Open thy Mind

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. The Good Twin
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato; Parlato Targack; Pensato; Parlato Altrui


    Il suono improvviso di un corno da battaglia rimbombò nelle orecchie di Targack, facendolo sobbalzare ed aprire di scatto gli occhi. Stupito, qualcosa gli diceva che non era più a Radiant Garden, ma non riusciva a riconoscere lo spiazzo immenso pianeggiante in cui si trovava, uno dei tanti spiazzi sotto cui, a qualche centinaio di metri sotto terra, era stata eretta una città nanica, circondato in lontananza da montagne enormi e frastagliate in tutte le direzioni. Sentiva addosso il peso di un’armatura che lo ricopriva da capo a piedi e che sembrava brillare di luce propria. Con la mano sinistra sorreggeva senza troppi sforzi uno scudo a torre, anche quello avvolto in un alone luminoso. Nella mano destra, invece, al posto della fidata Impavida sorreggeva un’altra arma le cui sembianze, per quanto tentasse di metterle a fuoco, sembravano sfuggirgli, continuando a mutare senza sosta: ora era un pugnale, ora un’ascia da battaglia, ora una spada lunga e così via, senza alcun criterio.
    Neanche il tempo di capire come ci fosse finito in quel luogo, che dalla sua destra si levò una voce familiare Mio Signore si sente bene? Posso fare qualcosa per lei? . Targack si girò di scatto verso la fonte di quelle parole e quello che vide fu la faccia palesemente preoccupata di suo fratello Rosnir che lo guardava con occhi indagatori, come se stesse cercando sintomi di una qualche malattia sul suo volto.
    Il giovane principe rimase a bocca aperta, allibito, soprattutto perché non era da suo fratello minore comportarsi in quel modo. Dov’era finita la solita svogliatezza che si notava sempre sul suo volto sbarbato? E perché mai, siano ringraziati gli dei, aveva deciso finalmente di raccogliere i lunghi capelli ramati in una coda, come il fratello gli aveva sempre consigliato di fare? Non che i due non si volessero bene, ma Targack l’aveva visto così preoccupato solo quando, durante gli allenamenti, l’aveva dovuto rincorrere per tutto il palazzo per costringerlo a fare almeno altre quattro serie da venti di addominali perché si era messo in testa che il fratello fosse troppo flaccido per i suoi gusti. Il risultato fu che a Rosnir fece male la schiena per tutto il resto del giorno ed il cocciuto nano si ritrovò senza voce, per la gioia degli altri due.
    Aneddoti a parte, Targack ci mise qualche istante a rispondere e, confuso, semplicemente chiese Devi dirmi tu se va tutto bene, fratello. Da quando mi dai del “Signore”? . A quelle parole Rosnir si zittì, sentendosi leggermente offeso a quanto Targack poteva capire. Il rosso allora si voltò a sua volta verso Marduk, come se gli stesse chiedendo, con una complicità di sguardi che Targack non aveva mai visto tra i due, qualche spiegazione. Dal canto suo Marduk, che troneggiava sui fratelli dall’alto dei suoi centottanta centimetri, scrollò appena le spalle, anche lui senza parole mentre si massaggiava la corta barba nera, pensieroso.
    Questo momento di indecisione però permise a Targack di guardarsi intorno e di notare solo in quell’istante l’armata di nani che li circondava, tutti vigili e pronti ad una qualche epica battaglia, notando anche che lui stesso era alla loro testa, come farebbe un re. Una situazione che, in cuor suo, aveva sempre sperato di vivere e non poté che pensare, involontariamente, Ah, finalmente ci sono riuscito!.
    Marduk però, ripresosi dalla sorpresa, disse alquanto turbato, Mio Signore … , e qui Targack fissò il fratello con uno sguardo a metà tra l’allarmato e lo stupito, … E’ sicuro di sentirsi bene? Forse sarebbe meglio se si spostaste nelle retrovie e … in quel momento il principe alzò una mano di fronte al fratello, sbuffando in modo tale che l’altro si zittisse, e sentenziò Sto bene, non ci sono problemi, basta che tu Rosnir la finiate di chiamarmi “Signore”! Piuttosto … e qui il suo sguardo cadde sui soldati dietro di loro, fermi come statue in attesa di ordini, continuando poi dicendo … Quanto fratelli ci sono con noi in questa battaglia? e fissò Rosnir dritto negli occhi.
    Questi, senza esitazione, disse Più di mille nani più un umano tutti ai tuoi ordini, mio … zittendosi ad uno sguardo torvo di Targack, completando però poi la frase con un flebile … re… a mezza voce, restando poi in attesa.
    Quelle parole risuonarono strane alle orecchie del principe per più di un motivo. Tralasciando il fatto che sentendosi chiamare “re”, Targack ebbe un fremito improvviso quasi impercettibile, il numero di nani presenti era impressionante, abnorme visto che di solito, in una qualsiasi battaglia per difendersi dalle altre razze, i nani mobilitavano a mala pena trecento di oro ben addestrati ed attrezzati di ogni sorta di armamentario da guerra. D’impulso, voltandosi finalmente di fronte a sé e guardando oltre lo spazio vuoto che li circondava, il giovane nano chiese Più di mille nani? Non sono un po’ troppi per fronteggiare un assalto degli elfi o persino degli Orchi? Questa battaglia potrebbe portare verso l’estinzione una delle razze più antiche di Cyndergarden! Dove avevo la testa quando ho dato l’ordine!?
    Un attimo di silenzio tra i tre, carico di tensione, poi Marduk disse, serio come non mai, Veramente, fratello, tutti ti abbiamo appoggiato sul numero di guerrieri da convocare e persino con così tanti di noi, potrebbe non bastare. Potrebbe essere a nostra fine, Targack . Se anche Targack fosse stupito dal fatto che Rosnir non avesse commentato in modo sprezzante l’idea che Marduk si sentisse “uno di loro”, il suo stupore svanì come cenere al vento quando lo vide.
    In un primo momento gli sembrò che le montagne fossero troppo scure, persino per quella distanza poiché Aster, la stella più vicina a Cyndergarden in cui dimorava l’omonimo dio, brillava alta nel cielo. Poi l‘Oscurità si mosse, e mentre un numero quasi infinito di Heartess discendeva da quei picchi attaccando l’armata da ogni direzione, il principe capì che de suo Mondo era rimasto soltanto quello spicchio di terra, mentre tutto veniva inghiottito dalle ombre.
    Un sorriso sprezzante increspò il barbuto volto di Targack che, sollevando l’arma ignota alta in cielo, lanciò un grido di battaglia, e proseguì dicendo, con tutta la voce che aveva Fratelli! Compagni! Amici! E’ un onore combattere al vostro fianco in questa che sarà la battaglia più grande che affronteremo, non importa quanti anni vivremo ancora! Sarà una battaglia che ricorderemo persino dopo esser ritornati alla terra. Adesso, con me! Per Moradin! e dicendo l‘ultima frase, all’unisono con gli altri nani, partì ala carica, sprezzante. L’invocazione al dio risuonò da una parte all’altra dell’armata, ripetuta da ognuno di loro come una preghiera, seguita dalla frase Guidaci ala vittoria, Re Targack!.
    Alla testa di quell’esercito, guidando per la prima volta una carica, Targack sentiva l‘adrenalina scorrere ungo tutto il suo corpo come una scossa elettrica che si propagava incessantemente. L‘Oscurità intanto avanzava assumendo le forme più disparate, come un fiume in piena che irrompe dai propri argini. Quando ormai tra l’Oscurità e Targack stesso non vi eran che pochi metri, il sorriso sparì e Targack, allargando le braccia e guardando in cielo sconsolato, non poté pensare altro che Sarebbe davvero una battaglia da ricordare … se non fosse tutto falso! .
    In quell’istante tutto ciò che circondava Targack, i guerrieri, i suoi fratelli, l‘Oscurità e tutto ciò che Targack indossava si frantumò in mille pezzi, come un vetro rotto da una palla scagliata male. Non v’era più traccia dello spiazzo in cui si trovava fino a pochi istanti prima il principe. C’era solo lui con indosso i suoi vestiti quotidiani sospeso su una sorta di piattaforma di cristallo, al centro de quale vi si trovava un’incudine annerita, la stessa che Targack usava per forgiare. Misteriosamente incastonata nel cristallo, con appoggiato sul fianco piatto tutto l’armamentario del giovane nano, su di essa era sospeso, rivolto verso il nano come a fissarlo, la forma spettrale dell’elmo donatogli dal padre.
    Contemplando di rimando il cimelio, Targack ripensò a quanto gli pesasse averlo con sé: a parte quella volta di fronte a padre, Targack aveva preso la decisione di non indossarlo mai, né portarlo nei suoi viaggi se non quando fosse stato in grado di esserne all’altezza, di meritare quel dono. Quando ciò sarebbe avvenuto non ne aveva idea, ma sapeva per certo che per il momento non era pronto. A quel pensiero, l’ombra sparì, lasciando solo la solida incudine, la chiave di volta attraverso cui si dipanava l‘incerto futuro de giovane. E Targack era pronto ad affrontarlo.
    Incuriosito dal luogo in cui la sua mente l’aveva portato, Il giovane principe si guardò intorno, cercando con lo sguardo qualche segno di vita in quel silenzio assoluto e reverenziale. Poi gli ritornò alla mente il detto secondo cui “Se uno non domanda, non avrà mai risposta” e chiese C’è nessuno qui? Qualcuno sa dirmi dove mi trovo? Ehi! ed aspettò una risposta, soffermandosi un secondo a fissare i pittoreschi disegni che riempivano la piattaforma, divertito da tutti quei colori vivaci.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now drink.

    Group
    C.S.C.
    Posts
    20,608
    Reputation
    +83

    Status
    Anonymous
    Quante volte era stata pronunciata quella domanda, quante varianti dello stesso dubbio si erano perse nel silenzio di quel luogo, prima che una risposta raggiungesse le orecchie di chi vi capitava? Le parole che erano giunte alle orecchie del nano si rivelarono come semplici illusioni, un sogno estremamente lucido che lui stesso aveva creato, forse per esaudire un desiderio mai espresso, forse per sedare un rimorso. Alla fine, perché immaginarsi un combattimento tanto glorioso, una battaglia di quelle proporzioni, se nel profondo del suo cuore non avesse temuto per il luogo in cui si sarebbe svolta? Proprio per questo motivo, proprio a causa di queste possibilità, l'uomo aveva posto al vuoto intorno a sé il quesito sbagliato, ma l'ambiente intorno a lui non avrebbe atteso molto prima di correggere quell'errore.

    -La vera domanda è... perché ti trovi qui.

    Il tono calmo della presenza padrona del Deep Dive fece tremare dolcemente la piattaforma su cui il nano poggiava i propri piedi, come un debole terremoto, come se le grida del principe avessero risvegliato una gigantesca creatura. Molti individui dimenticavano quella domanda, dimenticavano di chiedersi perché fossero arrivati in un luogo, quali passi li avessero condotti sulla strada che percorrevano, e molto spesso questo intaccava la loro volontà. Un soldato che marciava solo per il proprio esercito rischiava di bloccarsi non appena fosse rimasto da solo; un eroe guidato da un ideale poteva vagare nelle tenebre se il suo scopo gli fosse sfuggito dalle mani. Così come una spada rischiava di smussarsi col tempo, così anche l'animo umano si perdeva lentamente, con ogni giorno che passava. Ed era arrivato il momento che anche Targack trovasse un suo possibile punto di rottura.

    -La porta è ancora chiusa, Targack.
    E la serratura rischia di rompersi al minimo tocco.


    Cristallo, a questo materiale si poteva paragonare l'uscio che l'avrebbe condotto fuori da quel sogno tanto nitido. Il nano avrebbe potuto superare quella prova sfondandola, spezzando qualsiasi legame con quel luogo, oppure poteva attendere che gli venisse rivelato il modo con cui aprirla; la scelta sarebbe stata comunque difficile. Perché se quell'uomo aveva creato un'illusione e un luogo isolato, se il suo cuore aveva scelto quelli come palcoscenici per quella prova, doveva esserci un motivo. E prima che potessero andare avanti con quel discorso, il nano avrebbe dovuto scavare nel suo animo, proprio come i suoi antenati avevano scavato le montagne; peccato che, a differenza dei suoi avi, Targack avrebbe dovuto cercare molto più a fondo.

    -Ma, prima parlami di te. Dimmi... perché ti troveresti in un luogo simile? Per cosa meriteresti un simile esilio?
     
