre la mano è coperta da un guanto bianco, con polsino rosso e nero ed un anello dorato intorno al polso. Anche la gamba destra ha una striscia rossa al lato, ed indossa una scarpa da ginnastica, bianca, con tallone nero, suole rosse, linguetta rossa ed un'altro anello dorato, intorno alla caviglia. Anche l'altra scarpa è visibile, il mantello lo copre fino alle caviglie. Sul lato sinistro del fianco, nascosto dal mantello, vi è la sua wakizashi. Avanza con passo lento e deciso, mentre i suo passi risuonano sulla dura roccia. Si guarda nei dintorni, studiando tale mondo che lo circonda, memorizzando ogni singolo dettaglio.
    Sembra un mondo così pacifico e sicuro.
    Commenterebbe nella propria mente. Si ferma in mezzo ad una strana piazza, circondato da alcune aiuole, dove vi sono vari tipi di fiori. Li osserva per bene, ma il suo sguardo viene sollevato verso l'alto, fissando il castello ancora in costruzione. Lo studia per bene.
    E' così imponente!
    Esclamerebbe, senza distogliere gli occhi dalla struttura edilizia.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Completi
    Posts
    73
    Reputation
    +1

    Status
    Offline


    Erano trascorsi appena un paio di giorni dal suo arrivo a Radiant Garden e non poteva ancora dire di essersi ambientata. Doveva ammettere che non c'erano poi così tante differenze col suo mondo d'origine, fatta eccezione per strani macchinari che vedeva qua e là nei negozi e per strada e di cui per lo più non capiva il funzionamento, ma allo stesso tempo ne aveva notate un'infinità: modi di fare e di relazionarsi, concezioni, atteggiamenti, pregiudizi. Era in pieno shock culturale, ma andava bene così. Probabilmente era la cosa migliore che potesse capitarle.
    Orientarsi, poi, le risultava ancora difficile. La città aveva una struttura molto diversa da quella cui era abituata e nulla, nella sua ottica, sembrava essere al posto giusto. Ogni volta che si metteva a gironzolare per memorizzare qualche strada, qualche edificio o per cercare un lavoro, finiva irrimediabilmente col perdersi. Per fortuna i cittadini di Radiant Garden si erano sempre dimostrati gentili e l'avevano aiutata con informazioni chiare e semplici, a volte offrendosi addirittura di accompagnarla alla locanda. Anche da quel punto di vista era stata fortunata: nonostante i danni riportati da quel mondo in seguito a un attacco di Heartless era riuscita a trovare alloggio in una graziosa pensione che dava proprio sulla piazza principale e la proprietaria aveva accettato di farle uno sconticino sul costo della camera in cambio di un po' di aiuto.
    In quel momento, infatti, si stava occupando di spazzare l'ingresso. Armata di scopa e buona volontà aveva iniziato a raccogliere la polvere che, dopo poche passate, aveva già formato una montagnola consistente. Se non avesse compiuto la stessa identica operazione anche il giorno prima, avrebbe giurato che nessuno lo faceva da settimane. Il problema erano le macerie non molto distanti e il pulviscolo che il vento portava con sé e che si insinuava in ogni minuscola fessura per poi ammassarsi su qualunque superficie a disposizione.
    Espirò dal naso in uno sbuffo mentre apriva la porta che dava sulla piazza per favorire il ricambio d'aria, anche se questo avrebbe sicuramente significato altra polvere di cui doversi liberare. Avrebbe potuto anche ricorrere alla magia e risparmiarsi la fatica, ma in fondo non aveva niente di meglio da fare. Sbrigare faccende domestiche era sempre meglio che fissare il soffitto con espressione vacua nella speranza che qualcuno avesse bisogno di una sarta apprendista. O di una strega – ma a quanto pare la magia era di dominio pubblico in quel mondo, quindi confidava più nella prima opzione.
    Fu quasi per caso che notò quella strana creaturina nera. Quel colore così cupo e denso spiccava in mezzo a quelli più vari e brillanti dei fiori nelle aiuole e quelli chiari della pavimentazione. Rimase a fissarlo per istanti che le parvero interminabili mentre il suo cervello elaborava quello che gli occhi vedevano. Un essere piccolo e bizzarro di colore nero. Un essere piccolo e bizzarro di colore nero. Un essere piccolo e bizzarro di colore nero. Un essere...
    Sbiancò non appena si rese conto che si trattava di un Heartless. Non ne aveva mai visto uno di persona, ma la descrizione corrispondeva perfettamente. Trattenne il respiro, temendo che con un rumore di troppo avrebbe potuto farsi scoprire.
    Cosa faccio, cosa faccio, cosa faccio? si chiese ripetutamente mentre le sue gambe parevano rifiutarsi di muoversi, né per nascondersi o fuggire, né per avanzare. Non c'era nemmeno nessuno a cui potesse chiedere aiuto. Non un componente del Comitato di Sicurezza che fosse di ronda lì, non un'anima che potesse dirle cosa fare. Nel suo grimorio c'era scritto di scappare a gambe levate, ma le avevano detto invece che, se se ne aveva la possibilità, bisognava eliminare quei cosi a vista. Solo che aveva lasciato la sua pistola in camera. Se fosse andata a prenderla forse l'Heartless si sarebbe allontanato e avrebbe attaccato qualcuno nelle vicinanze, oppure si sarebbe accorto di lei e l'avrebbe colta alle spalle e... e cosa accidenti poteva fare, lei?
    Cercò di prendere coraggio mentre muoveva qualche passo lento verso la creatura, tenendosi accuratamente fuori dal suo campo visivo. Era una pessima idea, pessima. Giunta a un paio di metri da lui strinse le dita attorno al bastone della scopa mentre lo sollevava sopra la spalla destra, pronta a colpire.
    «F-Fermo lì!» esclamò. Va bene, urlare e farsi notare non era stata esattamente la più geniale delle pensate. Normalmente non era così stupida. Perché perdeva sempre il cervello quando aveva paura? «Non provare a muoverti o ti... o ti rompo la testa!» proseguì.
    Certo che non doveva incutere molto timore, piccola e minuta com'era, col viso bianco per la paura, le mani che le tremavano e facevano oscillare la scopa, e la voce che balbettava ogni due-tre parole.


