Sogno o Realtà?

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    La Città di Mezzo, il mondo dove accoglie ogni anima che abbia perso il proprio mondo, non avendo più amici, parenti e casa, perduti da causa dei Senza Cuore, ma forse può anche accogliere persone che hanno perduto tutto, nonostante il loro mondo originale sia intero e che non la considerano più la loro casa. In un vicoletto nascosto, oscurato dall'assenza di ogni fonte luminosa, di colpo si illumina un poco, mentre delle particelle luminose si uniscono per formare una piccola figura sul suolo. Passano pochi secondi, ed infine quella luce si affievolisce e scompare, lasciando il posto ad un piccolo disneyano, il nostro riccio antropomorfo. La pelliccia e gli aculei sono neri, a parte il petto che è bianco, alcune strisce rosse che percorrono per lungo le braccia, le gambe e la parte superiore degli aculei, ed anche la parte superiore degli occhi, che tiene nascoste dietro le palpebre. Il muso è di colore beige scuro. Intorno alla vita porta una fascia rossa con un fodero agganciato sul fianco sinistro ed un piccolo borsello sul fianco destro, mentre di fronte al riccio, vicino alla testa, vi è la sua wakizashi dal manico viola, la guardia dorata con forma rettangolare senza spigoli, ed una lama leggermente ricurva completamente nera, lunga 69 centimetri. Le mani sono coperte dai guanti bianchi con polsini neri e rossi, per i piedi porta due scarpe bianche, con talloni neri, suole rosse ed una linguetta rossa, insieme a quattro anelli che indossa uno per ogni polso e caviglia. Il mantello logoro e vecchio, per concludere, giace poco lontano. Rimane incoscente per pochi secondi, prima che il riccio inizia a mugugnare, dando segni di vita. Digrigna i denti, riapre lentamente le palpebre, mostrando un paio di iridi cremisi, con uno sguardo cupo e serio.
    Mmmh... Joan...
    Ricorda della sua esaminatrice, mentre cerca di alzare lentamento il busto, facendo forza sulle braccia.
    Deep Dive...
    Ricorda anche il posto in cui si trovava, credendolo un sogno. Solleva la destrorsa e la avvicina alla testa, poggiando la mano sul lato destro, mostrando segni di stordimento e confusione.
    Che razza... di sogno!
    Lo crede un sogno, ma d'altronde non è un'affermazione sbagliata(?). Le iridi cremisi fissano il suolo, per poi sollevarle e guardarsi nei dintorni, rimanendo ancor più confuso nel ritrovarsi in un vicolo.
    Cosa?
    Sgrana un poco gli occhi.
    Ma non ero nella grotta?
    Crede ancora che si trovava nella grotta mentre sognava di duellare contro Joan.
    O... O ero vicino al lago?
    Il luogo in cui combattè contro Joan.
    Non... Non capisco più nulla! Che stia ancora sognando?
    Fissa il suolo accigliato, smettendo di parlare, stando nella totale confusione. Solo adesso noterebbe la sua arma. Rimane sorpreso nel vedere che si trova estratta dal fodero.
    Perché l'arma non è rifoderata? Che sia per il fatto che combattevo contro Joan? Ma se fosse così...
    Rotea le iridi verso il braccio destro, studiandolo per bene.
    ... non dovrei essere ferito?
    Ricorda di avere bruciature su tutto il corpo. Apre e chiude la mano un paio di volte, non avverte dolore. Rotea le iridi verso l'arma. Allunga la destrorsa per afferrare il manico, piega il ginocchio destro per poggiare la piata del piede sul suolo, sollevando allo stesso tempo il bacino. Afferrata l'arma, e sollevato il bacino, sposta il peso del corpo sulle proprie gambe, con il ginocchio sinistro che tocca il suolo, mentre il busto è in posizione eretta, ed infine drizza le gambe, mostrandosi nella sua altezza di 100 centimetri. Afferra il fodero con la mancina, rivolge la punta dell'arma dentro il fodero stesso e vi nasconde la lama, conservandola. Rivolge lo sguardo verso il mantello, notandolo adesso. Avanza verso quest'ultimo, si china per poterlo raccogliere, usando la mancina, ed infine lo indossa, avendo il colletto simile ad una sciarpa, raggiungendo il proprio collo, mentre il mantello copre l'intero corpo, tranne la parte davanti a destra e le scarpe. Dopo essersi assicurato di aver indossato bene il mantello, si guarderebbe nei dintorni, notando una luce di fronte a se.
    Mh?
    Preso dalla curiosità segue quella luce, percorrendo il vicoletto, fino a trovarsi allo svincolo e seguirlo girando a sinistra. Uscendo dal vicoletto, rimane sorpreso, tanto che sgrana gli occhi. Si trova in una grossa piazza, dove vi sono molte persone che passeggiano beatamente. Non sa ancora che si trova al Primo Distretto della Citta di Mezzo. Rotea le iridi nei dintorni, studiando con stupore il nuovo mondo in cui si trova, completamente urbano, per poi sollevare le iridi verso l'alto e notare il cielo stellato con fare smarrito.
    Dove diavolo mi trovo? Che sogno è questo?
    Pensa tra se e se nella confusione totale.
     