    Top
    .
  3. The Good Twin
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato; Parlato Targack; Pensato; La Voce


    Targack non dovette aspettare molto prima di ricevere una risposta. Pochi istanti dopo che aveva formulato la domanda, percepì, più che sentire, una voce eterea che disse La vera domanda è... perché ti trovi qui , parole che sembravano essere inviate direttamente al suo cervello, senza avere una provenienza o un tono preciso. V’era gentilezza, in quella Voce, la stessa gentilezza di una persona che parla con un suo amico di vecchia data, ma nel parlare la piattaforma su cui il nano si trovava vibrò leggermente, come scossa dalle fondamenta.
    La leggera vibrazione non impensierì più di tanto Targack, anche se non poté nascondere lo stupore per quella manifestazione che aveva ottenuto con la sua richiesta. Cosa ho risvegliato? pensò dubbioso il principe, mentre si guardava un altro paio di volte attorno, invano. Prima era in un sogno, di questo il giovane ne era certo, poi in qualche modo era entrato in contatto con qualcosa. Un Essere senziente e, per quanto Targack poteva capire, curioso.
    La Voce dopo poco continuò dicendo La porta è ancora chiusa, Targack. E la serratura rischia di rompersi al minimo tocco. Ma, prima parlami di te. Dimmi... perché ti troveresti in un luogo simile? Per cosa meriteresti un simile esilio? , enigmatica. Per Targack quelle parole erano alquanto oscure, anche se ne aveva afferrato in parte il significato: quella Voce si stava ponendo nei confronti del nano allo stesso modo in cui suo padre Gunmar si poneva verso i guerrieri che si fronteggiavano nella Sacra Arena quando, prima che le loro armi si scontrassero ed iniziasse a sgorgare il sangue, il re li chiamava ad uno ad uno, tessendone le lodi e raccontando le loro imprese.
    Per il principe era lo stesso, solo che, invece di una terza persona che parlasse per lui, Targack doveva dimostrare il proprio valore non a pugni, come era usanza nel suo Mondo, ma tramite le … parole, forse? No, ripensandoci, c’era decisamente qualcosa che gli sfuggiva.
    Per il momento però era meglio rispondere alla domanda che gli era stata posta: perché si trovasse in quel luogo. Si chiese allora cosa potesse averlo spinto a giungere in quel luogo, quale fosse mai stato il cambiamento che avesse potuto portare ad un evento tanto inusuale per il nano. E la risposta fu palese come palese era la distinzione tra il giorno e la notte: il viaggio che aveva intrapreso.
    Soppesando le parole e guardando in alto – non avendo modo di parlare faccia a faccia col suo interlocutore – Targack si rivolse al vuoto che lo circondava e disse, serio e schietto, Mi trovo qui per mia scelta. Perché ho deciso di intraprendere un viaggio atto ad aiutare e, soprattutto, proteggere il mio popolo da una qualche minaccia di cui non conosco né l’origine, né la forma, che siano gli schifosi Heartless o qualcos’altro.
    Mentre parlava, il ragazzo ripensò agli ultimi eventi, alla tensione che aleggiava nel palazzo gli ultimi giorni della sua permanenza a Ghurtald e proseguì dicendo Sono vissuto a palazzo per gran parte della mia vita e poche volte ho visto Gunmar così teso. Il re mio padre deve essere a conoscenza di una qualche calamità che si sta per abbattere su noi nani, per aver anticipato le tre Prove della Successione. E’ forte, nessuno lo sa meglio di me, ma segretamente ho timore che non potrà affrontare ancora per molto tutta questa pressione. In quanto principe, dunque, anche se non sono l’unico a ricoprire tale ruolo, è mio dovere ed è una mia scelta agire per il mio popolo, per il Mondo che amo.
    Se non fosse stato necessario che io partissi, l’avrei fatto lo stesso, alla faccia di tutte le tradizioni e regole con cui noi nani ci siamo legati. E’ stato una mia decisione, come sarebbe una mia decisione prendere le mie regali chiappe naniche e tornarmene a casa, con tutto quello che ciò comporterebbe. Questa è dunque la mia risposto alla tua domanda, o Voce!
    ed attese, in un silenzio per certi versi quasi religioso, che il suo interlocutore si manifestasse di nuovo.
    Se poteva sembrar strano che il principe raccontasse i suoi pensieri, anche quelli più profondi, ad una Voce estranea uscita fuori dalla sua testa, non ci fece caso, né gli sarebbe importato granché: fino a quel momento tutto ciò che la Voce aveva fatto era stato porre delle domande ed inoltre, pur avendo a quanto Targack poteva constatare un certo controllo su quel luogo, e forse anche su Targack stesso, non gli aveva fatto del male o estorto la verità con la forza. Qualunque Essere fosse, dunque, Targack gli avrebbe riservato lo stesso rispetto e la stessa trasparenza che il principe avrebbe tributato a Moradin, se mai quest’ultimo avesse ritenuto opportuno palesarsi, in modi che solo un nano o un mago potente avrebbero compreso, ovviamente. A parte l’inchino, che poteva sembrare un atto di sottomissione, più che di rispetto.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now drink.

    Group
    C.S.C.
    Posts
    20,608
    Reputation
    +83

    Status
    Anonymous
    Se davvero i nani erano nati dalla roccia, come raccontavano le leggende del mondo d'origine dell'uomo, allora forse qualche pezzo era ancora decisamente poco "raffinato". Il suo interlocutore raccontò praticamente la storia dei suoi momenti più recenti di vita, menzionando anche in maniera piuttosto cruda come avrebbe comunque intrapeso quel viaggio, con o senza gli ordini di suo padre. Tuttavia, proprio a quella domanda, la Voce dovette trattenere una materna risata: non metteva in dubbio ciò che le veniva detto, ma quanto potevano durare quei suoi valori, in un mondo dove le tenebre avanzavano senza alcuno scrupolo? Avrebbe mantenuto le catene delle tradizione strette nel suo cuore nonostante tutto, anche di fronte a pericoli che non prendevano la forma di mostri composti da tenebre, che non si mostravano solo come nemici lontani? Ma, soprattutto, se quei doveri non si fossero posati sulle sue spalle sin dalla nascita, la sua determinazione avrebbe resistito comunque come nano, come persona comune? Perché, con o senza titoli nobiliari, il conflitto fuori da quel sogno non era clemente con nessun cuore, debole o forte.

    -Lo avresti davvero fatto? Per dovere? Per l'onore del tuo popolo? Per volere della tua divinità?

    Una certa tristezza si fece strada nelle parole della Voce, come se a ogni domanda tentasse di scavare un buco nel cuore del suo interlocutore, cosìcche i suoi pensieri uscissero come un fiume in piena. Non erano le sue intenzioni a essere messe sotto esame, ma lui stesso, la sua volontà, la sua forza, la sua empatia. Quanto avrebbe sacrificato veramente per la sua gente, quanti rischi avrebbe pesato, quante battaglie avrebbe portato avanti nel nome di quel mondo che proclamava di amare? Ogni persona era in grado di fare discorsi e promesse del genere, ma la mente era una cosa fragile, e un cuore poteva essere spezzato dalle cose più inaspettate; se Targack non si fosse aspettato qualcosa in grado di infierire quei legami con la sua tradizione, ciò che lo legava alla sua patria rischiava di farlo affogare nell'oscurità.

    -... Ma cosa guadagnerai legandoti solo a questi valori?

    Altre domande criptiche all'apparenza, ma che stavano lentamente gettando le fondamente per il vero colpo allo stomaco che l'uomo avrebbe dovuto incassare. La sua ricerca non avrebbe coinvolto solo le sue persone, gli Heartless non erano una piaga presente solo nella sua patria, e il destino lo avrebbe portato su una strada totalmente diversa da ciò che il suo dio aveva pianificato per il piccolo mondo in cui il nano era cresciuto. E sfortunatamente, la colpa per ciò che avrebbe potuto scoprire non poteva essere diretta solo verso il "male".

    -Ciò che cerchi potrebbe non risolvere il tuo problema. Oppure, potrebbe non risolverlo in tempo. Ma se anche raggiungessi il tuo obiettivo, saresti disposto a sopportare il peso che una qualunque di queste strade porterebbe sulle tue spalle?
     
    Top
    .
  5. The Good Twin
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato; Parlato Targack; Pensato; La Voce


    La risposta della Voce giunse dopo poco e, come Targack si stava abituando ormai, la Voce rispose con un’altra domanda, una domanda che sembrava volesse insinuare dubbi nel nano.
    L’Essere infatti disse Lo avresti davvero fatto? Per dovere? Per l'onore del tuo popolo? Per volere della tua divinità? con un tono triste, come se in quel momento ricordi di chissà quali eventi gli fossero passati davanti agli occhi, se li aveva.
    Il giovane nano interpretò quella domanda come un tentativo di mettere alla prova la sua risolutezza e quindi la risposta a cui pensò subito fu Si, l’avrei fatto!
    Tuttavia, per la prima volta, si astenne dal dir subito ciò che pensava ed iniziò a riflettere. Avrebbe detto si perché era la risposta che per lui avrebbe soddisfatto la Voce, o perché era veramente ciò che pensava? Doveva esserne sicuro, anche se pensare intensamente non era tra le sue attività preferite.
    Poco dopo, però, dovette interrompere il suo flusso di pensieri, perché la Voce imperterrita continuò affermando, forse per metterlo ancor di più sotto pressione ... Ma cosa guadagnerai legandoti solo a questi valori? Ciò che cerchi potrebbe non risolvere il tuo problema. Oppure, potrebbe non risolverlo in tempo. Ma se anche raggiungessi il tuo obiettivo, saresti disposto a sopportare il peso che una qualunque di queste strade porterebbe sulle tue spalle?
    In quel momento Targack non poté trattenere un sorriso divertito. Altre domande, altri ragionamenti da fare, ed un principio di emicrania con cui confrontarsi. Non era esattamente la sua idea di avventura, ma non si poteva lamentare. Quanto gli poteva ricapitare di potersi fare un esame di coscienza e riaffermare i motivi che l’avevano portato a viaggiare? Poteva solo ringraziare per aver ricevuto tale possibilità. Ora che poteva.
    Per quanto riguarda le domande, Targack tentò di mettersi in discussione e così poter rispondere nel modo più sincero possibile, ma non ci riuscì. Anche di fronte a quella che poteva sembrare l’allettante prospettiva di quanto tutto sarebbe stato più facile se non avesse avuto né obblighi né doveri, il principe non cambiò opinione. Anzi, immaginando di trovarsi in tale situazione, gli sarebbe sembrata una vita vuota, senza senso.
    Questo perché Targack era un convinto assertore del detto “un individuo, qualsiasi sia la sua razza, riceve ostacoli pari solo al suo valore”. Di fronte a questa idea, tutta la pressione ricevuta, e che a sua volta il principe aveva deciso di accollarsi, erano solo dimostrazioni del proprio valore e non poteva negare che ne godeva ampiamente.
    Riflettuto su tali argomenti, Targack concluse il proprio silenzio e disse, con tono sicuro Si, sarei partito lo stesso, non solo per il mio popolo e la mia divinità, ma anche per me stesso. Avere un ideale da seguire, una causa per cui combattere, per me ha un enorme importanza. Senza valori, si arriva solo al Caos. Senza una causa, allora l’esistenza diventa grigia, monotona. Ceneri di quello che poteva diventare un incendio. Potrei non arrivare in tempo, come dici tu, oppure potrei benissimo arrivare all’ultimo istante, come fecero gli eroi delle leggende, a loro tempo. Sta di fatto che non partire affatto sarebbe stato peggio e sconsiderato. Qualsiasi peso le mie scelte mi porteranno a fare in questo mio cammino, per quanto pesante o doloroso, sono pronto a sopportarlo senza esitazione!, a quelle ultime parole, il nano si batté il petto col pugno, enfatico, per poi proseguire dicendo Te lo dimostrerò, Voce, perché, si sa, “Le azioni contan più delle belle parole”, come diceva sempre mio nonno Komartug. Non sei d’accordo con me?
    Detto ciò, il principe si zittì, facendo sì che il silenzio calasse un’altra volta in quel luogo misterioso, mentre attendeva una risposta. Sarebbe stato un altro enigma? Oppure quell’Essere avrebbe per l’ennesima volta risposta ad una domanda con un’altra domanda? Una cosa era certa: la Voce voleva insegnargli qualcosa, era evidente, ma forse, dopo chissà quanto tempo segregata nel silenzio, far mettere in discussione Targack era un modo come un altro per rendere le cose più interessanti.
    Il giovane nano iniziava a sospettare che, segretamente, il suo interlocutore si stesse divertendo mentre lo vedeva intento a ragionare, ma non disse nulla perché era troppo educato. Inoltre non aveva prove a riguardo, quindi meglio tacere prima di sparare stupidaggini e cacciarsi nei guai. Di nuovo.


