Tranquillity

Quest privata

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  1. Hind Zemirdal
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    Panico. Ansia. Angoscia. Ma, per una volta, quelle emozioni non appartenevano al cavaliere. Lo sguardo di Hind era ancora fisso sulla sua interlocutrice e il suo "amico", e a giudicare dal suo respiro affannato e gli altri gesti, lui non era l'unico a sentirsi a disagio a causa di quella situazione, anzi! Se la sua sorpresa gli stava causando un mezzo attacco di cuore, Sheil'heit stava avendo un vero attacco di panico, anche se breve, e questo non fece che stringere il petto dell'uomo per un motivo differente. Neanche lui apprezzava quel genere di sguardi sul proprio corpo, anche lui detestava ricevere attenzioni a causa dell'unica cosa che lo manteneva in vita, e le parole successive della guerriera non fecero che marcare questi paralleli.
    Dopo aver apparentemente calmato il drago, che sembrò sinceramente mortificato per la sua bravata, la donna si scusò per l'inconveniente, menzionando come preferisse lasciare la storia della loro unione per un altro momento. Era buffo, e non nel senso divertente della parola; anche lui avrebbe detto qualcosa del genere per dirottare un discorso incentrato sulla sua malattia. Ma, a differenza dell'Ira, Sheil sottolineò come il rettile non fosse pericoloso, a eccezione dei momenti "necessari", e si affrettò a portare avanti il discorso chiedendo dove potesse trovare una... biblioteca? La mancina di Hind scivolò lentamente dal suo pettorale, mentre la sua mente si svuotava per lasciare spazio a un pensiero: perché non ci aveva pensato prima? Si era talmente concentrato sul vagabondaggio, era così abituato a non trovare informazioni nuove, che aveva completamente scartato quella possibilità, preferendo un approccio decisamente più diretto per cercare una cura per la sua piaga. Ma, se davvero esisteva un modo per liberarlo da quel germe, perché non gli era venuto in mente di provare anche quel metodo? La sua mente, anzi, la sua speranza si era davvero arrugginita fino a quel punto?


    -Tu... ne sai qualcosa?

    Istintivamente, l'uomo rivolse quella domanda con una sincera sorpresa al suo compagno di viaggio, che riprese una posizione composta e si portò la mano destra al mento, pensieroso. La loro interlocutrice era stata un po' generica su quale genere di "biblioteca" avesse intenzione di visitare, ma per coprire ogni genere di dubbio, il gigante arancione decise di coprire tutte le basi con una risposta più complessa.

    -Ho sentito voci di una biblioteca nel castello locale, ma quella dovrebbe essere chiusa al pubblico. E dopo questi ultimi attacchi, puoi stare certa che sarà ancora più sorvegliata. O forse ce n'era un'altra, non ricordo bene.

    Hind strinse leggermente la mano destra a pugno, sentendo chiaramente un'altra pista che si raffreddava proprio sotto ai suoi piedi. Ingwe aveva detto che quel luogo era famoso, Argo aveva rettificato che era solo da due anni che aveva ritrovato anche solo una parte del suo antico splendore, almeno secondo la gente del luogo, ma aveva anche menzionato che il castello apparteneva a uno studioso rinomato. Quindi, nel bene o nel male, avrebbe potuto trovare qualcosa, anche solo un indizio casuale, ma considerando le circostanze, il cavaliere avrebbe rischiato di attendere per tutta la propria vita che la conoscenza contenuta in quel luogo capitasse tra le sue mani. E non era certo quanto la Lancelot gli avrebbe ancora concesso, di quel passo.

    -Se ti servono informazioni in generale sui mondi, però, è più veloce chiedere a qualcuno. Io viaggio per i mondi da un paio d'anni, quindi ho un po' di conoscenza sulle spalle. Ma se ne cerchi una normale... bisognerebbe cercarla.

    Il cavaliere e il gigante sospirarono quasi all'unisono a quell'ultima frase, più che consci di quanto sarebbe stato caotico trovare qualcosa di intatto o aperto, consci di quanta distruzione avessero causato gli Heartless nei giorni passati. Una volta erano stati mandati a riparare una galleria utilizzata per evacuare i civili, e tra materiali bruciati e macerie erano riusciti a malapena a riparare l'entrata! Potevano solo sperare che il resto della città, e soprattutto ciò che cercava la loro ospite, non avesse subito la stessa sorte, ma ciò che avevano visto non li riempiva esattamente di ottimismo. Ma, ovviamente, d'un tratto il gigante decise di fare anche altro per tirare su di morale la ragazza.

