Una giovane spadaccina inizia il suo percorso...

Vanessa Galatea, giovane ed abile spadaccina... La attende un lungo viaggio.

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  1. Vanessa Galatea
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    Narrato, Parlato, Parlato Altrui

    Prologo e scheda quì


    Era stata una giornata pesante per me. Dopo tutto quello che è successo...
    "Mamma!" Arrivata di corsa ed in lacrime, mi sono gettata nel rassicurante abbraccio di mia madre
    "Cos'è successo, amore?! Sei ferita?! Era terrorizzata che mi fossi fatta male...
    "U-un essere incappucciato mi ha ag-aggredito per le strade!" Le ho detto mentre spingevo il mio viso contro il suo petto e lei mi accarezzava la testa. All'udire di queste parole, la sua mano si era bloccata all'improvviso... L'ho fissata per un po' negli occhi, nonostante i miei fossero velati di lacrime...
    "Ha cercato di farmi del male, mamma..." Ed ho ricominciato a singhiozzare contro il suo sterno. Tremavo e parlavo con difficoltà.
    Lei mi carezzava la testa e mi abbracciava amorevolmente: sentivo che era molto preoccupata per me.
    Ma mamma mi ha saputo consolare come sempre. Mi ha portato con se a vedere i fuochi d'artificio in piazza dopo che sono riuscita a contenere le lacrime: era da settimane che aspettavo quel momento; come un bimbo attende il natale con impazienza, io volevo andare a vedere lo spettacolo pirotecnico che mi avevano descritto come meraviglioso. Eppure non sono riuscita a godermelo come volevo. Osservavo i turbinii luminosi in cielo con aria assente e ne contemplavo la bellezza senza entusiasmo: siamo tutti in balia degli eventi, e quel giorno, essi avevano deciso di ferirmi l'animo. L'immagine della figura incappucciata che si lanciava contro di me e che dopo pochi secondi si accasciava a terra, infilzata da parte a parte per mano mia mi tormentava dall'interno. Ancora pochi secondi dopo e la figura era svanita nel nulla. Semplicemente si dileguò, il tutto sotto i miei occhi. E rilasciò un piccolo cuoricino fluttuante. Rimasi a scrutarlo con le lacrime che mi giungevano negli occhi per quelle che mi sembrarono ore, e dopo questi attimi interminabili il cuore era sparito nel mio stocco. Penso di essere collassata sulle ginocchia sotto il mio stesso peso, ma a dire il vero non ho un ricordo preciso dell'accaduto... Dopo altri lunghi secondi ripresi lo stocco, che ora mi sembrava piacevolmente tiepido nell'impugnarlo, e lo rinfoderai. Ho dovuto spendere un po' di tempo nel farlo, perché le lacrime che mi offuscavano la vista mi rendevano molto difficile centrare con la lama la piccola fessura di cuoio. E dopo mi sono lanciata in una corsa lunghissima. Sono corsa a casa. Una volta lì, mi sono lasciata andare ed ho pianto. Ho Pianto come non facevo da tempo. Ho sfogato tutta la tensione che avevo accumulato durante quel funesto incontro.

    Tornate tardi dalla piazza centrale dove i fuochi d'artificio avevano avuto luogo, io e mamma siamo andate a letto. Lei, però, ha passato molto tempo vicino al mio letto per parlarmi:
    "Sei ancora angosciata per quello che è successo tesoro? Alla mamma puoi dirlo..."
    Annuivo, per dare conferma sia alla sua domanda che alla sua affermazione. Lei mi sorrideva, ed io mi sentivo sollevata dal suo sorriso... Ma comunque ero turbata.
    "Cosa ti turba piccola mia?" Sembrava che mi leggesse nel pensiero! Parlava sussurrando e quindi io le risposi sussurrando...
    "Ho paura che ne arrivino altri... " E per certi versi era vero...
    Mamma è sicuramente la persona che mi vuole bene di più nell'Universo, e di lei potevo davvero fidarmi... Ma non le ho raccontato cosa davvero mi turbava, ossia la faccenda del cuore nel mio Stocco. Mi diede un bacio sulla fronte.
    "Vanessa, sei una ragazza forte... Saresti capace di farne venti a fettine di quei brutti ceffi!" Disse sorridendo, tentando evidentemente di tirarmi su di morale. Riuscendoci, ovviamente: se mamma ha qualcosa che sa fare bene è proprio rincuorare gli altri, oltre che combattere con la spada. Ed era anche riuscita a far come scomparire la mia angoscia. Abbiamo parlato per ancora altro tempo, fino a che mamma non proclamò ad alta voce e con tono scherzoso :
    "Domani ti porto a prendere il gelato più grande della tua vita!" e poi si congedò. Sorrisi. Adoravo il gelato!

    Era ormai un'ora che fissavo il soffitto dal mio letto. L'angoscia era tornata. Mi sentivo male, e non ne sapevo spiegare il motivo! Sentivo le palpebre farsi pesantissime, ma non dormivo con il terrore che qualcuno potesse entrare. E poi l'ho fatto. Lo Stocco era appoggiato alla parete, infoderato. Mi sono alzata dal letto facendo volare via il copriletto ed ho sfoderato l'arma. Sentivo l'inspiegabile bisogno di averla a fianco. Tornata sotto le coperte, stringevo la spada nella mano destra che lasciavo penzolare fuori dal letto. Le mie palpebre si facevano sempre più pesanti fino a che non si chiusero del tutto.

    Mi era sembrato di averli subito riaperti, ma appena ho ripreso visione sul mondo, esso era cambiato. Mi sono pizzicata più volte la guancia per sapere se effettivamente sognavo. Avvertivo il dolore. Ed,inoltre, avvertivo il metallo tiepido dello Stocco nella mia mano destra. Dunque doveva trattarsi di realtà...Ero in piedi, il letto era sparito ed ero inspiegabilmente vestita. Mi trovavo in un luogo completamente nero: non buio, perché vedevo tranquillamente il mio corpo, ma completamente nero nel colore. Non saprei dire se fossi al chiuso o aperto, dato che neanche il pavimento era una certezza: lo sentivo materiale sotto i miei piedi, ma se provavo a toccarlo con le mani non lo avvertivo. Per molte persone sarebbe stato spaventoso, ed anche per me lo era, ma la paura non era la prima emozione che provavo. Mi sentivo sollevata! Era come se l'angoscia che avevo nella mia cameretta fosse del tutto sparita!

    Ho mosso qualche passo in avanti, come a voler esplorare il posto... Ma qualcosa di più importante aveva attirato la mia attenzione: il mio stocco brillava. Emanava una strana luce multicolore che mi scaldava il cuore annichilendo la mia angoscia. Ero sicura che fosse la spada l'artefice del mio sollievo, come se l'avessi scoperto grazie ad uno strano sesto senso... Ho guardato di nuovo davanti a me per qualche secondo, e mi sono decisa a fare ancora qualche altro passo avanti. Ma nell'istante in cui cominciavo a camminare ho sentito qualcosa... Come se un'entità troneggiasse dall'alto su quel luogo nero e mi osservasse. Era, in effetti, una sensazione piuttosto opprimente. Forse, però, era il caso di ignorarla e continuare a camminare.

    Sappiatemi dire se va bene :3
    Forse è un po' corto, ma ho detto tutto quello che volevo e ne sono soddisfatta: aggiungere altri particolari inutili avrebbe soltanto appesantito il tutto.
    Auguro buon divertimento al povero admin a cui toccherà il tremendo onere di farmi da "Voce" xD
     
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    Nel mondo dei sogni tutto è permesso. Le persone vedono ciò che sognano, ciò che temono, ciò che si nasconde nelle profondità più recondite del loro essere. E un’entità superiore, immateriale, effimera ed eterna tira le fila e le redini di questo universo onirico, piacevole o sgradevole a seconda dei visitatori. La Voce del Deep Dive ha visto ogni tipo di scenario, ogni sorta di ambientazione, dalle più spaventose alle più tenere, dalle più anonime a quelle più particolareggiate e personali. Ci sono persone che s’intrufolano nel Deep Dive non tanto per avvolgersi nelle più calde memorie e nei più tiepidi ricordi, ma per essere giudicati e per testare la potenza del proprio cuore. Modifica la forma del suo dominio, rendendolo la terra di raccordo tra l’esistenza e il miraggio, tra la carne e lo spirito.

    Vanessa sostava nel suo personale angolo di sogno, abbracciata da una calda e placida atmosfera di tranquillità irradiata dal suo stocco, saldamente stretto nella sua mano destra. Una ragazzina. Sempre più persone si presentavano di fronte alla Voce per mettere alla prova la loro forza e le loro capacità, ma davvero poche erano le bambine che azzardavano una coraggiosa passeggiata nel suo regno, curiose di scoprire cosa le attendeva al di là della porta. Ma per lei, come per tutti gli altri, essa doveva ancora aprirsi. Non sembrava affatto essere una sciocca e si era resa conto della presenza della divinità inconsistente che osservava i suoi movimenti. Era presto per mandarle il suo avversario, prima doveva scoprire cosa desiderasse di più, cosa si muovesse dentro di lei al punto da far maneggiare a una creatura all’apparenza così delicata un’arma simile. La linea liscia della lama, la punta sottile, la manicatura e la difesa elaborata facevano pensare ad un proprietario con particolari capacità tattiche e fisiche, ma la farfalla che sostava immobile e colorata all’estremo dell’elsa rivelava che la spadaccina dai capelli di luna era, in realtà, nella mente e nel corpo ancora una bambina. Camminava su un pavimento di polvere di diamante, scivolava lungo una strada che lei stessa creava con ogni suo passo, si dirigeva verso l’ignoto, non sapendo cosa avrebbe trovato lungo la sua via proprio perché doveva ancora immaginarlo. E nei suoi movimenti leggeva incertezza, leggeva un’angoscia che era stata spazzata via dalla sicurezza di avere l’arma bianca al proprio fianco, in grado di proteggerla e di sostenerla anche quella occasione.

    Ebbene Vanessa, cosa ti porta nel mio mondo?
    Cosa desideri nei tuoi sogni?


    Quel mondo così scuro, privo di alcuna caratteristica non suggeriva nulla alla Voce che in realtà conosceva ogni cosa. Ma doveva far sì che la sua ospite rischiarasse l’ambiente, dandogli una parvenza particolare, spingendola a dire qualcosa su di sé, solleticando la sua mente a raccontarsi.

    Che cosa significa questo luogo per te?
    Non avere fretta.
    Rifletti con calma.
    La porta è ancora chiusa.




    CITAZIONE
    ;Note°
    Ehm salve, sarò io la tua QM. Spero tu non sia tipo da scandalizzarsi facilmente perché potrei dare una bella botta all'ingenuità della tua Piggia XD

     
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  3. Vanessa Galatea
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    Continuavo a camminare...
    Quel luogo così accogliente, ma al contempo oppressivo mi avvolgeva completamente, tingendo ogni direzione toccata dal
    mio sguardo di nero...
    Passo dopo passo. Avevo paura di inciampare, di cadere, di non essere in grado di rialzarmi da sola, di cadere in un
    burrone e veder terminato il mio viaggio...
    Ma continuavo a camminare. Imperterrita, guidata dallo Stocco che sembrava sussurrarmi dolci parole
    di incoraggiamento, procedevo in linea retta. Cocciuta. Forse un po', ma la parola adatta sarebbe stata Speranzosa.
    Speranzosa di trovare una risposta agli avvenimenti accaduti così poco tempo fa, ma che apparivano distanti e radicati
    nella memoria come una vecchia lezione.
    Il Tempo... Incurante delle persone a cui distrugge e crea la vita, scorre lentamente come un fiume che, Inesorabile e
    sin da quando era una goccia d'acqua, erode lentamente la roccia col suo scorrere. Come un fiume, ma silenzioso. Il
    tempo, infatti, non scroscia impetuoso come i flutti fanno. No. Esso avanza inesorabile, ma silenzioso.
    Il momento di crescere per me stava arrivando... Lasciare la certezza della propria cameretta, dove i giochi d'infanzia
    erano stati pellicole di mille fantasie, per camminare nell'ignoto. Nel Nero. E questo nero stava per accogliermi a
    braccia spalancate...

    Ebbene Vanessa, cosa ti porta nel mio mondo?
    Cosa desideri nei tuoi sogni?


    Una voce, la sentii arrivare da ogni direzione... Come un sussurro, un sussurro urlato da un coro di una sola persona.
    Non seppi definirla. Lentamente, la sensazione che provava pochi minuti prima si amplificava. Avvertivo un'entità, un
    essere troneggiante su quella dimensione effimera ed immensa... E questa presenza mi stava parlando.
    Presa di sorpresa, mi voltai verso molteplici direzioni nella speranza di poter vedere colui che mi aveva contattato,
    conoscendo già i risultati del mio futile tentativo di osservare una presenza intangibile...
    Nonostante ciò, mi sentivo al sicuro: sentivo che quell'entità non mi voleva del male, e non le era del tutto a cuore
    neanche il mio bene... No, era lì per qualcos'altro... Al momento, non seppi rispondermi...
    Quelle parole, però... Mi smossero qualcosa dentro! Avvertivo ancora quel suono singolare che la Misteriosa Voce mi
    aveva fatto ascoltare:
    "Cosa ti porta nel MIO mondo, ha detto..."
    Questa affermazione mi confermò quello che la mia testa aveva precedentemente ipotizzato: un Re, un Sovrano che regnava
    in quella dimensione di sogno. Mi sentii intimorita. Ma la seconda frase della Voce, mi aprì gli occhi, a forza tirò
    su le palpebre come serrande che mi facevano vivere chiusa nella mia fanciullezza. Istintivamente, risposi:
    "... Voce del Sogno, mi hai chiesto cosa desidero dal tuo regno... Non crescere! Non voglio entrare nel buio che non conosco,
    voglio camminare il sentiero che ho sempre percorso... Tutto quello che mi sta succedendo...
    "
    Presi una piccola pausa. Urlavo. Stavo sfogando tutto quello che avevo dentro. Dovevo serrare nuovamente le palpebre.
    Le parole uscivano dalla bocca come lacrime dai miei occhi. Dopo un po' ripresi:
    "...mi sta cambiando! L'aggressione, l'angoscia ed ora il sogno! Non posso crescere ora, non posso! Tutti
    mi dicono che devo essere grande, ma io sono piccola... Voglio rimanere piccola! Se lascio andare la mia infanzia, non
    tornerà mai più indietro!
    "
    Non piangevo. Ma urlavo. Urlavo come facevano i grandi. Avrei tanto voluto piangere. Un capriccio tanto desiderato ma
    che per qualche motivo mi trattenevo dal fare... Non lo sapevo spiegare...
    Gli avvenimenti mi avevano costretta a crescere presto... Strinsi forte lo stocco, che, come per consolarmi,
    si fece tiepido ed il suo barlume divenne più caldo e piacevole
    Da quel gesto un flusso di bei ricordi iniziò ad insinuarsi nella mia mente: io e mia madre con una bella coppa di gelato, io
    giocare con i miei amici... La mia infanzia. Quella che stavano cercando di portarmi via!
    Era il capriccio di una bimba. Una bimba che non si voleva veder sottratto il suo caro peluche, amico di vita.
    Una bimba che, nonostante nessuno avesse parlato di nulla di simile, aveva intuito uno scopo ben chiaro in quegli eventi
    così misteriosamente concatenati fra loro.

    La Voce continuò, menefreghista del mio urlare...

    "Che cosa significa questo luogo per te?
    Non avere fretta.
    Rifletti con calma.
    La porta è ancora chiusa.
    "

    Cosa significava per me? Un freddo tribunale, dove mi avrebbero strappato senza alcuna possibilità di appello
    un'infanzia che non avevo ancora avuto tempo di vivere!

