Monkey Business: La mano nera

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  1. Skorr'lathyem
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    – Quello mi sa il galoppino che viene a dirci che tutto è perduto – un soldato, abbastanza grassoccio e con un'unticcia zazzera che spuntava da sotto il cappello, meno stupido di quello di Norry, era arrivato di corsa, sudato come un povero diavolo che soffre d'emorroidi che cerca di partorire la madre di tutti gli stronzi.
    «Neanche un attimo di ritardo, vero?» d'ora in poi, Norry, il tuo soprannome sarà Mr. One-liner!
    Velocemente, Norry fece qualche passo in direzione del suo sguattero, arrivando sul ponticello di pietra che connetteva il molo al resto della città e a Skorr'lathyem parve di sentire gli applausi. Cambio scena, il sipario si chiude. Ora, atto primo, scena seconda.
    Bah, tutta quella situazione sembrava davvero inscenata. Erano appena arrivati e bam, ecco che i cosi attaccavano – Come cazzo li aveva chiamati, Wilfred? Assless? Fartless? –
    Mancava giusto che qualcuno dei personaggi si mettesse a parlare di sottecchi col pubblico e lo sceneggiato sarebbe stato completo. In fondo lo diceva anche... Sciaksper, Sceikspar ...... Quello là, dai! "Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto attori."
    – Madonna, c'ho un caccolone nel naso – avendo perso ogni qualsivoglia interesse per il metateatro o per ciò che si stavano dicendo Norry e la sua puttanella, Skorr'lathyem si mise, di nascosto, a ravanarsi le narici, alla ricerca dello schifo che gli stava dando un fastidio allucinante.
    Merda, merda, sangue. Ravanando con eccessiva violenza si era aperto un taglietto all'interno del naso, che cominciò a sanguinare.
    Velocemente, mise le mani in tasca alla ricerca di un fazzoletto o qualcosa per otturare quel rubinetto, trovando solo il solito foglio che l'aveva spedito in quella situazione del cazzo.
    – A mali estremi. – ne stracciò, abilmente, una listarella, come se stesse facendo su una canna l'arrotolò, creando un ottimo stoppino per quel naso sanguinante.
    Certo, era un po' sporco, quel foglio, e abbastanza ruvido, ma meglio che niente.
    Una sensazione che aveva già provato lo colpì da sinistra. La paura gli afferrò, con la sua gelida mano, le palle e cominciò a stringerle con forza crescente.
    Quando si girò e vide la bambina che lo fissava leccandosi le labbra, sentì distintamente il suono del suo coglione sinistro che s'incrinava.
    A cosa pensa un uomo che sa di star per morire? Famiglia, rimpianti, progetti non realizzati che resteranno tali?
    Skorr'lathyem si chiese se, prima di uscire, aveva chiuso il gas. Per poi ricordarsi di non avercelo un piano cottura a gas. Un cruccio in meno.
    Perché non lo attaccava? Troppa gente? Forse – Non vuoi fare casini dove ci sono troppe persone? –
    Lo sguardo carico di aspettativa, come quello di un predatore, della biondina confermò tutto. Sarebbe sopravvissuto, per ora. Ma quando la battaglia sarebbe cominciata, beh... Era fottuto.
    «[...] i vostri obiettivi sono prevalentemente in due zone. Il "gentiluomo", la ragazza dai capelli scarlatti e la signorina col drago...» Due zone. Gentiluomo, ragazza dai capelli scarlatti E la signorina col drago. Divisi, in due zone diverse.
    – NORRY. SE SOPRAVVIVO A TUTTO QUESTO, TI FACCIO UN POMPINO CON INGOIO. – quel bastardo gli aveva appena salvato il culo dalla brace! Se finora non lo aveva attaccato, voleva dire che quella bambina non voleva troppi scazzi, sicuramente non sarebbe venuta a cercarlo in giro per la città, mentre vittime più facilmente ottenibili si trovavano di fronte a lei! Lei continuava a fissarlo, col visino irritato e deluso di una bambina a cui è stato tolto un dolce mentre se lo stava già pregustando. Gli parve, addirittura, di vedere gli occhi scintillare, come per dirgli "Si, si, sei al sicuro. Per ora."
    Era stabilito, appena avesse avuto un minuto di pausa, avrebbe dovuto bruciare le mutande che indossava.
    Quindi, a chi era toccato l'onore di essere in squadra con lui?
    Girandosi, vide le sue due nuove compagne. La rossa che prima l'aveva guardato a metà tra l'esasperato e l'incazzato e quella tizia che si portava appresso il simpaticone. Beh, poteva andargli peggio. Queste qua potevano odiarlo, ma dubitava che volessero cibarsi di lui o macellarlo come un porco.
    «[...] cercate delle colonne di fumo, così vi dirigerete verso le botteghe dei fabbri. Dovrebbe essere il modo più semplice per orientarvi.» Toh, stava ancora parlando? Okay, okay, botteghe dei fabbri, artigiani, pestare a sangue nemici, si era segnato tutto. Subito sotto a "Non me ne" ma sopra a "Fotte un cazzo"!
    Poi, gli doveva la vita, certo, ma – un po' più di gentilezza o garbo nel dire le cose non guastano, Norry –
    Quando sarebbe tornato l'avrebbe perculato un po', così, alla simpatia.
    «... Cercate solo di tornare per il vostro compenso. Avrò bisogno dei vostri nomi per ringraziarvi, in caso di successo.» Cazzo, in fondo era un tenerone, niente perculazione, al suo ritorno. Bah, si stava rammollendo.
    Si voltò nuovamente verso le due. La rossa lo stava bellamente ignorando, andata a presentarsi alla maggiorata, che di tanto in tanto lo squadrava freddamente di sottecchi.
    – Sapete che vi dico? Fottetevi, una e una due, solo perché avete una cosa che io voglio (la figa) e io ho una cosa che voi ancora non sapete di volere (il mio cazzo) non potete trattarmi come se fossi l'ultimo degli stronzi, fanculo! – e così decise che non gliene sarebbe più fregato niente di bombarsi né la prima, né la seconda. Certo, se fosse successo non avrebbe detto di no, ma non sarebbe diventato matto. Tornato a casa sarebbe bastato quel vecchio trucchetto con una brocca di plastica, un asciugamano bagnato con acqua calda e un po' d'immaginazione per sopperire a quei bisogni animaleschi!
    Ora, sarebbe passato accanto a loro, avrebbe detto 'il mio nome è Skorr'lathyem, chiamatemi Skorr.' e avrebbe continuato a camminare, facendo finta di sapere dove cazzo dovevano andare. Via.
    «Il mio nome è Skorr'lathyem, chiamatemi Skorr.» almeno, per un po' avrebbe fatto la figura dell'affascinante misterioso. Gli avevano risposto? Lo avevano ignorato? Fregacazzi, onestamente.