    -E non preoccuparti per... l'incidente. Hind ha di peggio dentro di sé.

    Non appena sentì il suo nome e le parole che lo seguirono, l'uomo non riuscì a trattenere un sobbalzo, nato da un profondo brivido lungo la schiena. Eppure, allo stesso tempo, qualsiasi obiezione gli fosse venuta in mente in quel breve momento di panico venne spazzata via dall'espressione che Argo gli stava rivolgendo. Supplicante? No, gli zigomi del suo compare non erano tanto distorti da indicare quell'intenzione, e l'Ira dell'Imperatore gli stava mandando un segnale molto più mite, qualcosa di decisamente più pacifico. Gli stava forse chiedendo di mostrare un po' di compassione? Certo, poteva capire che una confessione del genere avrebbe aiutato a rimuovere parte del disagio che si era formato nell'aria, e che si era sfortunatamente compresso nel petto della loro interlocutrice, ma sarebbe stato il caso di ammetterlo? Avrebbe davvero aiutato paragonare lo stato di Sheil'heit alla piaga che affliggeva il cavaliere?
    ... No, non era il caso di andare così a fondo. Hind si rilassò visibilmente, portando nuovamente le mani giunte all'altezza della bocca, conscio di ciò che il suo compagno di viaggio stava cercando di dirgli. L'ansia scivolò lentamente dal suo corpo, accompagnata da una strana sensazione, come se qualcuno lo stesse distintamente abbracciando da dietro, maternamente, protettivamente. Non era una questione di pietà, era una questione di compassione. E quelle erano due cose completamente diverse.


    -... Sì. Sì, ha ragione.
     
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    Al sentire la risposta di Argo, la ragazza non poté fare a meno che abbassare un po' il capo, delusa. Aveva sperato che magari i due avventurieri fossero la chiave di volta della sua situazione, magari consigliandole un buon posto dove iniziare la ricerca per aprire un portale intra-dimensionale o roba così... invece l'avevano solo lasciata un po' confusa, facendola riflettere su cosa significassero le "biblioteche normali". Aveva sempre pensato che una biblioteca fosse un luogo pieno di libri... ma forse era rimasta un po' indietro, col suo viaggio inaspettato. Senza rendersene conto, mentre ascoltava le parole di Argo si era messa a grattare Roth'raku dietro alle "corna", forse per calmarlo per prima, e il drago sembrava apprezzare, facendo un suono simile a fusa feline.
    Si era appoggiata a un tavolo lì vicino, per non dare l'impressione al drago di dover stare lì ancora. Effettivamente, tra poco se ne sarebbero dovuti andare veramente.

    Fece quasi una risata genuina, quando vide le movenze confuse e attonite di Hind, come se nessuno gli avesse mai chiesto di una biblioteca o come se non sapesse di cosa si trattasse. Non poteva vedere la sua faccia, ma di sicuro era sorpresa. Forse. Non era mai stata brava a indovinare gli stati d'animo.
    L'offerta di Argo, invece, era accattivante, il sapere non cessava di chiamarla; così come un intenditore è attratto da un buon vino, lei ricercava la conoscenza indefinitamente. Il non dover andare a cercarsi una biblioteca era una cosa positiva, e avrebbe potuto anche risparmiare un po' di tempo prezioso: più apprendeva nei brevi momenti di pace, meglio sarebbe stato per tutti. La vecchia Ceye le aveva accennato a una guerra, e anche Argo. La pace era veramente fragile...

    Mettendosi la mano destra sul mento, con fare pensieroso, rispose al gigante con un mezzo sorriso

    «Mi farebbe piacere conoscere le tue esperienze. Temo, però, che dovremo rimandare. Ehm... drago, sai com'è...»

    Finì con un tono apologetico, mentre gesticolava un po' indicando sommariamente il suo compagno dalle zanne aguzze. Il Difensore, infatti, pur essendosi calmato un po', aveva appoggiato il mento sulla spalla destra della ragazza, fissando con uno sguardo poco simpatico Hind e Argo. Nella sua visione delle cose, erano loro due l'unica cosa che lo separava da del riposo. A volte un basso brontolio uasciva dalla sua gola, come a dire a Sheil di sbrigarsi, ma oltre a quello era anche abbastanza silenzioso. La ragazza, invece, ancora si stava calmando dal piccolo attacco di panico che aveva avuto. In tutti i suoi venti e passa anni, ciò che ancora la rendeva un'ameba informe era essere lo zimbello di tutti... o credere di esserlo.