    Io già piango rido.
    Scemenze a parte, non sono molto capace di intendere e volere quindi non ho idea di cosa possa aver scritto. Se becco degli errori in seguito, provvederò a correggerli ç_ç'
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Completi
    Posts
    2,782
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Rimase in silenzio ad osservare il castello per altri due minuti. Socchiude gli occhi per potersi allontanare, ma un urlo attirò la propria attenzione.
    Mh?
    Apri le palpebre, per poi roteare con il proprio corpo ad almeno 180 gradi, facendo oscillare il suo mantello con le proprie movenze. Noterebbe una giovane donna, abbastanza carina. Inclina la testa di lato, sul destro, fissandola con fare curioso.
    Chi è questa ragazza?
    Torna in posizione eretta con la testa.
    Sembra che c'è l'abbia con me, ma per quale motivo?
    Rotea le iridi cremisi verso la scopa, per poi osservare le braccia e la gambe di lei, notando che stia tremando.
    Ha paura di me?
    Inarca il sopracciglio destro, per poi tornare ad osservare le iridi della ragazza. Infine parlò, mostrando la voce profonda e calma.
    Perché?
    Incrocia le braccia al petto.
    Ho fatto qualcosa di sbagliato?
    Concluderebbe, attendendo un commento da parte della fanciulla.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Completi
    Posts
    73
    Reputation
    +1