    Ma...
    Ma lo stocco aveva ragione: un infanzia effettivamente l'avevo avuta. O meglio, ce l'ho.
    Non era comunque un buon motivo per farsela strappare via, ma intanto mi rendevo conto che di bei momenti ne erano esistiti
    nel mio recente passato... Rimuginai a lungo, crogiolandomi nei bei ricordi, richiudendo le palpebre ancora una volta.
    Risposi alla voce che mi interrogava, più calma dopo un estremo sfogo interiore... Sapevo cosa significava quel luogo:
    "Ho riflettuto. Questo luogo per me è un freddo tribunale, dove mi strapperete
    un'infanzia che devo ancora terminare di vivere, per farmi iniziare un viaggio nuovo.
    Però, esiste un appello a questa sentenza: perché devo per forza rinunciare alla mia fanciullezza per cominciare
    un'altra fase della mia vita?
    " Sentivo lo stocco incitarmi e divenire sempre più luminoso e caldo, ma sempre piacevole al tocco

    Mentre dicevo ciò, il paesaggio intorno a me era diventato instabile, come se fosse capovolto. Ed io stessi in piedi sul soffitto.
    Esso roteava da immobile, come solo una dimensione di sogno poteva fare. E poi mutò. Si tinse come una tela, si tinse
    dei miei significati.
    Divenne un prato. Una pianura infinita d'erba. Nessun rilievo. Solo erbetta fresca che ondeggiava al vento.
    Il cielo era azzurro. Non una nuvola. Ed il Sole non c'era, anche se si avvertiva calore. Il verde e l'azzurro si
    congiungevano all'orizzonte, in una perfetta armonia.
    Una piccola bocca di leone. Con accanto un bozzolo semovente. Tutto ciò che si poteva osservare era questo.
    Accanto ai miei piedi, i due oggetti sembravano davvero piccoli, come in realtà erano anche da vicino.

    Il bozzolo, in procinto di schiudersi anche senza un albero a cui chiedere sostegno, non si arrendeva. E poi ne scaturì
    una meravigliosa farfalla! Una bellissima Galatea.
    Poggiata sul fiore, la nuova nata sembrava essere fiera di essere riuscita a rinascere. Pochi secondi ed il piccolo essere
    volò in alto, più in alto che poteva. Non si sarebbe mai arreso!

    Vanessa, il nome di una crisalide destinata a schiudersi, a divenire adulta, ma continuando ad essere quel piccolo bruco
    che aveva portato a tutto quello, e che ora volava libero. Ecco il significato di quel luogo!
    Ero sollevata, euforica, felice, e lo Stocco esultava con me. Era ora di sbocciare!
    Chissà se la Voce si sarebbe più fatta sentire... Speravo con tutto il cuore di sì!


    Ecco quì, spero che possa essere all'altezza delle aspettative ^_^ Non sai che brutta utente che ti sia capitata
    a cui fare da QM, mi sa che hai avuto sfiga ù_ù... E comunque sarà dura darle una "botta" all'ingenuità: la ragazzina è tosta mica da ridere!
    Passo a spiegare un paio di cosucce: anzitutto, ho deciso di far cambiare ambientazione alla scena, perché le tue parole
    da Voce mi hanno ispirato. Spero che non volessi farlo tu! (in tal caso mutala tranquillamente in qualcos'altro da come è adesso, se per te è lo stesso...) E poi mi sentivo un po' poetica... Per il resto, preferisco precisarlo, sia Vanessa che
    Galatea sono delle specie di farfalle. Non sono lì per caso... Infine, la metafora finale cade a pennello con la situazione xD. Niente, per il resto sono più o meno soddisfatta del
    risultato anche se il discorso che ho messo su non è proprio lineare per il mio personaggio dovrebbe essere estremamente
    difficile concepire tali idee ora come ora, ma mi serve per la caratterizzazione... A te la tastiera, come ho notato
    che amate dire in questo Forum ;D

    Edit Aggiunta legenda e corretti errori grammaticali
     
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    Non crescere? Tutti devono crescere. Comprendeva il desiderio della bambina, timorosa dell’ignoto, impaurita da ciò che avrebbe dovuto affrontare una volta cresciuta, una volta persa l’innocenza della sua fanciullezza, ma era un percorso che tutti dovevano fare. Era il cerchio della vita. Per la Voce ciò non valeva: la Voce era immortale, eterna, onnisciente e, paradossalmente, come i giudici del Deep Dive, imprigionata in una strana forma di perpetua giovinezza. Ogni giudice era instancabile, dentro ognuna delle loro figura scorreva un’inarrestabile forza, una continua potenza che il tempo non poteva scalfire. Loro erano spiriti e, in quanto tali, non potevano godere della libertà dei viventi. Volendo restare bambina, volendo vivere la sua perenne infanzia, Vanessa si privava della sua libertà. Urlava per dare più importanza alle sue parole, per calcare sul loro significato e renderle più pesanti, più chiare per il Dio del mondo che stava tra il reale e l’immaginario e conosceva ogni cosa.
    «...mi sta cambiando! L'aggressione, l'angoscia ed ora il sogno! Non posso crescere ora, non posso! Tutti mi dicono che devo essere grande, ma io sono piccola... Voglio rimanere piccola! Se lascio andare la mia infanzia, non tornerà mai più indietro!»
    Era piccola, certo, ma ormai era arrivata alla soglia della sua giovane età e doveva cominciare a fare qualche passo avanti, ad evolvere la sua persona e il suo essere, a modificare il suo modo di concepire il mondo. L’ignoto era fonte di timore, di angoscia ma, come ogni cosa nel corso della propria esistenza, va affrontato. In quanto mortale non poteva rimanere bambina in eterno. La Voce notò con una certa soddisfazione che azioni e parole non proseguivano esattamente sulla stessa linea. I bambini si lamentavano, verissimo, ma piangevano, frignavano, pestavano i piedi e mandavano tutto all’aria. Invece lei, malgrado il suo desiderio di imporre la propria volontà, non piangeva e rimaneva sommariamente composta nella sua posizione. Nessuno stava cercando di portarle via nulla, ma ogni cosa aveva un inizio e una fine. E l’infanzia è eterna solo nei sogni o se si ha il potere di non dover mai crescere. Si fece avvolgere dalle nubi del passato, dal calore del meno recente e chiuse gli occhi. La Voce attese senza alcuna pretesa, sapendo già quale sarebbe stata la risposta e chi avrebbe demolito la purezza e l’infantilità di Vanessa.
    « Questo luogo per me è un freddo tribunale, dove mi strapperete un'infanzia che devo ancora terminare di vivere, per farmi iniziare un viaggio nuovo. Però, esiste un appello a questa sentenza: perché devo per forza rinunciare alla mia fanciullezza per cominciare un'altra fase della mia vita?»
    In un turbinio di determinazione anche l’ambiente si fece più forte, roteando su se stesso, capovolgendosi. La divinità del Deep Dive non ne fu impressionata: era una cosa normale, si era padroni del proprio sogno fino all’arrivo del Giudice. Lo spazio circostante rispecchiava ciò che stava affrontando la bambina, mentre tentava di rovesciare la situazione a suo vantaggio, ponendo una problematica alla Voce. Smise di roteare e mutò nuovamente aspetto, indossando un manto di verde erba sottile mossa dal vento, che danzava in duetto col soffio fresco dell’aria, ondeggiando verso un orizzonte sbiadito. L’unica nota di colore nel mare smeraldino della natura era un fiore, una bocca di leone. E accanto a lei il miracolo della vita, della crescita, della rinascita. Una crisalide diveniva farfalla. Volteggiò nell’aria per qualche secondo in eleganti spirali e maestosi cerchi, sbattendo le ali colorate e stagliandosi brillante contro il cielo. L’essere supremo notò il passo avanti compiuto dall’esaminanda, l’accortezza nel rendersi conto che crescere non significava rinunciare al passato.

    Non ti sto chiedendo di crescere.
    Non ti ho condotto io in questo mondo,
    ma i tuoi stessi passi, la tua mente, la tua volontà.


    La farfalla scivolò ancora cullata dalle correnti d’aria, si librò vicino al viso delicato e allegro della bambina, muovendosi leggera sui suoi capelli e superandola per posarsi sulla chioma rossa della donna apparsa dietro di lei, a un passo dalle spalle della bambina. Nessun rumore aveva rivelato la sua presenza perché materializzatasi assieme alla farfalla, nata da un bozzolo invisibile e delicato, debole e fiorita in tutta la sua bellezza.
    Archaya sapeva cosa significava diventare “grandi”, dimenticarsi del passato e dell’età più bella. Ma malgrado questa sua consapevolezza, lei stessa si era rifiutata di abbandonare alcuni tratti della vivacità tipica dell’infanzia. Crescere non doveva essere per forza negativo, i bambini vivono dentro gli adulti e conducono lì i loro fantasiosi giochi. E la bambina che dimorava nella Giudice voleva giocare.
    Posò morbidamente le mani candide sulle spalle di Vanessa per farla voltare verso di lei, per attirare la sua attenzione.
    «Puoi conservare la tua infanzia, non sono qui per privartene. Hai solo bisogno di trovare qualche interesse nel mondo adulto, poi sarai tu stessa ad allontanarti da essa.»
    Attese che la bambina si voltasse verso di lei per schioccarle un lieve bacio sulle labbra, mordendole lievemente. Anche questo tipo di gioco, che d’infantile non aveva nulla, poteva essere l’iniziazione all’età adulta. Tutto stava nella reazione della nuova arrivata.

    CITAZIONE
    ;Note°
    Sono felice di vedere che hai variato l'ambiente XD giusto per renderlo più personale e per mostrarmi le tue capacità descrittive :3 L'azione con Archaya è volutamente autoconclusiva :3 La battaglia non è iniziata, non temere, è solo un post di transizione. A te la scelta se partire o attendere il prossimo turno :3 Ah, e non dimenticarti dell'influenza delle passive :3





    l3h


    StatusFisico: ottimale.

    StatusPsicologico: divertita.
    Energia Magica: 100%

    Equipaggiamento: Non in uso


    BaseVerde P.Q. A&OTotale
    Corpo55±0+0±055
    Essenza35±25+0±060
    Mente60±0+10±070
    Velocità60±30+0±090
    Destrezza45±25+0±070
    Concentrazione45±20+0±065



    ABILITÁ


    --------------------------------------------



    Plan E: Existence
    In quanto Giudice del Deep Dive, Archaya conosce presente e passato dell’avversario che ha di fronte. Tale sapere e conoscenza le permettono di instaurare una relazione di simil-complicità con l’esaminando, assicurandole l’effetto sorpresa portando il dialogo o la provocazione su un argomento o un evento del suo background. Al contrario delle prerogative della Voce, divinità indiscussa del mondo onirico, la rossa ovviamente non può conoscere niente del carattere e di ciò che sta pensando il suo avversario. (Passiva Inferiore)


    Plan T: Taunt
    La bellezza è un dei tanti fattori che, fondamentalmente, rendono Archaya difficile da digerire al primo impatto. La voce calda e sensuale, le curve morbide del suo corpo e le movenze accattivanti sono in grado di scatenare nell’avversario, sia esso uomo o donna, vecchio o bambino, un forte senso di attrazione fisica che costringerà chi le sta intorno a chiedersi se sia davvero necessario attaccare rischiando magari di rovinare un così bel corpo. In un certo senso, la figura della rossa instillerà una punta di desiderio carnale, invitando (ovviamente non costringendo) il nemico a mettere al secondo posto un eventuale desiderio di scontro e battaglia dando così la precedenza agli appetiti fisici: le labbra, talmente perfette da sembrare disegnate, reclameranno baci e la pelle cerulea invoglierà chiunque a sfiorare il corpo di Archaya. Ovviamente l’influenza della tecnica sull’avversario dovrà essere coerente con il suo carattere e il suo modo d’essere. (Passiva Psionica Normale)

    Plan S: Silence
    Archaya era un’assassina. Nessuno potrà mai dubitare di ciò. È praticamente (e relativamente) impossibile accorgersi del suo arrivo, a meno che lei non voglia rendere manifesta la sua presenza. Quando corre, cammina, si sposta il suo corpo non emette alcun rumore: nessun fruscio delle vesti, nessun suono proviene dai suoi passi, malgrado abbia ai piedi stivali con i tacchi; è inudibile addirittura il tintinnio metallico delle sue armi, delle cerniere e delle placche protettive. Le foglie secche non scricchiolano sotto i suoi piedi, il ghiaccio non si crepa, non si inclina e non mugola sotto il suo peso. Leggera come una piuma, silenziosa e dal passo felpato come un gatto. (Passiva Normale)

    Plan F: Feeling
    In quanto assassina, Archaya ha sviluppato anche una certa forma di preveggenza e di sesto senso, dovuto anche al parametro concentrazione, che le permette di accorgersi da quale direzione arrivino gli attacchi, in qualsiasi condizione, che brilli il sole o sia calata la notte, che l’avversario sia silenzioso alle sue spalle o manifesto di fronte a lei. Ciò vale in realtà per qualsiasi tipo di evento, si tratti esso di una tecnica, di un’abilità o anche di qualcosa non inerente al combattimento per pura continuità narrativa, fornendo quindi ad Archaya una visione di insieme: tale capacità sarà limitata ad una circonferenza di sette metri di raggio intorno alla giovane., fuori dalla quale le percezioni saranno quelle di un comune essere umano. (Passiva Normale)
     
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  5. Vanessa Galatea
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    Narrato/Pensato; Parlato; Parlato Altrui



    Ero così contenta! Finalmente avevo capito che potevo semplicemente continuare ad essere me stessa, la solita Vanessa di sempre: nonostante il mio corpo cresca, io lo comando e lo controllo! La piccola farfalla si librava felice in aria, leggiadra come una ballerina ma fiera come una guerriera.
    Mentre contemplavo la sua bellezza, la Voce tornò a parlare:

    "Non ti sto chiedendo di crescere.
    Non ti ho condotto io in questo mondo,
    ma i tuoi stessi passi, la tua mente, la tua volontà.
    "

    Ero stata davvero io a volere quello, come se il mio Cuore sapesse che, in fondo, il meglio per me era andare avanti, procedere, ma rimanere sempre me stessa; la stessa Vanessa che prendeva il gelato con sua madre e che si divertiva a giocare assieme ai suoi amici, solo in un corpo più maturo!
    Lo Stocco mi infondeva sicurezza con il suo tepore...
    Osservavo la farfalla volteggiare nell'aria vicino al mio viso, così pura e bella. Poi, per diriggersi dietro di me, mi sfiorò delicatamente una guancia con le sue ali di velluto, facendomi ridere per il solletico e socchiudere gli occhi.
    Dopo che ebbi ripreso visione sulla realtà attorno a me, avvertii qualcosa che mi toccava una spalla. Era un tocco vellutato e candido, tanto che, lì per lì, la sua presenza mi era sfuggita... Un tocco di una mano...
    Una voce sensuale parlava. Non si poteva definire in altro modo.
    Estremamente diversa da quella della Voce Misteriosa, pareva più umana, più carnale...

    "Puoi conservare la tua infanzia, non sono qui per privartene.
    Hai solo bisogno di trovare qualche interesse nel mondo adulto,
    poi sarai tu stessa ad allontanarti da essa.
    "

    Avvertivo una presenza dietro di me, probabilmente la provenienza di quella frase. Mi voltai per prendere visione di chi mi trovavo di fronte...
    E vidi lei: una donna meravigliosa, dalla chioma infuocata e dal corpo perfetto. Così bella...
    Ero così distratta dalla sua presenza, che bastarono pochi secondi di mancata concentrazione per trovare...
    ...Le mie labbra congiunte con le sue...
    Sgranai gli occhi, non sapevo che fare!
    Rimasi lì rigida, mentre la donna dalla straordinaria avvenenza, chinata su di me per via della differenza di altezza, mi schioccava un bacio.
    Passarono alcuni attimi ed eccola mordicchiarmi le labbra...
    ...per poi terminare il gesto.
    Rimasi immobile, spiazzata. Abbassai lo sguardo. Il mio primo bacio, lo ebbi con un' altra ragazza. Una donna di cui apprezzavo così tanto la bellezza...
    Non me lo ero mai chiesta, ma era possibile che l'altro sesso non fosse, infondo, quello più importante per me?
    Lì per lì non sapevo neanche rispondermi, tanto ero sconcertata da quello che era successo: avevo baciato una donna, e mi era anche piaciuto! Era un male? O semplicemente una cosa normale? Domande come queste cominciarono ad attanagliare la mia mente, mettendomi vagamente a disagio.
    Dopo un po' di tempo, alzai lo sguardo. Mi trovavo ancora a pochi centimetri di distanza dal suo volto, e rimasi immobile...
    Pensai per la prima volta a quello che mi aveva detto, ma non seppi analizzare bene la frase per capirne il significato, tanto era meravigliosa la figura che mi trovavo di fronte:
    una creatura così maledettamente bella da far prostrare ai suoi piedi chiunque si fosse definito anche lontanamente tale...
    Il seno prominente, le labbra perfette che avevo potuto testare io stessa, la figura slanciata...
    Mi sentivo attratta da lei, come mai mi ero sentita prima...
    Era quello l'amore? Non sapevo neanche se sarei mai riuscita a mettere gli occhi su un uomo dopo aver provato quella sensazione su una donna...
    Rimasi semplicemente lì, imbambolata...
    Quasi ipnotizzata dalla sua bellezza. Riuscii a spiccicare qualche parola, balbettando terribilmente per l'emozione:
    "C-c-chi s-sei tu? P-perché... "
    Non finii di parlare, tanto il mio cuore pulsava forte... Decisi di aspettare che la meravigliosa donna facesse la sua mossa, e poi mi sarei regolata di conseguenza...
    Agire di propria volontà in quel momento mi risultava difficile...

