Notte del Sabbath

Quest Privata

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  1. Erlkönig
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    Fin dal primo istante, Saya si era concentrata su ogni parola, su ogni gesto, su ogni fugace espressione che fosse balenata sul volto della bambina, cercando di unire i pezzi del puzzle in un disegno che le potesse apparire quanto più chiaro possibile. L'euforia e l'ebrezza della caccia non avevano rivali e non c'era musica più dolce per le sue orecchie delle sofferenti grida di terrore, ma al pari della sua forza, la Heartless si era prodigata ad affinare il proprio intuito. Ricordava ancora quella vecchia nozione letta quando era ancora umana sui libri di scienze che le avevano propinato: il parassita perfetto è quello che riesce a vivere sulle spalle della sua preda senza portarla a morire. Per lei, le cose non erano molto diverse, dopotutto da un cadavere più di tanto nemmeno Saya sapeva guadagnarci. Alleanze e ricatti, patti ed estorsioni, erano moltissime le arti altrettanto nobili e ben più proficue in cui la ragazza aveva imparato a destreggiarsi, ma tutte sotto lo stesso denominatore: prevedevano una conoscenza perfetta dell'avversario, necessitavano di comprenderne i desideri, le inclinazioni, le preferenze. Flandre non sarà stata un essere umano, ma non per questo sarebbe stata per lei più difficile da leggere.
    -Allora che ne dici... ti andrebbe di diventare amiche?-
    Pronunciò la frase con naturalezza e tranquillità, pienamente convinta di non aver sbagliato. Si piegò appena sulle gambe, mani appoggiate alle ginocchia, per portarsi all'altezza della vampira e mostrarle con più chiarezza l'accogliente sorriso che aveva dipinto sul volto.
    Flandre era una cacciatrice, proprio come lei, ma molto più umile: si divertiva con poco, rispondeva ai propri istinti come se fossero una piacevole necessità piuttosto che un culto della sua persona. Era solare e facile da avvicinare, eppure si muoveva da sola. Non conosceva bene concetti come Heartless e Completi, le sue distinzioni si limitavano ad “interessante” e “possibile cibo” ed incontrare qualcuno con poteri simili ai suoi aveva suscitato nella bambina solamente una gioiosa eccitazione. L'Oscurità che si annidava dentro di lei l'aveva plasmata in un essere molto più complesso di quanto potesse apparire, sotto ogni punto di vista, ma nel cuore Flandre era pur sempre una bambina. E i bambini, Saya lo sapeva bene, soffrono molto la solitudine e la noia.
    La ragazza rimase ferma sul posto, batteva solo la punta del piede a terra, scandendo i secondi in attesa della esatta risposta che era certa avrebbe avuto. Non arrivò subito dalla voce roca e raspante del mostro: quello alzò invece il capo e si strinse nelle spalle senza dire una parola. La Heartless aggrottò appena la fronte, alzò un sopracciglio e fece per aprire la bocca, accorgendosi però di non sapere cosa aggiungere. Non poteva aver sbagliato, la valutazione era quanto di più ovvio potesse esserci, eppure il “sì” non arrivava e, al di là di tutto, quell'incertezza faceva sentire la ragazza stranita. In pochi istanti la sagoma abbracciata dalle fiamme mutò, come un rullo di tamburi le ossa scricchiolarono spettrali e la bambina ritrovò sembianze umane e postura eretta; per tutto il tempo, però, i grandi occhi insanguinati della vampira erano rimasti fissi su di lei, illuminati da un bagliore indecifrabile.
    -Sì...- sussurrò quella in un soffio eccitato, le sue braccia di nuovo coperte dalle maniche bianche a sbuffo ebbero un fremito che non sfuggì all'altra; Saya si preparò, piede sinistro indietro e un respiro profondo.
    -Sì sì sì!- la voce di Flandre squillò come un ululato, la bambina rimbalzò scattando come una molla e le piombò euforica addosso, con tutto il suo peso. A differenza della volta precedente, però, la Heartless era pronta a riceverla con le braccia aperte ed un sorriso in buona parte forzato.
    Saya barcollò all'indietro per sorreggerla, assecondò il suo moto e la fece roteare stretta tra le sue braccia, sforzandosi di mostrare anche solo un decimo di quello sfiancante entusiasmo.
    -Possiamo andare a caccia insieme, possiamo uccidere tutti quelli che ci stanno antipatici, possiamo giocare, possiamo dormire, raccontarci le nostre cose!- enumerò la ragazzina con una voce che ogni secondo aumentava sempre più di intensità: con gli occhi spalancati la fissava negli occhi, sfoggiando i suoi canini affilati in un sorriso che correva da un lato all'altro del suo volto. Saya le arruffò i capelli amichevole, rispondendo con un'espressione altrettanto gioiosa. Se non altro, pensò tra sé e sé, poteva rallegrarsi davvero del fatto che dopotutto le sue previsioni si erano rivelate esatte: l'unica variabile ancora da chiarire era se sarebbe stata capace o meno di sopportare e gestire tutta quella scalmanata irruenza nel modo migliore.