    Sheil'heit fece finta di ignorare l'ultima parte di quanto detto da Argo e confermato da Hind, sull'avere qualcosa al suo interno. Era sì curiosa, ma pensando alle reazioni dell'uomo poco prima, preferiva lasciar correre la cosa, accettando la magra consolazione alla sua figuraccia senza porre ulteriori domande. Aveva notato gli sguardi che si erano scambiati i due, ma non voleva intromettersi in affari che non erano i suoi. L'ultima cosa che voleva, era

    «Penso, in ogni caso, che farò visita al palazzo. Non sono mal intenzionata, e anche se mi mettessero venticinque guardie alle calcagna non sarebbe un problema.»

    Continuò, riferita ancora al discorso della biblioteca. Era quasi convinta che informazioni del tipo che cercava lei fossero inesistenti o incomplete, ma tentare non nuoce.
    Si sarebbe diretta al "palazzo" in questione l'indomani, per cercare il come tornare a casa.
    Appena finito di parlare, Sheil si staccò dal tavolo dove era poggiata e, guardandosi attorno iniziò a congedarsi.

    «Bene, è ora che vada, prima che si ripeta una scena come quella di prima» e scosse la testa, mettendosi nuovamente una mano sugli occhi. «Vi ringrazio per la compagnia e...» fece una piccola pausa, osservando Hind.

    Il tipo le sembrava teso come una corda di violino, sempre sul punto di saltare via come una goccia d'acqua nell'olio bollente. Magari gli avrebbe fatto bene distrarsi un po'. Aveva menzionato di essere un cacciatore, magari gli avrebbe fatto piacere andare a caccia...?

    «Stavo pensando... Ti va di venire a caccia con me? Io sono qua da poco, ma sono sicura che da queste parti ci sono tante creature interessanti da incontrare. Io per ora ne ho viste solo due, giù nella Città di Mezzo, ma sono intenzionata ad acculturarmi.»

    Lo chiese con un tono gentile, persino ridendo verso le ultime parole, ma di chi non si aspettava una risposta positiva o negativa. Era solo una domanda, e un sì o un no non le avrebbero fatto differenza. Le venne in mente che forse la caccia che aveva in mente lei era un po' diversa dal concetto di caccia che poteva avere l'altro: lei per caccia intendeva "sterminio di creature per studiarle", lui "uccidere creature per mangiarle". Era un po' incerta se quegli esseri neri dalla consistenza gelatinosa fossero edibili... E di sicuro, l'ultima cosa che aveva per la testa era di obbligare qualcuno a sorbirsi la sua presenza se non lo voleva.


    Edited by Dragona - 27/1/2016, 20:09
     
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  3. Hind Zemirdal
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    Solo venticinque guardie? Considerando l'attacco che la città aveva subito, quella ragazza poteva definirsi stranamente ottimista. Hind soffocò quei pensieri con un silente sospiro, mentre sosteneva le occhiatacce del drago appoggiato alla spalla della sua interlocutrice da sotto l'elmo, cercando di trattenere un certo timore. Non gli sembrava di avvertire altre emozioni negative da quella creatura o, come minimo, non come quando aveva deciso di mostrarsi per la prima volta, ma qualcosa continuava a turbare il cavaliere. Forse era la forza dell'abitudine, gli anni passati a cacciare lo avevano reso fin troppo "cauto", soprattutto di fronte a una creatura che non aveva mai incontrato. Eppure, allo stesso tempo, quel drago non poteva essere definito come un semplice animale; in che cosa si era invischiato, chiedendo l'aiuto di Argo?
    Fortunatamente, indipendentemente dai pensieri che ronzavano nell'elmo di Hind, la ragazza sembrò apprezzare l'autocontrollo e le risposte di Argo, ma i bisogni del suo insolito amico sembravano avere la priorità. Per un attimo fece per andarsene, dai suoi gesti era chiaro che stesse cercando di riprendere la compostezza necessaria per non stramazzare appena si fosse alzata dal tavolo ma, prima che potesse finire il saluto, si bloccò. Fissando proprio il cavaliere, per giunta. L'uomo in armatura sobbalzò leggermente, portando il proprio sguardo dal lucertolone impaziente alla giovane donna, chiedendosi se, per l'ennesima volta, avesse fatto qualcosa di sbagliato. E, invece, Sheil'heit si limitò a invitarlo a una battuta di caccia con una leggera risata, menzionando come avesse incontrato giusto un paio di creature "locali". L'uomo rimase onestamente bloccato a quelle parole: stava dicendo sul serio? Non avrebbe certo definito la caccia un suo passatempo, ma di recente non si era allenato, aveva solo mosso un paio di macerie, e Lyner gli aveva spesso consigliato di provare a combattere e allenarsi. Diceva che il suo fisico ne avrebbe giovato, e subito dopo aveva menzionato qualcosa a proposito del "legame con la corazza", qualcosa che sarebbe aumentato se avesse continuato a fare ciò che faceva prima dell'infezione. Non aveva idea di cosa intendesse ma, dopo diversi secondi di titubanza, l'uomo si portò la mancina al collo e decise di rispondere all'invito della guerriera.