    X_X Yuriiiiiiiii!!! Ecco cosa intendevi per darle una scossa!
    Tra parentesi, stò seriamente pensando di lasciarla "traumatizzata" da questo avvenimento e farla diventare omosessuale...
    Mmh, ci devo pensare... Per quanto riguarda il rimanere basita, ho fatto un confronto fra i nostri punteggi di Mente ed ho visto che sono il doppio l'uno dell'altro...
    Quindi ho deciso che Vanessa è come inebetita, per ora, dato il primo approccio con la Giudicessa...
    Poi chissà, magari riuscirà a combattere xD
    Inoltre, noto con piacere che Archaya è praticamente la copia di un personaggio di League of Legends, Katarina, con cui condivide non solo l'avvenenza fisica, ma anche lo stile di combattimento ed il modo di approcciarsi... Coincidenza?
    Per il resto, non è ancora ora di combattere... E, data la situazione in cui si trova Vanessa ora, sarebbe molto poco leale partire all'attacco...
    Dunque penso che ti lascerò la prima mossa... A te scrivere ;D

    P.S. Vanessa ha una abilità passiva chiamata Violet Butterfly che, quando qualcuno diventa ostile nei suoi confronti, la rende capace di vedere "di che razza è" il suo avversario. Volevo chiederti, in termini di ruolata, cosa vede scandagliando un Giudice? Se potessi rispondermi te ne sarei grato...


    Aggiungo il mio Status, visto il combattimento imminente:
    Vanessa:

    Energia: 100%
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: Spiazzata, Vagamente inebetita dalla bellezza di Archaya

    Equipaggiamento:

    Stocco Mariposa (Arma Magica)
    Abilità dell'oggetto Magico: Pure Butterfly [Passiva Normale] Ogni volta che Vanessa esegue una mossa con la parola "Butterfly" nel nome, essa viene avvolta da una miriade di piccole farfalle colorate che, grazie alla forza del Cuore nello Stocco, le permettono di effettuare le suddette abilità con velocità più alta del normale. Funziona chiaramente solo se usa il suo Stocco personale

    Protezioni:

    N/A (solo vestiti di stoffa comune)

    Abilità Passive:

    Violet Butterfly: [Passiva Inferiore] Essendo una normale ragazzina, Vanessa non sà ben distinguere la differenza fra un individuo appartenente alla luce o all'oscurità...A meno che essa non sia evidente. Accorre in suo aiuto il Cuore nello Stocco che, avendola ormai come "amica" evoca una farfalla trasparente di colore viola,scaturita dall'elsa dello stocco, che si pone dinnanzi agli occhi di Vanessa quando qualcuno diventa ostile nei suoi confronti e le permette di individuare lo Stato del Cuore di chi le si pone di fronte

    Purezza d'Animo: [Passiva Inferiore] L'animo puro di Vanessa le impedisce di essere corrotta da idee che vanno contro i suoi ideali Es. Se qualcuno cercasse di farle credere che l'Oscurità è l'unica strada giusta, il tentativo contro Vanessa fallisce e la ragazza non viene influenzata.


    Abilità Attive:



    Statistiche:
    • Corpo:
    Punteggio iniziale (75 ), Energia ( ), Punti Quest ( ), Altro ( )
    • Essenza :
    Punteggio iniziale (30 ), Energia ( ), Punti Quest ( ), Altro ( )
    • Mente:
    Punteggio iniziale (30 ), Energia ( ), Punti Quest ( ), Altro ( )
    • Concentrazione:
    Punteggio iniziale (30 ), Energia ( ), Punti Quest ( ), Altro ( )
    • Destrezza:
    Punteggio iniziale (60 ), Energia ( ), Punti Quest ( ), Altro ( )
    • Velocità:
    Punteggio iniziale (75 ), Energia ( ), Punti Quest ( ), Altro ( )
     
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    Bella, ogni volta sempre più bella. La reazione degli esaminati di fronte al suo aspetto, ai suoi gesti, alle sue movenze e alla sua totale mancanza di pudore e di remore era sempre più affascinante; ogni volta, a suo modo, era sempre più particolare e le dava sempre più soddisfazione. Nessuno poteva resisterle, lei era perfetta sotto ogni punto di vista e la perfezione è irraggiungibile. Vedere la reazione della giovane di fronte a quel bacio delicato impreziosito da una punta di malizia fece spuntare un sorriso compiaciuto sulle sue labbra piene al punto giusto e disegnate con mano ferma e precisione chirurgica. La farfalla si mosse dolcemente sulla sua mano quando Archaya la raggiunse con le dita sottili e affusolate per poterla osservare e donarle nuovamente la libertà: strofinò le due ali di membrana colorata l’una contro l’altra per qualche attimo e spiccò il volo librandosi in aria. Volteggiò per pochi istanti intorno alla Giudice, sfiorò nuovamente la bambina interdetta, immobile di fronte alla donna e poi si allontanò prendendo quota.
    «Io sono Archaya, la tua compagna e la tua avversaria nel Deep Dive.» confessò, ravviandosi il ciuffo con la dritta e studiando Vanessa: una ragazzina, una bambina impaurita dal suo gesto fluido e improvviso. Come se la sarebbe cavata nel mondo reale? Gli attacchi e gli assalti provenivano da ogni direzione e niente e nessuno si faceva problemi ad affrontare una fanciulla. Gli Heartless cercano cuori senza distinzioni di sorta e i Soldati dell’Oscurità si gettano nella mischia affrontando tutto ciò che da loro fastidio. Doveva dare una scossa alla sua esaminanda, altrimenti non avrebbe avuto speranza. Non c’era bisogno di farla crescere, di spezzare l’infanzia in cui stava vivendo, ma semplicemente di renderla più furba e reattiva.
    «Perché il bacio, dici?»
    Rise dolcemente, passandole una mano sul viso e tra i capelli con le mani guantate. Perché era nella sua natura, perché le piaceva saggiare i suoi avversari prima con la pelle e le labbra, e poi con le armi. Per stabilire un contatto diretto con lei, per guadagnarsi la sua attenzione, per poter sentire lo sguardo spaesato percorrere il corpo voluttuoso e i lineamenti delicati. Per sentirsi nuovamente desiderata, in un modo o nell’altro. Questo bramava e premeva nel suo animo, quando veniva chiamata per svolgere il suo lavoro nel mondo creato dal nuovo ospite: essere ancora viva, rievocare tutto ciò che aveva apprezzato durante la sua esistenza. Perché, fondamentalmente, era morta in un corpo vivo. E solo con nuovi incontri poteva rinascere ogni volta per poi sparire ancora. Erano sprazzi di vita che aveva perso, e momenti che riesumava dalle memorie passate.
    «Perché sei carina.» rispose, dandole un leggero bacio in fronte e un tiepido sorriso. «Sembri ingenua e delicata, ma dietro ad ogni viso d’angelo può nascondersi un demone. Cosa si cela dietro a questi occhioni e a queste dolci, piccole labbra, Vanessa?»
    Una bambina apparentemente spaventata ma che trapassa da parte a parte il nemico con il suo stocco, o un’amante del gelato e dei pomeriggi in compagnia della madre? Tutte e due, ma equilibrate in quale modo? Difesa e tranquillità di vivere, o volontà di uccidere e falsa facciata d’innocenza?
    Doveva farle capire che se la sua prontezza di riflessi nell’affrontare il nemico era stata solo un caso fortuito, non sarebbe andata da nessuna parte. E non significava necessariamente diventare grandi, crescere e abbandonare la giovinezza, ma temprarsi dietro alle proprie capacità traendo il meglio dalle proprie abilità.
    Arretrò di una dozzina di passi sull’erba, ponendosi a poco meno di dieci metri dalla ragazza, silenziosa come un gatto e morbida nello spostarsi come le nuvole in cielo. Imbracciò uno dei suoi pugnali, rigirandosi l’elsa tra le dita. Cominciava il suo esame. Cominciava il suo gioco.
    «Mostrami cosa sai fare.»

    CITAZIONE
    ;Note°
    Ovviamente ero consapevole di scegliere una prestavolto figa e coi controtutto quando ho pensato ad Archaya uwu Dunque dunque, per la cosa dello stocco ti ho mandato un Mp; per le passive c'è sotto tutto... Hai campo libero :3 Distanza 8 metri tra le due circa. Studia una buona strategia perché la battaglia sarà diretta e senza esclusione di colpi: migliore e più immediata sarà la mia impressione nei campi di valutazione ad ogni tuo post, più breve sarà lo scontro -perché mi riterrò soddisfatta di ciò che ho visto- e prima potrai dedicarti all'evento :3 Non preoccuparti di vittoria o sconfitta che non contano niente -è quasi impossibile battere un Giudice-: preoccupati solo di fare del tuo meglio e non risparmiarti :3
    Buon post :3





    l3h


    StatusFisico: ottimale.

    StatusPsicologico: divertita.
    Energia Magica: 100%

    Equipaggiamento: Gale e Emery: Si tratta di una coppia di armi bianche perfettamente identiche, dalla manicatura in metallo piatta e lunga all’incirca dieci centimetri, larga poco meno della lama stessa. La guardia è dritta e fasciata di stoffa per evitare alla stessa assassina di ferirsi nell’utilizzo, permettendole anche una migliore stretta sull’impugnatura, anch'essa coperta. La lama, ovviamente a doppio taglio, lunga cinquanta centimetri, presenta una venatura istoriata di pietra silice, di un colore lievemente più scuro rispetto al taglio, seghettato in alcuni punti per l’usura. Archaya stessa provvede alla massima efficacia delle sue armi, verificando ogni volta possibile che esse siano perfettamente taglienti, affilandole personalmente usando pietre diamantate che le permettono l’eccellenza nell’affondo. Trattandosi di lame curve, la loro forza non sta tanto nella violenza quanto nella precisione del guerriero. In questo caso, l’ex assassina, grazie alla sua maturata esperienza, è in grado di colpire accuratamente e sfruttare al massimo le peculiarità delle sue due daghe con cui, generalmente, non colpisce di punta ma fende direttamente di taglio, cercando quindi non l’ingente quantità di danni ma l’immediata eliminazione del nemico e la ferita profonda.

    BaseVerde P.Q. A&OTotale
    Corpo55±0+0±055
    Essenza35±25+0±060
    Mente60±0+10±070
    Velocità60±30+0±090
    Destrezza45±25+0±070
    Concentrazione45±20+0±065



    ABILITÁ


    --------------------------------------------



    Plan E: Existence
    In quanto Giudice del Deep Dive, Archaya conosce presente e passato dell’avversario che ha di fronte. Tale sapere e conoscenza le permettono di instaurare una relazione di simil-complicità con l’esaminando, assicurandole l’effetto sorpresa portando il dialogo o la provocazione su un argomento o un evento del suo background. Al contrario delle prerogative della Voce, divinità indiscussa del mondo onirico, la rossa ovviamente non può conoscere niente del carattere e di ciò che sta pensando il suo avversario. (Passiva Inferiore)


    Plan T: Taunt
    La bellezza è un dei tanti fattori che, fondamentalmente, rendono Archaya difficile da digerire al primo impatto. La voce calda e sensuale, le curve morbide del suo corpo e le movenze accattivanti sono in grado di scatenare nell’avversario, sia esso uomo o donna, vecchio o bambino, un forte senso di attrazione fisica che costringerà chi le sta intorno a chiedersi se sia davvero necessario attaccare rischiando magari di rovinare un così bel corpo. In un certo senso, la figura della rossa instillerà una punta di desiderio carnale, invitando (ovviamente non costringendo) il nemico a mettere al secondo posto un eventuale desiderio di scontro e battaglia dando così la precedenza agli appetiti fisici: le labbra, talmente perfette da sembrare disegnate, reclameranno baci e la pelle cerulea invoglierà chiunque a sfiorare il corpo di Archaya. Ovviamente l’influenza della tecnica sull’avversario dovrà essere coerente con il suo carattere e il suo modo d’essere. (Passiva Psionica Normale)

    Plan S: Silence
    Archaya era un’assassina. Nessuno potrà mai dubitare di ciò. È praticamente (e relativamente) impossibile accorgersi del suo arrivo, a meno che lei non voglia rendere manifesta la sua presenza. Quando corre, cammina, si sposta il suo corpo non emette alcun rumore: nessun fruscio delle vesti, nessun suono proviene dai suoi passi, malgrado abbia ai piedi stivali con i tacchi; è inudibile addirittura il tintinnio metallico delle sue armi, delle cerniere e delle placche protettive. Le foglie secche non scricchiolano sotto i suoi piedi, il ghiaccio non si crepa, non si inclina e non mugola sotto il suo peso. Leggera come una piuma, silenziosa e dal passo felpato come un gatto. (Passiva Normale)

    Plan F: Feeling
    In quanto assassina, Archaya ha sviluppato anche una certa forma di preveggenza e di sesto senso, dovuto anche al parametro concentrazione, che le permette di accorgersi da quale direzione arrivino gli attacchi, in qualsiasi condizione, che brilli il sole o sia calata la notte, che l’avversario sia silenzioso alle sue spalle o manifesto di fronte a lei. Ciò vale in realtà per qualsiasi tipo di evento, si tratti esso di una tecnica, di un’abilità o anche di qualcosa non inerente al combattimento per pura continuità narrativa, fornendo quindi ad Archaya una visione di insieme: tale capacità sarà limitata ad una circonferenza di sette metri di raggio intorno alla giovane., fuori dalla quale le percezioni saranno quelle di un comune essere umano. (Passiva Normale)
     