    Edited by The Good Twin - 26/1/2016, 17:36
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now drink.

    Group
    C.S.C.
    Posts
    20,608
    Reputation
    +83

    Status
    Anonymous
    Quella non era altro che una spinta. Molti individui non riuscivano a comprenderlo, a volte le parole dei Giudici non erano abbastanza per mandare un messaggio agli esaminandi, e spesso le ferite non lasciavano altro che ricordi dolorosi di quell'esperienza. Altri, invece, rimanevano a vagare tra quelle mura oniriche per il resto della loro vita. Ma, a differenza di quanto pensava il nano, non c'era alcun divertimento, nessuna ricompensa per quel dovere: solo speranze, silenziose preghiere verso ogni anima che capitava in quel sogno tanto nitido, e una debole luce all'orizzonte. L'unica cosa che veniva testata in quel frangente era la sua decisione, quanto a fondo arrivasse quella determinazione, quanto gli eventi che lo attendevano fuori da quella dimensione onirica lo potessero ferire. Ma, apparentemente, il corpo di quell'individuo non sembrava essere l'unica cosa nata da un minerale, e poteva solo sperare che la sua mente non fosse simile a un cristallo; puro, quanto fragile.
    La Voce avrebbe quasi voluto ridere alla domanda, più simile a una sfida che altro, che Targack le aveva rivolto, però non riuscì a esternare quell’ilarità. Già una persona apparentemente pura era capitata in quel luogo, e la sua semplice ingenuità l'aveva coinvolta in un crudele scherzo del fato; se davvero l'uomo desiderava sostenere con i fatti quelle sue affermazioni, uno dei Giudici sarebbe stato più che disposto a testare la veridicità di quelle parole. Ma, prima che arrivasse il momento di quel confronto, la Voce avrebbe concesso almeno una piccola soddisfazione al suo interlocutore.

    -Forse. Ma quale delle due causerebbe le ferite peggiori, secondo te?

    Anche se al nano non piaceva pensare, quella domanda poteva rivelarsi estremamente semplice. Con un'azione violenta si poteva causare la morte di una persona, ma con le "belle parole" si potevano far soffrire diversi individui, e le alternative poteva rivelarsi anche peggiori. La Voce non pronunciò quell'ultima frase con malizia, solo con una consapevole serietà, intenzionata a lasciare all'uomo una piccola realtà su cui pensare. Perché la causa della piaga che affliggeva il suo mondo, purtroppo, aveva un'origine molto più subdola di quanto Targack potesse immaginare in quegli istanti.
    E, improvvisamente, il nano si sarebbe trovato in mezzo a un brusco cambio di scenario. Il cristallo che formava la piattaforma si trasformò con un violento rombo, venendo sostituito da una roccia colorata di un brillante magenta, che sembrava quasi emettere luce propria. E, proprio come quando la sua prima compagna si era mostrata, il terreno ricominciò a tremare sommessamente, come se fosse stata una creatura vivente. Un'assunzione che si sarebbe rivelata veritiera pochi attimi dopo.

    -Spesso le azioni senza ideali sono deboli, e gli ideali senza qualcuno che possa metterli in moto sono vuoti. Questo non lo negherò.

    A ogni parola, le scosse si fecero gradualmente più violente, sempre più vicine, e al termine della frase, Targack poté finalmente vedere l'origine di quelle vibrazioni. Dietro all'incudine che sorreggeva la corazza del nano, emerse con violenza un cristallo appuntito, una massa del medesimo minerale che formava il terreno, alto quasi due metri. Il resto della struttura, fortunatamente, rimase illesa, e quel piccolo terremoto sembrò terminare nello stesso istante in cui quel gigantesco frammento fece la sua comparsa. Eppure, insieme a quell'oggetto tanto insolito, una nuova voce fece la sua comparsa, e questa volta arrivò direttamente nella mente dell'uomo.

    -Ma entrambe sono fragili, e limitate. A volte, l'esitazione può cogliere in fallo anche il cuore più forte o la mente più testarda.

    Profonda, severa, le parole del Giudice sarebbero rimbombate dolcemente tra le tempie del suo esaminando, riverberando per tutto il suo corpo. Perché, per quanto il nano potesse reggere quelle idee vicine al suo cuore, molti individui non si sarebbero fatti scrupoli per demolirle, con mezzi diretti o più subdoli, intenzionalmente o meno; ma lo scopo di quella voce non era costringerlo alla resa. Che avesse deciso di seguire o meno il proprio scopo, Targack avrebbe incontrato delle tristi realtà sulla sua strada, e che facessero parte di eventi passati o di giorni più recenti, prima o poi il suo sguardo e la sua coscienza avrebbero incrociato quei fatti. Tutto ciò che poteva imparare in quel momento, era come affrontarle.
    Insieme a quella frase, intanto, le orecchie del nano avrebbero captato altri suoni, rumori decisamente esterni, boati brevi ma altrettanto violenti. Davanti ai suoi occhi, il cristallo emerso dal terreno si stava spezzando, prendendo una forma completamente inaspettata: due braccia possenti si abbassarono, liberando le larghe spalle del Giudice dalla stretta delle sue stesse dita, mentre il suo collo si alzò dal resto della massa, lasciando che la sua lunga testa e il suo freddo sguardo si rivolgessero liberamente verso l'uomo. E, infine, i piedi si poggiarono saldamente sul terreno, rivelando la figura di Djorkand in tutta la sua altezza.


    -E gli eroi, spesso, vengono definiti tali perché hanno sopportato verità troppo scomode per la gente comune. Te lo chiederò un'ultima volta, quindi: avanzeresti nonostante tutte queste possibilità?

    Come la Voce e lui stesso avevano pensato, quello non era un momento per il dubbio. Quella non era la loro speranza, né il loro scopo. Ma, se il loro esaminando voleva utilizzare la sua fede e la sua determinazione come fondamenta per la sua vita, avrebbe dovuto affrontare le parole di un essere che aveva imparato a sue spese cosa significassero quegli ideali.
     
    Top
    .
  7. The Good Twin
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato; Parlato Targack; Pensato; La Voce; Parlato Djorkand


    Targack non dovette attendere molto prima di ricevere una risposta, ovviamente un’altra domanda. Questa volta la Voce chiedeva Forse. Ma quale delle due causerebbe le ferite peggiori, secondo te? , una frase per la quale Targack non poté che avere un sospiro di sollievo, pensando Almeno questa domanda non è poi così criptica! . Stava per rispondere Le belle parole, ovviamente! quando, con un boato, la piattaforma mutò completamente.
    Dove prima v’era una lastra liscia e variopinta, un’unica unica roccia di color magenta si stagliava sotto i piedi del nano, vibrando, mentre una voce profonda, diversa da quella con cui il nano aveva discusso fino ad allora, si fece strada nella mente di Targack, affermando Spesso le azioni senza ideali sono deboli, e gli ideali senza qualcuno che possa metterli in moto sono vuoti. Questo non lo negherò .
    La provenienza di questa nuova Presenza era ignota quasi quanto la prima Voce, ma ad ogni parola l’intensità delle scosse aumentava drasticamente, tanto che persino Targack fu costretto ad allargare la posizione e a far forza sulle gambe per non cadere ed essere, nel contempo, pronto a reagire ad un eventuale assalto improvviso. Dopo pochi istanti, con un boato vigoroso, oltre l’incudine impiantata al suolo, emerse dal terreno un enorme cristallo appuntito alto due metri, dello stesso colore della pietra.
    Senza avere neanche il tempo di metabolizzare ciò che stava accadendo, la sorpresa si dipinse sul volto del nano quando il cristallo, di qualsiasi materiale fosse composto, iniziò ad infrangersi e a ricomporsi. Mentre la voce della nuova Presenza continuava il discorso dicendo Ma entrambe sono fragili, e limitate. A volte, l'esitazione può cogliere in fallo anche il cuore più forte o la mente più testarda , di fronte a Targack prese forma un gigante alto due metri, completamente composto dal cristallo color magenta e dallo sguardo imperscrutabile puntato sul nano. Agli occhi del principe, il nuovo arrivato dava un nuovo significato al termine “possanza”, sovrastandolo non solo in altezza – non che fosse una novità – ma anche in tutto il resto.
    La Creatura continuò a fissare il nano, e di nuovo la voce profonda invase la mente di Targack, questa volta più nitida di prima, facendo chiaramente capirne la provenienza. Egli infatti disse ancora E gli eroi, spesso, vengono definiti tali perché hanno sopportato verità troppo scomode per la gente comune. Te lo chiederò un'ultima volta, quindi: avanzeresti nonostante tutte queste possibilità? per poi ammutolirsi, chiaramente in attesa di una risposta da parte del giovane nano.
    Targack non rispose subito, ma si portò la mano sinistra all’orecchio, come in ascolto, dicendo Scusa un istante, Fratello … lascia che ascolti il cristallo … , mentre alzò la destra con solo l’indice teso verso l’alto, il tipico gesto di chi chiede un istante di silenzio ad un interlocutore. Per quanto il principe capisse che era molto scortese distrarsi quando qualcuno ti pone una domanda, ma aveva le sue buone ragioni, ragioni che solo un altro nano poteva capire.
    Da quando infatti quella Creatura senziente aveva fatto la sua comparsa, quel sogno che fino ad allora era stato silenzioso alle orecchie del nano, si era improvvisamente riempito di una nuova sinfonia accattivante, che Targack non aveva mai sentito in tutta la sua vita. La sinfonia del cristallo magenta non aveva nulla a che fare con quella di un qualsiasi cristallo naturale, era … per quanto assurdo potesse sembrare … viva al suo confronto. Mentre infatti un qualsiasi minerale o cristallo naturale produceva una sinfonia propria chiusa in una sorta di loop, ripetendosi senza alterarsi mai, la sinfonia del cristallo magenta era un continuo evolversi di suoni che spaziavano dai toni acuti a quelli gravi, creando un’armonia che Targack, estasiato, non voleva perdersi per nulla al mondo. Ascoltò il concerto per qualche istante, godendosi il suo timbro classico, tipico dei minerali più antichi che si trovavano a Ghurtald, la sua città, per poi ritornare alla realtà dei fatti e prestare totale attenzione all’Essere senziente che aveva davanti affermando Perdona l’interruzione, ma ciò di cui sei composto mi ha aperto un nuovo mondo di sensazioni di cui ero ancora all’oscuro con un sorriso ampio e sereno, non mostrando alcun rimorso.
    Con passo deciso, poi, si diresse verso quella creatura che si trovava a sei metri di distanza, neanche minimamente intimorito dalla differenza di altezza che v’era tra di loro, e disse sicuro Per rispondere alla tua domanda, si, avanzerei lo stesso, perché solo avanzando mi è concesso di avere davanti a me queste possibilità. Indietro non si può andare, e “stagnare” in un luogo, fermarsi, è solo il primo passo per perder se stessi e le proprie convinzioni. E tanto varrebbe non esser partiti affatto e perder così ciò in cui si tiene e sopravvivere, più che vivere , portandosi alla sinistra dell’incudine, ora solo a tre metri dal gigante magenta, guardandolo dritto negli occhi.
    Era quasi il doppio di lui e, per quanto di solito era un fervente sostenitore del detto “l’altezza non conta”, le proporzioni e caratteristiche del suo interlocutore gli suggerivano che, in caso di uno scontro, sarebbe stato un osso duro da abbattere. Ovviamente questo era il punto di vista da guerriero di Targack, ma dopo quanto era avvenuto fino ad allora, il principe non aveva idea di come si sarebbe evoluta la situazione, né come sarebbe progredito il discorso con quel nuovo arrivato di cui, si rese conto solo allora, non conosceva il nome. Per non saper né le leggere né scrivere, metaforicamente parlando, Targack si era portato ad una distanza sufficiente da avere l’altro a portata in caso le cose degenerassero e disse, per collegare un nome a quel volto di pietra squadrato, Posso sapere il tuo nome, o Gigante di Cristallo? Il mio credo tu lo sappia già ma te lo dirò lo stesso. Il mio nome è Targack Ferrorovente, principe dell’omonimo clan in viaggio per scoprire il mio futuro , restando poi in attesa di una risposta da parte del gigante magenta, non potendo far a meno di chiedersi se mai gli sarebbe capitato di reperire un minerale simile in futuro, in un modo o nell’altro.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now drink.