    -Non so quanto potrebbe essere definito "cacciare", se ho indovinato di cosa parli, ma... credo che non dovrebbe essere un problema, no.

    Anche Argo aveva alzato un sopracciglio a quel particolare, quando la loro interlocutrice menzionò un paio di creature interessanti; da quanto gli aveva detto il gigante, quelle cittadine erano relativamente pacifiche, e non c'era molta "fauna" in giro. L'unica eccezione, in un certo senso, potevano essere gli Heartless. Il suo compare non era andato nel dettaglio, gli aveva menzionato giusto le generalità di quelle creature però, se il cavaliere e Sheil avevano la stessa definizione di "caccia", allora non avrebbero ricavato molto all'infuori di una massa di polvere oscura. Ma, alla fine, un po' di esercizio non gli avrebbe fatto male, e se davvero voleva cominciare ad adattarsi a quei mondi, prima o poi avrebbe dovuto affrontare anche quegli esseri. L'unico vero problema dell'uomo era che, in mezzo al panico e la sorpresa, aveva accettato quell'invito con la delicatezza di un albero abbattuto: era caduto a terra, si era fatto sentire, e doveva solo attendere che qualcuno venisse a trasportarlo. In mezzo a una foresta di rovi. Il cavaliere strinse gli artigli intorno al proprio collo in risposta alla sua stessa inettitudine, e col solito tono balbettante cercò di salvare il salvabile.

    -Decidiamo solo un giorno e un luogo, almeno così ci possiamo... ritrovare.

    Lui e Argo non erano esattamente difficili da notare, anche in mezzo a una folla, ma Hind avrebbe sinceramente preferito avere un piccolo "appuntamento", giusto per essere sicuro. Forse con Ingwe quel metodo non aveva riscosso molto successo, ma se si fossero presi un impegno, e soprattutto se in quei giorni non fosse sceso nuovamente l'inferno in terra, probabilmente le cose sarebbero andate meglio. Peccato che tutte le sue speranze, come al solito, vennero incrinate senza alcuna pietà dal suo compagno di viaggio.

    -Cerca di essere puntuale, a Hind dispiace ricevere un due di picche.

    Fu per puro miracolo che Hind non si conficcò a fondo gli artigli nella corazza leggera del collo, specialmente quando il tono ironico di Argo raggiunse le sue orecchie. Aveva fatto di tutto per allontanare qualsiasi analogia a un appuntamento, un tipo diverso di appuntamento, e il cavaliere poteva sentire chiaramente che il gigante arancione alludeva proprio a quello. Il discorso del suo incontro con quel ragazzo non lo turbava più così tanto, avrebbe cercato di ritrovarsi nuovamente con lui, sperando ancora in quel piccolo aiuto per la sua ricerca di una cura. Non c'era nient'altro da dire, ma quella era una situazione completamente diversa, una donna lo aveva invitato a spendere del tempo con lei, e in misura minore anche con il suo drago simbiotico. Panico. Molto panico. Tanto panico. Troppo panico. Ma, prima che l'uomo potesse sfondare qualche vetro con un grido di frustrazione, Argo decise di chiudere lì la sua battuta, cercando di rivelarsi un po' utile per entrambi i suoi interlocutori.

    -Comunque, credo che nel giorno che sceglierete ti basterà fare un giro per il porto della Gummiship per trovarci. La mia nave è simile a una lunga punta di lancia nera con un timone, se ti può autare.
     
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    Sheil'heit fu abbastanza felice che Hind avesse accettato la sua proposta. Si rese conto dopo pochi secondi, però, che aveva tralasciato un particolare importante: non aveva esteso l'invito anche ad Argo. Come al solito aveva tentato di essere gentile e aveva finito per sembrare scortese.
    Da quello che diceva, sull'essere un capitano di una nave e cose così, la ragazza aveva istintivamente pensato che non fosse effettivamente un combattente. Hind le sembrava molto più adatto allo scopo, essendo pure armato di una spada e vestito di quella che sembrava essere un'armatura.
    Il suo arrugginito senso sociale le suggerì che, alla fine, era troppo tardi per farlo, e estendere l'invito ora sarebbe stato scortese.