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  7. Vanessa Galatea
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    Cominciavo lentamente a rendermi conto che ero immobile e fissavo un punto nel nulla da un ammontare di tempo che mi sembrò interminabile.
    Improvvisamente, scossi la testa per riprendere contatto con la realtà: la visione che avevo davanti agli occhi era comunque motivo di incredulità, ma ero decisa a tornare coi piedi per terra. Decisi che la cosa migliore era non fissarla, sforzandomi il più possibile per non distrarmi e concentrandomi solo sulla farfalla che adesso aveva trovato dimora nei suoi capelli. La farfalla pochi secondi dopo mi abbandonò, costringendomi a fissare solo la sommità della testa della Giudicessa.
    Alla domanda tentennante che mi sembrava di averle posto un secolo fa, la donna rispose:
    Io sono Archaya, la tua compagna e la tua avversaria nel Deep Dive
    Parlava con quelle labbra, così perfette... Parvero disegnate quando le guardai... No, no! Dovevo rimanere concentrata e non farmi fregare di nuovo dalla sua bellezza
    Procedette con tono vagamente interrogativo:
    Perché il bacio, dici? Perché sei carina. Sembri ingenua e delicata, ma dietro ad ogni viso d’angelo può nascondersi un demone. Cosa si cela dietro a questi occhioni e a queste dolci, piccole labbra, Vanessa?
    Mentre diceva questo mi accarezzò le guance ed i capelli, con le mani coperte dai guanti di cuoio. E dopo l'aver affermato che "sono carina", mi diede un morbido bacio sulla fronte.
    Fui costretta a serrare gli occhi per opporle resistenza. Mentre concludeva l'ultima frase, riaprii gli occhi e feci qualche timoroso passo indietro, mettendo entrambe le mani sullo stocco per rassicurarmi. Il calore dell'elsa aveva cambiato entità: ora era un calore che mi esortava a fronteggiare la donna che avevo davanti. Presi coraggio e spalancai gli occhi per fissarla. La guardai, mentre sul mio viso si tingeva un'espressione agguerrita.
    Archaya indietreggiò sul manto d'erba, estraendo una lama e rigirandosi l'elsa della stessa fra le dita della mano destra, poi parlò di nuovo:
    Mostrami cosa sai fare.
    Disse senza neanche mettersi in posizione di guardia...
    Lo stocco reagì in modo strano: dall'elsa a forma di farfalla, che sporgeva dal fodero, scaturì una figura luminosa di colore viola: una farfalla! Lentamente, volò davanti ai miei occhi, e poi si lasciò aderire al viso scomparendo poco dopo... Quello che vidi dopo era sorprendente: all'interno del corpo di Archaya, in concomitanza del Cuore, vedevo un agglomerato di colore neutrale, che spaziava dal grigio al bianco e poi al beige... Sentii, nel mio Cuore, che si trattava dell'Energia di un'entità spirituale, una specie di Divinità! Lo stocco mi stava mostrando l'entità del mio avversario!
    Mi ripresi velocemente dalla sorpresa, ed intrapresi la posizione di guardia, come mia madre mi aveva insegnato e rispettando il Codice d'Onore dello Spadaccino. Una piccola cupola trasparente apparve attorno a me, dissolvendosi poco dopo... Mentre la cupola si dissolveva, generava tante piccole farfalle argentate che volavano via poco dopo. Mi sentivo in grado di parare ogni colpo! Non gli diedi troppa importanza, perché era ora di lanciarsi all'attacco: il mio primo combattimento vero! Gli avrei mostrato cosa si nascondeva sotto al mio faccino!
    Corsi al massimo delle mie possibilità verso Archaya, brandendo lo stocco come a dare l'impressione di voler effettuare un affondo in corsa, diretto verso l'addome della donna. All'ultimo secondo, però, avrei cambiato repentinamente direzione verso sinistra per tentare di aggirare Archaya e colpire alla spalla dove non brandiva alcuna arma, ossia quella sinistra. Mi ricordai delle lezioni di combattimento e quindi per farlo, avrei utilizzato quella tecnica che mi insegnò molto tempo fa mamma di cui si poteva usufruire per fare scatti velocissimi senza prendere alcuna rincorsa che lei chiamò "Tagliavento". A prescindere dalla riuscita o meno del mio attacco alla scapola della Giudicessa, avrei poi fatto un balzo all'indietro per portare lo stocco in posizione davanti a me. In questo modo, sarei stata pronta ad un eventuale contrattacco da parte della mia avversaria... Tutto ciò, senza dimenticarmi che effettivamente combattevo una specie di dea: dovevo essere pronta ad ogni evenienza!



    Vanessa:

    Energia: 100-8-16=76%
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico: Concentrata; Si sforza di non imbambolarsi davanti alla bellezza di Archaya; In Guardia

    Equipaggiamento:

    Stocco Mariposa (Arma Magica)

    Protezioni:

    N/A (solo vestiti di stoffa comune)

    Abilità Passive:

    Pure Butterfly [Passiva Normale dell'Arma] Ogni volta che Vanessa esegue una mossa con la parola "Butterfly" nel nome, essa viene avvolta da una miriade di piccole farfalle colorate che, grazie alla forza del Cuore nello Stocco, le permettono di effettuare le suddette abilità con velocità più alta del normale. Funziona chiaramente solo se usa il suo Stocco personale

    Violet Butterfly: [Passiva Inferiore] Essendo una normale ragazzina, Vanessa non sà ben distinguere la differenza fra un individuo appartenente alla luce o all'oscurità...A meno che essa non sia evidente. Accorre in suo aiuto il Cuore nello Stocco che, avendola ormai come "amica" evoca una farfalla trasparente di colore viola,scaturita dall'elsa della spada, che si pone dinnanzi agli occhi di Vanessa quando qualcuno diventa ostile nei suoi confronti e le permette di individuare lo Stato del Cuore di chi le si pone di fronte

    Purezza d'Animo: [Passiva Inferiore] L'animo puro di Vanessa le impedisce di essere corrotta da idee che vanno contro i suoi ideali Es. Se qualcuno cercasse di farle credere che l'Oscurità è l'unica strada giusta, il tentativo contro Vanessa fallisce e la ragazza non viene influenzata.

    Abilità Attive:

    Silver Butterfly's Laying Guard: [Attiva Fisica Power Up Bassa] Durante questa tecnica, Vanessa è avvolta da un nugolo di farfalle argentate. Ogni combattente ha il suo onore... Come detta il Codice dello Spadaccino, Vanessa si mette in posizione di guardia sguainando la spada di fronte a se. Il gesto è apprezzato dal cuore nello Stocco che la aiuta generando una piccola cupola trasparente che si dissolve subito. Grazie ad essa, Vanessa guadagna 30 punti Corpo che preserva per due turni. Continua ad avere effetto anche se toglie la posizione di guardia.

    Tagliavento: [Attiva Media Fisica] Vanessa esegue uno scatto così veloce che per pochi secondi si alza di qualche centimetro dal terreno. Questa tecnica viene usata maggiormente per schivare colpi nemici, ma viene sporadicamente usata per aggirare le difese nemiche.

    Statistiche:
    BaseBianca P.Q. A&OTotale
    Corpo75±0+0±30105
    Essenza30±0+0±030
    Mente30±0+0±030
    Velocità75±0+0±075
    Destrezza60±0+0±060
    Concentrazione30±0+0±030



    Uff, combattere non è mai stato il mio forte... Spero vada bene! Un paio di cosucce: dato che non hai specificato in che mano impugni il coltello, ho deciso io per la destra e dato che non hai detto che ti mettevi in guardia dopo esserti allontanata, ho deciso io di no secondo il principio dello "sfruttare mancanze"... Se chiaramente questo si rivelasse in qualche modo fuori dal regolamento, basta che me lo segnali ed io lo rimuoverò senza problemi :)
    Il Post risulta molto corto, ma per la leggerezza dello stesso ho deciso di non appesantirlo: in fondo, è una battaglia frenetica, no?
    Per il resto, mi sembra di aver messo su un inizio non male per lo scontro, ma osservando il modo di combattere di Archaya direi che non sarà facile batterla con uno stile basato sugli affondi... Per il resto, ho cercato di essere il più leale possibile e di sfruttare le mie statistiche, anche se penso che perderò... Ultima domanda: come tratto le ferite che subisco nel Deep Dive, una volta tornata alla realtà?
    Ecco, basta così... A te combattere ;)

    EDIT Aggiunta la Passiva dello Stocco, tieni conto anche di quella...


    Edited by Vanessa Galatea - 31/8/2013, 20:23
     
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    Archaya restò immobile. Non mosse un muscolo quando vide la farfalla posarsi sul viso della giovane, non fu sorpresa di fronte al manto alato e colorato che l’avvolse per qualche attimo. Non le serviva mettersi in guardia: aveva pieno controllo del suo corpo e l’intera situazione nelle sue mani. Qualsiasi tentativo di attacco e di affondo sarebbe stato affrontato con la dovuta ansia. E visto che non aveva fatto previsioni riguardo a ciò che avrebbe dovuto affrontare, si era convinta dell’efficacia dell’effetto sorpresa. La vide correre verso di lei, lo stocco serrato tra le mani piccole con una forza che la stessa Archaya non aveva. Rimase impassibile anche allora. Sarebbe stata una mossa troppo stupida e diretta. In quel caso aveva la lama nella sua destra a frapporsi all’impatto: non avrebbe retto l’assalto ma avrebbe avuto il tempo di schivarla in tutta tranquillità. Anzi. Rinfoderò rapidamente il pugnale. Concentrò lo sguardo sulla punta della sua arma e sulle mani della fanciulla perché lì stava il pericolo, non nel suo volto determinato. Dove stava l’inghippo? Quando invece notò in una frazione di secondo lo scatto laterale della mano, del corpo, dell’arma bianca, seppe di aver davanti una ragazzina competente.
    La spada passò attraverso il corpo, mentre la figura snella e slanciata, perfetta anche nell’incassare un colpo, voltava il viso verso Vanessa per scoccarle un umido bacio sulla guancia, sparendo in un turbinio di petali che ricaddero morbidamente sull’erba, senza emettere un solo suono.
    Osservò il lato destro del corpo della ragazza per qualche istante dalla sua posizione di sicurezza, cinque metri distante dal suo fianco, osservandola mentre balzava rapidamente indietro, tenendo lo stocco dritto di fronte a sé.
    Si mosse senza far rumore, portandosi alle spalle dell’avversaria camminando leggera, piegando appena l’erba sotto il suo peso, mantenendo quella manciata abbondante di metri tra loro per prepararsi ad un nuovo assalto. La pelle di una donna, per quanto questa sia un’assassina, va preservata e mantenuta perfetta. Non poteva permettersi di rovinare il suo fantastico corpo.
    «Buona idea, peccato ci voglia ben altro per cogliermi impreparata.» rise, grattandosi placidamente una guancia e riprendendo in mano i due pugnali, rigirandoseli tra le mani. Arretrò ancora di un paio di passi per aumentare le distanze tra loro.

    “Veloce e silenziosa.”


    Questo le riportò alla mente miriade di scontri del suo passato, quando nessuno la prendeva sul serio, si gettavano all’attacco senza pensare e lei, semplicemente accucciandosi, trapassava con la lama celata i suoi nemici, sgozzandoli come i maiali che erano. Quanto piacere nel sentirli squittire, mugolare, grugnire mentre morivano. Ma quella ragazzina non poteva fare la loro stessa fine: non se lo meritava. Si stava impegnando, aveva una buona metodica di azione: semplicemente non era in grado di confrontarsi come un Giudice. Nessuno poteva sperare di mettere alle strette un Giudice. Sarebbe stata pura follia. Doveva aiutare quella ragazzina a uscire dal suo sogno ad occhi aperti per riprendere a camminare nel mondo reale, dopo aver appreso una nuova lezione.
    Si piegò elegantemente sulle ginocchia, tenendo la lama nella destra di piatto di fronte a sé e l’altra inclinata di lato verso l’esterno. Parata e affondo. Questo suggeriva la sua guardia. E una buona abilità motoria e controllo del proprio corpo.
    «Pensi ancora che sia brutto crescere? Combattere in questo modo non si addice a una bambina: forse nella tua mente adori la tua infanzia, ma il tuo corpo e il tuo allenamento desiderano crescere e migliorarsi. Puoi assecondarli senza perdere nulla di ciò che ami.»
    Perché in fondo anche lei era così: ad Archaya piaceva giocare. Divertimenti diversi da quelli di una ragazzina, ma si trattava comunque di un gioco. Così vedeva la sua esistenza. E la sua voglia di divertirsi le chiedeva si assaggiare ancora una volta quelle labbra fanciulle.
    «Avanti, riprova!» la esortò, sorridendo e roteando appena la lama nella sinistra.

    CITAZIONE
    ;Note°
    Hai sfruttato bene i buchi che ti ho lasciato, buona strategia uwu Peccato per te che Archy abbia quella fantastica variabile e un fracco di punti in velocità XD Comunque non disperare, mi hai fatto una buona impressione per ora ^^ Solo una correzione: nella tabella dei parametri non hai aggiunto il potenziamento al corpo, arrivando ad un totale di 105 :3 Non preoccuparti, non è un problema XD Semplificava per me il calcolo XD Ti consiglio di usare la tabella, è molto più semplice, almeno nella mia ottica XD Te la metto nello spoiler sotto lo spoiler °3° E tranquilla, nessuno ti obbliga, se non vuoi non usarla. Ricordati solo di aggiungere il potenziamento nello schema XD
    Buon prossimo post^^





    l3h


    StatusFisico: ottimale.

    StatusPsicologico: concentrata.
    Energia Magica: 100 - 12=88%

    Equipaggiamento: Gale e Emery: Si tratta di una coppia di armi bianche perfettamente identiche, dalla manicatura in metallo piatta e lunga all’incirca dieci centimetri, larga poco meno della lama stessa. La guardia è dritta e fasciata di stoffa per evitare alla stessa assassina di ferirsi nell’utilizzo, permettendole anche una migliore stretta sull’impugnatura, anch'essa coperta. La lama, ovviamente a doppio taglio, lunga cinquanta centimetri, presenta una venatura istoriata di pietra silice, di un colore lievemente più scuro rispetto al taglio, seghettato in alcuni punti per l’usura. Archaya stessa provvede alla massima efficacia delle sue armi, verificando ogni volta possibile che esse siano perfettamente taglienti, affilandole personalmente usando pietre diamantate che le permettono l’eccellenza nell’affondo. Trattandosi di lame curve, la loro forza non sta tanto nella violenza quanto nella precisione del guerriero. In questo caso, l’ex assassina, grazie alla sua maturata esperienza, è in grado di colpire accuratamente e sfruttare al massimo le peculiarità delle sue due daghe con cui, generalmente, non colpisce di punta ma fende direttamente di taglio, cercando quindi non l’ingente quantità di danni ma l’immediata eliminazione del nemico e la ferita profonda.

    BaseVerde P.Q. A&OTotale
    Corpo55±0+0±055
    Essenza35±25+0±060
    Mente60±0+10±070
    Velocità60±30+0±090
    Destrezza45±25+0±070
    Concentrazione45±20+0±065



    ABILITÁ


    --------------------------------------------



    Plan E: Existence
    In quanto Giudice del Deep Dive, Archaya conosce presente e passato dell’avversario che ha di fronte. Tale sapere e conoscenza le permettono di instaurare una relazione di simil-complicità con l’esaminando, assicurandole l’effetto sorpresa portando il dialogo o la provocazione su un argomento o un evento del suo background. Al contrario delle prerogative della Voce, divinità indiscussa del mondo onirico, la rossa ovviamente non può conoscere niente del carattere e di ciò che sta pensando il suo avversario. (Passiva Inferiore)


    Plan T: Taunt
    La bellezza è un dei tanti fattori che, fondamentalmente, rendono Archaya difficile da digerire al primo impatto. La voce calda e sensuale, le curve morbide del suo corpo e le movenze accattivanti sono in grado di scatenare nell’avversario, sia esso uomo o donna, vecchio o bambino, un forte senso di attrazione fisica che costringerà chi le sta intorno a chiedersi se sia davvero necessario attaccare rischiando magari di rovinare un così bel corpo. In un certo senso, la figura della rossa instillerà una punta di desiderio carnale, invitando (ovviamente non costringendo) il nemico a mettere al secondo posto un eventuale desiderio di scontro e battaglia dando così la precedenza agli appetiti fisici: le labbra, talmente perfette da sembrare disegnate, reclameranno baci e la pelle cerulea invoglierà chiunque a sfiorare il corpo di Archaya. Ovviamente l’influenza della tecnica sull’avversario dovrà essere coerente con il suo carattere e il suo modo d’essere. (Passiva Psionica Normale)

    Plan S: Silence
    Archaya era un’assassina. Nessuno potrà mai dubitare di ciò. È praticamente (e relativamente) impossibile accorgersi del suo arrivo, a meno che lei non voglia rendere manifesta la sua presenza. Quando corre, cammina, si sposta il suo corpo non emette alcun rumore: nessun fruscio delle vesti, nessun suono proviene dai suoi passi, malgrado abbia ai piedi stivali con i tacchi; è inudibile addirittura il tintinnio metallico delle sue armi, delle cerniere e delle placche protettive. Le foglie secche non scricchiolano sotto i suoi piedi, il ghiaccio non si crepa, non si inclina e non mugola sotto il suo peso. Leggera come una piuma, silenziosa e dal passo felpato come un gatto. (Passiva Normale)