    -Possiamo fare tutto insieme!- ribadì la vampira, alzando le braccia al cielo in un ampio e sognante movimento. Saya annuì con forza e, delicatamente, appoggiò a terra la nuova amica con un'ultima carezza sulla spalla.
    -Sarà una nuova esperienza anche per me.- ammise Saya, restando piegata sulle ginocchia e con le mani giunte di fronte al petto. -È la prima volta che trovo qualcuno con cui valga la pena stare.-
    Flandre parve divertita dalla risposta ed annuì tra sé e sé. -E io non ho mai trovato qualcuno così simile a me!- la imitò con tono soddisfatto.
    Saya mantenne lo stesso volto compiaciuto e portò le dita a massaggiare il proprio mento. Discreta, si avvicinò in maniera impercettibile alla bambina, scrutò dentro i suoi due enormi rubini: si domandò che significato avesse quella frase, cosa dicesse veramente a proposito di cosa ella pensasse di lei; più di tutto, però, tentò di capire se e quanto sarebbe stato difficile saldare ulteriormente quel legame e diventare la persona più importante per lei.
    -In ogni caso...- concluse, alzandosi di nuovo sulle punte dei piedi e stirando le braccia verso il cielo. Piegò la testa da un lato, poi dall'altro, e continuò a parlare, strofinandosi le mani. -Onestamente mi scoccia un po' l'idea...- sbuffò grattandosi la nuca e, con un cenno del capo, indicò i cadaveri che avevano abbandonato poco distante. -Ma, anche se siamo stati fortunati a non incontrare ancora nessuno, questo è pur sempre il centro della città.- sollevò le spalle e scosse la testa. -È un vero peccato interrompere così questo evento, ma dovremmo pur farne qualcosa: se venissero trovati, potrebbe essere un problema, non credi? Rischieresti di perdere il tuo terreno di caccia.- Incrociò le braccia al petto e, inclinando appena la testa, attese la risposta della compagna rivestendosi di un'aria dubbiosa. I suoi occhi, tuttavia, rimanevano discretamente fissi sulla vampira, uno sguardo appena accigliato ed impaziente di ricevere risposta: doveva capire se era lì che la bambina si muoveva di solito, se era quello il posto in cui viveva. Non poteva permettere che l'Ordine venisse a conoscenza della sua esistenza, non prima del tempo, almeno: quel poco tempo che avevano trascorso insieme le aveva provato quanto fosse facilmente manipolabile, e questo la rendeva il più utile degli assi, ma anche il più fragile. Sebbene in quel momento non le facesse piacere ammetterlo, il suoi compagni non erano affatto degli stupidi, non tutti almeno, ed avere il controllo sulla ragazzina non sarebbe stato equivalente a sfruttarla al meglio, non se i suoi superiori fossero stati in grado di separarle a loro piacimento.
    Flandre, tuttavia, fu svelta a rispondere: sorrise con una punta di saccenza: -Potremmo buttarli nel pozzo...- azzardò con leggerezza, prima di fermarsi di colpo. Aggrottò la fronte per qualche istante, poi gonfiò le guance e alzò di nuovo il capo, rivolgendosi a lei con un sorriso entusiasta. -Oppure potremmo bruciarli!-
    Saya alzò le sopracciglia e batté le palpebre, onestamente sorpresa. Aprì la bocca, la richiuse e provò a parlare di nuovo, senza sapere bene cosa rispondere. -Ma... a meno che non sia possibile ridurli in cenere non risolveremmo nulla, e con fumo e fiamme chissà quanta gente attirere...-
    Si fermò un istante e, indietreggiando appena con aria stralunata, sorse un dubbio per un istante nella mente della Heartless: era possibile che Flandre ne avesse già tenuto conto? Era possibile che fosse davvero capace di ridurli letteralmente in cenere? L'idea l'affascinò non poco, concluse stringendosi il labbro inferiore tra pollice ed indice. Scosse tuttavia la testa e sbuffò appena: ravvivò i propri capelli con una spazzata della mano che scacciò anche tutti quei pensieri: per scoprire i limiti della sua nuova amica ci sarebbe stato tempo anche in futuro e se c'era una cosa che Saya odiava era attirare attenzioni non desiderate; inoltre, la vampira non aveva nemmeno risposto alla sua domanda, aggirandola senza esserne di sicuro nemmeno accorta. La ragazza si mordicchiò il labbro ed imprecò nella sua testa, alzando gli occhi al cielo per un solo istante nel tentativo di mascherare quanto più possibile il suo fastidio.