    Group
    C.S.C.
    Posts
    20,608
    Reputation
    +83

    Status
    Anonymous
    Non sapeva se definire quella strana determinazione del nano come pura ingenuità, o come una virtù, perché la testardaggine che stava mostrando non aveva eguali. Prima che potesse rispondere alle sue domande, il nano si concesse un attimo per... ascoltare il cristallo? Se avesse avuto delle sopracciglia, Djorkand le avrebbe sicuramente alzate, confuso da quell'affermazione inaspettata, ma ancor di più dalla concentrazione che l'uomo stava dimostrando. Se prima non si era concesso neanche un attimo di pausa, un singolo secondo di riflessione per rispondere alle affermazioni dei suoi interlocutori, ora Targack si era bloccato in un silenzio quasi religioso. Questo terminò solo quando l'uomo commentò come, a suo dire, il minerale di cui il Frammentale era composto gli avesse dato delle sensazioni "nuove". E, solo in quel momento, si degnò di rispondere alle domande che gli erano state poste.
    Apparentemente, le sue convinzioni erano abbastanza forti da convincerlo che, sì, nonostante tutto avrebbe preferito avanzare, prendendo ogni possibilità a braccia aperte, tutto perché, se si fosse fermato, quella sua volontà ferrea sarebbe certamente arrugginita. Per quanto fossero ideali nobili, a quelle parole il Giudice non poté fare altro che inviare un breve sospiro alla mente del suo esaminando: erano delle buone intenzioni, ma lui stesso aveva visto quanto queste potessero venire avvelenate dal resto del mondo, da forze che erano fuori dal controllo dei singoli individui. Se davvero il suo cristallo gli aveva comunicato qualcosa, allora il nano non aveva ascoltato più a fondo la storia che le sue membra avevano da raccontare. Una storia di orgoglio, morte, e un'eredità che mai si sarebbe potuta ripetere. Forse le tenebre avevano coperto il suo cuore di un sottile velo di malinconia da quel giorno, da quando era diventato un Giudice al posto del suo predecessore, ma la sua esperienza non era stata vana. Poteva solo sperare che, se quell'uomo non gli aveva offerto appigli con le parole, la prossima parte della sua prova si rivelasse più promettente.


    -Spesso non siamo noi a decidere il ritmo della nostra vita. Dobbiamo semplicemente adattarci a ciò che ci colpisce. Ma basta così, per adesso.

    Avrebbe voluto dire altro, ma quello non era né il luogo, né il momento adatto. Il conflitto che attendeva il nano fuori da quel sogno avrebbe risposto al resto delle sue domande, avrebbe fornito i pensieri che lui non si era fermato a formulare, ma il Frammentale poteva sperare che non gli mettesse la verità davanti con la stessa violenza con cui l'aveva incontrata lui. Djorkand non rispose alle ultime domande del suo esaminando, allontanandosi di un paio di metri dall'incudine a passo lento, portandosi a circa sei metri dal limbo che si trovava oltre quella piattaforma larga sedici. Dovette racimolare la forza necessaria per non lasciare che i suoi pensieri più amari viaggiassero verso il suo esaminando, e con un altro piccolo sforzo di volontà, si voltò nuovamente verso il nano, dando il via all'ultimo atto di quella prova.

    -Io sono Djorkand, l'ultimo dei Frammentali. Il tuo avversario, il tuo Giudice. Il tuo ostacolo.

    CITAZIONE
    Djorkand
    Stato Fisico: Illeso
    Stato Mentale: Rilassato, in guardia
    Energia: 100%

    Abilità:

    Hard as a stone: Djorkand non ha bisogno di armi, intuire il perché non è difficile. Il corpo del Frammentale gli concede infatti una capacità offensiva e difensiva non indifferente, rendendolo non troppo dissimile a un carrarmato con le gambe. Quando infatti lo si attaccherà fisicamente si dovrà considerare come se il proprio colpo impattasse contro un cristallo resistente quasi quanto la roccia; e il che implica, praticamente, che qualsiasi arma non magica potrebbe rompersi all'impatto, se non supportata da abilità particolari; e che, dunque, anche molte ossa si rompano all'impatto del suo pugno (Passiva Normale). Ciò, ovviamente, comporterà un bel vantaggio anche per quanto riguarda i danni subiti: ogni danno fisico ben determinabile, infatti, sarà diminuito di un'entità, a rappresentare l'estrema durezza del suo corpo; inoltre, nessun colpo inferiore all'entità media potrà scalfire il corpo cristallino -nonostante il danno venga comunque avvertito dal gigante- e solo colpi di entità dal critico in avanti potranno danneggiarlo seriamente. Per quanto riguarda gli attacchi magici e psionici, Djorkand sarà affetto come qualsiasi altra creatura. (Passiva Superiore)

    Shardmind: Nonostante la sua natura un po' anomala, Djorkand rimane comunque un frammentale. Per questo motivo, nonostante non siano in lui particolarmente sviluppati, egli possiede alcuni dei poteri innati della sua razza; poteri strettamente legati alla forza della mente. In primo luogo, ciò si concretizza nella telepatia: Djorkand è infatti in grado di mandare messaggi mentali a chiunque attorno a lui fino a cinquanta metri di distanza; il suo interlocutore capirà, scanso parametro mente davvero basso, che la voce proviene dalla sua testa, ma per rispondere dovrà adoperare le classiche vie verbali. (Attiva a costo Nullo)

    Statistiche:
    BaseGialla P.Q. A&OTotale
    Corpo100+30+20±0150
    Essenza50±0±0±050
    Mente60+10+10±080
    Destrezza20±0±0±020
    Concentr.50+10±0±060
    Velocità20±0+10±030
     
    Top
    .
  9. The Good Twin
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato; Parlato Targack; Pensato; Parlato Djorkand


    Il volto imperscrutabile del su interlocutore restò tale per tutto il discorso di Targack, come una statua a cui un bambino rivolge la parola. Targack, pur rispondendo come avrebbe fatto con qualsiasi altro individuo, non sapeva come porsi con quella Creatura. Più la osservava, più domande affioravano nella sua mente, dalle più banali come “Chi è costui?” a “In base a quale magia è in grado di aver vita?”. Tutte curiosità che non avrebbe mai avuto modo di soddisfare, perché quell’incontro chiaramente non era per fare amicizia.
    La Creatura, una volta che Targack concluse il suo discorso, gli inviò la sua risposta, affermando Spesso non siamo noi a decidere il ritmo della nostra vita. Dobbiamo semplicemente adattarci a ciò che ci colpisce. Ma basta così, per adesso , dopodiché si allontanò dall’incudine di pochi passi, infine, voltatosi di nuovo a fronteggiare il giovane principe, disse Io sono Djorkand, l'ultimo dei Frammentali. Il tuo avversario, il tuo Giudice. Il tuo ostacolo .
    A quelle parole, il nano scrutò intensamente il Frammentale, e disse Eta ghur tè … , “Così sia dunque …” , una delle frasi tipiche con cui si chiudevano trattative e discorsi, definitiva come lo era “ Bahr rho!” , ovvero “ E’ finita la birra!” – con tanto di verbo implicito per enfatizzare la tragicità della situazione.
    Fremendo nel comprendere che il tempo delle parole era concluso, un ampio sorriso increspò il barbuto volto di Targack. Era ill momento di passare ai fatti. Contemplò il Giudice non più cercando di comprenderne la storia, ma tentando di individuare i suoi punti deboli. Noto solo allora che se prima, da una discreta distanza, Djorkand risultava imponente, a poco più di due metri la sua figura era mastodontico rispetto al principe, il ché risultava consono e, per certi versi, “familiare” in quanto il nano era abituato a situazioni analoghe, fronteggiando gli Orchi. Aveva imparato che non bisognava mirare subito a fianchi o alla testa, punti difficili da raggiungere a meno ché uno non sapesse saltare come un grillo, quindi era d’obbligo puntare in un primo momento alle gambe per farlo cadere o almeno costringerlo ad abbassarsi, dunque era a quelle che Targack avrebbe puntato.
    Pochi secondi però gli bastarono per ricordarsi di essere ancora disarmato, e quindi incapace al momento di iniziare qualsivoglia scontro. Conscio finalmente di ciò, leggermente imbarazzato, iniziò a trafficare con l’armatura, mentre con un filo di voce disse Ehm … un secondo solo, devo armarmi … non ci vorrà molto, te lo assicuro . Non gli ci volle neanche un secondo, infatti, perché non aveva neanche finito di parlare che in un istante si ritrovò completamente armato, sentendo addosso il familiare peso dell’armatura, lo scudo con lo stemma già imbracciato ed ultima, ma non per importanza, la fedele Impavida, già impugnata e pronta ad affrontare l’ardua prova che l’attendeva: tagliare una Pietra antica come l’universo.
    Leggermente basito, scosse velocemente la testa, come a voler scacciare quel fulmineo stupore, riportando la sua totale attenzione sull’avversario, ancora in attesa, dicendo Sono pronto, Djorkand. Mantenendo sempre lo scudo a frapporsi tra lui ed il Frammentale, Targack, si mosse verso la propria destra. volendo dare l’impressione che si stesse portando alla sinistra del Giudice, per tentare di colpirlo ai fianchi. Invece, una volta spostatosi di circa un metro, scattò in avanti, lo scudo ora alzato e leggermente spostato a sinistra quel tanto che bastava a Targack per vedere di fronte a sé, e posto in modo tale da proteggerlo da un eventuale colpo da parte di Djorkand, o almeno deviarlo per quanto possibile. Si sarebbe portato con quello scatto al di sotto del mastodontico Frammentale, vicino all’interno-coscia della gamba destra, e, sfruttando tutta la sua forza, senza riserve, avrebbe tentato di infliggere un fendente orizzontale nell’incavo della gamba appena sopra il punto dove, in un corpo umanoide, si trovava il polpaccio. Dopodiché, con un secondo scatto, si sarebbe poi portato dietro al Frammentale, diagonalmente alla sua destra ad un metro e mezzo di distanza, nel frattempo ruotando su se stesso in modo tale da fronteggiare nuovamente Djorkand.
    Se tutto fosse andato bene, sarebbe riuscito a danneggiare la gamba del Giudice, o almeno costringerlo così ad abbassarsi o per la ferita o perché Targack aveva, con quel colpo, fatto forza in un punto che in un corpo umanoide normale alla minima pressone si piegava. Sarebbe stato un esperimento sia per mettere alla prova la durezza del Frammentale sia capire se egli condividesse alcune caratteristiche di un corpo umanoide e correlati punti deboli. La tattica della “toccata e fuga” , per quanto rozza e semplice, era una buona strategia per valutare un guerriero ed i suoi temi di reazioni. Certo, avrebbe potuto semplicemente scattare direttamente ed eseguire lo stesso procedimento senza perder tempo a spostarsi, ma così facendo si sarebbe poi trovato direttamente alle spalle del suo avversario, un’azione che riteneva alla stregua della codardia nonché una posizione altamente scomoda per combattere in quanto, nel caso Djorkand decidesse di crollargli addosso, avrebbe avuto poca possibilità di manovra visto che l’altro era due volte più grande del giovane principe e ad occhio pesava sulla tonnellata. Almeno così sarebbe stato in una buona posizione sia dal punto di vista strategico che da quello morale. O almeno lo sarebbe stato per lui.


    CITAZIONE
    Thargack
    Stato Fisico: Illeso
    Stato Mentale: Concentrato
    Energia: 100% - 16% = 84%

    Abilità:
    -Fighting Properly
    Targack è stato fin dalla nascita benedetto da una condizione fisica e da una forza ben superiore a quella di un comune nano, e fin da quando aveva imbracciato con estrema facilità la sua prima ascia da guerra, durante gli allenamenti e gli scontri con le creature ostili del sottosuolo e gli Orchi, pochi erano in grado di confrontarsi con lui in termini di forza. Secondo il suo maestro Rammhur, però, Targack poteva diventare ancora più potente, se avesse imparato a sfruttare tutto il corpo quando colpiva invece di usare solo la forza delle braccia. Dunque gli insegnò il pugilato e tutti i segreti per fare in modo da sfruttare tutta la forza che lui poteva produrre partendo dalla punta dei piedi, ruotando correttamente l’anca e solo poi aggiungervi la forza delle braccia, per poi applicare tutti questi segreti in battaglia, colpendo con un arma. Ciò che venne fuori da questi allenamenti era un capacita mortifera mostruosa. Sfruttando ogni singolo muscolo del corpo, Targack è in grado di ricevere un potenziamento temporaneo di natura Fisico uguale a 45 punti dalla durata di 2 turni. Abilità a Costo Medio
    Statistiche:
    BaseBianca P.Q. A&OTotale
    Corpo80±0±0+45125
    Essenza30±0±0±030
    Mente40±0±0±040
    Destrezza40±0±0±060
    Concentr.50±0±0±050
    Velocità60±0±0±060

    P.S. Scusa il colossale ritardo per la risposta: ho avuto un "periodo no" sia all'Uni che in altre attività (LoL ... of course) e nel frattempo la risposta era nella mia testa ma la voglia di scriverla andava e veniva a mo' di boomerang XD


    Edited by The Good Twin - 7/3/2016, 19:41
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now drink.

