regret

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Your smile, fragments and gentle voice have disappeared to the moon

    Group
    C.S.RG.
    Posts
    928
    Reputation
    +15

    Status
    Offline



    Le fiamme scattarono, ruggendo affamate, ma non raggiunsero mai il loro bersaglio. Evocata dalla sua esaminanda, una spessa lastra di ghiaccio intercettò le fiamme, venendo rapidamente consumata da esse, disfacendosi in acqua e vapore.
    Orgogliosa, sinceramente felice per la testardaggine e la caparbietà che l'altra stava dimostrando, per le sue tecniche e il suo istinto, non poté trattenere un largo sorriso.
    Cercando di nascondere la sua espressione, approfittò del fumo apparso all'improvviso. Era felice: aveva trovato una candidata adeguata, qualcuno di forte, qualcuno che era certa sarebbe sopravvissuto, che avrebbe fatto strada. L'espressione non ancora del tutto sotto controllo, si concesse di stringere il pugno della mano libera in un gesto che non riusciva a esprimere appieno la soddisfazione che l'altra le stava dando.
    Eppure, non aveva tempo per esprimere la propria felicità. Non era un lusso che poteva concedersi in quel momento. Determinata si ricompose. La gamba destra si spostò in avanti, lo scettro in diagonale di fronte a lei, a metà strada tra loro due, ostacolo invalicabile e, allo stesso tempo, un gesto di sfida per l'altra, un gesto che sembrava voler dire “sorprendimi”.
    Il vapore iniziò a diradarsi, l'umidità si disperse nell'aria.
    «Usi sempre il fuoco perché ti ricorda tuo marito?»
    Una fitta al petto, un dolore acuto che non era per niente collegato al proiettile che l'aveva appena colpita le mozzò il fiato. Setta. La vista si offuscò, mentre le lacrime le si accumulavano agli angoli degli occhi. Fu solo grazie alla sua forza di volontà che riuscì a trattenere il singhiozzo che stava risalendo lungo la gola.
    Per un istante rimase immobile, pietrificata, mentre tentava di venire a patti con il dolore e i ricordi. Fu quasi con una risata amara che si ricordò quello che aveva detto ad Ailis prima del loro scontro.
    Aveva mentito. Le aveva detto che non avrebbe potuto farle del male, ma era stata una sciocca, aveva tenuto solo conto del suo corpo, di quel contenitore plasmato dalla magia. Non aveva nemmeno pensato che sarebbe potuta essere ferita nell'animo.
    La presa sullo scettro si allentò, la posizione di guardia che aveva preso si scompose. I muscoli ancora tesi, come se stesse ancora lottando, portò il dorso della sinistra agli occhi, asciugando le lacrime prima ancora che potessero cadere.
    «Basta così.» Sussurrò con voce roca. Subito le sue ferite si risanarono e le macchie di sangue che avevano tinto le sue vesti scomparvero come se non fossero mai esistite.
    Un sospiro sfuggì dalle sue labbra, mentre tentava di controllarsi meglio e nascondere le sue emozioni. Con un sorriso palesemente fittizio, una maschera di fronte a quello che provava per davvero, proseguì.
    «Ho visto abbastanza, Ailis.»
    Era pronta. La ragazza era decisamente pronta per il mondo esterno, pronta a difendersi, pronta a lottare, a ferire per assicurarsi la propria sopravvivenza. Più pronta di quanto lei non fosse mai stata.
    «Sei promossa.» La voce era stranamente apatica e vuota, nel silenzio pesante e cupo che aveva invaso le rovine nascoste.
    Andava bene così. Senza proseguire, annuì con esitazione a se stessa. Così come aveva ferito lei, Ailis avrebbe dovuto ferire molti altri, per continuare ad andare avanti. Era una verità, quella, che non poteva essere cambiata. Lei stessa lo aveva imparato più volte sulla sua pelle, lei stessa lo aveva capito quando si era rifiutata di ferire coloro che aveva amato ed era stata ferita da loro in cambio.
    «Congratulazioni.» Di nuovo un sospiro, di nuovo la nausea alla bocca dello stomaco e un patetico tentativo di attingere alla felicità che fino a qualche secondo prima ribolliva dentro di lei, riempiendola.