    Roth'raku, sentendo i suoi pensieri, per poco non scoppiò a ridere. Si limito a guardare Sheil'heit e aprire la bocca in segno di scherno.

    -Silenzio tu.- le rispose lei, ormai stanca di combattere col Difensore, con tono rassegnato.
    -Vi fate sempre tutte 'sti problemi?- le chiese lui, ironico.
    -Sì.-

    Nel frattempo, Hind aveva, giustamente, proposto di scegliere un luogo dove incontrarsi e, sopratutto, quando. Effettivamente, Sheil'heit non ci aveva pensato.
    Tutte le persone che conosceva nella sua vecchia vita, erano lì insieme a lei, nel campo o, nel peggiore dei casi, nelle foreste che circondavano Neikay II a cacciare.
    Non aveva mai avuto un reale bisogno di "fissare una data" per le interazioni sociali.

    Portandosi la mano destra alla bocca, disse poco convinta «Che ne dici di dopodomani? Verrò io al porto a cercarvi, a quanto dice il tuo amico siete facili da trovare.» fece una pausa e continuò, questa volta più sicura di sé «Da lì, andremo a cercare delle prede, va bene?»

    Non era proprio al cento percento sicura di dove trovare gli "Hearthless", ma a quanto le aveva detto la vecchia Ceye, erano comuni in tutti i mondi e da per tutto, sopratutto la Città di Mezzo, non sarebbe dovuto essere un gran problema. Inoltre era veramente curiosa di vedere la nave di Argo, le sembrava molto imponente, dalle descrizioni.
    Finito di parlare, si alzò definitivamente dal tavolo e fece qualche passo tranquillo verso l'uscita, osservando per l'ennesima volta tutti i clienti della taverna.
    Senza che se ne rendesse conto, erano quasi aumentati. Forse erano finiti i turni di lavoro serali...?

    Si girò e attese dunque la risposta di Hind, mentre Roth'raku sembrava intento a fissare con scrupolo il cacciatore, come per vedere se ne fosse all'altezza.
    Il suo compagno, inoltre, sembrava veramente felice del prospetto della caccia.
    Meditò per qualche secondo sulle ultime parole di Argo e aggiunse, ridendo:

    «Oh, e sarò puntuale, lo giuro.»
     
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  5. Hind Zemirdal
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    Se la sua interlocutrice sembrava avere dei problemi a interagire con gli altri, che fosse per il suo lucertolone o meno, allora le capacità di Hind per sostenere delle conversazioni si erano arrugginite a tal punto da ridursi in polvere. Certo, gli eventi più recenti lo avevano costretto a parlare con altre persone, ad aprirsi nuovamente con individui a cui non avrebbe rivolto la parola, specie nei momenti in cui la depressione causata dalla malattia pesava sulle sue spalle. La discussione che aveva avuto con Zakan ne era un esempio lampante, anche se si sarebbe volentieri morso la lingua per tutte le bugie che aveva dovuto dire a denti stretti: aveva difficoltà a rispondere, improvvisare argomenti di discussione lo mandava nel panico. E, come ultimo chiodo sulla bara della sua autostima, il cavaliere era ormai certo di aspettarsi dell'astio da parte dei suoi interlocutori. Non era esattamente semplice cominciare una discussione quando, alla sua sola vista, la maggior parte degli abitanti di Ezlea lo guardavano con il cosciente orrore di cosa fosse contenuto sotto la sua corazza.
    Ma, fortunatamente, la ragazza che aveva complimentato la fattura di quell'oggetto interruppe la sua linea di pensiero, riportando l'uomo alla realtà. Sheil'heit gli chiese se gli andasse bene ritrovarsi sempre in quella cittadina, due giorni dopo, sfruttando il consiglio di Argo. Quindi sarebbero dovuti rimanere per la nave tutto il tempo? Non che passassero le loro giornate in maniera troppo diversa, ormai avevano aiutato e guadagnato abbastanza con i lavori di ricostruzione, quindi non avrebbero avuto molto altro da fare. Poteva solo sperare che, nel giorno che li separava da quel secondo incontro, non accadesse nient'altro di anomalo. E che la sua interlocutrice non prendesse troppo a cuore le battute del gigante. Il cavaliere incurvò istintivamente la schiena quanto la giovane terminò il proprio discorso, menzionando che sarebbe stata puntuale, rischiando quasi di piantare la propria faccia nel tavolo per l'esasperazione, mentre il pilota sorrideva sotto i baffi.