    Group
    C.S.C.
    Posts
    20,608
    Reputation
    +83

    Status
    Anonymous
    Se doveva essere sincero, il tempo era l'ultimo dei suoi problemi. Non solo perché la natura onirica di quel luogo aveva armato il suo esaminando, proprio nel momento in cui quest'ultimo aveva chiesto un attimo di attesa per armarsi, ma anche perché, a differenza del nano, ormai Djorkand non aveva più niente da perdere. Il suo mondo era sparito, il suo orgoglio spezzato dal peso della realtà... laddove Targack sentiva il peso della sabbia che scendeva in una clessidra, il Frammentale non avvertiva nulla sulle proprie spalle. L'unica eccezione, forse, era il suo dovere: alla fine di quello scontro, poteva solo sperare che il suo avversario portasse con sé qualcosa di più che un paio di lividi.
    Il primo attacco del suo contendente fu ben congegnato, questo non glielo avrebbbe negato, ma non fu abbastanza. Il nano era più veloce di lui, certo, e la sua stazza gli avrebbe reso difficile un contrattacco: il fisico imponente del gigante di cristallo era in svantaggio di fronte a un avversario dotato di una certa mobilità. Tuttavia, laddove Djorkand peccava in agilità, proprio il materiale che tanto aveva affascinato Targack sarebbe riuscito a pareggiare i conti. Il Giudice rimase immobile, statuario, facendo semplicemente il possibile per tenere i propri occhi sul nano; il primo colpo di quest'ultimo andò a segno, ma tutto ciò che ne ricavò fu il sordo tonfo dell'ascia sul cristallo, che vibrò per pochi attimi, riempiendo l'aria di quel basso suono d'impatto. Nessun danno, neanche un graffio, la superficie purpurea del titano non venne neanche scheggiata da un colpo di tale violenza e su una giuntura apparentemente vulnerabile, anche se ne aveva avvertito chiaramente la forza. Targack in quel momento era poco meno forte di lui, giusto di un soffio, ma giusto quanto bastava per far avvertire chiaramente al Giudice la potenza di quell'attacco. Ora non restavano che due piccole incognite: quella era la piena forza di quell'uomo, oppure era derivata da altro? E, soprattutto, sarebbe riuscito a incassare altrettanto bene un suo attacco?
    Purtroppo, anche la seconda speranza del principe non trovò alcun appiglio, perché il peso e la stazza del Frammentale gli avevano consentito di incassare l'attacco senza sbilancarsi troppo, anzi. Sfruttando proprio l'impatto di quel colpo, Djorkand continuò a inseguire Tagack con lo sguardo, puntando di peso il proprio "piede" destro sul terreno, e voltandosi nella direzione del suo avversario. Se prima il suo esaminando sperava di ritrovarsi in un angolo morto, adesso era esattamente alla destra del Giudice, che prima di fare la sua mossa decise di scambiare un'ultima frase con il suo avversario. Perché le parole, a volte, feriscono più di una spada, e quelle di Djorkand potevano essere potenti come un maglio da guerra.


    -... Credo di aver scelto delle parole stranamente IRONICHE, prima.

    La frase inviata alla mente di Targack all'inizio sembrò normale, ma quell'apparenza venne sostituita rapidamente da qualcosa di ben peggiore. A ogni parola, il tono del Frammentale si fece sempre più profondo, gutturale, finchè la penultima non diventò abbastanza distorta da rimbombare come un eco, rimbalzando da una tempia all'altra del nano. Come un rombo di tuono contro la lamiera, che avrebbe annebbiato i sensi, intorpidito i riflessi e rallentato le reazioni del suo avversario. Djorkand si stava facendo letteralmente strada nella mente del nano con quelle parole, cercando di creare, proprio come quest'ultimo, una falla nella sua guardia. E, proprio nel momento in cui la sua frase raggiunse l'apice dell'intensità, il Frammentale cominciò a muoversi, avanzando giusto di mezzo metro con un paio di passi possenti, quel poco che gli serviva per un attacco semplice, ma devastante, considerando la loro situazione. Infatti, poco prima del termine di quell'avanzata, il titano alzò il braccio destro, lanciandolo da destra verso sinistra come una frusta, anzi, come un gigantesco tronco d'albero diretto verso il nano. Lo avrebbe preso in pieno col palmo, impattando contro la spalla sinistra e la corazza che ricopriva quel lato del corpo di Targack, usando tutta la propria forza e peso per spingere il nano verso la sua destra, in un tentativo di attaccarlo, ma soprattutto di riportarlo verso il centro della loro piccola arena. Non sapeva quanto sarebbe riuscito a spingerlo, ma l'essenza di quell'attacco non doveva essere tanto danneggiarlo, quanto fargli capire il pericolo che aveva appena corso, e il Giudice non si risparmiò a sottolineare questo fatto.

    -Perché se continuerai ad avanzare senza ritegno, potresti finire in un baratro.

    Questa volta la frase di Djorkand non avrebbe contenuto alcuna magia, nessuna energia psichica, era un semplice rimprovero, simile a quello che un maestro avrebbe potuto rivolgere a un allievo. Per lui non sarebbe stato un problema cadere da quella torre di cristallo, sarebbe semplicemente caduto nel limbo da cui era sorto, e in proporzione sarebbe stato decisamente più difficile lanciarlo verso quel baratro. Ma, sfortunatamente, non poteva dire lo stesso per Targack: nonostante la corazza o la sua stazza, il Frammentale avrebbe potuto lanciarlo verso quel burrone con altri mezzi, diversi dalla forza bruta. Tuttavia, lui non era lì per uccidere il suo esaminando. Era lì per testare le sue capacità, la sua determinazione, e per cercare di dargli qualche ultima, piccola lezione prima che si dovessero separare. Non era ancora arrivato il momento di svegliarsi da quel sogno.

    CITAZIONE
    Djorkand
    Stato Fisico: Illeso
    Stato Mentale: Rilassato, in guardia
    Energia: 100-7= 93%

    Abilità:

    Hard as a stone: Djorkand non ha bisogno di armi, intuire il perché non è difficile. Il corpo del Frammentale gli concede infatti una capacità offensiva e difensiva non indifferente, rendendolo non troppo dissimile a un carrarmato con le gambe. Quando infatti lo si attaccherà fisicamente si dovrà considerare come se il proprio colpo impattasse contro un cristallo resistente quasi quanto la roccia; e il che implica, praticamente, che qualsiasi arma non magica potrebbe rompersi all'impatto, se non supportata da abilità particolari; e che, dunque, anche molte ossa si rompano all'impatto del suo pugno (Passiva Normale). Ciò, ovviamente, comporterà un bel vantaggio anche per quanto riguarda i danni subiti: ogni danno fisico ben determinabile, infatti, sarà diminuito di un'entità, a rappresentare l'estrema durezza del suo corpo; inoltre, nessun colpo inferiore all'entità media potrà scalfire il corpo cristallino -nonostante il danno venga comunque avvertito dal gigante- e solo colpi di entità dal critico in avanti potranno danneggiarlo seriamente. Per quanto riguarda gli attacchi magici e psionici, Djorkand sarà affetto come qualsiasi altra creatura. (Passiva Superiore)

    Shardmind: Nonostante la sua natura un po' anomala, Djorkand rimane comunque un frammentale. Per questo motivo, nonostante non siano in lui particolarmente sviluppati, egli possiede alcuni dei poteri innati della sua razza; poteri strettamente legati alla forza della mente. In primo luogo, ciò si concretizza nella telepatia: Djorkand è infatti in grado di mandare messaggi mentali a chiunque attorno a lui fino a cinquanta metri di distanza; il suo interlocutore capirà, scanso parametro mente davvero basso, che la voce proviene dalla sua testa, ma per rispondere dovrà adoperare le classiche vie verbali. (Attiva a costo Nullo) Potrebbe capitare, tuttavia, che Djorkand applichi una certa quantità di magia alle sue "parole" mentali; in tal caso, l'uditore potrebbe risultarne confuso e mentalmente intorpidito, come si fosse appena svegliato da un lungo sonno. Le parole utilizzate non hanno importanza, ma Djorkand dovrà necessariamente applicare una certa quantità di energia alle sue parole perché sortiscano quest'effetto. L'abilità ha natura psionica (Attiva a costo Basso).

    Statistiche:
    BaseGialla P.Q. A&OTotale
    Corpo100+30+20±0150
    Essenza50±0±0±050
    Mente60+10+10±080
    Destrezza20±0±0±020
    Concentr.50+10±0±060
    Velocità20±0+10±030
     
    Top
    .
  11. The Good Twin
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato; Parlato Targack; Pensato; Parlato Djorkand