    Scusa per il post corto, ma non sapevo bene nemmeno io cosa dire ^^”
    Fai un ultimo post tu e poi arriva la valutazione ùwù/
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Completi
    Posts
    73
    Reputation
    +1

    Status
    Offline


    Non doveva andare così.
    Ailis si aspettava di distrarla, di coglierla di sorpresa, di costruirsi una finestra di opportunità, qualunque cosa. Qualunque cosa tranne quella. Il vapore non era stato sufficiente a celare quell'espressione ferita, il gesto di asciugare gli occhi da lacrime non ancora versate. Le si mozzò il fiato e il braccio sinistro ricadde mollemente lungo il fianco, quasi inanimato. Sentì una fitta al cuore nel vedere Zaher così, ed era una sensazione provata in tempi troppo recenti, era troppo familiare per non poterla riconoscere. Aveva parlato di suo marito in maniera così allegra e spensierata, prima, che non aveva immaginato potesse reagire in quel modo. Non voleva nulla di tutto quello. Non voleva ferirla così.
    Il labbro inferiore tremava mentre cercava di articolare delle parole. Il suo cervello però non dava segno di vita, non riusciva a formulare un solo pensiero coerente, nulla con cui potesse farsi perdonare.
    «Basta così». Ogni ferita sul corpo della ragazza scomparve, ogni macchia. Ailis sentì quasi le ginocchia cedere. Fin dall'inizio non aveva mai avuto la benché minima possibilità. Era stata messa alla prova, ma nessuno aveva mai detto che avrebbe dovuto vincere, che sarebbe sopravvissuta anche in caso di sconfitta. Aveva ferito l'unica persona che era stata gentile con lei dalla morte di Val e lo aveva fatto per niente. Per niente. Aveva solo dimostrato di essere una stupida. «Ho visto abbastanza, Ailis».
    Man mano che l'adrenalina scemava, ogni colpo, ogni ferita si faceva sentire sempre di più sul suo corpo provato. Lasciò cadere la pistola a terra, le dita non avevano più la forza di tenerla stretta e ben salda, e ormai non le serviva più. La lama di ghiaccio si incrinò e cadde in una miriade di frammenti che, a contatto con il calore del terreno sottostante, si sciolsero nel giro di pochi secondi. Se prima si era trovata in difficoltà, in quel momento le sembrava di non essere altro che un ammasso informe di dolore e stanchezza.
    «Sei promossa». Il tono asettico con cui Zaher aveva pronunciato quelle sole due parole le fece più male di ogni ferita fisica. «Congratulazioni».
    Rimase completamente immobile. No, l'unico pensiero coerente che fu in grado di elaborare. Non se ne sarebbe andata, non così. Non dopo aver rovinato tutto per l'ennesima volta. Mosse il primo passo e rischiò di cadere perché il ginocchio aveva minacciato di non sorreggerla e farla finire a terra. Le ci volle qualche secondo per riprendersi. «Mi dispiace...» riuscì ad articolare. La testa le girava al punto da darle la nausea. Cercò come possibile di ignorare la sensazione di malessere e di avanzare. Erano così vicine, mancava pochissimo. Un solo passo. Un altro ancora. «Mi dispiace» disse ancora, stavolta con voce strozzata.
    Quando le arrivò di fronte teneva il viso abbassato, non aveva il coraggio di guardarla negli occhi. Però doveva farlo. Almeno quello, prima di andarsene. La sola idea la spaventò. Zaher doveva odiarla e non voleva dover rivedere quell'espressione ferita. Il suo respiro accelerò, inspirava ed espirava a ogni secondo. Sentì le lacrime rigarle le guance e si ritrovò a chiedersi quanto potesse diventare patetica, ridicola, quanto in basso potesse arrivare. Forse era quella la sua punizione: quando pensava di aver toccato il fondo, il terreno franava sotto di lei e scopriva di poter scendere ancora e ancora, sempre più in basso. Strinse gli occhi e si diede un leggero slancio verso Zaher, stringendola in un abbraccio che l'altra probabilmente avrebbe respinto, ma che sentiva il bisogno di darle. Anche se le scuse non sarebbero servite, anche se non avrebbe cancellato quello che aveva fatto, voleva almeno che... voleva che cosa? Il perdono?
    Dio, quant'era meschina. Era così pronta a ferire gli altri per proteggere se stessa. E per cosa, poi? Non sarebbe mai riuscita a vivere serenamente, non avrebbe mai potuto essere felice – non col fantasma di Valerie a tormentarla, con il dolore negli occhi di Zaher marchiato a fuoco nella mente.
    «Mi dispiace» lo disse ancora e le parve di non essere capace di dire altro. Strinse Zaher incurante del dolore al braccio e al ventre che la supplicavano di staccarsi, incurante dei possibili tentativi dell'altra di allontanarla. «Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace» continuò a pronunciare quelle uniche due parole, sempre più forte e in modo sempre più sconnesso, la voce che si arrochiva e i singhiozzi che la interrompevano.
    «Mi dispia--». Le gambe cedettero. Se ne accorse in tempo per sciogliere la sua stretta ed evitare che anche Zaher cadesse insieme a lei. Trattenne un lamento quando le sue ginocchia di scontrarono col terreno e la mano destra, istintivamente, andò a sorreggerla, causandole un'altra scarica di dolore si propagò dal braccio al resto del corpo. La vista era offuscata dalle lacrime, dalla stanchezza, dalla sua coscienza che rapidamente si stava assopendo.
    Solo un attimo, un attimo ancora. Strinse i denti mentre costringeva il braccio destro a sollevarsi fino al petto, imitando il gesto che Zaher aveva compiuto quando si era presentata. Non sapeva se fosse consono o meno, ma che aveva da perdere ormai? Voleva almeno fare un ultimo, disperato tentativo di farle capire che non voleva ferirla intenzionalmente. Non così. Non così tanto. Chinò il busto in avanti, alcune ciocche di capelli le solleticarono in maniera fastidiosa le guance e rimasero incollate alla pelle bagnata di lacrime. «Anche per me è stato un onore conoscerla, signorina Zaher» mormorò. Strinse le palpebre mentre sollevava la testa, sforzandosi di guardare in alto, verso gli occhi della giovane Giudice. Era stanca di sbagliare, stanca di scappare, stanca di fare del male a persone che non se lo meritavano.
    Basta..
    Deglutì. «Grazie di tutto» mormorò. Poi fu tutto nero. Non sentì nemmeno il proprio corpo accasciarsi al suolo, tra l'erba e i fiori che una persona gentile aveva creato per lei, prima di scoprire che ingrata fosse.
    Questo è stato il mio ultimo sbaglio. Lo promise a Zaher, ma soprattutto a se stessa. Non si sarebbe più ripetuto. Mai più.