    Plan F: Feeling
    In quanto assassina, Archaya ha sviluppato anche una certa forma di preveggenza e di sesto senso, dovuto anche al parametro concentrazione, che le permette di accorgersi da quale direzione arrivino gli attacchi, in qualsiasi condizione, che brilli il sole o sia calata la notte, che l’avversario sia silenzioso alle sue spalle o manifesto di fronte a lei. Ciò vale in realtà per qualsiasi tipo di evento, si tratti esso di una tecnica, di un’abilità o anche di qualcosa non inerente al combattimento per pura continuità narrativa, fornendo quindi ad Archaya una visione di insieme: tale capacità sarà limitata ad una circonferenza di sette metri di raggio intorno alla giovane., fuori dalla quale le percezioni saranno quelle di un comune essere umano. (Passiva Normale)

    Plan D: Dodge
    Dalle ultime reminiscenze della sua recente vita passata, Archaya ha mantenuto e ottimizzato alcune delle sue abilità più particolari. Il caso è quello della sua particolare capacità di schivare i colpi avversari. Grazie alla sua velocità, Archaya è in grado di evadere praticamente qualunque attacco: con un’eventuale rinfoderata fulminea dei suoi due pugnali, lasciandosi alle spalle una pallida imitazione di sé stessa, Archaya si sposterà in qualsivoglia direzione portandosi ad una distanza base di una manciata di metri dal centro di azione dell’avversario. Di fronte all’avversario che ha portato l’attacco alla ragazza, rimarrà una copia fittizia della giovane, in realtà surreale e inesistente, pronta a scoccare un bacio al suo nemico o a sorridergli maliziosamente, per poi svanire nel nulla. In termini di gioco, tale schivata, che può essere considerata una difesa variabile, avrà un diverso consumo a seconda dell’entità del danno portato ad Archaya in relazione al parametro velocità del Giudice. (Difesa Variabile)


    BaseBianca P.Q. A&OTotale
    Corpo75±0+0±30105
    Essenza30±0+0±030
    Mente30±0+0±030
    Velocità75±0+0±075
    Destrezza60±0+0±060
    Concentrazione30±0+0±030


    Qui c'è il codice
    CODICE
    <div align="center"><table border="2" rules="all">

    <tr>
    <td width="2" align="center"></td>
    <td width="2" align="center"><b>[color=black]Base[/color]</b></td>
    <td width="2" align="center"><b>[color=black][color=white]Bianca[/color][/color]</b></td>
    <td width="2" align="center"><b>[color=black] P.Q. [/color]</b></td>
    <td width="2" align="center"><b>[color=black]A&O[/color]</b></td>
    <td width="2" align="center"><b>[color=black]Totale[/color]</b></td>
    </tr>

    <tr>
    <td width="2"><b>[color=#555555]Corpo[/color]</b></td>
    <td width="1" align="center">75</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">+0</td>
    <td width="1" align="center">±30</td>
    <td width="1" align="center"><b>105</b></td>
    </tr>

    <tr>
    <td width="1"><b>[color=#555555]Essenza[/color]</b></td>
    <td width="1" align="center">30</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">+0</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">30</td>
    </tr>

    <tr>
    <td width="1"><b>[color=#555555]Mente[/color]</b></td>
    <td width="1" align="center">30</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">+0</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">30</td>
    </tr>

    <tr>
    <td width="1"><b>[color=#555555]Velocità[/color]</b></td>
    <td width="1" align="center">75</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">+0</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">75</td>
    </tr>

    <tr>
    <td width="1"><b>[color=#555555]Destrezza[/color]</b></td>
    <td width="1" align="center">60</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">+0</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">60</td>
    </tr>

    <tr>
    <td width="1"><b>[color=#555555]Concentrazione[/color]</b></td>
    <td width="1" align="center">30</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">+0</td>
    <td width="1" align="center">±0</td>
    <td width="1" align="center">30</td>
    </tr>

    </table></div>
     
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  9. Vanessa Galatea
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    La strategia aveva funzionato, stranamente. La aggirai ed infilzai la sua spalla con lo Stocco...
    Ma c'era qualcosa di strano: Archaya non reagiva al colpo. Semplicemente girò il busto fino a rivolgerlo verso di me... E poi lo rifece! Mi diede un altro bacio sulla guancia!
    Ed era svanita! Di lei non rimaneva che un mucchietto di petali a terra! Balzai all'indietro e mi portai lo Stocco al petto. Solo allora mi accorsi del bacio e che effettivamente la mia avversaria si era... dissolta! Com'era possibile? Mi guardai attorno, ma non riuscii ad individuare la sua posizione...
    Poi sentii la sua voce provenire da dietro le mie spalle... Come era possibile che si fosse mossa così velocemente da non poterla udire? Neanche un fruscio d'erba aveva tradito i suoi spostamenti.
    "Buona idea, peccato ci voglia ben altro per cogliermi impreparata. disse tranquillamente. Quanto mi irritò! Il fatto che sembrava poter eludere ogni mia offensiva, il fatto che sembrava muoversi senza generare alcun rumore ed, infine, il fatto che era così maledettamente perfetta.
    In gesto simbolico, mi passai un pugno sulla guancia dove mi aveva baciato, mentre lei riprendeva in mano non solo il suo pugnale, ma anche una seconda lama impugnandola nella mano libera. Aveva addirittura rinfoderato le sue armi! Parlò ancora:
    "Pensi ancora che sia brutto crescere? Combattere in questo modo non si addice a una bambina: forse nella tua mente adori la tua infanzia, ma il tuo corpo e il tuo allenamento desiderano crescere e migliorarsi. Puoi assecondarli senza perdere nulla di ciò che ami.
    Ero irritata e frustrata, avrei voluto semplicemente conficcarle l'arma nella pancia in quel momento. Perché continuava a prendersi gioco di me?! Inoltre, non rispettava alcuna regola d'Onore, Niente!!! E continuava a baciarmi, a vezzeggiarmi, a carezzarmi... In altre circostanze probabilmente mi avrebbe fatto piacere, ma in quel momento non faceva altro che alimentare la mia frustrazione! Usava il suo aspetto come arma, ancor più pericolosa delle sue lame gemelle, e si divertiva a giocherellare con me.
    Ma presi un bel respiro, strinsi lo stocco e decisi comunque di mantenere la calma e tentare un approccio imprevedibile: finché quella sensazione dovuta alla posizione di guardia persisteva sentivo che avrei dovuto tentare, dato che mi dava forza e sicurezza di me stessa. Sentivo che non sarebbe durata a lungo e che già cominciava ad affievolirsi!
    Parlai ad Archaya, utilizzando il tono più serio che potessi sfoggiare:
    "Vuoi vedere crescere la bambina? D'accordo! Ti mostrerò come assecondo il mio corpo!" E poi mi lanciai all'attacco! Era una cosa stupida, mal studiata ed ai limiti del possibile... Ma proprio per la sua follia poteva funzionare contro la donna che mi trovavo di fronte: Archaya aveva perso quasi ogni attrattiva per me, volevo solo farle vedere che la bambina stava crescendo proprio lì sotto ai suoi occhi!
    La mia strategia, o meglio il mio Piano Suicida, consisteva nell'avvicinarmi ad Archaya ed utilizzare una tecnica di mia invenzione: pochi riuscivano ad eseguire una combo così lunga e veloce di fendenti ed affondi diretti ai punti vitalli come stomaco, cuore, cervello, arterie maestre ed altri! Lo scopo era cercare di tenerla impegnata a parare ogni colpo, distratta anche dalla miriade di farfalle nere che scaturivo durante quella tecnica... E poi, appena se ne sarebbe presentata l'occasione, eseguire una delle tecniche che mi stavano più a cuore: L'En Passant. Avrei fatto un piccolo balzo all'indietro, rinfoderato la spada ed infine eseguito uno scatto cercando di passare il più vicino ad Archaya possibile e passando alla sua destra. Mentre questo veniva svolto, avrei menato un potente fendente in movimento ascendente mirando a colpire il suo fianco destro. Fendente che avrebbe rilasciato tante farfalline blu. Dopo aver fatto ciò, avrei tentato di fare una capriola in avanti per evitare un'eventuale offensiva col pugnale da parte sua, cercando di rotolare il più in basso possibile. Una volta oltrepassata, mi sarei rimessa in piedi ed avrei continuato a correre per circa 5 metri, per poi girarmi verso la posizione dove avevo tentato di colpire Archaya e riposizionare lo Stocco, che mi incoraggiava nel mio sciocco piano, in posizione davanti a me.
    Era folle, completamente folle... Ma avevo bisogno di dimostrare alla donna dalla chioma di fuoco che ero disposta a rischiare, ad abbandonare le mie certezze da bambina e gettarmi in un rischio da adulta. Procedetti con la mia offensiva, pensando che questa volta si sarebbe resa conto che il bruco che aveva davanti si era trasformato in una farfalla. Una farfalla combattente.


    Vanessa:

    Energia: 78-16-16=44%
    Stato Fisico: Accusa stanchezza; Fiato corto
    Stato Psicologico: Frustrata; Motivata a mostrare ad Archaya di che pasta è fatta; Consapevole del fatto che molto probabilmente la sua offensiva andrà a vuoto, ma comunque imperterrita nei suoi attacchi

    Equipaggiamento:

    Stocco Mariposa (Arma Magica)

    Protezioni:

    N/A (solo vestiti di stoffa comune)

    Abilità Passive:

    Pure Butterfly [Passiva Normale dell'Arma] Ogni volta che Vanessa esegue una mossa con la parola "Butterfly" nel nome, essa viene avvolta da una miriade di piccole farfalle colorate che, grazie alla forza del Cuore nello Stocco, le permettono di effettuare le suddette abilità con velocità più alta del normale. Funziona chiaramente solo se usa il suo Stocco personale

    Violet Butterfly: [Passiva Inferiore] Essendo una normale ragazzina, Vanessa non sà ben distinguere la differenza fra un individuo appartenente alla luce o all'oscurità...A meno che essa non sia evidente. Accorre in suo aiuto il Cuore nello Stocco che, avendola ormai come "amica" evoca una farfalla trasparente di colore viola,scaturita dall'elsa dello stocco, che si pone dinnanzi agli occhi di Vanessa quando qualcuno diventa ostile nei suoi confronti e le permette di individuare lo Stato del Cuore di chi le si pone di fronte

    Purezza d'Animo: [Passiva Inferiore] L'animo puro di Vanessa le impedisce di essere corrotta da idee che vanno contro i suoi ideali Es. Se qualcuno cercasse di farle credere che l'Oscurità è l'unica strada giusta, il tentativo contro Vanessa fallisce e la ragazza non viene influenzata.

    Abilità Attive:

    Combo of the Fighter Butterfly: [Attiva Fisica Media/Luce] Avvolta dalle farfalle nere. Utilizzando la spada, Vanessa comincia a performare una veloce combo di tantissimi affondi e fendenti mirati ai punti vitali. (di potenza COMPLESSIVA Media).

    Blue Butterfly's En Passant: [Attiva Fisica Media] Avvolta da un nugolo di farfalle blu, Vanessa si lancia velocemente contro l'avversario e lo oltrepassa. Mentre accade ciò, Vanessa mena un rapido fendente contro il proprio avversario, che si accorge della ferita solo dopo che l'azione si è conclusa. Questa abilità si svolge in due turni: nel primo Vanessa esegue l`azione, ma solo alla fine del secondo l'avversario si accorge del danno infertogli.

    Statistiche:

    BaseBianca P.Q. A&OTotale
    Corpo75±0+0±30105
    Essenza30±0+0±030
    Mente30±0+0±030
    Velocità75±0+0±075
    Destrezza60±0+0±060
    Concentrazione30±0+0±30



    Uffa, questo post mi farà scendere parecchio la valutazione della strategia, dato che tentare una cosa del genere è non solo stupido in termini di realtà, ma anche in termini di gioco: rimango ad uno sputo di energie per attaccare un personaggio con un paio di tecniche che molto probabilmente falliranno... Ma due cose mi ha fatto credere che tutto ciò potrebbe essere realizzabile: la Passiva Pure Butterfly e la caratterizzazione di Vanessa, che sta andando da Dio! Grazie all'abilità, tutte le tecniche di cui parlo nel post saranno eseguite al doppio della velocità con cui un combattente le eseguirebbe normalmente :3 Spero di riuscire almeno a fare un graffietto ad Archaya, se non altro con la combo, e poi non può schivare per sempre anche se probabilmente finirei prima io l'energia... Non mi infilzare per favore! Io sono una prafa pampina! :3
    Per quanto riguarda la Passiva della Bellezza di Archaya, ne ho ridotto gli effetti perché hai fatto incazzare Vanessa ù_ù Eh, basta! A te la tastiera!
     
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    Sembrava seccata per il fallimento del suo attacco, o forse era più in collera per il trattamento che Archaya le stava riservando. La Giudice si stava divertendo come un maiale che sguazza nel fango a mettere alla prova quella bambina. La metteva di buon umore, con il suo modo di fare infantile. Però doveva ammetterlo: se si fosse presa in pieno quel fendente non sarebbe riuscita a stare ancora in piedi per molto. Quella nanetta era forte, malgrado l’aspetto facesse credere tutt’altro. E aveva le basi per diventare un’ottima guerriera. Doveva solo evitare di fare strafalcioni e di farsi prendere dai capricci. Come in quel momento stava facendo.
    «Vuoi vedere crescere la bambina? D'accordo! Ti mostrerò come assecondo il mio corpo!»
    Suonava più come una lamentela che come una minaccia, ma in ogni caso era pronta ad ogni cosa, concentrata su ogni suo minimo movimento. Quando scattò verso di lei, la rossa abbozzò un sorriso divertito. Che mossa sciocca.
    Apparentemente immobile nella sua posizione, la sua figura incassò ogni colpo con i pugnali posti entrambi davanti a sé, per pararsi tutti. Ed effettivamente i rintocchi dell’acciaio contro il suo compagno si ampliavano dopo ogni stoccata e affondo, rimanendo nell’aria e rimbombando per qualche secondo, come se l’ambiente fosse in realtà uno spazio vuoto e chiuso. La falsa Giudice, avvolta da una miriade di farfalle nere, fece un occhiolino alla bambina quando questa rinfoderò la spada, balzando leggiadra all’indietro, per gettarsi ancora in avanti, sparendo in un turbine di petali rossi. A un manciata di metri più indietro, stava Archaya, sempre in posizione difensiva che quando notò la figura scivolare in avanti verso di lei con una rapidità stupefacente non ebbe tempo di pensare ad altro se non di scansarsi sulla sinistra con un rapido cambio di appoggi sulle piante dei piedi e l’inclinazione del busto per evitare un possibile attacco. Invece non vide nulla. Percepì un portentoso spostamento d’aria, ma il suo sguardo non colse alcun baluginio del metallo sotto la luce di quella giornata senza sole. Nemmeno il rumore dell’estrazione dal fodero. Nulla. Solo un nugolo di farfalle pervinca che si sprigionava in seguito a quel repentino guizzo in avanti.
    Voltò il capo mentre la vedeva abbassarsi rapidamente sul terreno e allungare il corpo in una secca capriola. Strinse i denti, sentendosi presa in giro. Che razza di finta era mai quella?

    “Spostati, ragazzina!”
    Rabbia, furia, odio. Per chi l’avevano presa? Lei era un’assassina. Lei uccideva a sangue freddo. Lei faceva il suo lavoro in modo pulito e professionale. Lei era perfetta.
    E non era una ragazzina. Lei aveva più potenziale di tutti loro messi insieme.
    Si davano battaglia in modo grezzo, urlandosi l’uno con l’altro, menando colpi senza senso, senza prendere la mira, senza pensare per più di un secondo alle conseguenze. Con quelle loro lame bastarde, con le asce pesanti, con le mazze erano tutti scoordinati, lenti. E fallivano. E lei non poteva sopportarlo.
    E avevano il coraggio di darle della ragazzina?
    Di additarla come incapace?
    Nel suo cuore ruggì una belva feroce, che spiccò un balzo verso l’esterno, sbattendo contro le poderose sbarre di una gabbia, proiettando lampi e fiamme nei suoi occhi incendiati di furia e disprezzo. Desiderava solo essere presa sul serio. Essere tenuta in considerazione.
    Era perfetta.
    E nella sua perfezione era letale. Nessuno aveva il diritto di prenderla in giro.
    Di prendersi gioco di lei.
    Di trattarla come una stupida ragazzina inutile.