    -D'accordo, mi sembra ragionevole. Allora... ci vediamo dopodomani.

    Con un breve sospiro, l'uomo cercò di attenuare la propria ansia, anche se con scarso successo, ma fu in grado di formare una frase di senso compiuto. Un vero miracolo, soprattutto se prendeva in considerazione i nodi che sentiva nella propria gola, che senza la Lancelot si sarebbe sicuramente sbriciolata, per quanto era secca. Argo si limitò a terminare quel siparietto alzando il pollice della mancina in segno di... vittoria? Consenso? Non lo sapeva, e non ci teneva a indagare oltre. Voleva solo che quella serata finisse, anche se avesse dovuto sopportare l'insonnia del suo compare per tutto il resto della notte; avrebbe sinceramente preferito un sonno avvelenato dagli incubi piuttosto che rimanere sveglio con quei pensieri che gli martoriavano le tempie.
     
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    La frase del cavaliere e il gesto di Argo furono sufficienti per confermare quello che aveva proposto. Sentiva quel qualcosa di simile a lei nella voce dell'albino, ma aveva chiacchierato a sufficienza con lui per imputare la cosa al suo carattere, così come lo era del suo. L'ansia e le interazioni sociali non erano il loro forte.
    Sheil'heit dunque alzò la mano destra e salutò Argo e Hind, voltandosi verso l'uno e verso l'altro:

    «Allora ci vediamo dopodomani!» affermò con visibile allegria nella voce.

    Era contenta di come si era evoluta la serata. Nonostante la scenata di Roth'raku, erano riusciti forse a farsi addirittura un paio di conoscenze, se non amici, e avevano trovato qualcosa da fare per le serate successive.
    Era un record, per lei, riuscire a conversare civilmente con delle persone per più di cinque minuti senza fare le sue solite e solide figure di merda nel frattempo.
    Ceye era stata abbastanza gentile da offrirle un letto dove riposare, ma era stata altrettanto chiara che era solo una sistemazione temporanea, uscire e fare conoscenze era un ottimo modo per ampliare i suoi orizzonti e un giorno trovare la sua strada.

    Silenziosamente, anche il drago concordava, ma per altri motivi: l'idea di fare a fette dei nemici come ai "vecchi tempi", anche se erano passate nemmeno tre settimane dalla loro assenza da casa, lo rendeva euforico. Il fatto che ci fossero altre persone ad "aiutare" era secondario, ma era anche la sicurezza che avrebbero macellato ancora più creature che da soli. Si era anche calmato, rispetto a pochi minuti prima, sentendo la battaglia futura come un valido motivo per rimanere in quel posto pieno di umani e odori nauseanti senza fare storie.

    Dopo che la ragazza ebbe salutato, fluttuò vicino al duo per dargli poi un basso ruggito di commiato a zanne scoperte. Era un basso gorgoglio che poteva sembrare minaccioso, ma era più simile al suono di un cane che ringhia. La sua bocca era distorta in un abbozzo di sorriso, lasciando scoperte le zanne e parte delle gengive.
    La ragazza fece l'ennesimo sospiro sconsolato e disse, in sua difesa:

    «Ehm... vi sta augurando buona notte.»
    -Non è c...- iniziò a dire il Difensore, ma fu prontamente silenziato.
    «Ciao!» continuò la ragazza, chiudendo definitivamente il discorso.

    Finito di parlare, si incamminò a passi veloci verso l'uscita. Riuscì a ignorare per i pochi secondi necessari a uscire tutti i commensali della taverna. Nessuno la stava guardando o facendo caso a lei, ma era abitudine pensare che ognuno la fissasse, quando camminava. Anche quando era tutto nella norma, non riusciva a togliersi dalla testa che era lei, il centro di tutta l'attenzione del mondo.

    Una volta fuori, fece un sospiro di sollievo, respirando l'aria fredda della notte. Era contenta di essere nuovamente "sola".
    La luna e le stelle ancora non si erano fatte vive e, se non fosse stato per i lampioni ad illuminare la strada, si sarebbe senz'altro persa cercando di tornare alla Città di Mezzo.

    «Sai, dobbiamo trovare un modo per farti comunicare con le persone senza che tu faccia... così. Ogni. Volta.»

