Agrabah

Agrabah è un mondo di meraviglie, di storia e di misteri. La capitale, che dà anche il nome al pianeta, è una metropoli dal sapore antico edificata su quella che era una delle rare oasi di questo mondo desertico. Il territorio circostante è per lo più monotono, un susseguirsi ininterrotto di dune dorate intervallate, di tanto in tanto, da insediamenti minori, oasi e antichi templi ormai sommersi dalla sabbia.

Agrabah, la capitale, è un enorme reticolato di case disposte in modo confusionario. Le pareti bianche, ingiallite dalla sabbia, sporgono e si ammassano le une sulle altre. Gli edifici sono tutti in puro stile arabeggiante. Agrabah è una città dalla conformazione a strati, dove il Palazzo Reale occupa uno dei due estremi, protetto alle spalle da diverse cinta murarie. Osservando dal castello, si distinguo gradi di ricchezza decrescenti, fino a raggiungere livelli di povertà estrema, soprattutto se paragonati al lusso ostentato dalle abitazioni dei nobili che circondano la reggia. Lungo la perpendicolare che porta al palazzo, si distinguono tre principali piazze intorno alle quali si sviluppano gli edifici; la terza non è altro che il giardino del Palazzo Reale, accessibile al pubblico. La prima, più vicino alla città, ha invece la funzione di mercato e vi si trovano spesso numerosi banconi in legno allestiti sommariamente presso i quali, tramite rozzi mercanti urlanti, si possono acquistare svariate merci. Lo spiazzo centrale è il più scarno, riempiti unicamente dalla folla che lo attraversa.
La dimora del reggente di Agrabah è un immenso palazzo, circondato da bianche mura, interrotte da un unico, monumentale portone in legno tramite il quale si accede al giardino. Le enormi torri, terminanti con cappelle appuntite color ambra (tre, in particolare, sono quelle più gigantesche che lo contraddistinguono), sono visibili anche a chilometri di distanza.

Altri luoghi degni di nota sono la Città Antica e la Caverna delle Meraviglie.
Alla prima si accede tramite una profonda gola immersa nel deserto, ad una decina di chilometri circa dalla città attualmente abitata. Suddetta gola è profonda diverse decine di metri e si è formata in seguito ad un terremoto che ha fatto sprofondare tutte le sabbia, distruggendo ogni abitazione e la gente che vi viveva.
La Caverna delle Meraviglie è un luogo leggendario, custode di ricchezze inimmaginabili. Non vi sono prove concrete della sua esistenza, solo fiabe raccontate da mercanti nomadi. La sua ubicazione è in un luogo non ben precisato del deserto e trovare una mappa che lo indichi è impresa davvero ardua. L'entrata è costituita da un'enorme testa di tigre, interamente in pietra. All'interno della sua bocca, vi è una lunga scalinata illuminata dalla sabbia fluorescente di cui la gola dell'essere è composta. Numerosi sono i locali che seguono, ma la leggenda narra che questi cambino ogni volta che la Caverna si rigenera.

A causa dell'aridità del mondo, la maggior parte della popolazione risiede ad Agrabah, dove il resto della gente è composta unicamente da beduini e mercanti del deserto e piccoli agglomerati urbani posizionato presso le poche zone fertili concesse dall'arido clima. La continua esposizione al sole del deserto ha donato alla quasi totalità delle persone una pelle piuttosto scura. Gli abiti tradizionali, a loro volta mezzo per resistere alla calura, sono per lo più tuniche di colori chiari e grossi turbanti. Per quanto riguarda la fauna, gli unici animali di grossa taglia presenti sono cammelli e dromedari; esclusi questi, si possono vedere solo piccoli mammiferi, per lo più roditori e notturni, come ad esempio il Brumecian (razza assomigliante a topi che camminano in posizione eretta come gli esseri umani, ma presentano grosse orecchie da roditore). Il problema che affligge maggiormente la popolazione è la povertà, che si traduce in un numero vertiginoso di furti, soprattutto ai danni dei visitatori. Le forze dell'ordine da sole non sono in grado di determinare la sicurezza dei turisti e per questo la città ha molto risentito nelle entrate, portando i dirigenti della città ad intraprendere soluzioni estreme, quali drastici aumenti di pena per i ladri, rudimentali sistemi di taglie e premi per chi riesce a trovare e riportare presso appositi uffici oggetti rubati.

Come precedentemente detto, l'unica vera metropoli è Agrabah. Questo perché è costruita presso la più grande oasi della stella, che consente una vita decente alla maggior parte delle persone. L'acqua presente in quel luogo e il buon collocamento, in una zona raggiunta solo da alcuni venti tiepidi, assicurano un clima mite normalmente compreso tra i 15 e i 35°. A soli pochi chilometri dalla città, però, l'escursione termica aumenta drasticamente, fino a picchi rispettivamente di -15 e 40°, tipici dei deserti. Geograficamente, il pianeta è quasi totalmente pianeggiante. Non vi sono, infatti, montagne o alture di alcuna sorta. Gli unici dislivelli sono composti dalle dune che, scosse dal vento, cambiano lentamente ma continuamente forma. Un antico terremoto ha creato in compenso un'enorme faglia, della grandezza di qualche chilometro, entro la quale è sprofondata la Città Antica.