    -Controproposta!- esordì allora con voce potente e l'indice alto, come se lei stessa fosse stata appena benedetta da una buona idea. -Che ne dici...- le chiese ammiccante, chinandosi e sollevando le sopracciglia con aria complice. -Ti andrebbe di vedere qualcosa di carino?-
    Con un mezzo sorriso, si compiacque nel vedere la bambina rapita dai suoi modi: con aria curiosa, quella allargò appena le narici e mormorò: -Cioè?-
    -Se hai ancora fame, ti consiglio di tenerti da parte qualcosa, perché sto per far sparire tutto con un piccolo gioco di magia.-
    Flandre alzò le spalle e, sporgendo con impazienza le labbra, le rispose: -Nah, pancia piena. Posso sempre cacciare qualcos'altro da qualche altra parte.-
    Saya annuì, soddisfatta: non poteva che apprezzare tale compostezza. -Allora, guarda un po' questo...-
    Stese le braccia di fronte a sé e, intrecciandole, scrocchiò orgogliosa le dita. Strinse i pugni portandoli davanti allo stomaco ed aggrottò la fronte. Si concesse qualche istante, poi mosse il capo all'indietro ed inarcò la schiena: il suo abito si sollevo, mentre il suo corpo si allungava e la sua schiena si rivoltava all'indietro. La pelle ed i muscoli si squarciarono, ma Saya non perse una sola goccia di sangue: era saliva il liquido trasparente e viscoso che cominciò a colare denso dalla voragine nel suo corpo, una voragine costellata di zanne grezze e affilate che incoronavano una lunga e ruvida lingua che scivolava tra le orribili fauci come un serpente affamato.
    -E adesso, facciamo un po' d'ordine.-
    Come una frusta, la lingua schioccò e balenò contro i resti deformi: percosse il terreno provocando su di esso alcune piccole crepe, correndo fulminea oltre l'ultimo dei cadaveri: raschiando la roccia, si avvolse attorno alle ossa scoperte e alle membra deturpate, strinse tutti e quattro nella sua presa e, sfregiando ciò che rimaneva dei bambini con l'attrito del ciottolato, spinse tutto verso di sé. Il suo corpo si allargò per accomodare quei corpi estranei, la viva ed i morti si mischiarono per pochi istanti in una macabra danza di arti smembrati e carne sanguinolenta. Lentamente, Saya li deglutiva, la lingua si ritraeva dentro la voragine ed i corpi sparivano, assorbiti dall'essere mostruoso che si annidava dentro di lei. Con un ghigno, la sua seconda bocca si chiuse dietro all'ultimo boccone, la sua veste intonsa calò di nuovo a coprire il suo corpo ancora un po' acerbo e, salvo una scura macchia di sangue che ben si mischiava all'atmosfera del luogo, del loro spuntino non era rimasto che il ricordo.
    Saya sospirò soddisfatta: compiaciuta dalle sue stesse abilità, si passò lentamente il dorso della mano sulle labbra per pulirsele, come se fossero state esse ad ingoiare tutti gli avanzi. Si voltò verso Flandre, curiosa di scoprire se avesse fatto colpo: vide i due brillanti occhi rossi fissi su di lei con fare sognante, la boccuccia di rosa aperta e ammutolita e le braccia strette a sé. -Voglio imparare a farlo anch'io...-
    La Heartless rispose con una risatina onesta: l'unica cosa che non poteva negare, in fondo, era che la più piccola sapesse battersi ed essere vista con occhi pieni di meraviglia per merito della sua abilità non le dispiaceva affatto: tra i suoi compagni dell'Ordine erano troppo pochi coloro che si premuravano di lodare il suo potere come meritava. Le rispose con ampi gesti della mano, impettendosi un poco e senza nascondere una punta di sarcasmo, ponendosi invece per la prima volta con un'onestà quasi totale. -Così come non penso che potrei mai imparare a trasformarmi in quella bellissima creatura che mi hai mostrato prima, dubito che i miei poteri siano alla tua... portata.- le spiegò, portando lo sguardo verso le proprie unghie con fare disinteressato. Quindi si schiarì la gola, tornò appieno nel personaggio e, avvicinandosi di un passo, le sorrise di nuovo con la bocca bella larga, e le pizzicò la guancia. -Ma provare sarebbe sicuramente divertente.-
    Assecondò la sua piccola amica, che al suo gesto affettuoso si allungò verso di lei nel desiderio di allungare anche di un solo istante quel contatto che, come Saya sperava, stava apprezzando molto.
