A Tale of Minerals and Machines

Questo privata per Targack e Tina Fay

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  1. The Good Twin
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    Narrato; Parlato; Pensato; Parlato Targack; Parlato Tina ; Parlato Altrui


    Tina fu felice di partecipare a quell'usanza nanica, anche se si dimostrò fin troppo entusiasta, finendo per farsi male.
    Targack tentò a stento di trattenere l'ennesima risata di fronte a quella scena, notando solo in quel momento quanto si stesse divertendo per qualcosa che non aveva a che fare, almeno direttamente, con il combattimento. Era una sensazione strana, nuova per uno come lui, ma non per questo meno appagante, ed in cuor suo fu lieto di provare tale moto d'animo e poi lo distraeva da un'idea che stava già accarezzando fin dall'inizio dello scontro: prendere con le buone o con le cattive la ragazza e sottoporla ad un rigoroso addestramento per trasformare i suoi muscoli ancor flaccidi in mille d'acciaio in grado di sostenere almeno una spada lunga. La fortuna dell'ignara ragazza era che Targack nutriva ancora seri dubbi sul suo essere adatto ad insegnare, perché non lo aveva mai fatto prima.
    Nel contempo che lui rifletteva, la situazione sembrava volgersi al meglio: infatti, il clangore delle armi e le urla in lontananza diminuivano sempre più, chiaro segno che l'assalto degli Heartless stava raggiungendo la sua conclusione. Da lì a poco sarebbero seguite le grida di esultanza alternate in egual misura a quelle di disperazione, mentre i familiari avrebbero iniziato a contare i morti, sperando involontariamente che questi prima o poi sarebbero tornati, anche se in altra forma.
    Tuttavia non era ancora arrivato quel momento: c'era solo la felicità di essere sopravvissuti a riempire i cuori di tutti, Targack compreso.
    Quando poi la giovane Tina chiese di essere più specifico su cosa volesse sapere il guerriero sul suo Mondo, questi iniziò a lisciarsi la barba, abbandonando i suoi ragionamenti precedenti e soffermandosi su quali domande porle. A dire la verità, il principe ne aveva più di cento in mente, ma decise di farne una cernita, così da non risultare sgarbato o troppo curioso. Qualche secondo di silenzio, poi Targack schioccò le grosse e tozze dita e disse Beh, per iniziare parlami un po' di come è fatto il tuo Mondo e chi ci vive: ci siete forse solo voi elfi, o come nel mio lo condividete con altre razze? Ci sono per caso anche quegli orridi umani da voi o siete stati più fortunati di noi nani? Se puoi, poi, vorrei conoscere un po' della cultura e delle tradizioni della tua razza: nel mio Mondo i rapporti tra elfi e nani sono ... "difficili", per usare un eufemismo, dunque non ho mai avuto modo di conoscerne uno, se non in qualche sporadica schermaglia sui confini. A parte essere tiratori di prima scelta, non so altro a riguardo, puoi dunque capire se sono un po' curioso, no? e sorrise, aspettando una risposta dall'elfa. Ovviamente non aveva ragionato sul fatto che, essendo Tina di un altro Mondo, le usanze erano sicuramente diverse, e forse persino più avanzate, ma per scoprirlo sarebbe dovuto tornare nel suo Mondo, cosa fuori discussione al momento, ed inoltre quella era una curiosità che portava con sé sin da ragazzino, precisamente da quando per poco non ci rimetteva un'orecchio per colpa di una delle loro frecce. È stata quello che si suol chiamare "Curiosità a prima vista"! Perciò aveva deciso di buttarsi in quella richiesta senza riflettere, visto che quando gli poteva capitare di fare domande del genere ad altro esponente della razza di Tina in quel viaggio incerto?

