Una buona causa

Quest Privata

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  1. Erlkönig
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    Mentre le loro dita si intrecciavano, Saya mantenne lo sguardo alto, stretto a quello della sua alleata. Will allungò verso di lei una mano deforme, squamosa, la cui pelle si frantumava in polvere e bruciava in fumo nero ad ogni movimento. La stretta fu delicata, puramente simbolica, i loro palmi si sfiorarono appena; eppure l'unico occhio brillante d'oro bruciava nell'orbita scura della donna, mostrando una forza diversa, impaziente di esplodere.
    -Perdona lo stato.- la pregò l'albina con tono complice, un sorriso sibillino mentre ricambiava il gesto con la schiena dritta, determinata a mostrarsi sua pari. -Te la stringerò nuovamente quando sarò completa. Will, non vedo l'ora di aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo.-
    Saya annuì debolmente, ricambiando con un suo ghigno ambiguo, concepito da più istinti che si fondevano dentro di lei: finalmente aveva trovato qualcuno capace di comprendere la sua filosofia, qualcuno capace di suscitare in lei più che un falso sorriso di cordialità o di rispetto inesistente; ma la donna era anche troppo intelligente, troppo orgogliosa... troppo simile a lei. Una compagna, una rivale, una tagliola sempre pronta a scattare, Will incarnava allo stesso tempo un'infinità di ruoli, molti dei quali la Heartless non poteva fidarsi.
    Le loro mani si separarono, Saya abbassò la sua molto lentamente; nascondendola dietro la schiena, strinse e allentò le dita più volte, aumentando la stretta ad ogni reiterazione. I suoi smeraldi scivolarono dal palmo pallido dell'albina fino al suo volto deforme ed ella si accarezzò le labbra con la punta della lingua, inseguendo un pensiero molto divertente: “Chissà quanto potrà durare un patto tra noi due.”
    Will sospirò, come liberandosi della stessa tensione che aveva irrigidito Saya fino a quel momento, e la giovane la imitò; almeno per il momento, si sarebbe limitata a giovare di ogni aspetto positivo che quella nuova conquista le avrebbe portato. Si preannunciavano giorni ancora più interessanti di quanto i suoi ultimi non fossero stati e, di fronte a tale prospettiva, il bisogno di smembrare qualche Ombra e portare a termine quella che era la sua missione si faceva quasi incontenibile.
    La sua compagna indietreggiò con leggiadria, sulla sabbia fine dell'arena grigiastra i suoi passi non provocarono alcun suono. Il suo corpo ebbe un leggero fremito, le sue spalle scesero più rilassate; chiuse gli occhi per un istante e fu allora che Saya udì un suono alle sue spalle, simile al crepitio del fuoco.
    Strinse i pugni fino a sentire le nocche scrocchiare e, piroettando lentamente sulla punta del piede destro, diede le spalle a Will ed incontrò i suoi nuovi compagni di giochi: due polle di pece infettarono la terra grigia, due portali pulsavano nell'aria accanto ad esse, trasudando oscurità.
    -Mi faresti il favore, Saya?- domandò con un cinguettio rauco la donna alle sue spalle. Saya rispose divaricando le labbra, le gambe che scivolavano con un debole fruscio, e allora ghignò mostrando le proprie zanne.
    Non c'era nessun problema, se la sarebbe sbrigata in fretta: avrebbe ricordato quei falliti il motivo per cui gli Heartless ferali prendono ordini da quelli come lei.
    Due Neo-Shadow e due Darkball nacquero dalle tenebre di fronte a lei, arrancando da come a fatica dai meandri dell'oscurità, corpi neri e occhi dorati che brillavano come lanterne nella penombra.
    La ragazza arricciò il naso in una smorfia di disappunto: nemici banali, bestie che avevano lottato più volte al suo fianco come semplice carne da macello; creature che, già sapeva, erano incatenate da limiti che i loro fragili corpi non permettevano loro di superare. Roteando appena il collo, fece un cenno verso la compagna. “Davvero bastano questi per rimetterti in sesto?” avrebbe voluto domandarle, infastidita da quanto poco credito la sorte pareva averle concesso. I nemici si mossero tuttavia prima che ella potesse incidere in parole quei suoi pensieri. I Neo-Shadow balzarono in avanti, tuffandosi nella sabbia come fosse un mare di tenebra e la ragazza rispose alzando la guardia, mentre i fragili arti da bambina si tramutavano in enormi e grezzi artigli.
    “Vorrà dire che finirò ancor prima del previsto.” concluse, svuotando in quelle poche parole ogni suo pensiero ed incanalando tutto il suo essere nella frenesia della battaglia.
    Le due creature sferiformi pulsarono all'unisono, come animate da una sola mente: fremettero a mezz'aria, vibrarono con un sibilo elettrico e, all'improvviso, scattarono in avanti, le fauci spalancate in un ruggito muto.
    Saya tenne lo sguardo fisso sui suoi nemici, seguì i loro rapidi movimenti, studiò la loro traiettoria fino a poterne prevedere la meta: scartò indietro, vide i nemici sobbalzare contro la barriera invisibile che segnava la fine del loro assalto e, indenne, mise un metro buono di distanza tra se stessa e loro.
    Appena i suoi piedi ebbero raggiunto di nuovo terra, la ragazza piegò le gambe, preparando uno scatto, e strinse i denti; tese ogni muscolo, indurì il suo corpo e arroventò il sangue, pronta a sopportare ogni assalto e sicura che, invece, i suoi nemici non avrebbero saputo fare altrettanto. Le due macchie nere scivolarono sulla sabbia, una le scivolò alle spalle mentre l'altra le si accostava. Assottigliò i suoi occhi e, come il Neo-Shadow riemerse, si tuffò dritta nella sua direzione, artigli allungati nella sua direzione: la sua forza era maggiore, le sue armi più robuste, non c'era alcun dubbio che in uno scontro fisico sarebbe stata lei ad uscire in cima. Al mostro alle sue spalle aveva deciso di non dare attenzione, per il momento, un urto possente la cui origine era difficile da definire, se un arto dell'ombra o se solo il movimento dell'aria, la investì alla schiena, con una gelida artigliata minacciò di strappare le sue vesti ed intaccare la sua pelle nivea; Saya incassò il colpo in silenzio, mettendo più pressione nella morsa delle sue fauci per scongiurare anche il più piccolo dei fastidi. Concentrata invece a sfoltire fin da subito le schiere nemiche, avrebbe tentato di afferrare al volo il nemico, contando sulla forza e rapidità maggiori che possedeva, afferrando con una mano gli artigli o le zampe che le fossero state agitate contro e con l'altra il collo, le spalle o qualsiasi parte del corpo fosse a tiro. Avrebbe schiacciato il Neoshadow a terra, quindi e, dardeggiando con lo sguardo verso i due Darkball alla sua sinistra, per non essere presa di sorpresa, avrebbe immediatamente spostato una delle mani, quella stretta sull'arto, verso la testa. Avrebbe schiacciato il cranio a terra, applicato pressione e, prima che la povera creatura potesse rendersi conto di ciò che stava accadendo, avrebbe trasformato il suo arto: sarebbe bastato poco, dal centro del suo palmo, con un lieve formicolio nella sua pelle, una sottile, resistente ed affilata massa di carne si sarebbe allungata come una lama nascosta, un ago di svariati millimetri che avrebbe perforato il cranio dell'Ombra nel giro di brevissimi istanti, scavando attraverso la fronte, il cranio, la corteccia (ammesso la possedesse) e sempre più giù, fino ad incontrare il soffice abbraccio della sabbia tinta di nero.
    E con il primo agnellino sacrificato all'altare di Will, si sarebbe leccata compiaciuta le labbra, conscia che di lì in avanti la caccia sarebbe solo diventata più facile.