    Il drago si limitò a ridacchiare internamente, mentre iniziarono a dirigersi verso il porto, dove una gummy-navetta li avrebbe riportati nell'altrettanto buia Città di Mezzo.
     
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    ~Bridges Burned

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    Well, è stata un’esperienza. Di quelle buone, lol. Farò una piccola premessa di qualche riga, giusto per dirvi un paio di cosette che approfondirò nelle valutazioni singole (perché voi vi aspettate che io faccia le valutazioni a campi separati? AH, non sapete con chi avete a che fare): la quest è senza dubbio riuscita ed è quasi ironico come siano stati personaggi di supporto (Roth’raku –un nome più semplice, chiedo solo un nome più semplice *sigh*- e Argo) a salvare le chiappe ai vostri due piggì che, se presi in singolo, senza le loro spalle, non sarebbero riusciti a mettere in piedi granché. È una cosa un po’ poco… ortodossa, ma ha funzionato e l’ho apprezzata. Bene, tutto qui °3° Ci tenevo a dirvelo subito °3° Ah le circostanze, come rendono particolari le quest ~
    Pronti? Via!
    CITAZIONE

    Valutazione: ~Tranquillity




    Sheil’heit –sempre per il discorso dei nomi semplici-
    Dunque, dal punto di vista della caratterizzazione non credo di aver particolari elementi su cui fare osservazioni. Avendo seguito più di una quest tua, so dei suoi comportamenti, delle giustificazioni dei suoi discorsi, degli scambi di battute con il suo Difensore (che chiamerò Tim Roth, quel gran pezzo di bonazzo di attore…) e quindi, essendo questa una quest casuale per quanto non di “svolta” –so anche del Comitato, a quello arrivo dopo-, non ho elementi per parlare di character development se non riferiti a quella piccola spinta verso il Comitato stesso. Che, visto anche il BG di Sheil, è plausibilissimo che decida di rientrare in ambienti che le sono più consoni. Vorrei invece farti notare un paio di punticini nella parte scritta. Punto uno: ci sono delle frasi leggermente isolate e staccate dal contesto, che levitano e stravolgono pesantemente la continuità all’interno del paragrafo. L’ho notato solo un paio di volte, eh. Non è una cosa grave. Però ci tenevo a fartelo notare. So perfettamente come una persona, quando pensa e ragiona, tenda ad infilare dentro al flusso di coscienza qualunque cosa, anche non pertinente; ma nel brano scritto la coesione è fondamentale. Quelle volte che questa cosa ha dato fastidio alla lettura –non a me come persona, ma ad un qualunque lettore, nota bene- mi sono soffermata su COME fossero state espresse: palese linguaggio parlato. O il narrato-pensato di un film. Appunto per il futuro: evita di tranciare con osservazioni tipicamente da grande e piccolo schermo. Il fatto che Argo sia due volte gigante non è un errore enfatizzarlo, ma è un errore se si considera l’espressione usata. Ti faccio un esempio:
    [Dal fondo della sala, tra gli avventori, si era alzato quello che sembrava essere un Ogre di Aramay... gigante... arancione... abbiamo già accennato al "gigante"?] Questa era la tua frase, no? Eviterò di dirti quanto io disprezzi questo “noi” impersonale che, di per sé, non è usato nella narrativa seria; la frase poteva benissimo essere rielaborata con una perifrasi, con una struttura diversa: […un Ogre di Aramay. Gigante. Arancione. Incredibilmente grosso. Un molosso grande due persone]. Ora, è un esempio stupido, ma era per renderti più chiara la “critica” poco sopra.
    Punto due: tentare non nuoce, non si vede tutti i giorni un orco che spaventa. Il presente. Probabilmente questa è fiscalità mia, quindi prendi questa cosa con le pinze. Il presente. La frase la potevi rendere benissimo al passato o, come detto anche per il punto precedente, con una perifrasi. Non disturba, tranquilla! Però si tratta di inserti che, se letti con occhio critico, stonano un po’. In una lettura complessiva, passano piuttosto inosservati. Ti invito comunque a farci attenzione. °3°
    Punto tre: ho notato come il tuo registro tenda a “saltare”. Non ne senso che lo vari a seconda del contesto, dato che qui il contesto è sempre quello e sempre fisso e non c’è un approfondimento psicologico tale da permetterti di farlo. Salta proprio. Nel senso che passi dall’usare parole terra terra e colloquiali come “tizio” –esempio che mi è rimasto durante la lettura- a termini come “apologetico”. Sarai d’accordo con me nel dire che questi due vocaboli non sono sullo stesso piano –lessicale, di uso, di registro, appartenenza di circostanza etc etc-. Generalmente il tuo registro è giusto e adatto, medio, con qualche punta ricercata; se fai una cosa del genere, le punte e i picchi sono apprezzati, ma i crolli di registro –se non quando la situazione l’ha consentito “i buzzurri arrapati” o qualcosa di simile- lasciano un po’ storditi, un po’ meh.
    Credo di non avere null’altro da farti notare. C’era qualche errore di battitura, ma quelli scappano sempre. La punteggiatura era corretta, i dialoghi erano ben inseriti, gli inserti (ahhh le paronomasie mi perseguitano) puntuali e, se si escludono quei due post di seguito in cui Sheil e Hind sono stati “deviati” e il dialogo è giustamente rallentato, ritmati bene.
    Continua così °3°