    ZAHEEEEEEEEEEER ç_____ç
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Your smile, fragments and gentle voice have disappeared to the moon

    Group
    C.S.RG.
    Posts
    928
    Reputation
    +15

    Status
    Offline



    Con sguardo cupo, osservò il corpo della ragazzina svanire, trascinato lontano dal sogno e dall'illusione. Lentamente, disperdendosi in scintille e volute di fumo, anche Liffrey Street, anche le piante che lei aveva creato iniziarono a perdere forma e sostanza.
    Non era stata corretta. Non era stato giusto come si era comportata. Non dopo che era stata lei stessa a spingere Ailis in quell'angolo, a costringerla a combattere. Se c'era qualcuno da biasimare per quanto era successo, allora quel qualcuno era lei.
    Una scintilla di determinazione a invigorire i lineamenti del volto, Zaher sollevò di nuovo il capo, trattenendo con forza gli ultimi frammenti del Deep Dive, ristabilendo il collegamento tra lei e la giovane maga.
    Per un istante esitò, per un singolo rapido istante strinse i pugni e abbassò le palpebre, cercando le parole giuste.
    «Non scusarti di niente, Ailis. Non devi.» Un tremore le attraversò il corpo, mentre il maestro del sogno tentava di riprendere il controllo, mentre lo spirito della ragazzina, veniva spinto via, allontanato con lei.
    «Ailis.»
    Di nuovo il mondo vibrò, poco alla volta il suo corpo iniziò a dissolversi e a perdere consistenza, mentre la sua volontà si sforzava di lottare contro quella superiore e dominante della Voce.
    «È stato un piacere conoscerti.»
    Solo allora, solo in quel momento lasciò che la propria volontà venisse sconfitta e che Ailis venisse allontanata. Con un sorriso privo di rimpianti, certa che quelle parole avevano raggiunto l'altra, Zaher scomparve.