    Stato Fisico: botta alla schiena, causata dall'onda d'urto del Neo-Shadow alle sue spalle, dolore ignorato grazie all'abilità Tenacia
    Stato Mentale: indenne
    MP: 100 - 4 = 96%
    Abilità Utilizzate:

    CITAZIONE
    Morgawr

    Saya adora portare dolore e sofferenza nelle sue vittime. Adora vedere il loro volto contorcersi nel dolore, adora le loro grida e le loro continue suppliche di pietà, anche quando la fine è ormai inevitabile. Tuttavia, tale passione non è invertibile, lei non sopporta in alcun modo il dolore. Anzitutto, ogni ferita è un avvertimento, la obbliga a ricordare che, nonostante tutto, è ancora mortale come chiunque altro. Come se non bastasse, il suo stile di combattimento la sottopone a molti rischi, esponendola spesso agli attacchi dei nemici. Non può rendersi invulnerabile, ma i poteri della sua razza le hanno permesso di ignorare il dolore. Il suo corpo è molto più forte di un tempo e tale è il suo controllo su di esso: ha dei limiti, certo, ma pur venendo colpita la bambina è in grado di mantenere il suo sorriso crudele e portatore di morte, di continuare ad avanzare ignorando gli spasmi dei suoi muscoli e il dolore lancinante che brucia le sue membra.
    [Abilità Razziale “Tenacia” - Passiva Normale]

    CITAZIONE
    Cynothoglys
    Lo stesso corpo di Saya è la sua arma più potente e, grazie a questo potere che la razza degli Heartless mette a disposizione della ragazza, tale verità è confermata ancora una volta. Basta una pulsazione delle sue carni, proveniente dagli arti, dal corpo o da ogni parte in un solo istante e letali armi scaveranno attraverso le sue membra per vedere la luce. Else scolpite in muscoli sanguinolenti e percorsi da venature, lame affilate nel bianco delle ossa, il cui numero e dimensioni risponde alla volontà e alle energie impiegate dalla loro forgiatrice. Non sono mai finemente scolpite, nelle creazioni demoniache della ragazza non vi è mai la grazia di un esperto, ma la loro pericolosità non fa invidia alla più potente delle armi: che siano lanciate come proiettili lontano dal suo corpo, che le manovri come nuovi arti o che le chiami a sua difesa al momento più opportuno, le sue armi saranno sempre pericolosissime mietitrici di vite assetate del sangue di chiunque si trovi lungo la loro traiettoria.
    [Abilità Razziale "Blade Havoc" – Attiva Variabile - Istantanea]

    Note: Allora, come io abbia schivato i Darkball mi pare evidente: l'abilità attesta che la distanza massima che la loro tecnica copre è di tre metri, e tre metri è la distanza a cui hai detto si trovavano quando appaiono, viene da sé che un banale salto all'indietro fosse più che sufficiente ad uscire dalla loro gittata e cavarsela. Per i Neo-Shadow, invece, essendo il colpo che sferrano una volta usciti di potenza nulla, ed avendo Saya una statistica in corpo molto più alta della loro, Saya blocca senza problemi l'attacco di uno usando la propria arma (aka il braccio trasformato), mentre l'altro colpo, che la investe alla schiena, fa un danno abbastanza contenuto da permetterle di ignorarne gli effetti tramite la passiva Tenacia.
     
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5 replies since 22/11/2016, 16:31   156 views
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