    Con un sospiro, la ragazza portò le mani ai fianchi e si guardò attorno circospetta: la piazza era ancora deserta, solo il gocciolare dell'acqua verdognola dalle fauci della fontana scandiva lo scorrere del tempo, mentre le ombre si allungavano viscide dai vicoli lontani come unici compagni in quella notte perenne che la ragazza non aveva ancora imparato a decifrare: che ora fosse, Saya non lo sapeva affatto, ma di certo era troppo presto per interrompere quell'incontro e c'erano ancora molti frutti che avrebbe potuto cogliere; l'unico dilemma era quale fosse il metodo migliore.
    Alzò lo sguardo al cielo, strinse appena gli occhi in riflessione. Allora i suoi lineamenti si indurirono, un'espressione complicata di fastidio e imbarazzo deturpò il suo viso, formando profonde rughe sulla sua pelle per qualche istante. Inspirò, cercando un po' di forza assieme all'ossigeno, e tornò a fissare con un accogliente sorriso la compagna. -Anzi, sai cosa ti dico?- concluse, battendo un pugno sull'altra mano aperta. -È difficile capire che ora sia di preciso qui, ma di certo non ho ancora voglia di tornare a casa.- si soffermò per mordersi le labbra e stringere gli occhi, accentuando il poco entusiasmo alla sola idea. -Non ne ho voglia per nulla...-
    Indugiò su quelle parole, quindi scosse la testa e batté le mani, volgendosi di nuovo a Flandre con fare propositivo: -Che ne dici se ci spostiamo da qualche parte e proviamo a vedere se riesci a fare qualcosa dal genere anche tu o no? Ci alleniamo un po', ci inventiamo qualche gioco, facciamo passare il tempo.-
    La vampira balzò sui suoi piedi con le braccia altre sopra la testa appena intuì il significato delle sue parole, Saya sorrise maliziosa a quello spettacolo così spontaneo. -So già che mi piacerà passare del tempo con te!- affermò la piccola, spingendo la Heartless a nascondersi le labbra con la mano. Allora Flandre indugiò per qualche istante, fermandosi a grattarsi la guancia con aria malinconica: -Prima era una noia qui...-
    -Eri da sola da tanto tempo?- le chiese la ragazza avvicinandosi un poco, nascondendo dietro un velo di preoccupazione il suo profondo interesse.
    Flandre si accigliò, soppesò le parole per un istante, poi alzò appena le spalle, con aria rassegnata. -Da sempre, praticamente.- affermò mesta. Saya continuò a fissarla annuendo appena mentre quella, come colpita da un'illuminazione, si correggeva esagitata, spiegandole come alla Città di Halloween ci fosse arrivata solo da qualche ora.
    -Capisco...- mormorò Saya, massaggiandosi il mento.
    -Qui è tutto un po' morto.- concluse invece la vampira.
    Ella ignorò quel commento, tuttavia. “Quindi Flandre non ha una casa.” ne concluse, annuendo tra sé e sé. Quello spiegava in parte come l'Ordine non avesse ancora rinvenuto alcuna sua traccia: se la bambina non aveva una base fissa, qualsiasi scompiglio creasse di mondo in mondo sarebbe apparso semplicemente come la conseguenza di un assalto improvviso di Heartless, qualcosa di difficile da collegare a mille altri eventi simili che si verificavano ogni giorno. Inoltre, Flandre non aveva davvero nessun altro all'infuori di lei: non c'erano amici, non c'era famiglia, non c'erano legami: Saya avrebbe sopperito volentieri ad ogni cosa.
    “La situazione non poteva essermi più favorevole...” Con un sorriso soddisfatto, la ragazza batté con leggerezza la mano destra sulla schiena di Flandre. -Allora non voglio certo annoiarti anche io!- la rassicurò, invitandola a ridere con lei a quei pensieri tanto stupidi. -Che dici, andiamo per il cimitero che ho visto fuori città o conosci un posto migliore?-
    Flan scosse la testa con forza, alla più grande non sfuggì l'apprensione di quel gesto. -Stare con te è sicuramente meno noiosa che stare da sola!- le assicurò timorosa, prima di aggiungere più tranquilla: -Il cimitero va benissimo.-
    Saya ghignò eccitata, allora: non le servivano altre conferme, la ruota si era messa in moto e la strada era tutta in discesa, per loro.
    -A chi arriva prima, allora!- concluse ridacchiando. Portò avanti il piede destro poi, senza preavviso, si lanciò in corsa davanti all'amica, voltandosi di tanto in tanto per chiamare a gran voce l'amica e invitarla a non restare indietro, una punta di rossore sul suo volto. Era dura, si sentiva stupida ed infantile, ma quei divertimenti puerili erano più che sopportabili al solo pensiero di quello che sarebbe venuto dopo.
    Sì, Saya avrebbe giocato volentieri con Flandre, avrebbero giocato finché non fosse venuto a noia all'altra. Allora, sarebbe stata lei a decidere il gioco e, non aveva il minimo dubbio, sarebbe stato molto divertente per entrambe...


     
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