    »Regret

    Valutazione poorunfortunatesoul.
    CITAZIONE


    »Scrittura e caratterizzazione: Non avendo definito del tutto i voti parto sin da subito dicendo che questo è con tutta probabilità il tuo campo migliore: possiedi un'ottima padronanza dell'italiano, gli errori, siano essi di distrazione o più seri, sono estremamente rari, se non quasi del tutto assenti.
    Eppure, nonostante le parole precedenti basterebbero a riassumere, seppur grossolanamente, il tuo stile dal punto di vista grammaticale, mi trovo a dovermi comunque complimentare per i tuoi miglioramenti costanti nell'unico campo in cui eri carente, ovvero quello che riguarda la divisione in paragrafi del testo. Certo, so che può sembrare una sciocchezza così a prima vista, ma trovare in un lavoro ben curato come il tuo enormi muri di testo, estremamente pesanti per l'occhio, poteva dare del fastidio. E… beh, cosa dire: dopo che ti ho avvertito al riguardo diversi mesi fa, ho notato un sensibile miglioramento sotto questo campo e la cosa mi ha fatto molto piacere.
    Per quanto riguarda la caratterizzazione, Ailis è coerente con se stessa. Si tratta di un personaggio fragile che ne ha vissute di cotte e di crude ed ho senza dubbio gradito poter osservare come questo passato si ripercuota sui comportamenti e sulle azioni attuali del personaggio e nel suo modo di combattere e agire. Unica nota che mi ha fatto storcere leggermente il naso è stato l'ultimo turno di combattimento, con l'affermazione di Ailis. È stata, sì, giustificata e resa bene, ma allo stesso tempo non ho potuto fare a meno di pensare che un commento così “acido” da parte di una persona così passiva e chiusa in se stessa stonasse un po' nel contesto, sopratutto in virtù del fatto che il tuo personaggio non ha mai espresso rancore nei confronti del giudice per averla costretta a combattere. Si tratta di una minuscola pecca nel campo di caratterizzazione, che, sfortunatamente, ti abbassa appena il voto.
    Credo che questo sia più o meno tutto quello che ho da dire sul tuo personaggio. Spero che Ailis riesca ad uscire velocemente dal suo guscio e ad assumere una linea di pensiero più positiva, ma credo che questo sia tu a dover decidere se farlo e in caso quando. Ammetto comunque che il personaggio mi piace molto e che non vedo l'ora di seguire i suoi progressi, in qualunque direzione essi siano.


    »Voto: 7.8

    »Strategia: Allora, qui andiamo già di alti e bassi. Esaminiamo turno per turno il combattimento.
    Primo turno: ottimo, davvero ottimo, l'utilizzo delle libertà strategiche nel creare una distanza molto corta tra i due personaggi e approfittarne subito dopo per attaccare con la pistola, impedendomi quindi di contrastare l'offensiva e obbligandomi a prendere un danno medio senza che tu abbia speso nemmeno una goccia di MP. Meno ottimo quello che è seguito subito dopo. Capisco perché ti sei allontanata: Zaher era più veloce di Ailis e nel combattimento corpo a corpo avrebbe avuto un vantaggio notevole, tuttavia, sarebbe bastato depotenziare la velocità del giudice come hai appunto fatto subito dopo. Non si tratta di una cattiva mossa di per sé, ma il fatto che tu ti sia allontanata e usato il depotenziamento subito dopo è stato leggermente ridondante. Resta comunque buona sul lungo termine la mossa del depotenziamento. Infine, buona mossa anche quella dell'alta, sebbene sarebbe stato meglio compierla subito dopo il tuo primo sparo, in modo da approfittare di una prima eventuale distrazione causata dalla ferita per avere dei danni garantiti e non offrire del tempo di recupero all'avversario. Nota negativa riguardo questo turno: hai usato tanti (troppi) MP. Capisco il recupero, capisco che ne hai 100 a disposizione, ma il 48% è tanto.
    Secondo turno: giustamente si vedono le ripercussioni del grande consumo. Qui sono stato cattivo e ti ho teso un piccolo tranello, ovvero ho allungato con “acrobazie” per niente funzionali al combattimento la descrizione dell'attivazione del dominio elementale del fuoco, in modo da darti tempo di ergere una barriera o di contrastarlo in qualche maniera approfittando di questa mia mancanza strategica. E… sfortunatamente non lo hai fatto. E invece di parare la vampata di fuoco e non prendere un danno medio, hai deciso di parare l'ostruzione, in modo da poter continuare a sfruttare la tua agilità. Che non hai sfruttato. Diciamo che ho storto un po' il naso in questo turno. Tuttavia, non sono errori gravi. E ci sono anche dei virtuosismi degni di nota, come, primo tra tutti, l'utilizzo di entrambe le tue passive razziali inferiori per identificare la bassa di Zaher e riprendere in mano l'arma di Ailis. Ottime azioni, che ti valgono un punticino in più.
    Terzo turno: Strategia ottima, in teoria. La scelta di parare il danno più alto invece dell'offensiva bassa è stata una buona scelta (e in virtù delle tue azioni nel turno precedente, nemmeno così scontata). Utilizzi il colpo portato senza consumo per mettere distanza tra te e la giudice e dare ad Ailis la possibilità di parare l'attacco successivo, il che è davvero degno di nota. Infine molto buona -dal punto di vista strategico- il tentare di destabilizzare psicologicamente un avversario in modo da fargli abbassare la guardia e dare una possibilità in più al tuo attacco di raggiungere il suo bersaglio.
    Tutto sommato, una buona prova, anche se lungi dall'essere eccellente. Gli errori sono comunque tutti dettati dall'inesperienza e facilmente correggibili. Continua su questa strada, che è quella giusta.