    Il colpo era preciso, possente, ma tutto ciò che Targack ottenne da quel colpo fu tanto rumore ma neanche un singolo graffio sulla superficie del Giudice. Tanto valeva che gli scagliasse scagliato un sasso: avrebbe avuto lo stessa reazione. Fissando sbalordito Djorkand, che ne frattempo si stava voltando in modo da fronteggiarlo di nuovo, Targack sfoderò un sorriso incerto, che però divenne radioso quando lo stupore lasciò il posto ad un sentimento totalmente estraneo a quel contesto: mentre infatti, di solito, quando un guerriero vede il proprio colpo vanificato con tanta nonchalance, la frustrazione prende quasi sicuramente il sopravvento in lui, magari portandolo a colpire di nuovo più e più volte quello stesso punto invano, il principe in quel momento provava solo contentezza. Per lui quel colpo andato a vuoto aveva solo confermato quello che già sapeva: che aveva ancora tanta strada da fare, tanti minerali ancora da scoprire e da levigare, tanti nuovi avversari ancora da affrontare e sconfiggere. Poteva star sicuro che non si sarebbe certo annoiato in quel viaggio.
    Nel frattempo, in uno dei meandri più remoti della mente del principe era affiorata l’idea di recuperare in qualche modo un pezzo del corpo del Frammentale, anche solo qualche granello, per studiarlo e, col tempo, imparare a replicarlo. L’idea venne scartata a piè pari: a parte la villania ed il poco decoro di tale gesto, come pensava di trafugare quel minerale, se non riusciva neanche ad estrarlo?
    Prima però che potesse esternare tali pensieri, Djorkand parlò ... Credo di aver scelto delle parole stranamente IRONICHE, prima ….
    Mentre in principio la frase risuonò innocua, alla parola “ironiche” quest’ultima iniziò a risuonare nella mente del giovane da una parte all’altra, come farebbe un sassolino chiuso in un barile di vino vuoto, agitato per diletto mentre si aspetta che l’oste porti un altro boccale ricolmo. Targack non se l’aspetta e prima che potesse reagire o tentare qualsivoglia difesa, iniziò a sentirsi disorientato, incapace di ragionare coerentemente, mentre le membra diventavano sempre più pesanti e tutte le sue reazioni risultavano più lente e poco accurate. Stava ancora tentando di capire cosa gli fosse successo quando vide Djorkand sollevare il mastodontico braccio e, senza tante cerimonie, tentare di colpirlo con quella che a tutti gli effetti doveva essere considerata una randellata.
    Era come assistere all’arrivo di un colpo di catapulta dal lato sbagliato di quest’ultima, ma Targack non capiva cosa stesse succedendo abbastanza rapidamente da escogitare una difesa razionale all’attacco. Fu l’istinto di autoconservazione a salvarlo. Infatti, come quando la tartaruga, percepito un pericolo e pur non conoscendone la natura, si ritira nel proprio guscio, così l’istinto di frapporre almeno lo scudo tra sé ed il pericolo imminente portò Targack ad incrociare le braccia, già piegate, e portarle il più vicino possibile al petto per difendersi. Se i movimenti di Djorkand non fossero stati così lenti già di per sé, probabilmente neanche questo escamotage avrebbe avuto successo, ma proprio per il fatto che il Frammentale era di una lentezza disarmante, anche con i movimenti rallentati Targack fece appena in tempo a “chiudersi nel suo guscio” prima dell’impatto.
    L’urto fu violento: il braccio si scontrò contro quasi tutto lo scudo, tanto era grande, ma causò meno danno di quanto avrebbe potuto fare in una situazione normale: infatti il colpo fu in parte ammortizzato dalla posizione quasi fetale del giovane principe, ma anche dal fatto che, avendo il nano assunto quella posizione involontariamente, non era stato in grado al momento di mantenere salda la posizione, venendo così trascinato dal braccio e scagliato lontano di circa un paio di metri, l’ultimo mezzo metro dei quali quasi rasente al suolo, ma evitando così di subire completamente il colpo come avrebbe fatto nel caso avesse impiantato i piedi al suolo.
    L’improvviso vuoto che gli provocò l’esser scagliato in aria e fluttuare, anche se per poco, non gli piacque affatto. Moradin aveva avuto le sue buone ragioni per creare i nani dalla pietra, e non dalle nuvole o dalla pioggia, e qualunque ragione fosse stata, Targack l’avrebbe appoggiata in pieno: essere sospesi nel vuoto generava in lui un forte senso di agitazione, dovuto principalmente alla mancanza di un punto di riferimento a cui appoggiarsi, come lo è il suolo per chi cammina. Quando poi toccò terra, però, per quanto l’impatto fu abbastanza doloroso, non gli causò altro che un paio di graffietti sulla sua schiena grazie alla presenza dell’armatura. Il dolore, reale e pulsante, però, gli schiarì improvvisamente la mente, come avrebbe fatto un’improvvisa doccia d’acqua gelida di prima mattina, scacciando via il torpore illusorio generato da Djorkand e sottolineando quanto qualsiasi cosa avesse fatto il Giudice, serviva solo a distrarlo quel tanto che bastava a disorientare il nano.
    Lì disteso a contemplare il vuoto, Targack ascoltò il Giudice affermare …Perché se continuerai ad avanzare senza ritegno, potresti finire in un baratro e fu assalito dalla consapevolezza di essere appena scampato per puro caso ad un volo pindarico giù dalla piattaforma. E tutto perché era stato così arrogante e poco accorto da rifiutare di indossare il dono che suo padre gli aveva offerto.
    Poteva solo immaginare le risate che si sarebbero fatti i suoi fratelli se fossero venuti a conoscenza di quello scontro, nonché degli esercizi e la lunga ramanzina a cui sarebbe stato sottoposto se la notizia avesse raggiunto l’orecchio attento del suo maestro, ed in cuor suo il giovane ringraziò gli Dei che quello scontro stesse avvenendo in un suo sogno – contusioni a parte. Questo senso di vergogna e frustrazione avevano stroncato sul nascere la rabbia che di solito insorgeva in Targack quando i suoi avversari ricorrevano ad attacchi mentali per vincere: per quanto ne sapeva lui, Djorkand avrebbe potuto far ancora più danno con i suoi trucchi, ma aveva preferito optare per una strategia che gli dava un margine di vantaggio e nel contempo non negava l’utilizzo delle maniere forti per “inculcare” il giovane principe.
    Una fitta al braccio sinistro però lo riportò allo scontro e, mentre si rialzava per fronteggiare di nuovo il Giudice, con un solo sguardo il nano capì bene o male che non avrebbe avuto lo stesso colpo di fortuna una seconda volta: benché il braccio non avesse riportato altro che una ecchimosi, con un rosso gonfiore che però non ne impediva troppo i movimenti, lo scudo d’altro canto si era affossato, mentre le lame superiori erano scheggiate e quindi ora del tutto inutilizzabili. Banalmente, un'altra percossa del genere e non solo lo scudo si sarebbe letteralmente spezzato a metà, ma le due metà sarebbero penetrate nella carne e con tutta probabilità avrebbero causato danni gravi al braccio già provato.
    Sorridendo suo malgrado, Targack impiantò lo scudo al suolo, liberandosi da quel peso, e disse al Frammentale Vedo che sai incassare bene i colpi, Fratello Djorkand. Questo rende le cose più interessanti. Ti sbagli però se credi che io non comprenda i rischi che corro ogni volta che avanzo contro un avversario. Semplicemente, il mio posto è lì ... , e qui indicò con l’ascia un punto a pochi centimetri di distanza da Djorkand, … fronteggiando il pericolo a testa alta ed ascia in pugno. Come si dice, “Un’aquila non può volare senza prima gettarsi nel vuoto” e seppur io abbia scoperto poco fa di odiare il volo, sarò io quell’aquila! , dopodiché Targack, apparentemente senza motivo, sferrò un pugno di fronte a sé, con tutta la velocità che poteva imprimergli. Come un colpo di pistola, una goccia del sudore del giovane principe, condensatosi dallo sforzo che questi aveva compiuto per il colpo precedente, guizzò in avanti, diretto senza rallentamenti contro il punto in cui doveva trovarsi il "gionocchio" del Frammentale, antipodo al precedente.
    Senza perder tempo, poi, sfruttando al massimo tutti i muscoli delle gambe, con un solo scatto coprì in pochi secondi la manciata di metri che lo separavano da Djorkand, come nessun altro essere dalle gambe tozze al di fuori di un nano avrebbe potuto fare, e si portandosi ancora una volta vicino alla gamba destradel Giudice. Qui, impugnando Impavida con entrambe le mani, concentrò ogni singola cellula del suo essere in un unico colpo frontale: un tondo dal sinistra verso destra, diretto per la seconda volta nello tesso punto.
    Il principe scelse di agire così per vari motivi, il più ovvio dei quali era ancora una volta la differenza di statura e quindi l’impossibilità di raggiungere, in tempi brevi e senza troppe acrobazie, altri punti che non fossero le gambe o i fianchi. Inoltre Targack, grazie al continuo maneggiare dei metalli, aveva imparato che, per infrangere anche la più solida scaglia di minerale, bisognava concentrare ogni sforzo in un unico punto, impedendo così che la forza impressa si estenda lungo tutta la superficie e venga attutita. Da ciò va da se che il giovane nano aveva quindi più probabilità di infrangere il minerale che componeva il corpo del Giudice nello stesso punto del primo attacco rispetto ad un altro ancora, per così dire, “vergine" di assalto. Infine, ma non per importanza, il suo attacco aveva uno scopo strategico: per quanto infatti l’offensiva fosse quasi identica a quella già fallita, il "proiettile" e lo scatto iniziali puntavano a renderla inaspettata e fulminea, mascherandola quindi per un qualche piano complesso ben articolato, cosicché il Frammentale non avrebbe potuto reagire per tempo, nella migliore delle ipotesi in cui non si aspettasse un secondo assalto nello stesso punto.
    La carica era semplice, precisa e puntava tutto su di un unico colpo d’ascia, proprio nello stile dei nani che Targack tanto apprezzava. Di solito erano i piani più semplici quelli che avevano successo, quindi non vedeva perché il suo stratagemma non avrebbe dovuto andare a buon fine. Non in quel momento, almeno.



    CITAZIONE
    Thargack
    Stato Fisico: Illeso
    Stato Mentale: Concentrato
    Energia: 84 - 32 = 52%

    Abilità:
    - Charge! [Tagliavento]
    Due cose i nani imparano fin dai primi anni di infanzia: combattere, ricevendo fin da piccoli una sorta di addestramento militare caratteristico per ciascun clan, e caricare.
    Immaginate un macigno che vi stia rotolando contro ad alta velocità. Inquietante vero? Bene, ora immaginate che di macigni ve ne siano un centinaio e tutti diretti contro di voi! La paura nata da tale vista abbatterebbe il morale di qualsiasi esercito e di qualunque razza. Sfruttando dunque tutta la forza delle gambe, Targack è in grado di eseguire un velocissimo scatto in una qualsiasi direzione, tranne arretrare, percorrendo in una manciata di secondi una distanza massima di 4 metri. Durante lo scatto, Targack non può cambiare direzione se non concluso tutto lo scatto ed inoltre non può neanche curvare durante quest’ultimo.
    Abilità a Costo Medio

    -Fighting Properly
    Targack è stato fin dalla nascita benedetto da una condizione fisica e da una forza ben superiore a quella di un comune nano, e fin da quando aveva imbracciato con estrema facilità la sua prima ascia da guerra, durante gli allenamenti e gli scontri con le creature ostili del sottosuolo e gli Orchi, pochi erano in grado di confrontarsi con lui in termini di forza. Secondo il suo maestro Rammhur, però, Targack poteva diventare ancora più potente, se avesse imparato a sfruttare tutto il corpo quando colpiva invece di usare solo la forza delle braccia. Dunque gli insegnò il pugilato e tutti i segreti per fare in modo da sfruttare tutta la forza che lui poteva produrre partendo dalla punta dei piedi, ruotando correttamente l’anca e solo poi aggiungervi la forza delle braccia, per poi applicare tutti questi segreti in battaglia, colpendo con un arma. Ciò che venne fuori da questi allenamenti era un capacita mortifera mostruosa. Sfruttando ogni singolo muscolo del corpo, Targack è in grado di ricevere un potenziamento temporaneo di natura Fisico uguale a 45 punti dalla durata di 2 turni. Abilità a Costo Medio

    -Salty Bullet
    Una piccola chicca inventata da Targack durante uno dei suoi allenamenti di pugilato. Quel giorno era particolarmente frustrato per come tutti si aspettassero che fosse sempre perfetto, sempre il migliore e di come, qualsiasi cosa facesse, non sembrava mai abbastanza per dimostrare il suo valore, quindi aveva deciso di sbollire la frustrazione su un innocente sacco di sabbia. Ad ogni pugno il sacco volava sempre più in alto, mentre questi si muovevano sempre più veloci, provocando tonfi sonori ad ogni impatto. Ad un certo punto, come in trance, Targack sferrò un pugno velocissimo, quasi impossibile da vedere, colpendo il sacco e provocando un rumore di scoppio, seguito da quello di vetri rotti. Fermandosi per controllare, Targack vide che nel sacco, nel punto esatto in cui il pugno aveva impattato, si era formato un buco di 2 centimetri di diametro da cui usciva copiosamente della sabbia. All'altro capo del sacco lo stesso buco era chiaramente visibile e, in una traiettoria rettilinea a 3 metri di distanza, uno dei vasi decorativi era spaccato a metà, con un visibile mezzo buco per ogni metà. Dopo vari tentativi ed esercizi, Targack riuscì a trasformare l'incidente in una tecnica devastante: che sia sangue o una goccia di sudore, Targack è in grado di scagliarli da qualsiasi poro o parte del corpo, muovendosi per pochi istanti ad una velocità abnorme e rendendoli simili a veri e propri proiettili che si muoveranno di traiettoria rettilinea fino 5 metri mantenendo la forza iniziale e causando danni di entità Media e di natura Fisica, lasciando nei punti colpiti dal proiettile un forte odore di sale o sangue a seconda di quale di questi a usato per generare il proiettile. Abilità a Costo Medio


    Statistiche:
    BaseBianca P.Q. A&OTotale
    Corpo80±0±0+45125
    Essenza30±0±0±030
    Mente40±0±0±040
    Destrezza40±0±0±060
    Concentr.50±0±0±050
    Velocità60±0±0±060

    P.S. Scusa il colossale ritardo per la risposta: ho avuto un "periodo no" sia all'Uni che in altre attività (LoL ... of course) e nel frattempo la risposta era nella mia testa ma la voglia di scriverla andava e veniva a mo' di boomerang XD . Mi sembra di averlo già detto ma vedrò di essere più puntuale per il prossimo post.


    Edited by The Good Twin - 21/6/2016, 14:50
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now drink.