    Status
    Offline


    «Mh?». La bizzarra creatura non doveva essersi accorta di lei, inizialmente. Forse avrebbe dovuto approfittare dell'effetto sorpresa e colpirlo, così avrebbe avuto un sicuro vantaggio in caso di combattimento – perché non ci aveva pensato subito? Stupida, stupida, stupida!
    Senza sapere cosa fare, prese un bel respiro e gonfiò il petto. Non sapeva poi così tanto sugli heartless, a parte qualche loro generica caratteristica fisica e il fatto che fossero davvero molto, molto pericolosi. Erano come animali? Probabilmente no, ma con loro bisognava cercare di mostrarsi più grandi e di non aver paura, ed era la tattica che aveva deciso di adottare. Ma nessuna delle due cose le stava riuscendo particolarmente bene. Per quanto cercasse di trattenere il fiato e di tenere la schiena ben dritta, una ragazza piccina come lei non sarebbe riuscita a incutere timore nemmeno in un bambino, figuriamoci in una creatura potenzialmente letale e affamata di cuori. Sarebbe stato meglio scappare, dare l'allarme, fare qualunque cosa che non fosse mettersi nei guai in quel modo. Come si sarebbe difesa se l'avesse attaccata?
    «Perché?». Si ritrovò a guardarlo con gli occhi sgranati quando lo sentì parlare. In effetti nessuno le aveva mai detto che non potessero farlo, ma le uniche rappresentazioni di heartless che aveva visto – quelle scarabocchiate dalla sua maestra nel grimorio – mostravano come non avessero una bocca. «Ho fatto qualcosa di sbagliato?» la incalzò, incrociando le braccia (o le zampe?) all'altezza del petto.
    In risposta alla sua domanda, tecnicamente no. Si era solo fermato davanti a un'aiuola ad osservare l'enorme castello che si ergeva non troppo distante da lì – era stata al suo interno e sì, era davvero impressionante e meritava di essere ammirato con stupore e meraviglia. Però assomigliava alla descrizione che le era stata fatta di un heartless. Era piccolo e nero, non sembrava affatto un essere umano e non aveva mai visto niente del genere. Eppure, si ritrovò a tentennare per il semplice fatto che le avesse risposto e che non l'avesse attaccata. Si era fatta dell'idea che quegli esseri fossero privi di coscienza e intelletto e che attaccassero qualunque cosa dotata di cuore entrasse nel loro campo visivo, e lui, qualunque cosa fosse, non sembrava adattarsi affatto alla sua immagine mentale. In effetti, nemmeno il Claymore – il sistema di sicurezza che proteggeva quel mondo – era entrato in funzione. Ma se si fosse trattato di un guasto? In realtà non sapeva nemmeno in cosa consistesse e, di fatto, cosa facesse per difendere i cittadini di Radiant Garden. Magari stava già facendo qualcosa e lei non se ne rendeva conto. Oppure aveva preso un'enorme cantonata. In ogni caso, non poteva essere sicura di niente. Di niente.
    «S-Sei sospetto» trovò il coraggio di dire. Le mani non accennavano ad allentare la presa sul bastone, pronta a scattare a qualunque passo falso l'altro facesse. «Dimostrami che non sei un heartless o ti trasformo in una lastra di ghiaccio!» minacciò, con la voce che un po' le tremava nonostante stesse cercando di assumere un tono autoritario.
    Non era tagliata per quel genere di cose. Per niente.

     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Completi
    Posts
    2,782
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Era una situazione alquanto strana. La ragazza sembrava terrorizzata, ma allo stesso tempo stupita, o almeno così interpretò le espressioni della giovane. Mantenne le braccia incrociate al petto, mentre studiava la ragazza. Udì le seguenti parole di lei, cosa che lo spiazzarono un pochino.
    Sospetto?
    Per cosa? Furto? Spionaggio? Assassinio?
    Non riuscì a comprendere nulla, fin quando le seguenti parole lo spiazzarono. Fissò la ragazza per alcuni secondi in perfetto silenzio, sbatte le palpebre un paio di volte, ed infine si mostrò perplesso.
    Tu credi... che io sono un Heartless?
    Domanda retorica la sua, dopotutto la giovane aveva già proferito i suoi sospetti. Socchiude gli occhi, sciolse le braccia dal petto e si tocco gli occhi con l'indice ed il pollice, come a voler afferrare la parte centrale che divideva gli occhi stessi. Era la prima volta che qualcuno lo etichettava come un Heartless. Sapeva di avere un aspetto cupo, ma addirittura scambiarlo per una di quelle creature oscure gli sembrava il colmo. Rilassò l'arto, riaprendo le palpebre per rivolgergli un'occhiata perplessa.
    E cosa dovrei fare per farti capire che non sono un Heartless?
    Allargò le braccia verso l'esterno, spostando il mantello e scoprendo anche la parte sinistra del corpo, il quale la ragazza potrà notare la Wakizashi conservata nel fodero, ma non spostò le braccia per mostrare l'arma, è stato un gesto non intenzionale, sta solo semplicemente gesticolando.
    Se tu conoscessi tali creature non avrei bisogno di identificarmi per uno di loro. Si capisce benissimo che non hai mai visto un Heartless.
    Si, insomma, gli sembra logico. Socchiude gli occhi ed emette un sospiro, per poi riaprire le palpebre.
    Sentiamo, cosa sai di loro?
    Chiederebbe, attendendo una risposta.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Completi
    Posts
    73
    Reputation
    +1