    »Voto: 7.5

    »Lealtà: Eccoci qua. Dun-dun-duuun. Il campo che tutti temono, il campo che taglia le gambe a utenza e moderatori. Parto subito con l'analisi.
    Primo turno: tutto ok, tranne il consumo, per la quantità di energie da te spesa avrei voluto vederti un po' più affaticata, ma non è niente di grave, sopratutto visto che si tratta della tua prima quest e che sei nuova a… tutto, più o meno. Nella seconda segui in generale il regolamento, compi un eccesso di lealtà quando incassi la mia offensiva da tre metri di distanza e ti alzi il danno di una categoria (che è decisamente troppo, visto che tre metri non sono così pochi come può sembrare) e oltre a ciò lasci cadere la pistola perché diventata troppo calda. Ora, capisco che si tratta di metallo e che quindi è un ottimo conduttore di calore, ma tieni conto che un attacco magico come quello da me fatto è istantaneo e non è così potente da poter rendere immaneggiabile (sia pure per un singolo istante) una oggetto metallico a causa del calore. Dall'altra parte, invece, abbiamo l'attacco dello scettro di Ailis. Nessun errore da quel punto di vista, molto buona per l'attribuzione dei danni in questo caso e il tentativo (riuscito solo in parte) di schivata. Buona mossa.
    Terzo turno: Leggermente scorretto l'uso del braccio bruciato per muovere la daga. Capisco che il movimento è minimo, ma un'ustione alta equivale a qualcosa che arriva ad intaccare muscoli e a causare un dolore molto pesante. Per motivi di strategia si tende a minimizzare il fatto del dolore in modo da rendere possibile proseguire il combattimento, ma ciò non toglie che il danno è presente. Siccome non ha compiuto grandi azioni, ma hai solo spostato l'arto di una decina di centimetri non considererò molto questa svista. Passando all'errore grave: il metaplay. Allora, non spiego cosa sia il metaplay in quanto sono piuttosto sicuro che tu già sappia, ma vorrei ricordarti che si tratta di un qualcosa di molto sgradevole all'interno di un gdr e nel tuo caso l'errore viene inserito all'interno del campo di lealtà in quanto parte della tua strategia in questo turno. Ho letto la veloce spiegazione da te data per giustificare quelle parole, ma non l'ho comunque trovata convincente. Associare il dominio del fuoco di Zaher al suo vecchio marito utilizzando solo la spiegazione del “sapeva cucinare, quindi usava il fuoco, quindi il fuoco le ricorda di lui” non è abbastanza. E mi dispiace. Perché senza questa cosa avresti potuto ambire ad un voto ben più elevato, un voto che avrebbe potuto persino portarti a un'energia superiore a quella che sto per attribuirti.
    In ogni caso, non prendere le mie parole troppo pesantemente: sono errori comuni, questi, errori che una volta compiuti e individuati tutti riescono a correggere quasi immediatamente. Continua dunque, e vedrai che sarai molto presto capace di conquistare dei traguardi molto, molto elevati.


    »Voto: 6.9

    »Media: 7.4
    »Premi Ricevuti
    » AP: 7+2=9
    » Munny: 370+200=570
    » Energia: Ailis passa ad energia verde


    A me vanno 5Ap e 250 Munny

     
    Top
    .
17 replies since 11/4/2017, 14:32   358 views
  Share  
.