    P.s. Perdonate il brutto post, ma non mi viene niente di meglio in testa ed aspettare non giova alla mia "creatività"(altresì detta "voglia-di-scrivere") XD


    Edited by The Good Twin - 8/3/2017, 18:46
     
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    I mondi erano tutti differenti, ma alla fine con varie somiglianze. La ragazza veniva da un mondo del tutto differente da quello di Targack, non sapendo infatti molto sulla razza nanica, mentre quest'ultimo affermava che nel suo mondo esistevano altri elfi. La cosa era sorprendente, e lasciava libera interpretazione alla mente: che fossero i primi viaggiatori di mondi? Che due mondi differenti abbiano sviluppato la stessa razza? Quello che però rimaneva alquanto ovvio era che gli elfi di quei mondi erano molto differenti da quello che si poteva intuire.
    -Avete anche voi gli elfi?! Wow!-
    Normale per una neo viaggiatrice sorprendersi delle meraviglie che l'universo aveva da offrire. Pensava che gli elfi fossero qualcosa del suo mondo e basta, ma a quanto pare non era così. Era anche logico dopotutto, bastava pensarci un attimo, considerando che gli esseri umani di cui menzionava Targack si trovavano un po' ovunque, come fosse una normalità. Non erano lì per quelle domande però: il nano racimolò quelle che trovava più appropriate e le pose, curioso quasi come un bambino, interessato al suo mondo.
    -No, non abbiamo umani nel mio mondo, però non siamo la sola razza! Siamo la razza dominante, però abbiamo anche altri con cui abbiamo rapporti diciamo buoni. Ci sono i tauren delle lande di Karatull che sono nomadi e molto simpatici, amano commerciare con noi! Poi le sirene, ma con loro abbiamo un po' di neutralità, sai, non erano contente del fatto che in passato si usava pescare pesantemente, rovinando il loro ecosistema. Poi ci sono... beh... i drow... loro non sono nostri amici... si sono lasciati contagiare dall'oscurità purtroppo-
    Senza farsi troppi problemi raccontò quelli che erano i popoli che vivevano sul suo mondo. Oltre agli elfi, erano soltanto tre: i tauren con cui commerciavano e si trovavano bene, le sirene che sembravano solo accettarsi senza provocare guerre, e poi dei nemici naturali nei drow, macchiati dall'oscurità. Niente nani purtroppo, infatti per lei era un'emozione conoscere Targack e scoprire così tante cose della sua popolazione e del suo mondo. E così come lei si era interessata alla cultura nanica, lui voleva saperne di più sulla loro elfica, affermando che purtroppo nel suo mondo i rapporti con tale razza erano molto ostili.
    -Beh... la cultura della mia gente si basa principalmente sullo studio e sulla conoscenza, dove se qualcuno si specializza in qualcosa, anche di banale come il contadino, ha le competenze sviluppate al massimo e cerca sempre di migliorarsi. Puntiamo molto anche sull'ingegneria, infatti sono io stessa un'apprendista meccanica! Alla fine non siamo tanto speciali o diversi, ora che ci penso...-
    Da come ne parlava sembrava che gli elfi del suo mondo erano come comuni umani in altre parti. Non avevano una cultura radicale, se non basata sulla conoscenza e sullo sviluppo delle facoltà mentali focalizzate. Tina a esempio, non era una cima, non molto sveglia, ma quando si trattava di creare da zero una gummiship dimostrò di riuscirci, anche se aveva ancora molto da imparare. Almeno una somiglianza coi nani di Targack ci poteva essere: puntavano molto sull'ingegneria, ergo lavoravano molto con i metalli e le officine, infatti erano molti i fabbri del suo mondo che erano capaci di forgiare equipaggiamenti straordinari.
    -Come mai avete brutti rapporti con gli elfi del tuo mondo? Sono antipatici?-
    La curiosità era contagiosa, e infatti Tina volle sapere di più riguardo al conflitto di cui Targack parlava. Disse solo che gli elfi del suo mondo erano abili tiratori, una minuta somiglianza con il popolo della ragazza, anche se dubitava dalla precedente reazione di Targack che possedevano fucili o balestre avanzate. Come una bambina quindi gli volle chiedere il motivo per cui non c'erano grandi rapporti con gli elfi del suo mondo, preoccupata nel tono di voce, come se fosse anche lei inclusa nella guerriglia.
     