    Rimase immobile, rinfoderando le armi, con un sorriso cordiale stampato sulle labbra. Archaya era più veloce. Archaya era imbestialita. Archaya era migliore. Un attacco simile, ad un’entità come lei? Un affronto, un abominio, un orrore per la vista. Un oltraggio alla sua persona.
    Quando Vanessa si voltò con lo stocco serrato nella destra, pronta ad affrontare un nuovo assalto, la rossa sarebbe stata lì, con una smorfia dipinta sul viso, a meno di un passo da lei, con la punta dello stocco ad un palmo dalla sua guancia, mentre il suo fantoccio gettava altri petali sull'erba. Lungo gli avambracci e i palmi guantati della Giudice si stavano arrampicando sottili rovi che, non appena la ragazzina si fosse resa conto della loro vicinanza, una volta chiuse elegantemente e senza indugio le mani avvolte dalla stoffa sulla lama senza fare pressione all’incontro dei loro sguardi, sarebbero schizzati in avanti rapidi come serpi sulla preda.
    «Perdonami.» disse, in un sibilo tra i denti.
    Voleva vedere le spine, i tralci delle rose aggrovigliarsi intorno a quel corpicino tanto dolce, tanto piccolo e tanto irritante. E uccidere quella bella farfalla che ai suoi occhi assomigliava più ad una fastidiosissima mosca. Si sarebbero stretti attorno al suo corpo sottile e delicato, aggrappandosi a lei per logorarla con la loro diabolica forza, assorbendo la sua energia. Piccole rose rosse sarebbero sbocciate qua e là, facendo diventare quell’adorabile visino un martire sulla croce con le ali tarpate. Non appena i rovi si fossero avviluppati per bene alla sua pelle delicata, Archaya avrebbe preso le distanze, allontanandosi di una decina di metri, riprendendo nella sinistra il suo pugnale, tenendolo di piatto di fronte a sé. Si sentiva strana, sporca, sleale. Ma aveva solamente sfruttato le sue capacità. E punito un’insolenza fanciulla.

    CITAZIONE
    ;Note°
    Bene bene, ho visto ciò che mi interessava vedere e posso dire di essere piacevolmente soddisfatta. Ti spiego quello che ho fatto: la serie di affondi, considerabile come una tecnica, l'ho evitata semplicemente con la Variabile; l'En Passant l'ho parzialmente evitato (sarebbe stato danno critico e un Giudice con danno critico non suona molto bene °3° Inoltre c'è una differenza di concentrazione notevole tra le due e quel piripillo in velocità in più, se noti, che mi permettono quindi di evitare di venire falciata dal colpo anche senza consumo, indipendentemente dalla velocità acquisita dalla tua passiva. Come già detto è PARZIALMENTE evitato. Ma per l'effetto della tua abilità i danni si vedranno al prossimo.); ho usato di nuovo la Variabile difensiva che non è altro che una schivata rapida a consumo per poter scattare velocemente verso Vanessa che, dato che si è girata, non mi attribuisce alcuna penalità di lealtà per esserti giunta alle spalle, dato che io sono venuta di fronte a lei nell'esatto istante in cui si è voltata; poi ho usato un potenziamento Medio e l'abilità Plan R: Rose, come puoi vedere. Un bel consumo di energia magica come puoi vedere uwu Tieni bene d'occhio le variazioni dei parametri di Archy e gli effetti delle tecniche, passive comprese (Feeling per accorgermi dell'attacco in arrivo, Silence per muovermi senza fare rumore etc.). Detto questo buon post, ormai siamo agli sgoccioli :3 E complimenti per la tattica, mi è piaciuta parecchio uwu Non deludermi sul finale ^^





    l3h


    StatusFisico: apparentemente ottimale.

    StatusPsicologico: infuriata, concentrata e poi un po' rammaricata.
    Energia Magica: 88 - (12 + 12 +6 + 24) = 34%

    Equipaggiamento: Gale e Emery: Si tratta di una coppia di armi bianche perfettamente identiche, dalla manicatura in metallo piatta e lunga all’incirca dieci centimetri, larga poco meno della lama stessa. La guardia è dritta e fasciata di stoffa per evitare alla stessa assassina di ferirsi nell’utilizzo, permettendole anche una migliore stretta sull’impugnatura, anch'essa coperta. La lama, ovviamente a doppio taglio, lunga cinquanta centimetri, presenta una venatura istoriata di pietra silice, di un colore lievemente più scuro rispetto al taglio, seghettato in alcuni punti per l’usura. Archaya stessa provvede alla massima efficacia delle sue armi, verificando ogni volta possibile che esse siano perfettamente taglienti, affilandole personalmente usando pietre diamantate che le permettono l’eccellenza nell’affondo. Trattandosi di lame curve, la loro forza non sta tanto nella violenza quanto nella precisione del guerriero. In questo caso, l’ex assassina, grazie alla sua maturata esperienza, è in grado di colpire accuratamente e sfruttare al massimo le peculiarità delle sue due daghe con cui, generalmente, non colpisce di punta ma fende direttamente di taglio, cercando quindi non l’ingente quantità di danni ma l’immediata eliminazione del nemico e la ferita profonda.

    BaseVerde P.Q. A&OTotale
    Corpo55±0+0±055
    Essenza35±25+0±45105
    Mente60±0+10±070
    Velocità60±30+0±090
    Destrezza45±25+0±070
    Concentrazione45±20+0±065



    ABILITÁ


    --------------------------------------------



    Plan E: Existence
    In quanto Giudice del Deep Dive, Archaya conosce presente e passato dell’avversario che ha di fronte. Tale sapere e conoscenza le permettono di instaurare una relazione di simil-complicità con l’esaminando, assicurandole l’effetto sorpresa portando il dialogo o la provocazione su un argomento o un evento del suo background. Al contrario delle prerogative della Voce, divinità indiscussa del mondo onirico, la rossa ovviamente non può conoscere niente del carattere e di ciò che sta pensando il suo avversario. (Passiva Inferiore)


    Plan T: Taunt
    La bellezza è un dei tanti fattori che, fondamentalmente, rendono Archaya difficile da digerire al primo impatto. La voce calda e sensuale, le curve morbide del suo corpo e le movenze accattivanti sono in grado di scatenare nell’avversario, sia esso uomo o donna, vecchio o bambino, un forte senso di attrazione fisica che costringerà chi le sta intorno a chiedersi se sia davvero necessario attaccare rischiando magari di rovinare un così bel corpo. In un certo senso, la figura della rossa instillerà una punta di desiderio carnale, invitando (ovviamente non costringendo) il nemico a mettere al secondo posto un eventuale desiderio di scontro e battaglia dando così la precedenza agli appetiti fisici: le labbra, talmente perfette da sembrare disegnate, reclameranno baci e la pelle cerulea invoglierà chiunque a sfiorare il corpo di Archaya. Ovviamente l’influenza della tecnica sull’avversario dovrà essere coerente con il suo carattere e il suo modo d’essere. (Passiva Psionica Normale)

    Plan S: Silence
    Archaya era un’assassina. Nessuno potrà mai dubitare di ciò. È praticamente (e relativamente) impossibile accorgersi del suo arrivo, a meno che lei non voglia rendere manifesta la sua presenza. Quando corre, cammina, si sposta il suo corpo non emette alcun rumore: nessun fruscio delle vesti, nessun suono proviene dai suoi passi, malgrado abbia ai piedi stivali con i tacchi; è inudibile addirittura il tintinnio metallico delle sue armi, delle cerniere e delle placche protettive. Le foglie secche non scricchiolano sotto i suoi piedi, il ghiaccio non si crepa, non si inclina e non mugola sotto il suo peso. Leggera come una piuma, silenziosa e dal passo felpato come un gatto. (Passiva Normale)

    Plan F: Feeling
    In quanto assassina, Archaya ha sviluppato anche una certa forma di preveggenza e di sesto senso, dovuto anche al parametro concentrazione, che le permette di accorgersi da quale direzione arrivino gli attacchi, in qualsiasi condizione, che brilli il sole o sia calata la notte, che l’avversario sia silenzioso alle sue spalle o manifesto di fronte a lei. Ciò vale in realtà per qualsiasi tipo di evento, si tratti esso di una tecnica, di un’abilità o anche di qualcosa non inerente al combattimento per pura continuità narrativa, fornendo quindi ad Archaya una visione di insieme: tale capacità sarà limitata ad una circonferenza di sette metri di raggio intorno alla giovane., fuori dalla quale le percezioni saranno quelle di un comune essere umano. (Passiva Normale)

    Plan D: Dodge
    Dalle ultime reminiscenze della sua recente vita passata, Archaya ha mantenuto e ottimizzato alcune delle sue abilità più particolari. Il caso è quello della sua particolare capacità di schivare i colpi avversari. Grazie alla sua velocità, Archaya è in grado di evadere praticamente qualunque attacco: con un’eventuale rinfoderata fulminea dei suoi due pugnali, lasciandosi alle spalle una pallida imitazione di sé stessa, Archaya si sposterà in qualsivoglia direzione portandosi ad una distanza base di una manciata di metri dal centro di azione dell’avversario. Di fronte all’avversario che ha portato l’attacco alla ragazza, rimarrà una copia fittizia della giovane, in realtà surreale e inesistente, pronta a scoccare un bacio al suo nemico o a sorridergli maliziosamente, per poi svanire nel nulla. In termini di gioco, tale schivata, che può essere considerata una difesa variabile, avrà un diverso consumo a seconda dell’entità del danno portato ad Archaya in relazione al parametro velocità del Giudice. (Difesa Variabile)


    Plan R: Rose
    Oltre che bella, Archaya è anche pericolosa. Incarna in tutto e per tutto le caratteristiche del fiore consacrato a Venere, che anch'ella è in grado di sfruttare a suo vantaggio. Dai suoi palmi infatti, Archaya è in grado di generare dei tralci spinosi di un colore tendente al viola, steli sottili ma resistenti, dotati di miriadi di spine che, esattamente come quelle di una preziosa rosa scarlatta, feriscono il nemico che ha osato troppo. Si tratta di viticci magici, sui quali, qua e là, si vede qualche delicato fiore e che si possono propagare dai palmi di Archaya per un raggio totale di 6 metri e che avviluppano l’avversario bloccando i suoi movimenti, causando danno magico, impedendogli quindi di avvicinarsi alla rossa che, nel frattempo, ne approfitterà per prendere le distanze dal proprio avversario e avere una completa visione d’insieme. Durante e dopo l’utilizzo di questa tecnica, della durata di un solo turno, Archaya non potrà sferrare attacchi di alcun tipo all’avversario, ma solo spostarsi sul campo di battaglia. (Abilità Magica - Consumo Alto)

    Plan M: Memory
    Nel Deep Dive è normale fare fatica a capire se ciò che si sta vivendo sia reale o se si tratti invece di un semplice sogno, se le ferite subite siano vere e durature oppure se spariranno perché tutto ciò che si verifica non è altro che falso e inesistente. Tutto sembra vero, tutto sembra plausibile: il dolore e le emozioni provate appaiono forti come quelle provate al di fuori, dove respirano i vivi e non nel mondo dei sogni dove solo raramente ci si avventura. Archaya conosce perfettamente questa sottilissima differenza tra i due universi, tra il Deep Dive e dove ha condotto la sua esistenza passata. Altrettanto bene conosce la differenza tra ciò che prova nel mondo intangibile in cui ha deciso di restare e ciò che invece provava ai tempi del primo “lavoro”. Ed è proprio questo ricordo dei tempi passati, la consapevolezza della diversità tra un’emozione provata nel presente e una provata nel passato, ha causare in lei un’ondata di potere. In termini di gioco si tratta di un potenziamento Medio al parametro Essenza della durata di due turni. La reminiscenza, diversa a seconda della situazione, che accompagna questo picco di energia verrà raccontato nel post al momento dell’utilizzo della tecnica. (Potenziamento Medio)[/size][/font]
     
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  11. Vanessa Galatea
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    Ci ero riuscita! La tecnica aveva sortito il suo effetto!
    Durante la mia Combo, Archaya aveva incassato tutti i colpi che le avevo sferrato. Me lo aspettai, e rimasi il più possibile indifferente quando mi schernì nuovamente con un occhiolino, mentre balzavo all'indietro, per applicare la vera parte del piano: come mi scagliai in avanti, sfoderando l'arma, la figura di Archaya si dileguò in una tempesta turbinante di petali scarlatti, esattamente come speravo che accadesse! Infatti, a pochi metri di distanza dall'immagine falsa, proiettata dalla mia esaminanda si trovava la vera donna dai capelli di fuoco: non fermai l'offensiva alla copia, ma procedetti in avanti con la maggiore velocità che le mie gambe mi consentivano, nonostante cominciassi ad accusare una certa stanchezza.
    Sferrai un potente colpo alla donna dalla chioma infuocata, che evidentemente sorpresa non fece in tempo a fare altro che schivare la mia offensiva balzando, goffamente per i suoi standard ma comunque in maniera leggiadra, all'indietro.
    Mentre performavo la capriola, oramai praticamente inutile ma che per scaramanzia decisi di intraprendere lo stesso, pensai che era già stato un traguardo notevole se non ero stata trapassata dalle lame dell'assassina.
    Mi rimisi in piedi: ora non restava che prendere tempo! Sentivo che l'En Passant aveva funzionato, che il mio braccio e lo Stocco non mi avevano delusa, come mai avevano fatto!
    Ansimando, ma alimentata dal mio parziale successo, mi voltai dove avevo visto pochi secondi prima Archaya, per rimettermi in guardia. E la trovai di fronte a me.
    Il meraviglioso viso a pochi centimetri dalla mia spada, contratto in una smorfia difficile da decifrare...
    Perdonami, disse...
    Esitai, perdendomi pochi istanti nei suoi occhi...
    Ripresi la concentrazione, ma persi secondi preziosi, secondi che potevano garantirmi di schivare l'attacco seguente di Archaya: notai con la coda dell'occhio, che dai polsi dell'assassina scaturivano dei tralci spinosi, così come dalle sue caviglie, che cominciarono a crescere ad una velocità impensabile!
    Era il caso di correre! Non sapevo perché, ma quei verdi tralci spinosi non mi facevano presupporre nulla di buono, ed anche lo Stocco me lo ribadiva, emettendo un calore pulsante. Mi voltai rapidamente e corsi per un metro circa, compiendo lo sbaglio di non tenere d'occhio la mia avversaria. Corsi, corsi più che potevo, ma la stanchezza cominciava davvero a divenire debilitante, tanto mi ero sforzata mentre affrontavo l'assassina... Ma dovevo comunque tentare di fuggire!
    Con un ultimo sforzo disperato, tentai di scattare in avanti il più che potevo, e nell'unico modo che mi sembrò plausibile: Tagliavento!
    Ma la stanchezza cominciava a sopraffarmi, ed eseguire uno sforzo del genere in corsa mi debilitò ancora di più, considerando anche che fu uno scatto debole e trascinato...
    Non feci a tempo di poggiare i piedi per terra, che mi sentii avvolgere un polso da un viscido serpente fiorito di rose: rapidamente ne giunse un altro per l'altro braccio!
    Questi due, comandati da Archaya mi alzarono violentemente da terra, mentre altri due diabolici viticci si occupavano delle mie caviglie.
    Ero completamente sospesa da terra, brandita dai tralci come un ambito trofeo. Cominciai a divincolarmi, tentando in vano di liberare il mio corpo dalle grinfie di Archaya. Ma più mi agitavo, più le spine insidiose dei verdi tentacoli mi graffiavano violentemente e parevano aggrovigliarsi ancor più stretti.
    Un gemito di dolore, prontamente soffocato da un quinto viticcio aggrovigliato attorno alla mia bocca, a mutare ogni mio suono. Più tempo passava, più i viticci crescevano ed, invadenti, esploravano gli anfratti dei miei vestiti provocandomi graffi su tutto il corpo.
    Era inutile continuare a lottare: mi portò solo dolore, così smisi di oppormi.
    Lasciai accasciare la testa in avanti, ma prontamente un diabolico tentacolo provvedette al riportarla forzatamente dritta. Quello che vidi era Archaya troneggiante ad una decina di metri più avanti, che osservava il suo operato.
    Tenevo ancora lo Stocco saldo nella mano destra, ed era l'unica cosa per cui ancora lottavo: tralci e viticci si erano aggrovigliati attorno ad esso, tentando di strapparmelo via, ma continuavo a tenere salda la presa.
    Ero affannata, sudata, piena di graffi, tenuta da una croce di spine a metà fra cielo e terra, al cospetto della mia avversaria che risultava vincitrice... Troneggiante, in piedi sul nemico abbattuto...