    Voto: 7.5
    Ap: 10 (8 media + 2 bonus )
    Munny: 475

    Hind Hth-macarena Zemirdal –ma voi avete dei problemi con i nomi delle persone-
    Qui in realtà non ho molte osservazioni da fare in generale. Sulla scrittura, almeno. A quanto pare avere dei ritmi intensi ti giova. Ci sono stati alcuni punti in cui mi sono chiesta se l’utente di cui stavo leggendo i post fosse la stessa persona che mi ficcava i “piedi di piombo” in AtO e, Gesù, sì, è la stessa persona che comincia a mettere in pratica quello che le dico :v:. Meno male °3° Con Hind scorri molto di più. Anzi. Con Argo scorri di più. Che è un po’ la critica –l’unica, ahimè- che mi sento di farti, in questa quest, e il consiglio che posso darti per quelle future. Trova il modo per far tirare fuori la testa dal culo a Hind –passami l’espressione pls, senza cattiveria- perché tu stai ruolando Argo, fondamentalmente. Hind ha bisogno della spalla per la situazione in cui è, un po’ come Maxwell all’inizio. Ma mentre Siegfried è come il sexy Tim Roth draconico di Sheil, Argo non è qualcosa di interno al tuo personaggio. È il best bro, il compagno di vita in una coppia eterosessuale, ma proprio per questo non te lo puoi portare costantemente dietro. Ora, qui va benissimo, lo accetto. Stanno insieme, si tengono compagnia e si spalleggiano quando c’è da punzecchiarsi e da parlare con altri –anche perché Hind è ipocondriaco e quindi eww, altre persone, non voglio parlarci, sono depresso, leave me alone… GIUSTAMENTE-, ma quando c’è da ruolare in modo efficace, Hind manca un po’ di mordente, perché il suo mordente è proprio Argo. Più di così non so come dirtelo. Azzardo il consiglio: potresti provare a fare un’autoconclusiva in cui Argo gli dice chiaro e tondo di aprire l’ombrello che la pioggia di cacca è finita e ora è solo acqua e quindi che sta a lui fare qualcosa. Poi la decisione è tutta tua. Per il resto, quel che si è visto di Hind è un uomo piuttosto rassegnato che apprezza le belle donne. Come nei post di Draga, ci sono delle parti estremamente realistiche e che, nel tuo caso più che nel suo, ho apprezzato moltissimo (per questioni di BG si intende). Mentre un ruolatore sensibile, usiamo questo termine, avrebbe glissato sul vestiario molto ammiccante di Sheil, tu hai deciso di far capire all’audience di lettori che, da qualche parte sotto l’armatura, Hind è ancora un uomo. Cosa che è anche il suo cruccio: “sotto quei muscoli c’era qualcosa di più di un orco, si poteva dire lo stesso di lui?”, l’hai detto in un post. Sembra una sciocchezza, ma anche questo è importante °w°. Il fatto che io ti abbia letto i post prima che tu li postassi non ti salva dal fatto che mi ricordo i tuoi errori di battitura e come io abbia sirenato/abbaiato un paio di volte ai modi di dire. Ma sono comunque diminuiti. E quando una quest ti piace, anche se fatta giusto per tagliare l’aria, si vede che hai un giro in più. Ora cerchiamo di avercelo sempre e per entrambi i piggì, questo giro in più, hm?


    Voto: 8
    Ap: 10 (8 media + 2 bonus )
    Munny: 500

    Sono 20 -o 21?- post quindi mi prendo 6 Ap e 350 Munny e vi mando in pace. Appena ho un attimo modificherò il Ministero di Sheil.
    Bye bye ~

    Edited by -M a r s h- - 7/2/2016, 13:09
     
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