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    Alle risposte di Tina, nella mente di Targack si generarono se possibile ancor più domande. Tralasciando il sollievo al sentire che gli umani non erano cosi onnipresenti in tutti i Mondi come tutto sembrava confermare, per quanto cercasse tra i suoi ricordi, Targack non aveva mai sentiti nominare le razze citate dall'elfa.
    Tauren ... drow .... Che nomi strani! Chi erano? Quali erano le loro peculiarità? E perché, quando pensava ai tauren, non poteva che associarli ai tori e alle mucche che gli umani amavano così tanto allevare? Che fosse solo per l'assonanza tra le due parole?
    Preferì chiederlo piuttosto che tirare ad indovinare, domandando Come sono fatti questi Tauren? Hanno per caso un aspetto strana o bizzarro? Sia, sono quasi sicuro che nel mio Mondo non esistano esponenti di quella razza, ma è anche vero che non ho mai, be' quasi mai, messo piede al di fuori dei regni nanici, quindi se ce ne fossero magari con una tua descrizione riuscirei a riconoscerli.
    Dal discorso della ragazza sui rapporti tra gli elfi ed i drow, poi, il giovane principe capì immediatamente cosa Tina volesse intendere con "non sono nostri amici": gli elfi sicuramente non avevano accettato di buon grado che i propri fratelli si fossero lasciati corrompere dall'oscurità ed avranno tagliato tutti i ponti con loro, forse anche giungendo alla guerra.
    Il nano annuì dicendo Si, capisco perfettamente, anche noi nani non vediamo di buon occhio chi della nostra razza è caduto preda dell'Oscurità: un tempo venivano braccati come animali. Mio padre era irremovibile su questa decisione. Per me era inaccettabile: ho sempre pensato che fosse solo un brutale massacro, non importa se i più fanatici di noi la chiamassero "guerra sacra per Moradin", come se un dio di tale calibro vedesse di buon occhio che i suoi figli si uccidano a vicenda. Ciò che lasciava ogni "caccia" era solo odio, e l'odio genera solo altra Oscurità. I miei fratelli la pensavano come me, quindi mi diedero il loro supporto, senza la quale forse il Re non mi avrebbe neanche ascoltato. Mi ci vollero quasi vent'anni per convincerlo a cambiare quella regola, ma ci riuscii: ora quelli più corrotti vengono uccisi solo se estremamente violenti, mentre gli altri vengono allontanati dai regni nanici, vincolati con la magia alla promessa di non mettere più piede nel sottosuolo , mentre si accarezzava la folta barba, pensoso. Nel parlare, stranamente, gli sembrava di star raccontando eventi di un remoto passato, quando in realtà erano avvenuto appena trent'anni prima. Evidentemente la vicinanza agli umani e alle altre razze dalla vita breve e così frenetica gli stava decisamente alterando il senso del tempo senza che se ne fosse accorto fino ad allora. Rabbrividì a quel pensiero, decidendo di riflettere su una soluzione a quel problema in futuro, in quanto non era il momento più adatto.