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    A Shinan era mancata una vita più semplice, più comune. La guerra, il Keyblade, il comitato… le preoccupazioni che avevano assalito ed intaccato la sua mente ed il suo corpo erano state molte, e l’idea di poter finalmente godere di un po’ di quiete sembrava quasi inverosimile. Soverchiata dalle responsabilità, si era quasi sentita incapace di essere se stessa, aveva percepito la sensazione di non sapere più chi fosse, questa se stessa.
    La ragazza si fermò per qualche secondo lungo il bordo della piazza, la schiena appoggiata contro il muro. Si fermò ad osservare distrattamente la gente che le passava attorno: seguiva con gli occhi le persone, ma non ne distingueva i volti con chiarezza, girava appena il collo e poi placidamente tornava a guardare di fronte a sé. Cercava di spiegarsi ciò che provava, se fosse il momento giusto per sentirsi di nuovo così piccola. Teneva tra le mani le stringhe di corda di una grossa borsa, appoggiata sulle ginocchia, ed ogni volta che spostava il peso da una gamba all’altra i vestiti al suo interno frusciavano come a sussurrargli qualcosa. Ricordava ancora troppo bene i giorni in cui andare a shopping era normale, per lei, i giorni in cui era in compagnia dei suoi amici, quando erano altri ad aiutarla a scegliere. Anche dedicare un momento a s stessa, da sola, non era poi tanto male per una volta, però. Con un sospiro, la Nesciens si dondolò in avanti e si stacco dal muro, stirò le braccia verso l’alto e mugolò soddisfatta. Aveva ancora del tempo e diversi munny da parte, poteva permettersi di esplorare ancora per un po’.
    Mantenendosi un po’ in disparte, così da poter osservare gli altri con un lieve sorriso sulle labbra, la giovane si mosse lungo la scalinata al margine della piazza del Primo Distretto, quando notò qualcosa di insolito poco distante, all’imboccatura di un vicolo che non conosceva: c’era in piedi una creatura strana, una specie di animale con lunghe spine scure a coronargli il capo ed il colorito scuro quanto gli Heartless. Era più basso di lei, le ricordava molto il Re che era venuto in suo soccorso al Castello dell’Oblio. I suoi occhi, tuttavia, parevano più induriti, da un lato, e confusi dall’altro: il porcospino (o, almeno, tale le sembrava) si guardava attorno come se vedesse tutto per la prima volta, e nel mezzo di quei mille misteri, egli studiava sconcertato perfino lei.
    Indugiò per un solo istante e, deglutendo, Shinan decise di muoversi. Camminando piano sulle sue scarpe nere, avanzò parallela allo sconosciuto, mantenendo una discreta distanza insicura su ciò che stava per fare e per dire. Quel che era peggio, è che mentre avanzava non riusciva a decifrare i suoi pensieri per capire quale fosse la ragione che la spingeva ad agire: veniva primo il desideri di aiutare il prossimo o la curiosità fanciullesca verso qualcosa di sconosciuto?
    -Mi scusi...- domandò titubante, quasi dall’altro lato della strada, alzando appena la mano destra come uno studente insicuro della propria risposta. Studiò gli occhi della creatura, cercò l’anima che si celava dietro di essi: più ci provava, più era convinta di rivedere una se stessa di molto tempo fa. -Posso aiutarla? È… è la prima volta che arriva qui?-
     
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    Rimane in silenzio il porcospino, mentre osserva i dintorni, le persone che passeggiano e tutto il resto. In un attimo si trovava in una caverna, poi in un pago ad affrontare una guerriera, ed adesso in una città movimentata. Non ha mai avuto tanta confusione nella propria mente. Vari odori si insinuano nelle narici del suo olfatto sviluppato. Tra questi quelli di una sconosciuta a cui il riccio non ha dato molta attenzione, fin quando quest'ultima non si fa notare.
    Mh?
    Rivolge lo sguardo cupo e serio verso la sconosciuta. Potrà notare che si tratti di una bambina, o ragazzina, non molto alta, supera di poco il nostro riccio, con una carnagione pallida ed in paio di iridi violacee. Inarca il sopracciglio destro, mentre studia il vestiario della giovane, uno stile gotico, ed infine rimane perplesso della domanda che gli viene rivolto.
    Diamine, devo sembrare disperato e sconvolto se una ragazzina mi vuole aiutare!
    Socchiude gli occhi, meditando.
    D'altronde é vero, perché dovrei rifiutare?
    Emette un sospiro e riapre le palpebre.
    Si, diciamo che inspiegabilmente mi sono trovato in questo posto contro la mia volontà.
    Rivela alla giovine, riprendendo a controllare i dintorni.
    Dove mi trovo?
    Chiederebbe infine, attendendo con pazienza una risposta dalla gotica.

    Io mi sono basato sull'aspetto del BG di Shinan, se ho sbagliato qualcosa avvertitemi per favore.
     
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2 replies since 23/6/2017, 20:33   93 views
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