    Group
    C.S.C.
    Posts
    20,608
    Reputation
    +83

    Status
    Anonymous
    Aveva incassato il colpo. Non che ne fosse sorpreso, ma per un attimo Djorkand aveva pensato che il suo sfidante non sarebbe riuscito a fare neanche quello; e non tanto per denigrare le sue abilità, quanto per i semplici effetti della sua influenza psionica. Probabilmente un buon equipaggiamento aveva aiutato, ma non avrebbe salvato ancora a lungo il suo esaminando: come lui stesso si era reso conto, quello scudo non sarebbe riuscito a resistere a molti altri colpi. Per quanto buona fosse la sua fattura, anche un muro si poteva disfare con un colpo ben piazzato.
    Tuttavia, se prima era sorpreso, le parole seguenti di Targack lo avrebbero costretto a un sonoro sospiro, se avesse avuto dei polmoni per respirare. Per quanto provasse a insegnargli qualcosa, che fosse tramite metafore o parlandogli direttamente, qualcosa nella mente di quell'uomo sembrava atto a far scivolare via i suoi insegnamenti come gocce di pioggia su una foglia. Anzi, considerando ciò che gli era stato detto, le parole del suo interlocutore erano ancora più amare: se quel senso del dovere doveva essere una giustificazione per la sua imprudenza, allora la situazione era ancora più grave. Lui non era un'aquila. Nessuno gli avrebbe chiesto volontariamente di rischiare la vita lanciandosi in un baratro. E solo la dura terra lo aspettava sul fondo di quell'abisso.
    Ma, improvvisamente, i suoi pensieri vennero interrotti dall'impatto di "qualcosa" contro il suo ginocchio destro, o come minimo, sulla giuntura che sull'anatomia umana corrispondeva a quel punto. Lo aveva colpito. Quel pugno, che a colpo d'occhio sembrava quasi un semplice gesto teatrale, in realtà aveva portato con sé una spiacevole sorpresa, un attacco che era risultato praticamente invisibile al suo sguardo distratto. E, mentre Djorkand era occupato a capire l'esatta natura di cosa lo avesse colpito, il nano aveva deciso di dedicarsi a una nuova offensiva. Seguendo il primo colpo, Targack si era lanciato contro il Frammentale, apparentemente a mani nude, quando in realtà la sua carica serviva principalmente a riprendere l'arma, rimasta a terra dall'impatto precedente. E, non appena il suo esaminando riuscì a raggiungere una buona distanza, diede un nuovo colpo d'ascia al ginocchio già colpito dalla sua tecnica, intaccando il cristallo che formava il suo corpo.


    -Un buon colpo.

    Le parole del Giudice arrivarono nella mente di Targack insieme al boato soffocato del metallo contro la pietra cristallina, ma non erano cariche di orgoglio, o qualsiasi altra emozione positiva che di solito si legava a quella frase. No, e sfortunatamente, il nano avrebbe compreso a breve il motivo di quel tono così atono.

    -Ma avrebbe funzionato meglio su un nemico in carne.

    Questa volta, la frase di Djorkand venne accompagnata da un nuovo movimento del suo braccio destro, una spazzata in avanti a palmo aperto, che avrebbe colpito Targack in pieno petto, o nel peggiore dei casi su una spalla, se i suoi riflessi non fossero stati abbastanza veloci da notare quell'assalto. E, come se questo non fosse abbastanza, le parole del Frammentale avrebbero avuto molto più peso non appena si fosse reso conto di come avesse "funzionato" il suo attacco. Perché sì, su un nemico fatto di carne e ossa, senza protezioni di sorta, quell'attacco avrebbe scavato le carni, spezzato le ossa, diviso le membra di quell'arto, lasciando a metà la gamba del bersaglio. Ma il corpo di Djorkand era fatto di un materiale molto, molto più solido. La lama dell'ascia, infatti, era penetrata quasi di un centimetro buono nella roccia purpurea, incastonandosi nel "ginocchio" del Giudice, e lasciando Targack di fronte a un bivio: tenere stretta la sua arma e incassare il colpo, oppure tentare la fortuna, e cercare di evitarlo, ma lasciando dietro di sé l'arma con cui sarebbe riuscito almeno a scheggiare il materiale di cui era composto il suo avversario. La sabbia nella clessidra stava per esaurirsi, e avrebbe pagato il prezzo della propria decisione sulla pelle. Prima, o dopo.

    CITAZIONE
    Djorkand
    Stato Fisico: Piccolo foro e intaccatura leggera sul ginocchio destro
    Stato Mentale: Rilassato, in guardia
    Energia: 100-7= 93%

    Abilità:

    Hard as a stone: Djorkand non ha bisogno di armi, intuire il perché non è difficile. Il corpo del Frammentale gli concede infatti una capacità offensiva e difensiva non indifferente, rendendolo non troppo dissimile a un carrarmato con le gambe. Quando infatti lo si attaccherà fisicamente si dovrà considerare come se il proprio colpo impattasse contro un cristallo resistente quasi quanto la roccia; e il che implica, praticamente, che qualsiasi arma non magica potrebbe rompersi all'impatto, se non supportata da abilità particolari; e che, dunque, anche molte ossa si rompano all'impatto del suo pugno (Passiva Normale). Ciò, ovviamente, comporterà un bel vantaggio anche per quanto riguarda i danni subiti: ogni danno fisico ben determinabile, infatti, sarà diminuito di un'entità, a rappresentare l'estrema durezza del suo corpo; inoltre, nessun colpo inferiore all'entità media potrà scalfire il corpo cristallino -nonostante il danno venga comunque avvertito dal gigante- e solo colpi di entità dal critico in avanti potranno danneggiarlo seriamente. Per quanto riguarda gli attacchi magici e psionici, Djorkand sarà affetto come qualsiasi altra creatura. (Passiva Superiore)

    Shardmind: Nonostante la sua natura un po' anomala, Djorkand rimane comunque un frammentale. Per questo motivo, nonostante non siano in lui particolarmente sviluppati, egli possiede alcuni dei poteri innati della sua razza; poteri strettamente legati alla forza della mente. In primo luogo, ciò si concretizza nella telepatia: Djorkand è infatti in grado di mandare messaggi mentali a chiunque attorno a lui fino a cinquanta metri di distanza; il suo interlocutore capirà, scanso parametro mente davvero basso, che la voce proviene dalla sua testa, ma per rispondere dovrà adoperare le classiche vie verbali. (Attiva a costo Nullo) Potrebbe capitare, tuttavia, che Djorkand applichi una certa quantità di magia alle sue "parole" mentali; in tal caso, l'uditore potrebbe risultarne confuso e mentalmente intorpidito, come si fosse appena svegliato da un lungo sonno. Le parole utilizzate non hanno importanza, ma Djorkand dovrà necessariamente applicare una certa quantità di energia alle sue parole perché sortiscano quest'effetto. L'abilità ha natura psionica (Attiva a costo Basso).

    Statistiche:
    BaseGialla P.Q. A&OTotale
    Corpo100+30+20±0150
    Essenza50±0±0±050
    Mente60+10+10±080
    Destrezza20±0±0±020
    Concentr.50+10±0±060
    Velocità20±0+10±030

    Note: Non ti farò rifare nuovamente il post, ma credo che tu abbia dimenticato di aggiornare il tuo stato fisico, da "Illeso" a qualsiasi danno ti abbia fatto Djorkand. Rivedi bene nel tuo prossimo post, per favore.
     
    Top
    .
  13. The Good Twin
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato; Parlato Targack; Pensato; Parlato Djorkand


    Con un colpo secco, ancora una volta il suono del ferro che collide con la pietra si propagò in quel vuoto etereo. Inaspettatamente, però, Targack sentì la pietra cedere, anche se di poco.
    Una piccola crepa si stagliava sul corpo possente del Giudice, alquanto insignificante direbbe qualcuno, ma non Targack.
    Quella crepa, infatti, rispondeva ad una tacita domanda che il Principe, coi suoi modi bruschi e pacati, si era posto mentre affrontava l’antico cugino: “Sarò in grado di difendere il mio popolo anche dalle avversità più difficili?”. La risposta non si era fatta attendere : “Si … ma non ora”
    Si, aveva tutte le possibilità, ma gli mancava l’allenamento, quello stesso allenamento che non l’aveva mai tradito, sulla quale si basava la sua fiducia ogni volta che doveva andare in battaglia, che dava i propri frutti quando la volontà del giovane nano iniziava a vacillare.
    Un largo sorriso si stagliò sul volto del nano mentre Djorkand, imperturbabile di fronte all’evento, disse semplicemente Un buon colpo. Ma avrebbe funzionato meglio su un nemico in carne , e nel frattempo muoveva l’enorme braccio per colpire con una spazzata, un colpo capace di tramortire qualsiasi avversario, persino Targack. Il nano sarebbe stato in grado di schivare il colpo del Giudice, se non fosse stato per il fatto che Impavida era incastrata nel corpo Djorkand, ponendolo di fronte ad una scelta: evitare la mastodontica mano ma perdere la presa su Impavida o ricevere il colpo. Ed aveva una manciata di secondi per decidere.
    Decise che non avrebbe lasciato la compagna di tante battaglie neanche se fosse stato in pericolo di vita - come in effetti lo era in quel momento, ma questi sono dettagli. L'arma era bloccata diagonalmente verso destra e per liberarla l'unico modo che veniva in mente al principe era sciocco e goffo allo stesso tempo. Pensando Devo essere impazzito per provarci, ma non vedo altra soluzione agì: usando il Frammentale come appiglio temporaneo e ponendo una delle tozze gambe su quella del Frammentale , Targack fece forza sulle braccia per mantenersi grazie all'ascia bloccata e, per la prima volta di sua volontà, spostò entrambi i piedi dal suolo, sfruttando sia la sua statura minuta che la forza bruta per restar appeso. Fatto ciò, con una spinta che teneva conto sia del suo peso , sia delle forza dei muscoli di braccia e gambe, entrambe appoggiate sulla pietra liscia, e quindi ottima per essere usata come appiglio, staccò Impavida dalla gamba di Djorkand e, usando a suo vantaggio il momento di spinta - termine tecnico nanico, sia chiaro- così generato , si lasciò cadere supino sulla accogliente roccia che formava il suolo di quello strano sogno, evitando di ricevere danni dalla caduta grazie all'armatura e tentando così di schivare il colpo del giudice in quanto il principe sperava che non si aspettasse un'azione così avventata. Se fosse riuscito nel suo intento, avrebbe detto sia ringraziato Moradin, c'è mancato poco ! e, rapidamente, si sarebbe rialzato è messo in guardia, impugnando Impavada con entrambe le mani e dicendo Di pietra o meno, cugino, nessuno è indistruttibile. Bisogna solo trovare il modo giusto per affrontare le complicazioni ed avrebbe aspettata, i sensi all'erta, pronto a tornare alla carica. Doveva solo decidere come, però.



    CITAZIONE
    Thargack
    Stato Fisico: Danno di Bassa entità al braccio sinistro (contusione)
    Stato Mentale: Concentrato
    Energia: 52%
    Abilità: N/A
    Statistiche:
    BaseBianca P.Q. A&OTotale
    Corpo80±0±0+080
    Essenza30±0±0±030
    Mente40±0±0±040
    Destrezza40±0±0±060
    Concentr.50±0±0±050
    Velocità60±0±0±060


    Edited by The Good Twin - 7/9/2016, 15:51
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Now drink.

    Group
    C.S.C.
    Posts
    20,608
    Reputation
    +83

    Status
    Anonymous
    Non era in vena di essere sarcastico, né acido, ma in quel momento il nano non doveva alcuna gratitudine alla sua divinità. La sua testardaggine e l'istinto lo avevano aiutato a schivare quell'ultimo colpo per un soffio, portandosi dietro proprio lo strumento con cui aveva rischiato di rimetterci la pelle, ma le sue parole cercavano di sostenere una spavalderia... ingenua. Perché sì, aveva ragione: nessuno era indistruttibile, neanche lui. Le arti arcane e i colpi fisici più potenti potevano intaccare e ferire il suo corpo, e l'unico motivo per cui Targack non riusciva a scalfirlo era la netta differenza che c'era tra la sua forza e la resistenza del suo bersaglio. Ma in quel frangente, non c'era alcun "modo giusto" con cui affrontare quella situazione; o come minimo, non uno con cui lui ne sarebbe uscito illeso.

    -Non ci riuscirai da solo.