    La città, così vuota, schiacciata da quel cielo annerito, lo inquietava. Non perché avesse paura di attacchi o stronzate varie, ma perché era esattamente l'opposto di quello che dovrebbe essere una città portuale, a quest'ora. Gente ubriaca, risse, puttane che cercano di adescarti a ogni angolo, non c'era nulla di tutto ciò che rendeva quel genere di posti così vitale. Era quasi sconcertante. Piccole colonnine di fumo si levavano nella distanza, anche andando a caso aveva preso la via giusta, viva Skorr. Non si girò nemmeno una volta a controllare se le altre due lo stessero seguendo, aveva le palle girate.
    Nessuno adorava la violenza più di Skorr'lathyem, questo era assodato. Non diceva mai di no a una rissa, non si scandalizzava se qualcuno ci lasciava le penne, sono cose che succedono, ma questi Fartless lo facevano incazzare. Il loro attacco su questa città non era della bella e salubre violenza, era meccanica, a quanto aveva potuto evincere dalle parole di Norry. Tic tac, quando l'orologio batte un'ora arrivano, attaccano a caso e se ne vanno. Niente preamboli, niente insulti, niente alcool, droghe, fumo, sesso. Niente divertimento. Era un lavoro. E se c'è una cosa che Skorr odia, oltre agli asparagi, è il lavoro.

    «Faccio vedere io, a questi bastardi, come ci si diverte, a menare le mani.» scrocchiò le nocche. Erano arrivati.


    04-06-2016, 14.50: Sostituito vecchio modello dell'iSkorr, con uno con la funzione per creare playlist! Offre la ditta.


    Edited by Skorr'lathyem - 4/6/2016, 14:51
     
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