    A-ancora un p-p-po'... Manca poco...

    Un'ultima speranza era rimasta: i danni causati dall'En Passant... Si sarebbero manifestati presto.
    Dovevo solo attendere un altro po'. Sentivo la forza datami dallo Stocco ad inizio scontro lentamente svanire...
    Dai, ancora un po'!
    Non sapevo se i viticci mi avrebbero mai mollata, ma sapevo che Archaya non mi avrebbe terminato...
    Da assassina come si era dimostrata, se avesse dovuto farla finita lo avrebbe fatto prima, molto prima... No. Stava contemplando il suo operato, il suo capolavoro.
    Forse questo mi avrebbe concesso una speranza!
    Ansimavo forte, anche se mi provocava piccoli tagli alle labbra e sulla lingua, dovuti ai viticci che cingevano la mia mascella, ed avevo il corpo intero imperlato di sudore.
    Fra i miei capelli, tentacoli invasivi, come fra i vestiti e le dita delle mani. Si infilavano in ogni anfratto, lentamente nelle mie scarpe come nella scollatura della tuta.
    Dovevo solo aspettare un altro po', e poi avrei avuto una risposta:
    Era stato tutto inutile? Nonostante l'En Passant, ero davvero alla completa mercé della donna dalla chioma di fuoco?
    Attesi che il mio quesito ricevesse una conclusione, mentre Archaya mi scrutava da lontano...


    Energia: 44-16=28%
    Stato Fisico: Graffi poco profondi sparsi su tutto il corpo, Completamente immobilizzata, Stanca, Sudata
    Stato Psicologico: Sa che la battaglia non è finita pienamente a favore di Archaya ,Attende un riscontro dei suoi attacchi, Spossata mentalmente

    Equipaggiamento:

    Stocco Mariposa (Arma Magica)

    Protezioni:

    N/A (solo vestiti di stoffa comune)

    Abilità Passive:

    Pure Butterfly [Passiva Normale dell'Arma] Ogni volta che Vanessa esegue una mossa con la parola "Butterfly" nel nome, essa viene avvolta da una miriade di piccole farfalle colorate che, grazie alla forza del Cuore nello Stocco, le permettono di effettuare le suddette abilità con velocità più alta del normale. Funziona chiaramente solo se usa il suo Stocco personale

    Violet Butterfly: [Passiva Inferiore] Essendo una normale ragazzina, Vanessa non sà ben distinguere la differenza fra un individuo appartenente alla luce o all'oscurità...A meno che essa non sia evidente. Accorre in suo aiuto il Cuore nello Stocco che, avendola ormai come "amica" evoca una farfalla trasparente di colore viola,scaturita dall'elsa dello stocco, che si pone dinnanzi agli occhi di Vanessa quando qualcuno diventa ostile nei suoi confronti e le permette di individuare lo Stato del Cuore di chi le si pone di fronte
    Purezza d'Animo: [Passiva Inferiore] L'animo puro di Vanessa le impedisce di essere corrotta da idee che vanno contro i suoi ideali Es. Se qualcuno cercasse di farle credere che l'Oscurità è l'unica strada giusta, il tentativo contro Vanessa fallisce e la ragazza non viene influenzata.

    Abilità Attive:

    Tagliavento: La tecnica ha natura Fisica. Il corpo del personaggio sembra trascendere i limiti della velocità umana per qualche attimo, riuscendo a generare uno scatto di velocità impressionante. Con questo guizzo un individuo non dotato di particolari capacità fisiche potrà coprire la distanza massima di 5 metri senza alcuna rincorsa, abilità molto utile per schivare offese o per azioni che richiedono un'elevata velocità (la distanza è aumentabile a discrezione del giocatore se si possiede un alto valore di Destrezza, mentre la velocità dello scatto aumenterà con l'aumentare del parametro corrispettivo del personaggio).

    Statistiche:

    BaseBianca P.Q. A&OTotale
    Corpo75±0+0±075
    Essenza30±0+0±030
    Mente30±0+0±030
    Velocità75±0+0±075
    Destrezza60±0+0±060
    Concentrazione30±0+0±030




    Eh, beh... Direi che è inevitabile!
    In fondo, con Archaya si può far poco, se non tirare fuori roba Hentai/Yuri :P
    Spiegazione del post:
    Allora, ho fatto fare a Vanessa un gesto disperato per tentare di schivare i tralci, ma visto il suo livello di energia e di essenza (rispetto a quello di Archaya), i rami l'hanno aggrovigliata lo stesso... Inoltre, in questo turno svaniva l'effetto di Silver Butterfly Laying Guard.
    Per il resto c'è poco da dire, tranne il fatto che nel tuo prossimo post devi rivelare l'entità dei danni dell En Passant :3
    Adesso c'è solo da capire se Archaya mi può trucidare, oppure non può farlo finché le rose son in campo! Ottimo turno, l'ho adorato!
    Ho messo molta enfasi nella descrizione dei "tralci curiosi", spero sia apprezzata ;)
    Penso che quello che arriva sia il turno finale, dunque buoni ultimi post ;)
    Piccolo EDIT, per correggere un paio di errorucci :3


    Edited by Vanessa Galatea - 3/9/2013, 00:37
     
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    La sua tattica aveva ottenuto l’effetto sperato, anche se non era totalmente soddisfatta del risultato. Vanessa era ancora viva, ancora cosciente. A giudicare dall’entità del colpo ricevuto, come minimo avrebbe dovuto urlare per il dolore e perdere ogni contatto con quel mondo. Ma, forse per una questione di pura fortuna, ancora riusciva a tenere gli occhi aperti. Poi un lieve bruciore e un gocciolare tiepido e intermittente, che echeggiava placidamente in quella landa verdeggiante, ricordando il ticchettio di un orologio, contro la sua gamba seminuda e sui suoi stivali attirò la sua attenzione. Calò lo sguardo smeraldino un po’ contrariato sul fianco in precedenza rivolto allo scatto repentino della bambina: la stoffa lacerata mostrava un sottile taglio sulla pelle perfetta, dal quale scorreva un lungo rivolo di sangue. I vestiti e la carne macchiati di rosso. Una ferita. Una ferita fisica. A lei. Alla creatura più perfetta di quella dimensione onirica. Rise debolmente, mentre ancora i tralci spinosi cullavano il corpo immobilizzato della ragazzina pungendola e graffiandola con le loro spine. Passò un pollice lungo la scia vermiglia, studiandolo per qualche attimo e valutando il da farsi. Forse se lo meritava. Aveva sottovalutato troppo Vanessa. E adesso non restava che dimostrarle che faceva sul serio. Le appariva come una bambola stanca, sfinita, messa alle corde, in quella posizione da martire. Eppure non riusciva a sentirsi toccata dalla fragilità di quella ragazza dopo il colpo subito. Aveva davvero sfoderato tutte le sue carte e le sue abilità. Le aveva davvero dimostrato di saper crescere. Ma tra le due, l’adulta era Archaya. E Vanessa si meritava la sculacciata finale.
    Si rese conto con un certo piacere che il taglio, per quanto bruciasse la pelle e fosse abbastanza profondo, non le impediva particolarmente il movimento e non rallentava le sue mosse ma, al massimo, lanciava brevi stilettate di dolore quando estendeva il corpo verso il lato opposto, allargando i lembi della lacerazione. Si mosse rapidamente e con ancora la sua peculiare leggiadria, lievemente intaccata dalla ferita, avvicinandosi nuovamente alla sua esaminanda. Passò il dito sporco di sangue sulle labbra piccole e dolci della fanciulla, mentre i rovi cominciavano a ritirarsi, lasciandole libero il volto e poi il busto, ma restando saldamente aggrovigliati alle braccia e alle gambe. Inforcò anche l’altra lama, tendendola verso l’esterno, con il filo rivolto all’indietro.
    «Immagino che non ti senta minimamente in colpa per avermi attaccata e ferita fino a questo punto.» osservò, con un tiepido sorriso. «Questa è una bambina che cresce e che diventa una guerriera.» continuò poi, con il tono di voce serio e lo sguardo sincero e concentrato. Stampò un bacio leggero sulle labbra vermiglie di Vanessa, per poi leccarle debolmente, guardandola in modo malizioso, assaporando il gusto ferroso del sangue e il tono puro dell’innocenza e dell’infanzia, mescolate in un unico nuovo sapore che fece sorridere la Giudice, mai stata così felice di aver messo alla prova qualcuno e di avergli fatto fare un passo avanti. Voleva destabilizzarla. Voleva confonderla. Voleva la conferma di quanto fosse piacevole vedere qualcuno sconvolto da gesti così impulsivi e sfacciati, eppure dolci e vogliosi. Voleva che la ragazzina la riconsiderasse.
    Nel frattempo l’effetto della sua tecnica svaniva, i rovi si ritiravano lentamente, liberando per ultimo lo stocco ancora brillante, ritraendo le spine e accarezzando la pelle soffice con i petali delle rose che svanirono in una cascata di velluto. Purtroppo non poteva sempre giocare e doveva chiudere quell’incontro.
    Senza accennare a interrompere il contatto delle loro labbra, avrebbe menato un rapido fendente con la lama nella mancina sul filo dello stocco stesso, non appena i tralci avessero lasciato completamente libero il fisico della ragazza. Se tutto fosse andato bene l’avrebbe disarmata, o comunque distratta, spingendola a rispondere immediatamente alla pressione esercitata. Un diversivo. Con l’altra avrebbe immediatamente puntato a colpire col piatto del manico la tempia della giovane per farla crollare definitivamente. Per quanto ci si potesse allenare a tirar di scherma fino allo sfinimento, il corpo manteneva comunque i suoi punti deboli. E una bella botta sarebbe stata sufficiente a farle perdere i sensi e chiudere per sempre quello scontro. Era pronta a tutto, anche a sostituirsi con la sua sosia fittizia in caso di attacco fallito. Per quello bastava una frazione di secondo di concentrazione, ed era già perfettamente concentrata. Voleva chiudere quello scontro. Ma era convintissima che non sarebbe stato necessario. Stanca e provata, Vanessa era completamente nelle sue mani. Non poteva sfuggirle.

    CITAZIONE
    ;Note°
    Ho notato uno svarione poco piacevole per la tua valutazione nel post precedente, ma ti spiegherò tutto quando ci arriveremo. XD Dunque dunque, a te la chiusura, manca solo l'ultimo tuo post. Ho già in mente cosa darti e, te lo dico in tutta sincerità, se non mi scivoli di brutto qui non resti a Bianca. Purtroppo l'incomprensione (chiamiamola così °3°) nel post precedente ti ha fatto crollare di un certo tot il punteggio che avevo in mente di darti, ma sbagliando si impara e con l'Evento hai l'occasione di rifarti alla grande. uwu Dunque dunque, spiegazione: non c'è nulla da spiegare. Il danno incassato dalla Giudice è un medio e, non avendo intaccato parti del corpo fondamentali per la lotta e organi vari delicati, non le impedisce praticamente nulla. Gestisci bene gli input che ti ho dato nel post. Leggilo attentamente e rispetta le condizioni fisiche della tua piggì, valutando anche le varie diversità di parametri tra le due e le passive di entrambe. Le distanze non ci sono volutamente, si baciano °3° Che distanze dovrebbero esserci? °3° E il bacio è autoconclusivo perché Vanessa è ancora intrappolata. Non è una scorrettezza perché io attacco a effetto di Rose svanito. :3 Ricordati anche che una bassa energia magica è indice di stanchezza fisica :3 (Lo so che lo sai, anche perché l'hai scritto, ma ho preferito ricordartelo XD).
    Detto questo, buon post. Spero che la Quest sia stata di tuo gradimento. :3





    l3h


    StatusFisico: ferita mediamente dolorosa e profonda al fianco destro.

    StatusPsicologico: concentrata.
    Energia Magica: 34%

    Equipaggiamento: Gale e Emery: Si tratta di una coppia di armi bianche perfettamente identiche, dalla manicatura in metallo piatta e lunga all’incirca dieci centimetri, larga poco meno della lama stessa. La guardia è dritta e fasciata di stoffa per evitare alla stessa assassina di ferirsi nell’utilizzo, permettendole anche una migliore stretta sull’impugnatura, anch'essa coperta. La lama, ovviamente a doppio taglio, lunga cinquanta centimetri, presenta una venatura istoriata di pietra silice, di un colore lievemente più scuro rispetto al taglio, seghettato in alcuni punti per l’usura. Archaya stessa provvede alla massima efficacia delle sue armi, verificando ogni volta possibile che esse siano perfettamente taglienti, affilandole personalmente usando pietre diamantate che le permettono l’eccellenza nell’affondo. Trattandosi di lame curve, la loro forza non sta tanto nella violenza quanto nella precisione del guerriero. In questo caso, l’ex assassina, grazie alla sua maturata esperienza, è in grado di colpire accuratamente e sfruttare al massimo le peculiarità delle sue due daghe con cui, generalmente, non colpisce di punta ma fende direttamente di taglio, cercando quindi non l’ingente quantità di danni ma l’immediata eliminazione del nemico e la ferita profonda.

    BaseVerde P.Q. A&OTotale
    Corpo55±0+0±055
    Essenza35±25+0±065
    Mente60±0+10±070
    Velocità60±30+0±090
    Destrezza45±25+0±070
    Concentrazione45±20+0±065



    ABILITÁ


    --------------------------------------------



    Plan E: Existence
    In quanto Giudice del Deep Dive, Archaya conosce presente e passato dell’avversario che ha di fronte. Tale sapere e conoscenza le permettono di instaurare una relazione di simil-complicità con l’esaminando, assicurandole l’effetto sorpresa portando il dialogo o la provocazione su un argomento o un evento del suo background. Al contrario delle prerogative della Voce, divinità indiscussa del mondo onirico, la rossa ovviamente non può conoscere niente del carattere e di ciò che sta pensando il suo avversario. (Passiva Inferiore)


    Plan T: Taunt
    La bellezza è un dei tanti fattori che, fondamentalmente, rendono Archaya difficile da digerire al primo impatto. La voce calda e sensuale, le curve morbide del suo corpo e le movenze accattivanti sono in grado di scatenare nell’avversario, sia esso uomo o donna, vecchio o bambino, un forte senso di attrazione fisica che costringerà chi le sta intorno a chiedersi se sia davvero necessario attaccare rischiando magari di rovinare un così bel corpo. In un certo senso, la figura della rossa instillerà una punta di desiderio carnale, invitando (ovviamente non costringendo) il nemico a mettere al secondo posto un eventuale desiderio di scontro e battaglia dando così la precedenza agli appetiti fisici: le labbra, talmente perfette da sembrare disegnate, reclameranno baci e la pelle cerulea invoglierà chiunque a sfiorare il corpo di Archaya. Ovviamente l’influenza della tecnica sull’avversario dovrà essere coerente con il suo carattere e il suo modo d’essere. (Passiva Psionica Normale)

    Plan S: Silence
    Archaya era un’assassina. Nessuno potrà mai dubitare di ciò. È praticamente (e relativamente) impossibile accorgersi del suo arrivo, a meno che lei non voglia rendere manifesta la sua presenza. Quando corre, cammina, si sposta il suo corpo non emette alcun rumore: nessun fruscio delle vesti, nessun suono proviene dai suoi passi, malgrado abbia ai piedi stivali con i tacchi; è inudibile addirittura il tintinnio metallico delle sue armi, delle cerniere e delle placche protettive. Le foglie secche non scricchiolano sotto i suoi piedi, il ghiaccio non si crepa, non si inclina e non mugola sotto il suo peso. Leggera come una piuma, silenziosa e dal passo felpato come un gatto. (Passiva Normale)

    Plan F: Feeling
    In quanto assassina, Archaya ha sviluppato anche una certa forma di preveggenza e di sesto senso, dovuto anche al parametro concentrazione, che le permette di accorgersi da quale direzione arrivino gli attacchi, in qualsiasi condizione, che brilli il sole o sia calata la notte, che l’avversario sia silenzioso alle sue spalle o manifesto di fronte a lei. Ciò vale in realtà per qualsiasi tipo di evento, si tratti esso di una tecnica, di un’abilità o anche di qualcosa non inerente al combattimento per pura continuità narrativa, fornendo quindi ad Archaya una visione di insieme: tale capacità sarà limitata ad una circonferenza di sette metri di raggio intorno alla giovane., fuori dalla quale le percezioni saranno quelle di un comune essere umano. (Passiva Normale)

     
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  13. Vanessa Galatea
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    Faccio una minuscola premessa: nel mio post precedente, ho dimenticato di attribuirmi il danno che mi ha inferto Plan R: Rose. Mea Culpa. Oramai non posso modificarlo e me ne sono accorta troppo tardi... I graffi sul corpo non erano sufficienti al danno effettivo dell'Abilità. Chiedo infinitamente scusa per non aver preso in considerazione in modo completo la tecnica di Archaya... Tenterò di rendere il danno più grave in questo post, che sarà il conclusivo... Chiedo ancora scusa...