    Frattanto, Tina gli aveva fatto una domanda su cui non aveva mai riflettuto: l'origine dell'odio tra elfi e nani. Il principe rimase interdetto, e iniziò a rispondere, infiammato da un improvviso rancore quasi estraneo Perché odiamo gli elfi? Perché hanno quasi portato alla distruzione la nostra civiltà più di trecento anni fa! Perché tutt'ora dall'alto delle loro città-alberi macchinano di finire la loro opera, solo perché si sentono superiori, quegli "Eletti" dei miei stivali! Perché ... ma si fermò di colpo, chiudendo gli occhi e dedicandosi a riportare il respiro alla regolarità ed a rilassare i muscoli tesi come corde di violino. Decise di fare ciò non perché non aveva modo di continuare a sfogarsi, ma in quanto era ancora vivo in lui il ricordo del suo incontro con il Frammentale di cui possedeva il busto marmoreo nella forgia: doveva allargare le sue vedute se voleva migliorare e divenire un degno Re per il suo popolo, o almeno così aveva interpretato il loro incontro.
    Si era lasciato ancora una volta trasportare dalle sue emozioni, e questo era inaccettabile.
    Ripresosi, Targack tossì vigorosamente, ancora una volta vergognandosi del suo comportamento, e continuò poi dicendo Ti chiedo di nuovo scusa se mi sono fatto trasportare dalle emozioni. Non era mia intenzione sfogarmi così, ma ci sono certi argomenti che tirano fuori il peggio di me, e involontariamente li stai citando tutti. In ogni caso per rispondere alla tua domanda, posso solo dire che a causa della nostra longevità, sia noi che gli elfi ricordiamo troppo. Rancori su rancori si sono cumulati tra le nostre razze, il più grave ed anche recente dei quali è stato il loro tentativo di sterminare la mia razza, coadiuvati e sostenuti dagli umani che vedevano nelle nostre terre un lauto profitto. È ancora presto per poterli perdonare, benché ogni Re umano che salga al potere continui a inviare lettere di scuse con allegati trattati di pace e di scambi commerciali, prontamente rimandate al mittente!. All'ultima affermazione, il nano scosse la testa contrariato, affermando Ah questi umani! Non riescono mai a capire come comportarsi con le altre razze, troppo presi dai loro problemi: se anche solo uno di questi Re fosse venuto in visita alla capitale del regno nanico, allora si che si sarebbe potuto iniziare ad intavolare una riconciliazione, ma la loro vita è troppo breve e la loro società troppo caotica per mantenere saldo un proposito di riconciliazione. Se non fossero così avidi, un po' mi spiacerebbe per loro!.
    Finito quel discorso, Targack si accorse di star divagando di nuovo, per cui decise di guardandosi intorno, notando solo allora la totale assenza di suoni degli scontri ed un sempre crescente brusio di persone che a poco a poco riprendevano le loro vite di sempre. Almeno quelle vive.
    Ritenendo che non ci fossero più bisogno di fare la guardia, Targack si avvicinò a Tina e disse Qua fuori sembra tutto finito, comunque. Che ne dici se ti do una mano, così facciamo prima? Non ci capirò molto, è vero, ma non capita tutti i giorni di poter controllare una nave "futuristica" per il mio Mondo. Al massimo non tocco nulla e mi limito a studiarla ed attese la risposta dell'elfa, dando una fugace occhiata alle varie componenti in giro per la stanza. Chissà che non gli venisse un'ispirazione in quella navetta rattoppata.
     