    Status
    Offline


    «Sospetto?». La reazione dell'essere alle sue accuse, per quanto vaghe e infondate potessero risultare, le parve stupita. O era un bravo attore e sapeva mentire bene – e in quel caso probabilmente avrebbe cominciato a sciorinare un elenco infinito di motivi per cui non poteva assolutamente essere un Heartless e per cui, di conseguenza, le sue parole non erano altro che infamanti – o era effettivamente innocente e, semplicemente, non si aspettava di essere scambiato per uno di quei mostri neri dagli occhi gialli. Non sapeva cosa augurarsi: se avesse avuto ragione sarebbe stata in guai grossi, se si fosse sbagliata, bé, avrebbe fatto una figuraccia che non si sarebbe dimenticata tanto facilmente. «Tu credi... che io sia un Heartless?» insistette. Più parlava, più le già fragili convinzioni della ragazza sembravano vacillare, cadere e finire in pezzi sotto i suoi occhi, una alla volta. Era pronta a scommettere che di lì a poco si sarebbe ritrovata ad arrampicarsi penosamente sugli specchi. E non era neanche una cosa che le riusciva bene. Sarebbe stato davvero imbarazzante, oltre che ridicolo.
    Cercò come possibile di non darlo a vedere – non troppo, almeno – per non risultare meno credibile di quanto già non fosse e annuì con un cenno della testa. Non che fosse più sicura al cento per cento della cosa, ma non se la sentiva di rischiare così tanto dando per scontato di aver preso un granchio. «Sei sospetto» ripeté, dando un'ulteriore conferma, come se il gesto di per sé non fosse stato sufficiente.
    La creatura sembrò esasperata. La vide portare le dita a stringere quello che supponeva fosse il setto nasale – qualunque fosse la realtà dei fatti, era anatomicamente bizzarro. «E cosa dovrei fare per farti capire che non sono un Heartless?» le chiese. Quella era davvero una bella domanda, una a cui non era in grado di dare risposta. Avrebbe dovuto chiedere più informazioni al riguardo, in effetti.
    Lo vide aprire le braccia e, nel farlo, il mantello si spostò e mostrò chiaramente la spada che teneva al fianco. Indietreggiò di un passo in un riflesso istintivo, mettendo tra di loro una distanza ragionevole, quanto sufficiente perché potesse darle la possibilità di evitare un possibile fendente e reagire. Normalmente la gente non se ne andava in giro armata a meno che non avesse cattive intenzioni, almeno nel suo mondo.
    «Se tu conoscessi tali creature non avrei bisogno di identificarmi per uno di loro. Si capisce benissimo che non hai mai visto un Heartless». La indispettì sentirsi dire qualcosa del genere. Aveva ragione, non ne aveva mai visto uno, e allora? Erano pericolosi e questo bastava a giustificare il suo essere guardinga e sospettosa. Non le andava a genio essere trattata come... come una stupida, o un'isterica. Stava soltanto reagendo a quello che, ai suoi occhi, era un possibile pericoloso. Anzi, era stata fin troppo educata, evitando di attaccarlo a vista, contrariamente a quanto le era stato suggerito. «Sentiamo, cosa sai di loro?».
    «Che sono piccoli, neri e molto pericolosi» disse, in un modo più brusco di quello che era solita utilizzare. Era spaventata, tesa e irritata. L'adrenalina non andava di pari passo con la sua buona educazione. «E, non per offendere, ma sembri corrispondere perfettamente alla descrizione». E anche se si fosse offeso, non le importava.

     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Completi
    Posts
    2,782
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Rimane in attesa della risposta da parte della fanciulla, ed infine quest'ultima inizia a spiegare cosa lo lascia insospettire, ossia essendo piccolo e nero.
    ...
    La osserva in silenzio, per alcuni secondi, ed infine socchiude gli occhi ed emettere un sospiro.
    E' vero, alcuni Heartless sono piccoli e neri.
    Riapre le palpebre.
    Alcuni.
    Sottilinea quella parola verbalmente. Chiude la destrorsa in un pugno e la poggia contro il proprio fianco, mentre agita la mancina di fronte a se.
    Gli Heartless sono esseri di varie forme. A secondo del mondo in cui ci troviamo ve ne sono di diversi tipi.
    Rilassa l'arto mancino.
    Alcuni sono piccoli, altri sono grossi, bassi, alti, magri, grassi, con ali, pinne, e tanti altri ancora che non so neanche io.
    Sposta la destrorsa di fronte a se, agitando quest'ultima.
    Un'altro requisito che hanno gli Heartless è che non vanno mai da soli, viaggiano in gruppi, non proferiscono parola e non sono intelligenti, anzi sembrano guidati da un istinto animali, e per concludere hanno tutti gli occhi gialli e tondi.
    Detto ciò, sposterebbe la destrorsa verso il proprio volto, indicandosi gli occhi, in modo che la fanciulla osservi il colore, ossia cremisi. Conclude il proprio discorso, rilassando l'arto destro, per poi rivolgere l'ultima parola.
    Soddisfatta?
    Chiederebbe, volendo concludere la conversazione.
     
    Top
    .
6 replies since 18/7/2017, 18:37   155 views
  Share  
.