    Urgh...
    Un gemito di dolore mi sfuggì. I tentacoli spinosi stringevano sempre di più, lacerando la mia carne in ogni punto vi fosse a contatto; in altre locazioni si accontentavano dei miei vestiti. Sempre di più, sempre di più. Stringevano forte.
    Trattenei un urlo di dolore. Sentivo il mio corpo arrendersi e svenire, ma dovevo rimanere sveglia!
    La mia vista cominciava ad annebbiarsi e la realtà attorno a me svanire.
    No. Dovevo resistere ancora un po'.
    Feci uno sforzo immane per rimanere sveglia. Ma finalmente...
    ...Nonostante la vista annebbiata, riuscii a distinguere la figura di Archaya che si avvicinava a me.
    Mano a mano che avanzava, la vidi sempre più nitida. Avvicinarsi, quella donna meravigliosa e perfetta.
    Intaccata da una ferita alla gamba. La vidi, in un attimo di nitidezza, gocciolare sangue e realizzai che l'En Passant aveva ufficialmente sortito il suo effetto!
    Ero riuscita ad intaccare la perfezione.
    Nonostante il dolore lancinante che mi provocavano i tralci spinosi, mi sentii come appagata da quella visone... Nonostante avessi perso, ero riuscita a ferire il mio avversario.
    Archaya era visibilmente contrariata da questo.
    Continuò a camminare, finché non giunse vicino a me. E poi il dolore mi diede un altro brutto colpo:
    i tralci si ritirarono molto lentamente, ferendomi come un coltello rigirato nella piaga... Ma era comunque una liberazione.
    Mi feci sfuggire un'altro gemito, stavolta molto più evidente, quando i tralci lasciarono libera la mia bocca e si ritirarono dall'interno dei miei vestiti.
    I polsi e le caviglie rimasero comunque intrappolati, mentre Archaya era ormai giunta alla distanza di circa un palmo dal mio viso...
    Mi passò il pollice insanguinato sulle labbra, che trovò mezza aperta per via del fiatone ansimante. Non ebbi una reazione, la realtà era molto ovattata dal dolore fisico, dunque mi limitai ad osservare il viso di Archaya mentre compieva il gesto... Per un istante, desiderai di essere baciata nuovamente...
    Finito il gesto, sembrò come compiere un movimento con l'altro braccio, che non riuscii a decifrare per colpa della vista offuscata e non avevo la forza di compiere ipotesi...
    Disse, col suo tono di voce classico che oramai avevo imparato a conoscere:

    Immagino che non ti senta minimamente in colpa per avermi attaccata e ferita fino a questo punto.

    Questa è una bambina che cresce e che diventa una guerriera.


    Sorrise prima di iniziare il discorso, cosa che mi mandò letteralmente in brodo di giuggiole, ma tornò seria durante il resto dell'affermazione. Eravamo così vicine...
    Per un secondo pensai che se non si fosse fatta avanti lei, avrei toccato io le sue labbra con le mie. Se non...
    Mi baciò.
    Mi baciò delicatamente le labbra sanguinolente. Non ne fui affatto sorpresa. Ne fui gratificata.
    Ricambiai il bacio, anche mentre la Giudicessa leccava debolmente le mie labbra ripulendole del sangue, io la supportai e la ricambiai nel suo gesto.
    Tralasciando i dolori fisici, che cominciavano quasi imperscrutabilmente ad attenuarsi visto il ritirarsi dei tralci spinosi che mi riadagiarono a terra, liberando per ultimo lo stocco.
    Esso cadde lungo il mio corpo, non più in guardia nella mia mano.
    In quel momento Archaya mi aveva in pugno come mai prima mi poteva avere: i rovi mi tenevano intrappolata, sì, ma il suo bacio era più forte, una forza maggiore.
    Una forza maggiore a cui non desideravo oppormi.
    Ero debole. L'unica cosa che mi imponeva di non svenire, di non abbandonarmi, era il contatto con le labbra di Archaya.
    Ed, appena i tralci liberarono le mie mani, la donna dai capelli infuocati agì.
    Colpendolo con la lama, fece cadere a terra il mio stocco, non sorretto da una mano forte. Era pronta a finirmi.
    Lo sapevo. La fissai, senza forza per spiccicare parola e tentai di dirle con gli occhi che mi aveva fatta crescere, che le ero grata.
    Continuai a baciarla per quell'istante, quel cortissimo infinito istante di puro piacere.
    Poi il colpo alla tempia. Le nostre labbra si separarono. Ed il buio.
    Il sipario si chiuse sulla scena, mostrando Archaya vincitrice.
    Io, svenuta e malmessa. Lo Stocco sdraiato vicino a me. In un mare d'erba.
    Il corpo inerme di una bambina cresciuta...






    Vanessa:

    Energia: 28%%
    Stato Fisico: Tagli inizialmente poco profondi, poi aggravati, su tutto il corpo; Danno da contusione sulla tempia sinistra; Svenuta; Ricoperta di sudore; Eccitata lievemente dal bacio
    Stato Psicologico: Svenuta; Spossata Mentalmente; Appagata dal bacio

    Equipaggiamento:

    Stocco Mariposa (Arma Magica)

    Protezioni:

    N/A (solo vestiti di stoffa comune)

    Abilità Passive:

    Pure Butterfly [Passiva Normale dell'Arma] Ogni volta che Vanessa esegue una mossa con la parola "Butterfly" nel nome, essa viene avvolta da una miriade di piccole farfalle colorate che, grazie alla forza del Cuore nello Stocco, le permettono di effettuare le suddette abilità con velocità più alta del normale. Funziona chiaramente solo se usa il suo Stocco personale

    Violet Butterfly: [Passiva Inferiore] Essendo una normale ragazzina, Vanessa non sà ben distinguere la differenza fra un individuo appartenente alla luce o all'oscurità...A meno che essa non sia evidente. Accorre in suo aiuto il Cuore nello Stocco che, avendola ormai come "amica" evoca una farfalla trasparente di colore viola,scaturita dall'elsa dello stocco, che si pone dinnanzi agli occhi di Vanessa quando qualcuno diventa ostile nei suoi confronti e le permette di individuare lo Stato del Cuore di chi le si pone di fronte
    Purezza d'Animo: [Passiva Inferiore] L'animo puro di Vanessa le impedisce di essere corrotta da idee che vanno contro i suoi ideali Es. Se qualcuno cercasse di farle credere che l'Oscurità è l'unica strada giusta, il tentativo contro Vanessa fallisce e la ragazza non viene influenzata.

    Abilità Attive:



    Statistiche:

    BaseBianca P.Q. A&OTotale
    Corpo75±0+0±075
    Essenza30±0+0±030
    Mente30±0+0±030
    Velocità75±0+0±075
    Destrezza60±0+0±060
    Concentrazione30±0+0±030


    Ecco quì :) Beh, non mi sembrava di poter fare molto... Svenuta, ma appagata dal semi-yuri con Archaya xD
    Spero che l'"incomprensione" dello scorso post fosse riguardante il danno del Rose, vista anche l'incredulità di Archaya nel non vedere Vanessa svenire... Se sì, spero ancora di aver messo una toppa sul latte versato (detto made in me °3°)
    Ho deciso di farla svenire solo alla fine e non prima dal dolore, perché avrei vanificato l'ultima parte del tuo post, e poi volevo il bacio finale xD
    Per il resto nulla... Non ho fatto assolutamente niente durante questo turno, Vanessa non era in condizione di fare nulla e sarebbe stato stupido, poco leale e irrispettoso nei riguardi del GDR stesso (non esagero :sisi:) farle fare qualcosa che non fosse ricambiare il bacio e svenire con dignità... Se vuoi scrivere un piccolo epilogo su cosa ne pensa Archaya e come l'ha presa, sarebbe ben accetto, altrimenti passiamo alla valutazione che spero non sia disastrosa xD Spero almeno in un' Energia Gialla
    Detto ciò, mi è piaciuto tantissimo il tuo modo di moderare, a parte per le scenette yuri che sono apprezzatissime ;) Parlo del fatto che sei riuscita a dare una sferzata sia alla mia piggia che a me *_*
    Ti ringrazio tanto per essermi stata appresso per questi giorni!
     
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    Osservò la fanciulla crollare, esausta. Non poteva andare diversamente. Quello era il destino di tutti quelli che entravano nel Deep Dive. Rinfoderò le lame e si sfilò i guanti, riavviandosi il ciuffo rosso. Sfiorò la ferita, premendo lievemente e evocando nella sua mente la Voce del Deep Dive. In un baluginio azzurro il taglio si richiuse immediatamente, il sangue evaporò dalla sua pelle e i vestiti tornarono ad essere intatti, come se mai fossero stati intaccati. Sorrise debolmente, guardandola mentre la sua mente vagava nell’incoscienza più totale, continuando quel sogno e trovando pace nel sonno ristoratore. Il suo viaggio era terminato e quell’incontro era stato sigillato.
    Si chinò sulle ginocchia, passando una mano libera sul viso, sui lineamenti dolci e tra i capelli morbidi della bambina. Le sarebbe mancata, quella fanciulla che si era esposta così tanto con lei, che le aveva mostrato di che pasta era fatta. Non doveva affezionarsi agli esaminandi, lei non si affezionava mai a nessuno.
    Sorrise, donandole un’ultima carezza, e svanendo in una nuvola di petali rossi che volteggiarono leggiadri per qualche secondo, prima di posarsi tra l’erba verde, ricadendo anche sul corpo della ragazza dormiente. Una rapida e silenziosa brezza cancellò quel paesaggio, lasciando Vanessa sola con se stessa e con il suo sogno.


    CITAZIONE

    ;Valutazione°

    Piccola nota iniziale: quando sei partita, ero convintissima a darti la Verde. Ma poi andando avanti ho notato qualche punticino un po’ traballante per una verde, oltre che un grosso punto di forza che ti spiegherò sotto nelle varie sezioni per la valutazione. Sappi che è stata un po’ una decisione sofferta, ma conto sul fatto che tu riesca ad assimilare bene il principio dietro all’errore che mi ha fatto cambiare idea e di conquistarti tranquillamente la Verde nell’Evento. In giro per il forum c'è gente a Verde che meriterebbe la Rossa secondo la mia modesta e insignificante opinione e, per forza di cose, mi sono dovuta omologare anche a questo. Detto ciò, non odiarmi <___< Non mi piace fare le valutazioni.

    Scrittura e interpretazione:


    Dunque, dunque. Buona interpretazione. Hai sottolineato lati della tua piggì che nella scheda erano molto abbozzati e che, leggendoli, non avevo notato fino in fondo. Vanessa ha il suo carattere e qui l’hai reso molto ben visibile. Solo una cosa mi è stonata un po’: i repentini cambi psicologici. Passa dall’adorante all’arrabbiata nel giro di tre righe in uno dei post. XD L’introspezione poteva essere approfondita un po’ di più, a mio parere: le capacità di scrittura ci sono, sei brava a mettere giù i post. Questa cosa non rientra nella valutazione, ma volevo solo farti un’osservazione: perché una scheda così breve e diretta se poi mi fai nel giro di una sera post anche da mille e passa parole? °___° È una cosa che io non sarei mai capace di fare XD Comunque la quest mi è molto piaciuta, e il fatto che tu sia stata al gioco della Giudice un po’ ambigua mi ha lusingato e nella mia ottica ti ha fatto guadagnare punti. Solo un appunto per il futuro: limita i tre puntini e usa un po’ di più il punto fermo. In fase descrittiva stonano un po’. E se ti scappano un paio di righe in più di descrizione psicologica/introspettiva o anche solo generica è tutto di guadagnato uwu
    Voto: 7.1

    Strategia:


    Ok, nella mia ottica sei una mezza stratega. °° Sarà perché le tecniche potevano agganciarsi le une con le altre –cosa che le abilità di molti pg non permettono di fare-, sarà per ispirazione divina ma la tua strategia era davvero buona, complimentos °° Ti sei giostrata bene al primo turno, hai sfruttato i buchi che ti ho lasciato, hai usato i diversivi e caricato al massimo i tuoi attacchi per renderli il più efficaci possibile e la cosa ti è riuscita molto bene :3 Ottimo uso di tagliavento uwu Non ho nulla da recriminare sulla strategia, hai fatto il possibile e il possibile mi ha colpito.
    Voto: 7.4

    Lealtà:


    Ecco le note dolenti. Il tracollo di una lealtà alta che ti avrebbe fatto prendere la Verde c’è stato al tuo penultimo post: l’attribuzione dei danni. Forse non era un concetto ben chiaro o forse non hai semplicemente valutato bene, ma un attacco a consumo alto che prevede danno alto di base, con parametri da 30 vs 105 prevede minimo minimo un aumento di due categorie. E da quello che hai scritto nel post e nel riassunto post ho visto che è stato trattato come un Medio. Be’ insomma, una “svista” non da poco. Comunque ti capisco, queste cose sono dure da mandar giù e apprezzo il tentativo di tagliavento per schivarlo. Avresti potuto giustificarmi il danno come critico al posto di mortale (ma non come Medio, è addirittura al di sotto della potenza di base) se tu avessi detto che i tralci l’hanno raggiunta solo in parte (c’erano le varie distanze nella tecnica) e che quindi l’hanno stretta ma fino ad un certo punto. Quindi da un lato hai peccato in lealtà abbassando il danno e non dandogli il giusto peso, e dall’altro hai esaltato invece una cosa che poteva farti guadagnare punti in questo campo. Insomma, se tu me l’avessi trattato come un critico ti avrei lanciato la verde a braccia aperte. Ma purtroppo non è andata così <___< Don’t worry comunque, non resti a bianca :3 E si impara dai propri errori :3
    Voto: 6.0

    (Odiami pure per questo, ma è per farti capire che, per me, sei a un soffio dalla Verde che vorresti. Ti è andata anche tutto sommato bene che ti ho mandato una Giudice simpatica. Con uno come Onèir non avresti potuto combinare nulla XD)
    Media Complessiva: 6.8
    Ap ricevuti: 7 (uno in più perché ci sei stata allo yuri °3° la Giudice era molto più forte della tua piggia)
    Munny: 400
    Energia: Gialla.


    A me vanno 3 AP e 300 Munny :3
    Buone ruolate future, spero di non averti deluso con la valutazione. T___T

     
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