    Djorkand cominciò ad avanzare con decisione a quelle parole, lanciate con serverità nella mente del suo esaminando. La divina provvidenza poteva portarlo solo fino a un certo punto, l'addestramento e la determinazione avevano a loro volta dei limiti, e gli ideali, proprio come aveva ammesso il nano, non erano indistruttibili. Come la pietra, potevano venire erosi. E se Targack avesse continuato ad avanzare alla cieca su quella roccia tanto friabile, prima o poi rischiava di cadere nell'abisso sottostante.
    Per fargli capire questo concetto, il Giudice non ci sarebbe più andato piano con l'uomo: avrebbe inciso con tutta la sua forza quella lezione nella sua mente, anche se si sarebbe dovuto accontentare di ciò che aveva. Non poteva usare uno scalpello, ma aveva qualcosa di altrettanto efficace. Targack non era neanche riuscito a indietreggiare di due metri con quelle sue ultime "acrobazie", e anche con la velocità di Djorkand sarebbero serviti pochi attimi per colmare quella distanza. Peccato che, in quel momento, le gambe del nano non avrebbero cooperato molto con i suoi voleri. Un sinistro bagliore passò nel corpo del Frammentale, fino alle fessure che componevano i suoi occhi, e in risposta a quella luce, il principe avrebbe potuto sentire il suo corpo pesante, come se le giunture della sua armatura si fossero improvvisamente saldate insieme, e il metallo cospirasse per farlo sprofondare nella piattaforma di cristallo. Non gli piaceva usare il suo dono in quel modo, ma non aveva altra scelta: doveva gettare i guanti di velluto, o sarebbero rimasti lì a recitare una storia cavalleresca per ore, parlando di filosofia senza arrivare da nessuna parte. Ora sarebbe stato nettamente più incisivo.
    Una volta raggiunto il metro di distanza da Targack, Djorkand avrebbe sfruttato l'impeto della sua carica per caricare un possente montante destro, diretto proprio sul petto e lo stomaco del suo esaminando. Un pugno nello stomaco fisico prima di quello teorico, ma era solo il colpo di apertura. Una volta sferrato quel primo attacco, il golem cristallino ne avrebbe lanciato un altro, questa volta con la mancina: uno schiaffo da sinistra a destra con tutta la forza e il peso di quell'arto, che avrebbe travolto il lato destro del corpo del nano, e nel migliore dei casi lo avrebbe fatto slittare con violenza lungo parte della piattaforma. A meno che la mano di Moradin non fosse intervenuta direttamente per fermarlo, allora presto Targack avrebbe sentito appieno il peso di tutte le sue parole precedenti.


    CITAZIONE
    Djorkand
    Stato Fisico: Piccolo foro e intaccatura leggera sul ginocchio destro
    Stato Mentale: Spazientito, in guardia
    Energia: 100-7-28= 65%

    Abilità:

    Hard as a stone: Djorkand non ha bisogno di armi, intuire il perché non è difficile. Il corpo del Frammentale gli concede infatti una capacità offensiva e difensiva non indifferente, rendendolo non troppo dissimile a un carrarmato con le gambe. Quando infatti lo si attaccherà fisicamente si dovrà considerare come se il proprio colpo impattasse contro un cristallo resistente quasi quanto la roccia; e il che implica, praticamente, che qualsiasi arma non magica potrebbe rompersi all'impatto, se non supportata da abilità particolari; e che, dunque, anche molte ossa si rompano all'impatto del suo pugno (Passiva Normale). Ciò, ovviamente, comporterà un bel vantaggio anche per quanto riguarda i danni subiti: ogni danno fisico ben determinabile, infatti, sarà diminuito di un'entità, a rappresentare l'estrema durezza del suo corpo; inoltre, nessun colpo inferiore all'entità media potrà scalfire il corpo cristallino -nonostante il danno venga comunque avvertito dal gigante- e solo colpi di entità dal critico in avanti potranno danneggiarlo seriamente. Per quanto riguarda gli attacchi magici e psionici, Djorkand sarà affetto come qualsiasi altra creatura. (Passiva Superiore)

    Shardmind: Nonostante la sua natura un po' anomala, Djorkand rimane comunque un frammentale. Per questo motivo, nonostante non siano in lui particolarmente sviluppati, egli possiede alcuni dei poteri innati della sua razza; poteri strettamente legati alla forza della mente. In primo luogo, ciò si concretizza nella telepatia: Djorkand è infatti in grado di mandare messaggi mentali a chiunque attorno a lui fino a cinquanta metri di distanza; il suo interlocutore capirà, scanso parametro mente davvero basso, che la voce proviene dalla sua testa, ma per rispondere dovrà adoperare le classiche vie verbali. (Attiva a costo Nullo) Potrebbe capitare, tuttavia, che Djorkand applichi una certa quantità di magia alle sue "parole" mentali; in tal caso, l'uditore potrebbe risultarne confuso e mentalmente intorpidito, come si fosse appena svegliato da un lungo sonno. Le parole utilizzate non hanno importanza, ma Djorkand dovrà necessariamente applicare una certa quantità di energia alle sue parole perché sortiscano quest'effetto. L'abilità ha natura psionica (Attiva a costo Basso).
    Ma la telepatia non è l'unica eredità lasciatagli dalla sua razza. I frammentali erano famosi anche per la telecinesi: con un consumo Variabile di energia, infatti, Djorkand sarà in grado di spostare oggetti a piacimento, fino ad arrivare, ad elevati consumi di energia, a ostacolare pesantemente i movimenti avversari -in tal caso, va confrontato il parametro mente di Djorkand con quello Corpo dell'avversario per verificare la potenza dell'effetto-. Il tutto è da lasciare alla lealtà dell'utilizzatore di turno.(attiva a costo Variabile)

    Statistiche:
    BaseGialla P.Q. A&OTotale
    Corpo100+30+20±0150
    Essenza50±0±0±050
    Mente60+10+10±080
    Destrezza20±0±0±020
    Concentr.50+10±0±060
    Velocità20±0+10±030
     
    Top
    .
  15. The Good Twin
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato; Parlato; Pensato; Parlato Djorkand


    Djorkand non diede a Targack neanche un attimo di respiro dopo quell'ultima schivata. Che fosse arrabbiato per qualcosa? Non era possibile capirlo da quel volto marmoreo, incapace di mostrare alcun sentimento.
    Un prigioniero nella propria pelle, si poteva dire.
    Il giovane principe ebbe appena il tempo di mettersi in guardia e notare - oltre che ammirare- le pietre che componevano il corpo del Giudice illuminarsi di una luce anomala, prima che questi gli fu addosso, tentando di colpirlo al busto con un montante. Normalmente, per quanto rapido fosse stato l'assalto di Djorkand, il principe avrebbe avuto tutto il tempo di schivare un colpo del genere, ma quel brillio notato in precedenza lo turbava e faceva presagire un tiro mancino da parte del Giudice, come aveva già fatto nei primi attimi dello scontro.
    D'un tratto, Targack sentì come se l'armatura avesse ottenuto una volontà propria, impedendogli i movimenti e tentando di schiacciarlo a terra, rendendogli impossibile schivare il colpo.
    Sbuffò: ora era lui prigioniero del proprio corpo e doveva dimostrare di saper incassare.
    Almeno questa volta sono lucido, pensò mesto, mentre, dando fondo alle sue forze restanti, con un solo fiato indurì i muscoli dell'addome, allargando nel contempo la posizione dei piedi, per avere maggior stabilità, e le braccia, affinché queste non subissero danni in quanto non protette o l'impatto avesse fatto sbalzar via Impavida. Se non v'era possibilità di schivare quel pugno, almeno lo avrebbe incassato come si conviene e poiché non gli andava di rivivere l'ebrezza del volo un'altra volta, la posizione che assunse serviva a tenerlo attaccato al suolo, per quanto possibile.
    Dire che il colpo fu brutale è un eufemismo, ma il dolore che ne seguì fu peggio. L'armatura che indossava assorbì poco e niente dell'impatto, spezzandosi letteralmente in tanti pezzi con la stessa facilità con cui si infrange un vaso utilizzando una mazza. Inoltre alcuni pezzi vennero spinto contro l'addome, penetrando nella carne, anche se non troppo in profondità.
    Il principe, pur tentando di mantenere la posizione, venne spinto indietro di un buon paio di metri, emettendo bassi ringhi di dolore quando sentì chiaramente il rumore di ossa che si incrinano ed il successivo dolore che si intensificava anche dal solo respirare. Quante il Giudice ne avesse incrinate non sapeva dirlo, ma di certo non meno di due.
    Respirando rumorosamente, Targack trattenne il dolore dentro di sé, tentando di sopprimerlo il più possibile mentre un rivolo di sangue faceva capolino dalle labbra, anche se immediatamente assorbito dalla barba che nel contempo iniziava ad assumere una tonalità di marrone tendente al rosso.
    Con ciò che gli restava di fiato, disse a Djorkand Sconfiggerti? ... forse no ... ma che mi si bruci la barba fino alla radice se mi arrenderò solo perché sembra la scelta più facile! mentre quest'ultimo ripartiva all'attacco con una spazzata a mano aperta, chiaramente con l'intento di scagliare via il giovane principe. Quello che probabilmente non si aspettava era che Targack non era bloccato come prima: con difficoltà, più per il dolore che per altro, il giovane riusciva a muovere il corpo, come se la forza che stesse tentando di schiacciarlo si stesse confrontando con la forza fisica di Targack ma che la differenza tra le due fosse non poca e soprattutto a favore del nano. Ad aiutare, inoltre era la rottura dell'armatura, che non avvolgeva più totalmente il busto del principe, ma ne dava una maggiore libertà di cui Targack approfittò volentieri. Attingendo ancora una volta alle ormai esigue forze del suo corpo, il nano si fiondò in uno scatto frontale, senza riserve né remore, sentendo il corpo esplodere in un muto urlo di dolore e di totale disapprovazione, ricacciato in un angolo del cervello mentre affermava E poi io non sono mai solo: ho le speranze del mio popolo e la benedizione di Moradin nel mio Cuore, che mi danno la forza di osare ed avanzare ed eseguiva, impugnando Impavida con entrambe le mani, un fendente diagonale, puntando alla ferita che gli aveva inferto in precedenza, l'unico punto scoperto e più fragile del Frammentale.
    Non pensò cosa fare dopo il colpo. Era troppo concentrato nel sopprimere il dolore ed imprimere nel contempo tutta la forza che gli rimaneva nel colpo per dar spazio a pensieri futili, come l'auto conservazione ad esempio.



    Per la cronaca sto facendo riferimento alla caratteristica dell'abilità da te usata che pone a confronto le statistiche Mente contro Corpo ed al fatto che ad esempio un'abilità a costo Alto ad area protegge da abilità a costo Medio, quindi il consumo ha in un certo senso minor valore del concreto effetto.


    CITAZIONE
    Thargack
    Stato Fisico:
    1 - Danno di Bassa entità al braccio sinistro (contusione)
    2 - Danno di Media entità al basso ventre ( due o tre costole incrinate )
    Stato Mentale: Concentrato nel sopprimere il dolore e nel controllare il proprio corpo
    Energia: 52% -24% = 28%
    Abilità:

    - Charge! [Tagliavento]
    Due cose i nani imparano fin dai primi anni di infanzia: combattere, ricevendo fin da piccoli una sorta di addestramento militare caratteristico per ciascun clan, e caricare.
    Immaginate un macigno che vi stia rotolando contro ad alta velocità. Inquietante vero? Bene, ora immaginate che di macigni ve ne siano un centinaio e tutti diretti contro di voi! La paura nata da tale vista abbatterebbe il morale di qualsiasi esercito di qualunque razza. Sfruttando dunque tutta la forza delle gambe, Targack è in grado di eseguire un velocissimo scatto in una qualsiasi direzione, tranne arretrare, percorrendo in una manciata di secondi una distanza massima di 4 metri. Durante lo scatto, Targack non può cambiare direzione se non concluso tutto lo scatto ed inoltre non può neanche curvare durante quest’ultimo.
    Abilità a Costo Basso

    -Fighting Properly
    Targack è stato fin dalla nascita benedetto da una condizione fisica e da una forza ben superiore a quella di un comune nano, e fin da quando aveva imbracciato con estrema facilità la sua prima ascia da guerra, durante gli allenamenti e gli scontri con le creature ostili del sottosuolo e gli Orchi, pochi erano in grado di confrontarsi con lui in termini di forza. Secondo il suo maestro Rammhur, però, Targack poteva diventare ancora più potente se avesse imparato a sfruttare tutto il corpo quando colpiva, invece di usare solo la forza bruta. Dunque gli insegnò il pugilato e tutti i segreti per fare in modo da sfruttare tutta la forza che lui poteva produrre partendo dalla punta dei piedi, ruotando correttamente l’anca e solo poi aggiungervi la forza delle braccia, per poi applicare tutti questi segreti in battaglia, colpendo con un arma. Ciò che venne fuori da questi allenamenti era un capacita mortifera mostruosa. Sfruttando ogni singolo muscolo del corpo, Targack è in grado di ricevere un potenziamento temporaneo di natura Fisico uguale a 45 punti dalla durata di 2 turni. Abilità a Costo Medio

    Statistiche:
    BaseBianca P.Q. A&OTotale
    Corpo80±0±0+45125
    Essenza30±0±0±030
    Mente40±0±0±040
    Destrezza40±0±0±060
    Concentr.50±0±0±050
    Velocità60±0±0±060
     
    Top
    .
19 replies since 20/1/2016, 20:34   370 views
  Share  
.