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    Per fortuna non stava annoiando il povero Targack con quelle sue risposte riguardo al suo mondo, ed era qualcosa che possedevano in comune. Entrambi erano così curiosi e affamati di sapere e conoscere ciò che li circonda nel mondo, ma allo stesso tempo non vogliono apparire infantili, sciocchi, un disturbo che possa annoiare. Il prode nano incominciò chiedendo ulteriori spiegazioni riguardo alle razze da lei elencate, in particolar modo i tauren, forse perché con un nome così possente ci si poteva identificare.
    -Oh, i tauren sono creature mastodontiche! Raggiungono altezze che superano i due metri, hanno un fisico di solido grosso e muscoloso perché sono guerrieri e viaggiatori nomadi che lavorano molto. Hanno il pelo corto che li ricopre quasi per intero di color bruno, zoccoli al posto dei piedi e un muso allungato, il tutto decorato con grosse corna ricurve! Fanno un po' paura, ma in realtà sono un popolo molto pacifico e socievole!-
    Con somma gioia poté parlare di quella razza. Non fece il paragone con le mucche o i tori, anche perché nel suo mondo non c'erano davvero quelle creature, e Tina era ancora troppo giovane per aver conosciuto nuovi esseri viventi fuori dalla sua terra natale. Ascoltò anche di come i nani nel mondo di Targack condividevano l'idea di dover allontanare i membri che si macchiano di oscurità, parlando di come avevano aperto la caccia. A sentire quelle parole, l'espressione dell'elfa era quasi spaventata, come se l'amico le stesse raccontando un qualcosa di orribile attorno al fuoco di un accampamento in una notte buia e senza stelle.
    Era solo storia però, triste e cruda realtà. Un tempo davano la caccia ai nani macchiati d'oscurità, ma ora avevano un comportamento più maturo e civile, diplomatico, permettendo loro di allontanarsi. Non conosceva la situazione, ma Tina sentiva che magari quelli macchiati dall'oscurità potevano essere anche simpatici o buoni, solo aver fatto pessime scelte nella loro vita. Era una pacifista, che ci poteva fare, dava speranza anche al peggiore dei mali. Se non fosse che tentano di rubarle il cuore, Tina proverebbe a stringere amicizia con un heartless!
    Parlando di storia, ecco che la risposta per quanto riguardava gli elfi giunse, e non fu molto bello. A quanto pare gli elfi del suo mondo erano molto arroganti e altezzosi, si credevano superiori, e secoli prima aveva pure tentato di sterminarli con chissà quale grande guerra. Di sicuro tra di loro, anche oggi, c'erano faide e diatribe, e l'odio sarebbe rimasto ancorato nelle loro culture fino alla fine dei tempi. Tina non si sentì aggredita, non erano i suoi elfi, anche perché chi diamine andrebbe a vivere su un albero?! Il suo popolo elfico costruiva case, erano persone umili come altri, e al di fuori dei drow per ovvi motivi non sapevano cosa fosse odio o disprezzo.
    -Tranquillo, non devi scusarti di nulla! Hai tutte le ragioni di odiare gli elfipatici del tuo mondo, sono così cattivi e stupidi a comportarsi così. Noi elfi veri siamo un popolo molto più pacifico e simpatico, deheh. Spero soltanto che un giorno ci possa essere la pace tra i vostri popoli, magari un modo di sistemare le cose-
    Le scuse di Targack non tardarono ad arrivare, mentre pensava di essersi messo in vergogna. Niente affatto, Tina lo comprendeva, e anzi stava ascoltando comunque la storia con piacere e interesse, dandogli ragione sul perché odiassero gli elfipatici, da lei nominati così per differenziare le due razze diverse. Pur appoggiando il suo rancore però, tirò fuori il suo lato ottimista e positivo, sperando e invitando il popolo dei nani a una riconciliazione, sia con gli elfi che con gli umani, anche loro nominati in tutto il racconto riguardo la guerra.
    -Eppure molti umani mi sembrano tanto simpatici... sarà che questo è la mia prima meta e ho una visione molto più positiva del mondo. Se però provano a chiedere scusa una possibilità va loro data, è una cosa bella!-
    Aveva viaggiato ancora poco, ma mentre il nano vedeva gli umani come insetti che contaminavano i vari mondi, Tina era più amichevole. Gli unici umani visti fino a ora erano proprio quelli di Crescentia, e a vederli così da lontano a vivere normali vite come il suo popolo non vedeva che male erano. Inoltre, sentendo delle continue lettere di scuse che mandavano, si stupiva che i nani non avessero provato in qualche modo più diretto a saldare i rapporti e riportare una completa pace tra loro due.
    -Ah, tranquillo! Ci penso da sola a ripararla, anche perché devo imparare e migliorare le mie qualità! Se però vuoi rimanere a guardare, chiedermi cose o raccontarmi storie fantastiche riguardo al tuo mondo continua pure!-
    Gentilissimo, Targack si offrì di darle una mano, ma l'elfa dovette rifiutare. Sia per una questione di principio, ma anche perché così poteva anche migliorarsi, dopotutto era il suo scopo imparare e diventare il miglior ingegnere del mondo. Avrebbe però permesso al suo nuovo amico nano di rimanere lì con lei quel giorno a chiacchierare, domandare e raccontare, cose che ormai Targack doveva capire erano parte della vita della giovane. Era una persona amichevole e solare, il nano non doveva scusarsi o sentirsi di troppo nel parlare tanto!
     
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